3 Consigli per scalare da freelance a imprenditore

Per free­lance, o libero pro­fes­sion­ista, si intende una per­sona com­pe­tente e spe­cial­iz­za­ta in uno speci­fi­co set­tore o man­sione, a tal pun­to da per­me­t­ter­si di pot­er lavo­rare in com­ple­ta autono­mia, offren­do i pro­pri servizi diret­ta­mente ai cli­en­ti.

Un libero pro­fes­sion­ista non è solo bra­vo nel suo mestiere, che può essere di qual­si­asi genere, dal grafi­co all’idraulico, ma è anche una per­sona che ha inizia­to a svilup­pare delle com­pe­ten­ze trasver­sali, tra cui buone capac­ità di ven­di­ta e net­work­ing. Com­pe­ten­ze essen­ziali, sen­za le quali altri­men­ti non avrebbe dei cli­en­ti.

Il van­tag­gio di essere un free­lance è quel­lo di pot­er­si gestire il lavoro e il tem­po come meglio si preferisce e, soprat­tut­to, deter­minare il pro­prio prez­zo. Uno svan­tag­gio è dato dai peri­o­di in cui la quan­tità di lavoro è piut­tosto bas­sa, ma può essere neg­a­ti­va anche la situ­azione oppos­ta, ovvero quan­do il vol­ume di lavoro diven­ta molto grande, a tal pun­to da ritrovar­si a non avere prati­ca­mente più tem­po.

Arrivati a questo pun­to, un free­lance si tro­va davan­ti a due scelte: o rin­un­cia ad alcu­ni lavori e quin­di a guadag­ni, rima­nen­do spes­so in ogni caso bloc­ca­to all’interno di una situ­azione in cui il tem­po libero man­ca, oppure decide di scalare la pro­pria attiv­ità.

Seguen­do la log­i­ca, la scelta migliore sarebbe la sec­on­da. Eppure, sono davvero in tan­ti a rimanere bloc­cati. Vedi­amo quin­di 3 con­sigli per super­are questo lim­ite.

Definire delle procedure standard

Una delle pecu­liar­ità di un arti­giano, la figu­ra del libero pro­fes­sion­ista più dif­fusa, è quel­la che ogni suo prodot­to o servizio è uni­co. E l’unicità è dovu­ta al tal­en­to e all’impegno che l’artigiano mette nel proces­so di pro­duzione.

Di soli­to, un pro­fes­sion­ista decide di met­ter­si in pro­prio per­ché risul­ta essere molto bra­vo nel suo lavoro e uno dei fat­tori che lo ren­dono uni­co nel suo genere è il tal­en­to.

Nel momen­to in cui, però, un free­lance decide di scalare la pro­pria attiv­ità, una delle prime dif­fi­coltà che riscon­tra è che il tal­en­to non si può facil­mente inseg­nare. Anche se si decidesse di assumere e for­mare qual­cuno che dimostra di avere già del tal­en­to, ques­ta per­sona non sarà facile da trovare. Sen­za con­tare che, una vol­ta for­ma­ta, comunque non sarà per­fet­ta­mente capace di repli­care in maniera pre­cisa i pro­ces­si mostrati dal pro­prio inseg­nante.

La cosa migliore da fare se si vuole scalare la pro­pria attiv­ità, quin­di, è quel­la di esclud­ere dai pro­pri pro­ces­si fat­tori come il tal­en­to e creare delle pro­ce­dure stan­dard sem­pli­ci e replic­a­bili. Pro­ce­dure che pos­sono anche essere trasmesse tramite video o man­u­ali.

Molto spes­so, però, un libero pro­fes­sion­ista non riesce ad accettare l’idea di creare delle pro­ce­dure stan­dard, per­ché crede che in tal modo la qual­ità del pro­prio lavoro scen­derà. Ques­ta con­vinzione è asso­lu­ta­mente fal­sa, sal­vo par­ti­co­lari set­tori, come quel­lo dell’artista.

In altri casi, invece, la dif­fi­coltà si riscon­tra pro­prio nell’elaborazione delle pro­ce­dure per due sem­pli­ci motivi: o per­ché non si han­no ben chiare le idee e le strate­gie, oppure per­ché non si riesce a con­cretiz­zarle. Bisogn­erà pren­der­si per­ciò del tem­po per capire bene come pro­cedere ed even­tual­mente anche sper­i­menta­re. Il tem­po nec­es­sario com­porterà nat­u­ral­mente dei costi iniziali, ma sul lun­go peri­o­do sarà un otti­mo inves­ti­men­to.

