4 Benefici della gratitudine: come coltivare una vita felice

Appren­di­amo la paro­la “gra­zie” fin dal­la ten­era età, quan­do ci inseg­nano che esprimere riconoscen­za. Risul­ta infat­ti essere un pilas­tro del­la corte­sia e del­la buona con­dot­ta sociale, una prat­i­ca da seguire sen­za trop­pi dub­bi. Tut­tavia, la grat­i­tu­dine va ben oltre una mera for­mal­ità: è un’a­bil­ità emo­ti­va aut­en­ti­ca. Coin­volge una gam­ma di ele­men­ti vitali per il nos­tro svilup­po psi­co­logi­co e influen­za il nos­tro benessere com­p­lessi­vo.

Esperire grat­i­tu­dine, per ciò che si ha, può con­tribuire ad accrescere il sen­so di felic­ità? Sì! è la rispos­ta data nel cam­po del­la Psi­colo­gia Pos­i­ti­va.

La gratitudine secondo la psicologia positiva

Sec­on­do la Psi­colo­gia Pos­i­ti­va, la grat­i­tu­dine è descrit­ta come il riconosci­men­to e l’ap­prez­za­men­to, di ciò che è prezioso e sig­ni­fica­ti­vo per l’in­di­vid­uo. 

Lo psi­col­o­go Robert Emmons, noto esper­to nel cam­po del­la grat­i­tu­dine, iden­ti­fi­ca due com­po­nen­ti essen­ziali di ques­ta emozione:

  • Con­sapev­olez­za: delle cose pos­i­tive nel mon­do e nel­la pro­pria vita
  • Riconosci­men­to: che queste fonti di pos­i­tiv­ità derivano anche da fonti esterne all’in­di­vid­uo. 

Emmons sostiene che una per­sona gra­ta, tende ad accogliere la gen­tilez­za altrui in modo aper­to e pos­i­ti­vo. Ma non solo. Infat­ti tende anche a ricam­biare tali gesti quan­do si pre­sen­ta l’op­por­tu­nità. 

Inoltre, una per­sona gra­ta abban­dona l’idea di dare le cose per scon­tate e il sen­so di dirit­to nei con­fron­ti dei ben­efi­ci rice­vu­ti.

I vantaggi della gratitudine

La vera grat­i­tu­dine non impli­ca il sen­tir­si obbli­gati a resti­tuire un favore o a ringraziare sem­plice­mente per un rega­lo rice­vu­to.

Essa rap­p­re­sen­ta piut­tosto un atteggia­men­to men­tale che ci aiu­ta a indi­vid­uare gli aspet­ti pos­i­tivi del­la vita quo­tid­i­ana. Accom­pa­g­na­to da un sen­ti­men­to spon­ta­neo, basato sul­l’em­pa­tia ver­so gli altri e la con­sapev­olez­za di sé.

Ognuno di noi, a volte, affronta le cosid­dette “gior­nate storte”, in cui sem­bra che tut­to vada malis­si­mo. Ecco alcu­ni esem­pi, di come inizia una gior­na­ta di m**da:

  1. per­diamo l’au­to­bus o il treno, 
  2. rima­ni­amo intrap­po­lati nel traf­fi­co, 
  3. ci sor­prende una piog­gia improvvisa sen­za ombrel­lo, 
  4. ci chia­mano per una riu­nione improvvisa al lavoro, 
  5. dimen­tichi­amo il cel­lu­lare in uffi­cio o in palestra.

Rius­cire a essere grati per la pro­pria quo­tid­i­an­ità nonos­tante questi impre­visti impli­ca lo svilup­po di abil­ità cru­ciali. Tali abil­ità, ci per­me­t­tono di affrontare anche altre dif­fi­coltà comu­ni, come: 

  • incom­pren­sioni famil­iari, 
  • ten­sioni nelle relazioni inter­per­son­ali,
  • man­can­za di flessibil­ità di fronte a situ­azioni nuove.

Prati­care la grat­i­tu­dine, dunque, non si limi­ta a pro­nun­cia­re la paro­la “gra­zie”. Ma piut­tosto è un sen­ti­men­to che ci fa sen­tire un po’ più leg­geri ogni vol­ta che lo provi­amo. 

La grat­i­tu­dine può davvero aiutar­ci a colti­vare la felic­ità? La rispos­ta è: asso­lu­ta­mente sì!

Inizial­mente ero molto scetti­co al riguar­do, ma in segui­to alla let­tura di un libro in par­ti­co­lare (“la preghiera seg­re­ta di Joe Vitale” — no! Non è un libro reli­gioso in caso te lo stes­si chieden­do), mi sono reso con­to di quan­to la grat­i­tu­dine face­va parte del­la mia vita, quan­to mi face­va sen­tire bene e quan­to prati­car­la, mi ren­de­va felice. 

4 benefici che ci aiutano a coltivare la felicità:

1.La gratitudine migliora l’autostima

Diver­si stu­di han­no iden­ti­fi­ca­to una cor­re­lazione pos­i­ti­va tra grat­i­tu­dine e autosti­ma, anche se la direzione pre­cisa di ques­ta relazione rimane anco­ra incer­ta.

