Ti sei mai chiesto se puoi, o se avresti potuto, massimizzare i profitti della tua attività? Cioè ricavarne il maggior guadagno possibile?
Sembra una domanda banale ma molto più spesso di quello che si pensa, le persone non analizzano bene alcuni aspetti del proprio business, aspetti che le aiuterebbero realmente ad ottenere il massimo compenso.
A volte capita di avere un’idea sbagliata della propria attività e di conseguenza capita di prendere decisioni pessime che potrebbero anche portare in perdita o alla fine prematura dell’azienda.
In alcuni casi non si ha nemmeno ben chiaro fin da subito che genere di attività si vuole intraprendere, se un’attività profit first, una PMI o una startup, il che fa un’enorme differenza sulle scelte finanziare necessarie per la crescita dell’impresa.
Ma come massimizzare dunque i profitti della propria attività?
Abbiamo recentemente visto che porsi le domande giuste, ovvero delle domande potenzianti, è la strada migliore da percorrere, quindi di seguito vedremo quali potrebbero essere delle buone domande da porsi per massimizzare i profitti.
Hai analizzato bene la soluzione che stai portando sul mercato?
Ogni business viene creato a fronte di un problema individuato dall’imprenditore, il quale porta sul mercato una soluzione, che sia un prodotto o un servizio.
Quindi la domanda da farsi è questa: la soluzione che si sta portando sul mercato è qualcosa di nuovo, di innovativo o si tratta di un prodotto, o un servizio, già presente sul mercato?
Se si tratta di qualcosa di nuovo è molto importante tenere presente che si sta avviando una startup, il che comporta un approccio specifico nei confronti della propria attività. Infatti, una startup è un tipo di attività che richiede attenzioni e considerazioni diverse rispetto a un’attività tradizionale, che sarebbe invece il genere di attività richiesta nel momento in cui la soluzione che si vuole portare sul mercato è qualcosa di già visto e già esistente.
Nel caso di un prodotto o servizio già presente sul mercato è fondamentale soffermarsi e analizzare se la soluzione proposta sia una versione migliorata o molto diversa da quelle che ci sono già, quasi da essere considerata come nuova. Se così fosse, bisognerebbe ritornare a valutare se avviare una startup o continuare con una PMI.
Stai seguendo una tendenza o dovresti essere più lungimirante?
Capire il genere di prodotto o servizio che si sta portando sul mercato è essenziale per comprendere in che tipo di attività si sta investendo, se una startup o una PMI. Oltre a questo, c’è anche da fare un ulteriore distinzione, ovvero se si tratta di un’attività profit first o no.
Questo genere di business, il profit first, di solito tende ad essere molto remunerativo nell’immediato se c’è un trend esistente, quindi un picco di domanda di uno specifico prodotto o servizio. Domanda che tuttavia in futuro tenderà a calare, quasi sicuramente.
Per esempio, il trend dei fidget spinner qualche mese fa aveva permesso a tante persone di ottenere un buon ricavo dalla loro vendita online, mentre oggi è un prodotto piuttosto difficile da vendere, perché ormai non è più una moda.
Un business profit first è destinato ad avere vita breve, o comunque se ci si approccia a un business del genere si deve essere pronti ad affrontare prima o poi un calo degli introiti che non torneranno mai più come prima.
Perciò è un genere di attività che va trattata diversamente da una startup o una PMI, dove, per esempio, è molto intelligente reinvestire la maggior parte dei ricavi per far crescere l’azienda. Nel caso della startup, anzi, questa è proprio una delle caratteristiche specifiche.
Se invece si tratta di un’attività profit first, è inutile reinvestire la maggior parte del guadagno generato, perché il fatturato molto probabilmente calerà, indipendentemente da quanto ci si è affermati nel mercato.
Qual è il ritorno economico che ti aspetti?
Questa domanda è fondamentale per evitare di prendere decisioni sbagliate fin da subito.
Uno dei 3 errori principali che fa un imprenditore con una PMI è non reinvestire gran parte dei guadagni ottenuti dal proprio business per farlo crescere, e questo porta spesso l’azienda al fallimento.
Non c’è niente di male nel voler ottenere subito un guadagno, ma in tal caso sarebbe più opportuno dedicarsi a un business profit first, che permette di generare guadagni immediati, piuttosto che avviare una PMI o una startup.
Perciò è vitale, ancora prima di iniziare la propria attività, chiedersi cosa ci si aspetta nei mesi successivi sul piano economico.
Se sai che nei prossimi mesi avrai bisogno di un’entrata sostanziosa ma hai un’idea originale, scegliere di avviare una startup potrebbe non essere la scelta migliore, in quanto non prenderai delle decisioni lucide per ottenere il massimo profitto dalla tua azienda, visto che i risultati di una startup si vedono nel lungo termine. Magari in una situazione del genere sarebbe più opportuno trovare un’attività profit first e poi avviare la startup successivamente.
Non è comunque da escludere il concetto della diversificazione anche in ambito imprenditoriale.
È possibile, come abbiamo spiegato in un articolo precedente, seguire più attività contemporaneamente. Perciò se in questo momento dovessi avere un’idea innovativa potresti, per esempio, avviare una startup e nel frattempo seguire anche un business profit first per coprire le spese necessarie. O magari dedicarti contemporaneamente a una PMI e a un’attività profit first per non rischiare di non far crescere la tua PMI.
Non sono nemmeno da escludere le attività come freelance per avere una buona diversificazione.
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