Una vol­ta cre­ate delle pro­ce­dure stan­dard, molti lavo­ra­tori autono­mi si scon­tra­no con un’altra dif­fi­coltà: in tan­ti fan­no fat­i­ca a fidar­si dei pro­pri col­lab­o­ra­tori. Per­ciò vedi­amo il sec­on­do con­siglio.

Trovare dei validi collaboratori e delegare

Una vol­ta cre­ate delle pro­ce­dure stan­dard, dovrebbe essere pos­si­bile inseg­nare il lavoro da eseguire a chi­unque.

Arrivati a questo pun­to, però, il free­lance, per fare il salto e diventare impren­di­tore, deve svilup­pare la capac­ità di selezionare dei col­lab­o­ra­tori vali­di.

Innanz­i­tut­to, per­ché di soli­to per un libero pro­fes­sion­ista è molto dif­fi­cile del­e­gare e fidar­si dei suoi col­lab­o­ra­tori. Essendo davvero capace in quel­lo che fa, spes­so tende a rep­utare gli altri incom­pe­ten­ti o meno bravi. Ritrovar­si a lavo­rare con un autonomo può essere molto dif­fi­cile, in quan­to si ricev­er­an­no da lui solo critiche per la mag­gior parte del tem­po.

Il saper gestire un team di lavoro è una capac­ità essen­ziale per chi vuole fare l’imprenditore, com­pe­ten­za non facile da svilup­pare. Creare fin da subito un buon team di per­sone serie e di cui pot­er­si fidare agevola sicu­ra­mente il proces­so.

Un altro moti­vo per cui è impor­tante impara­re a selezionare dei vali­di col­lab­o­ra­tori riguar­da la qual­ità del lavoro. Avere delle pro­ce­dure stan­dard che pos­sono essere inseg­nate a chi­unque non sig­nifi­ca che si può intro­durre chi­unque nel­la pro­pria attiv­ità.

È con­siglia­to, inoltre, per una ques­tione di pratic­ità, sud­di­videre il lavoro in più par­ti e pro­ce­dure, e non affi­dar­le tutte a un’unica per­sona, ogni col­lab­o­ra­tore avrà quin­di un ruo­lo e una parte speci­fi­ca. In ques­ta maniera, i tem­pi che cias­cuno impiegherà per impara­re ciò che serve saran­no rel­a­ti­va­mente più bre­vi.

Inoltre, evi­tan­do di inseg­nare tut­to a una sin­go­la per­sona, si ridur­ran­no le pos­si­bil­ità di ritrovar­si poi con­cor­ren­za in più nel pro­prio set­tore, ques­ta però è una scelta per­son­ale.

Incrementare la mole di lavoro

Può sem­brare un con­siglio scon­ta­to, ma sono tan­ti i liberi pro­fes­sion­isti che, non rius­cen­do più a stare dietro a tutte le richi­este di lavoro, cre­ano delle pro­ce­dure stan­dard, met­tono in pie­di un team vali­do e poi si ada­giano, fiduciosi che la mole di lavoro aumenterà per sem­pre.

Molti fan­no il pas­so più lun­go del­la gam­ba, assumen­do diret­ta­mente per­son­ale, sen­za esser­si pri­ma assi­cu­rati un numero di cli­en­ti suf­fi­ciente per garan­tire almeno la cop­er­tu­ra delle spese fisse.

Altri, invece, non con­sid­er­a­no che mag­a­ri ci si ritro­va solo in un pic­co di lavoro momen­ta­neo che potrebbe diminuire in futuro, o che è cam­bi­a­ta la modal­ità con cui ven­gono generati nuovi cli­en­ti.

Di soli­to, un libero pro­fes­sion­ista acqui­sisce la mag­gior parte dei cli­en­ti tramite il pas­s­aparo­la. Le per­sone par­lano bene del lavoro che il free­lance svolge e di come lo svolge. Adesso, però, le modal­ità sono cam­bi­ate, quin­di non è det­to che arriver­an­no tan­ti cli­en­ti tramite il pas­s­aparo­la.

Per­ciò, una vol­ta cre­ate delle pro­ce­dure stan­dard e una buona squadra di lavoro, il libero pro­fes­sion­ista, per diventare un impren­di­tore, deve focal­iz­zarsi sul man­tenere alto il vol­ume di lavoro e far crescere la pro­pria attiv­ità, tramite pre­cise e mirate azioni di mar­ket­ing.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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