Dopo la grande sali­ta, Bit­coin (BTC) scende brus­ca­mente a $90.000. Bit­coin ha recen­te­mente vis­su­to una notev­ole oscil­lazione: dopo aver super­a­to la soglia di 98.700 dol­lari è sce­so a cir­ca 90.800 dol­lari.

La ten­den­za di lun­go peri­o­do res­ta pos­i­ti­va, ma nel breve ter­mine è prob­a­bile una fase di con­sol­i­da­men­to lat­erale pri­ma di tentare un ulte­ri­ore rial­zo.

Dal pun­to di vista tec­ni­co, solo il supera­men­to del­la resisten­za chi­ave dei 100.000 dol­lari, sia grafi­ca sia psi­co­log­i­ca, potrebbe gener­are un nuo­vo seg­nale di cresci­ta direzionale. Un’inversione rib­assista al momen­to appare improb­a­bile: even­tu­ali cor­rezioni tro­vereb­bero sup­por­to iniziale nell’area di 87.100–87.500 dol­lari e un sec­on­do sosteg­no vici­no a 85.000 dol­lari. Tut­tavia, solo una disce­sa sot­to i 79.000 dol­lari potrebbe rap­p­re­sentare un seg­nale neg­a­ti­vo sig­ni­fica­ti­vo.

Ma cosa sta succe­den­do nel mer­ca­to delle crip­to­va­lute?

Crescita esplosiva di Bitcoin: i fattori dietro il rally

Negli ulti­mi 30 giorni, il mer­ca­to delle crip­to­va­lute ha reg­is­tra­to una cresci­ta eccezionale, con Bit­coin in tes­ta. L’asset ha vis­to un incre­men­to di oltre il 40% e ha super­a­to la soglia dei 98.000 dol­lari, sec­on­do i dati di Coin­Mar­ket­Cap.

Tra i fat­tori deter­mi­nan­ti, spic­cano le politiche e le dichiarazioni del pres­i­dente Trump. La sua vit­to­ria ha ali­men­ta­to aspet­ta­tive di politiche fis­cali espan­sive e di un approc­cio rego­la­to­rio più favorev­ole alle crip­to­va­lute.

Ulte­ri­ori spinte al mer­ca­to sono arrivate dall’aumento degli inves­ti­men­ti isti­tuzion­ali tramite ETF (Exchange Trad­ed Funds) su Bit­coin, con un afflus­so net­to gior­naliero di cir­ca 800 mil­ioni di dol­lari e dal­la con­feren­za Bit­coin di Nashville, dove Trump ha accen­na­to alla pos­si­bil­ità di con­sid­er­are Bit­coin come ris­er­va nazionale.

Questi svilup­pi, uni­ti a un cli­ma di ottimis­mo sulle future politiche legate alle crip­to­va­lute, stan­no ali­men­tan­do l’entusiasmo degli investi­tori e sup­por­t­an­do la con­tin­ua cresci­ta di questo asset dig­i­tale di pun­ta.

Perché Bitcoin sta scendendo?

Negli ulti­mi giorni, BTC ha subito una cor­rezione sig­ni­fica­ti­va, scen­den­do sot­to i 90.000 dol­lari dopo aver toc­ca­to nuovi mas­si­mi stori­ci. Sebbene queste flut­tuazioni pos­sano destare pre­oc­cu­pazione tra gli investi­tori, è fon­da­men­tale ricor­dare che le oscil­lazioni di prez­zo sono parte inte­grante del ciclo delle crip­to­va­lute.

Il prin­ci­pale fat­tore dietro ques­ta disce­sa è l’aumento delle ven­dite rispet­to agli acquisti. Sec­on­do l’analista on-chain Check­mate, i deten­tori a lun­go ter­mine (Long-Term Hold­ers, LTH) han­no liq­uida­to cir­ca 60 mil­iar­di di dol­lari in Bit­coin nell’ultimo mese, con il 21% di queste ven­dite con­cen­tra­to nel solo mese di novem­bre. Si trat­ta di una sig­ni­fica­ti­va pre­sa di prof­it­to, spes­so attribui­ta a chi ha acquis­ta­to durante peri­o­di di prez­zo più bas­so.

Nonos­tante l’intensità delle ven­dite, la doman­da da parte degli ETF spot ha svolto un ruo­lo cru­ciale nel sostenere il mer­ca­to. Kyle Doops ha sot­to­lin­eato che gli ETF statu­niten­si han­no assor­bito cir­ca il 90% del­la liq­uid­ità ven­du­ta dai pos­ses­sori di Bit­coin, man­te­nen­do il prez­zo sopra i liv­el­li crit­i­ci e aiu­tan­do­lo a restare sul­la trai­et­to­ria ver­so i 100.000 dol­lari.

Cosa aspettarsi nel prossimo futuro?

Alcu­ni anal­isti avvertono che ulte­ri­ori cor­rezioni potreb­bero essere all’orizzonte. Joe Con­sor­ti prevede un pos­si­bile calo del 20–25% se BTC con­tin­uerà a seguire l’andamento dell’offerta glob­ale di mon­e­ta (M2). Tut­tavia, esper­ti come Ki Young Ju ricor­dano che, anche durante i mer­cati rialzisti, BTC ha stori­ca­mente affronta­to cor­rezioni del 30%, sen­za com­pro­met­tere la sua cresci­ta a lun­go ter­mine.

