Assicurazione: meglio prevenire?

Con il ter­mine assi­cu­razione si può inten­dere un con­trat­to di garanzia ver­so un even­to.

Soli­ta­mente un even­to inat­te­so e dan­noso. Dan­noso rel­a­ti­va­mente alla per­sona, alla rep­utazione o allo sta­to pat­ri­mo­ni­ale.

Infat­ti, la definizione più dif­fusa è quel­la di trasfer­i­men­to da un sogget­to a un altro di un ris­chio.

In un prece­dente arti­co­lo abbi­amo già vis­to quali sono le varie tipolo­gie di assi­cu­razione ad oggi esisten­ti.

In questo vogliamo anal­iz­zare se real­mente le assi­cu­razioni pos­sono essere uno stru­men­to utile o super­fluo. Sia per l’in­vesti­tore, che per l’im­pren­di­tore, il libero pro­fes­sion­ista o il pri­va­to cit­tadi­no.

Bias cognitivo

Pri­ma di par­lare di assi­cu­razione bisogna fare una pre­mes­sa.

Molte per­sone, quan­do devono pren­dere in con­sid­er­azione un’as­si­cu­razione, sono soggette a un bias di tipo rap­p­re­sen­ta­ti­vo.

Nel­lo speci­fi­co, basano le loro scelte su situ­azioni pre­gresse. Rep­utan­do alcu­ni sce­nari trop­po improb­a­bili, e quin­di non nec­es­sari da pre­venire.

Si igno­ra­no le sta­tis­tiche, e si predilige il pro­prio “stori­co per­son­ale”.

Se una cosa non ti è mai suc­ces­sa, però, non sig­nifi­ca che non potrà mai suc­cedere.

Una let­tura a riguar­do, molto inter­es­sante, che con­sigliamo, è Il Cig­no Nero. Nel suo sag­gio, Nas­sim Taleb affer­ma che, al giorno d’oggi, siamo abit­uati a sen­tir­ci ripetere che il futuro è preved­i­bile e i rischi che vivi­amo con­trol­la­bili. Quan­do, in realtà, non è così!

Per esem­pio, un tacchi­no, ogni giorno, da quan­do è nato, si sveg­lia ed è libero nel­l’a­ia. È libero di muover­si come meglio crede e il con­tadi­no gli dà da man­gia­re.

Ogni giorno.

Così il tacchi­no, ma anche una per­sona che osser­va ester­na­mente la suc­ces­sione degli even­ti, dà per scon­ta­to che la sua vita sia ques­ta. Finché arri­va un giorno dove il con­tadi­no, invece di dar­gli da man­gia­re…

Così la vita del tacchi­no finisce in quel sin­go­lo even­to inat­te­so. Asso­lu­ta­mente non preved­i­bile anal­iz­zan­do tut­ti gli even­ti nel­la vita del tacchi­no.

E tante per­sone, ad oggi, vivono come il tacchi­no.

I benefici di un’assicurazione

Ormai è palese che reputi­amo le assi­cu­razioni come uno stru­men­to molto utile e per niente super­fluo.

I ben­efi­ci che si pos­sono avere da un’as­si­cu­razione sono vari e numerosi. Non solo per il pri­va­to cit­tadi­no, ma anche per l’investi­tore e l’impren­di­tore.

  1. Innanz­i­tut­to, si scar­i­ca il ris­chio, come da definizione. Con un’as­si­cu­razione si trasmette il ris­chio a una terza figu­ra, appun­to l’ente assi­cu­ra­ti­vo, a fronte del paga­men­to di un pre­mio.
  2. Un altro ben­efi­cio impor­tante è che, a sec­on­da del­la poliz­za stip­u­la­ta, si può andare a detrarre il pre­mio da pagare. In parte o, in alcu­ni casi, anche il 100%.
  3. Diver­si­fi­cazione. Le assi­cu­razioni sono un modo per diver­si­fi­care il pro­prio portafoglio. Tan­ti stru­men­ti finanziari, per lo più derivati, sono nati come assi­cu­razione. Le assi­cu­razioni van­no, appun­to, a influen­zare l’indice di ris­chio del portafoglio.
  4. Acces­so a servizi migliori. Nel­lo speci­fi­co per la san­ità. È vero che vivi­amo in un paese dove esiste la san­ità pub­bli­ca. Sta di fat­to che i servizi offer­ti dal­la san­ità pri­va­ta, spes­so, sono migliori, più como­di e più veloci.
  5. Tutele per l’im­pren­di­tore o per il libero pro­fes­sion­ista. Par­lan­do di san­ità, nor­mal­mente un impren­di­tore, o peg­gio anco­ra un libero pro­fes­sion­ista, se si infor­tu­na ed è impos­si­bil­i­ta­to nel portare avan­ti la sua pro­fes­sione, perde le pro­prie entrate. In tale con­testo sono nate delle assi­cu­razioni che garan­tis­cono in certe situ­azioni, un’in­den­nità gior­naliera.
  6. Mag­giore liq­uid­ità disponi­bile. Avere un cap­i­tale di pro­tezione per le emer­gen­ze è sem­pre como­do.

I ben­efi­ci, nat­u­ral­mente, non esistono solo per chi è libero pro­fes­sion­ista. Ma anche per i dipen­den­ti.

Per esem­pio, la ges­tione del TFR.

Il TFR, trat­ta­men­to di fine rap­por­to, è una som­ma di denaro che soli­ta­mente l’azien­da trat­tiene dal­lo stipen­dio e che viene con­seg­na­ta, appun­to, a fine del rap­por­to lavo­ra­ti­vo. Un dipen­dente è libero di scegliere se per­me­t­tere alla stes­sa azien­da di con­ser­vare ques­ta som­ma di denaro, oppure affi­dare questo com­pi­to a un ente ester­no.

Soli­ta­mente, il van­tag­gio di las­cia­r­lo in azien­da è quel­lo di avere dei costi minori sulle transazioni rispet­to a quelle di isti­tuzione ban­car­ia. Lo svan­tag­gio è che se l’azien­da dovesse dichiarare fal­li­men­to, il TFR andrebbe per­so.

Per tale moti­vo sono nate forme di fon­di assi­cu­ra­tivi, con costi anche rel­a­ti­va­mente bassi, che con­ser­vano il TFR del­l’in­ter­es­sato.
Questo per­me­t­ta anche sgravi fis­cali per il dipen­dente che decide di des­tinare il pro­prio TFR ad un ente assi­cu­ra­ti­vo

È molto più prob­a­bile che fal­lis­ca un’azien­da che un ente assi­cu­ra­ti­vo…

Conclusioni

Inevitabile dire che avere un’assicurazione (o più), è molto impor­tante.

Non esiste un prodot­to adat­to a chi­unque. Dipende molto dal­la pro­pria situ­azione e dai pro­pri obi­et­tivi. Anche sem­plice­mente per tute­lar­si.

L’im­por­tante è riv­ol­ger­si a un con­sulente assi­cu­ra­ti­vo com­pe­tente e di fidu­cia. Che pos­sa vera­mente pro­porvi dei prodot­ti adat­ti alla vos­tra situ­azione. O, appun­to, aiu­tarvi nel rag­giung­i­men­to dei vostri obi­et­tivi.

Banal­mente, è inutile pro­porre un’as­si­cu­razione che com­pren­da anche un’in­den­nità gior­naliera in caso di infor­tu­nio a un dipen­dete che sarebbe comunque cop­er­to.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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