La bolla dei tulipani: la prima bolla speculativa della storia

Che cos’è la bol­la dei tuli­pani?

La bol­la dei tuli­pani è conosci­u­ta nel mon­do del­la finan­za come la pri­ma cele­bre bol­la spec­u­la­ti­va, lega­ta, come las­cia inten­dere il nome, al mer­ca­to dei tuli­pani.

Con la definizione bol­la spec­u­la­ti­va si fa rifer­i­men­to ad una fase di mer­ca­to di un bene, nel­la quale è pos­si­bile osser­vare inizial­mente un aumen­to espo­nen­ziale dei prezzi a causa di una cres­cente doman­da che supera notevol­mente l’of­fer­ta, a cui segue una fase di scop­pio o disce­sa che ripor­ta ai val­ori più conosciu­ti o iniziali.

La storia della bolla dei tulipani

Siamo in Olan­da, pre­cisa­mente nel­la sec­on­da metà del 1500, in questo peri­o­do iniz­iò la dif­fu­sione dei tuli­pani che veni­vano impor­tati dal­la Turchia ed esportati in tut­ta Europa.

Le vari­età più rare ben presto diven­nero molto richi­este soprat­tut­to dalle famiglie nobili che le con­sid­er­a­vano un bene di lus­so, sta­tus sym­bol del­la ric­chez­za.

Ques­ta cres­cente doman­da fu il pun­to di inizio di un’ide­olo­gia comune che indi­vid­u­a­va nel tuli­pano un inves­ti­men­to sicuro. L’au­men­to del­la richi­es­ta provocò così un nat­u­rale innalza­men­to dei prezzi dei fiori, fino a rag­giun­gere prezzi a dir poco esor­bi­tan­ti.

Per ren­dere l’idea basti pen­sare che a quei tem­pi lo stipen­dio medio annuale era di cir­ca 150 fior­i­ni e che il prez­zo medio di un bul­bo arrivò oltre i 200 fior­i­ni con alcu­ni pic­chi fin sopra i 6000. Sti­amo par­lan­do di numeri sproposi­tati, oltre 40 volte lo stipen­dio medio annuale. Per questo le per­sone, spinte dal deside­rio di guadag­no, iniziarono ad indeb­itar­si pur di acquistare tuli­pani. Si barat­ta­vano case, ani­mali e ter­reni, tut­to in cam­bio di un fiore sta­gionale.

Un cro­nista di quei tem­pi scrisse che al prez­zo di 3000 fior­i­ni si pote­vano ottenere: 8 maiali gras­si, 4 buoi gras­si, 12 pecore grasse, 48 ton. di segale, 24 ton. di gra­no, 2 bot­ti di vino e molto altro anco­ra. Eppure in molti preferivano il bul­bo di tuli­pano.

L’e­s­portazione che veni­va fat­ta di questi fiori in tut­ta Europa ali­men­ta­va la dif­fu­sione e la con­vinzione del­l’af­fare. La cresci­ta eufori­ca del prez­zo avvenne molto rap­i­da­mente, a cav­al­lo tra il 1636 e il 1637. Questi 2 fat­tori, peri­o­do ridot­to e prezzi impazz­i­ti, furono il pri­mo cam­pan­el­lo d’al­larme del­la bol­la in atto.

I colti­va­tori, per sod­dis­fare la mole incred­i­bile di richi­este, arrivarono a svilup­pare un mer­ca­to par­al­le­lo fat­to di con­trat­ti ante-pro­duzione. Sostanzial­mente veni­va ven­du­to il dirit­to di pro­pri­età sul sin­go­lo bul­bo di tuli­pano, non anco­ra fior­i­to. Uno stru­men­to finanziario molto sim­i­le ai più attuali futures. In quegli anni, ogni famiglia nobile vol­e­va possedere dei bul­bi, in quan­to seg­no inconfutabile di dis­tac­co sociale.

Il 5 feb­braio 1637, durante l’asta di Alk­maar, furono ven­du­ti dei lot­ti di bul­bi al prez­zo di 90.000 fior­i­ni (cir­ca 5 mil­ioni di euro), ogni bul­bo ave­va rag­giun­to un prez­zo pari al red­di­to medio di un operaio in un anno e mez­zo. Fu il cul­mine di ques­ta folle cresci­ta.

Nei giorni suc­ces­sivi un’asta ad Haar­lem andò com­ple­ta­mente deser­ta e  ques­ta fu la goc­cia che fece tra­boc­care il vaso. Improvvisa­mente in Olan­da scop­piò il pan­i­co di mas­sa, la doman­da calò repenti­na­mente e i prezzi pre­cip­i­tarono.

Come riconoscere una bolla speculativa e come comportarsi

Esiste un det­to a Wall Street: “Quan­do anche l’ul­ti­mo dei lus­trascarpe in stra­da ti par­la di un deter­mi­na­to stru­men­to finanziario, quel­lo è il momen­to gius­to per vendere”.

Tuo zio ti ha con­siglia­to un inves­ti­men­to irripetibile? Ne sen­ti par­lare dal par­ruc­chiere o al pan­i­fi­cio? Allo­ra è trop­po tar­di, vol­ta i tac­chi. Te lo ripeto: Quan­do un prodot­to finanziario viene rag­giun­to dal­la mas­sa sig­nifi­ca che si è rag­giun­to, o si sta per rag­giun­gere il cul­mine mas­si­mo del­la bol­la. Stanne alla larga!

Cosa fare in ques­ta situ­azione?

Se sei già entra­to a mer­ca­to e sen­ti tut­ti par­lare di questo trend, beh… il con­siglio da ami­co è quel­lo di las­cia­re andare la posizione, anche in maniera scaglion­a­ta. Siamo sul­la cima del­la bol­la, è gius­to liq­uidare la posizione e goderne i frut­ti.

Se invece non sei anco­ra entra­to il con­siglio è quel­lo di stare fer­mo, il treno è già pas­sato e per questo asset è ormai trop­po tar­di. Non far­ti pren­dere dal­l’an­sia del “man­ca­to affare”.

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