Una pos­si­bile spie­gazione è che i sen­ti­men­ti di grat­i­tu­dine pos­sano con­tribuire ad aumentare l’au­tosti­ma. Ad esem­pio, quan­do una per­sona sper­i­men­ta grat­i­tu­dine, implici­ta­mente riconosce di essere con­sid­er­a­ta deg­na, di rice­vere il favore degli altri. Il che potrebbe incre­mentare la sua autosti­ma. 

Per­ciò, è evi­dente che le per­sone grate ten­dono ad avere una mag­giore autosti­ma. Come affer­ma Philip C. Watkins nel suo libro “Grat­i­tude and the Good Life: Toward a Psy­chol­o­gy of Appre­ci­a­tion”, “Così come la grat­i­tu­dine ampli­fi­ca ciò che si vede di buono negli altri, allo stes­so modo sem­bra ampli­fi­care ciò che di buono una per­sona vede in se stes­sa”. 

Essere grati impli­ca il riconosci­men­to dei pro­pri lim­i­ti, sen­za sen­tir­si inadeguati o infe­ri­ori agli altri. Chi prat­i­ca la grat­i­tu­dine: 

  • è con­sapev­ole delle pro­prie qual­ità, 
  • ha fidu­cia in sé stes­so,
  • tro­va ispi­razione negli altri per il pro­prio svilup­po per­son­ale, apprez­zan­do sin­ce­ra­mente il con­trib­u­to che pos­sono offrire ver­so questo obi­et­ti­vo.

2.Favorisce la creazione di legami più saldi con gli altri

La grat­i­tu­dine ver­so un’al­tra per­sona nasce spon­tanea­mente. Pos­si­amo essere grati a: 

  • un gen­i­tore che prepara il nos­tro pas­to prefer­i­to, 
  • quell’amico che ci ascol­ta quan­do abbi­amo bisog­no di con­sigli, 
  • al nos­tro part­ner che sceglie di pas­sare del tem­po con noi invece di seguire la sua squadra del cuore.

E questi sono solo alcu­ni esem­pi.

Qualunque sia il moti­vo del­la nos­tra grat­i­tu­dine, essa si man­i­fes­ta quan­do riconos­ci­amo il val­ore del­l’al­tra per­sona nel­la nos­tra vita, apprez­zan­do i gesti altru­is­ti­ci e sen­ten­do il deside­rio di ricam­biare. 

Questo avvia un ciclo vir­tu­oso che pro­muove l’em­pa­tia e raf­forza i lega­mi con le per­sone che ci cir­con­dano in modo aut­en­ti­co.

3.Contribuisce al Benessere Generale

La grat­i­tu­dine ha anche un impat­to benefi­co sul benessere fisi­co. 

  1. Rin­forza il sis­tema immu­ni­tario
  2. Abbas­sa la pres­sione san­guigna
  3. Miglio­ra la qual­ità e la dura­ta del son­no. 

Per­ciò, è davvero un toc­casana sia per la mente che per il cor­po!

4.La gratitudine contribuisce allo sviluppo di una mentalità ottimista e positiva

Il sen­ti­men­to lega­to “al sen­tir­si gra­to”, non dovrebbe essere lim­i­ta­to solo agli altri. Piut­tosto, è impor­tante dirigere questo sen­ti­men­to soprat­tut­to ver­so noi stes­si e la nos­tra vita. Spe­cial­mente quan­do le cose non van­no come desider­a­to. 

Sen­tire una vera riconoscen­za per le espe­rien­ze affrontate, per ciò che abbi­amo impara­to, nel cor­so del tem­po. Ma anche, per tutte le pos­si­bil­ità di miglio­ra­men­to anco­ra a nos­tra dis­po­sizione, è essen­ziale per colti­vare:

  • pen­sieri pos­i­tivi
  • atteggia­men­ti proat­tivi,
  • per riconoscere le oppor­tu­nità anche nelle situ­azioni dif­fi­cili

Con­clu­sione

In con­clu­sione, la grat­i­tu­dine emerge come ele­men­to cru­ciale per il benessere psi­co­logi­co e fisi­co delle per­sone. 

Diver­si stu­di han­no dimostra­to una cor­re­lazione pos­i­ti­va tra grat­i­tu­dine e autosti­ma. Inoltre,  è chiaro che prati­care la grat­i­tu­dine por­ta ben­efi­ci tan­gi­bili. Favorisce infat­ti:

  • lo svilup­po del pen­siero pos­i­ti­vo, 
  • relazioni più sod­dis­facen­ti,
  • una migliore qual­ità del­la vita. 

Essere grati non solo ci aiu­ta a riconoscere il val­ore degli altri nelle nos­tre vite, ma anche a riconoscere e apprez­zare le nos­tre qual­ità. Per­ciò, aumen­tan­do la nos­tra fidu­cia in noi stes­si e la nos­tra capac­ità di affrontare le sfide quo­tid­i­ane con ottimis­mo.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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