Le dinamiche esterne al mer­ca­to delle crip­to­va­lute potreb­bero influen­zare sig­ni­fica­ti­va­mente il set­tore nel prossi­mo futuro. Dopo l’elezione di Trump, l’indice del dol­laro e il rendi­men­to del Tesoro a 10 anni han­no reg­is­tra­to un costante aumen­to, eserci­tan­do pres­sione sui mer­cati ad alto ris­chio. Si prevede che l’amministrazione Trump intro­d­u­ca politiche come:

• l’aumento delle tar­iffe,
• una riduzione delle tasse a liv­el­lo nazionale,
• sce­nari che potreb­bero gener­are insta­bil­ità eco­nom­i­ca e ali­menta­re una cresci­ta dell’inflazione.

A questo si aggiun­gono le incertezze legate ai flus­si di fon­di negli ETF di Bit­coin e alla nom­i­na del nuo­vo seg­re­tario al Tesoro degli Sta­ti Uni­ti, che potrebbe avere impli­cazioni ril­e­van­ti per le politiche fis­cali.

Tra i prin­ci­pali can­di­dati alla posizione emer­gono due fig­ure con­sid­er­ate favorevoli alle crip­to­va­lute:

1. Howard Lut­nick: CEO di Can­tor Fitzger­ald, cus­tode dei titoli del Tesoro statu­nitense per Teth­er.
2. Scott Bessent: fonda­tore di Key Square Group, che ha recen­te­mente espres­so sup­por­to per il Bit­coin e appare in lin­ea con le politiche dell’amministrazione Trump.

La nom­i­na del nuo­vo seg­re­tario al Tesoro potrebbe dunque alimenta­re spec­u­lazioni nel breve ter­mine, soprat­tut­to in relazione all’impatto delle nuove politiche eco­nomiche e all’atteggiamento ver­so le crip­to­va­lute

Possiamo aspettarci un altro picco di BTC?

Prevedere con pre­ci­sione il prossi­mo pic­co di Bit­coin è una sfi­da com­p­lessa, poiché il suo anda­men­to dipende da moltepli­ci fat­tori, tra cui con­dizioni macro­eco­nomiche, dinamiche di mer­ca­to e deci­sioni politiche.

Bit­coin segue tradizional­mente un ciclo di cir­ca quat­tro anni, scan­di­to dagli even­ti di halv­ing, che avven­gono ogni 210.000 bloc­chi (cir­ca ogni quat­tro anni). Durante l’halving, la ricom­pen­sa per i min­er viene dimez­za­ta, riducen­do la creazione di nuovi Bit­coin e aumen­tan­do la loro scar­sità, il che spes­so con­tribuisce a una pres­sione rialzista sul prez­zo.

L’ultimo halv­ing si è ver­i­fi­ca­to nell’aprile 2024, e se il pat­tern stori­co si ripete, un poten­ziale pic­co del ciclo potrebbe man­i­fes­tar­si ver­so la fine del 2025, con alcu­ni mod­el­li che col­lo­cano il peri­o­do tra agos­to e set­tem­bre di quell’anno.

Un altro stru­men­to utile per antic­i­pare il pic­co è il Pi Cycle Top Indi­ca­tor, che uti­liz­za medie mobili per iden­ti­fi­care pos­si­bili mas­si­mi di prez­zo. Se la sua accu­ratez­za pas­sa­ta sarà con­fer­ma­ta, un pic­co potrebbe essere rag­giun­to tra dicem­bre 2024 e gen­naio 2025, coer­ente­mente con la ten­den­za stor­i­ca del Bit­coin a rag­giun­gere nuovi mas­si­mi dopo il pun­to inter­me­dio del suo ciclo.

L’analisi del sen­ti­ment di mer­ca­to e i mod­el­li tec­ni­ci sug­geriscono un’ulteriore pos­si­bil­ità: BTC potrebbe rag­giun­gere un nuo­vo mas­si­mo stori­co tra 6 e 9 mesi dopo un pic­co inter­me­dio, sti­ma­to per l’inizio del 2025. Questo sce­nario col­lo­ca un poten­ziale pic­co tra la fine del 2024 e la metà del 2025.

Proiezioni di prezzo di Bitcoin

Nel breve ter­mine, Bit­coin potrebbe trovar­si in un inter­val­lo com­pre­so tra 100.000 e 120.000 dol­lari nel cor­so del prossi­mo mese. Nei prossi­mi sei mesi, invece, il prez­zo potrebbe oscil­lare tra 73.000 e 150.000 dol­lari, riflet­ten­do l’incertezza e la volatil­ità carat­ter­is­tiche del mer­ca­to delle crip­to­va­lute.

Nat­u­ral­mente queste sono stime ipotetiche basate su uno stori­co e non pre­vi­sioni reali e sicure al 100%.

Se sei appas­sion­a­to di inves­ti­men­ti, entra nel­la com­mu­ni­ty. Oppure ascol­ta il nos­tro pod­cast, con­frontati con altri investi­tori e arric­chis­ci le tue conoscen­ze.

Dis­claimer: Le infor­mazioni for­nite in questo blog sono solo a scopo infor­ma­ti­vo e non cos­ti­tu­is­cono con­sigli finanziari.

Con­sigliamo sem­pre di con­sultare un con­sulente finanziario qual­i­fi­ca­to per deci­sioni di inves­ti­men­to basate sul pro­prio pro­fi­lo di ris­chio e obi­et­tivi finanziari.

Il blog non si assume respon­s­abil­ità per even­tu­ali perdite o dan­ni derivan­ti dall’utilizzo delle infor­mazioni for­nite.

Si con­siglia di con­durre ricerche appro­fon­dite pri­ma di pren­dere deci­sioni finanziarie.