Molti italiani temono per la prossima bolletta che arriverà questo inverno.
Si prevede, infatti, un rincaro della bolletta, non dovuto solo alla crisi in est Europa. Bensì a un processo iniziato già mesi prima.
Alla base troviamo come cause, oltre la guerra, la possibilità di una recessione, l’aumento dell’inflazione, l’euro in difficoltà e, appunto, i rapporti incerti con la compagnia russa Gazprom.
L’aumento del prezzo del gas e dell’energia in Europa
Secondo gli ultimi dati registrati da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti, in confronto al terzo trimestre del 2021, si è visto:
- un aumento del 188,38% del prezzo dell’energia elettrica per il consumatore domestico;
- un aumento del 46% de prezzo del gas naturale per il consumatore domestico.
Nel 2022, il prezzo del gas per le famiglie europee è stato superiore a quello negli USA. Un dato che deve far riflettere considerato che, in base ai dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, le famiglie statunitensi hanno pagato in media prezzi più alti per il gas naturale negli ultimi 40 anni.
Gli effetti si fanno sentire anche sulle imprese e le aziende energetiche. Anche se le compagnie petrolifere e del gas registrano profitti record.
Tutti i prodotti, dall’alluminio ai fertilizzanti, sono stati duramente colpiti dall’aumento dei costi energetici.
Molte aziende si sono viste costrette a rallentare, se non addirittura bloccare, la produzione a causa delle previsioni di costi insostenibili. Con conseguenze su tutta l’economia del Paese.
Nell’ultimo mese, però, si è registrato un calo significativo sui mercati finanziari del prezzo del gas naturale. Nella speranza che continui a scendere.
Perché i prezzi della bolletta sono aumentati
I prezzi dell’energia in tutto il mondo hanno cominciato a salire dopo la fine dei lockdown e la ripresa di tutte le attività lavorative, culturali, industriali, commerciali. Molti luoghi di lavoro hanno improvvisamente avuto bisogno di più energia nello stesso momento. Esercitando una pressione senza precedenti sui fornitori.
Per quanto riguarda l’Italia, già a dicembre 2021 l’ARERA aveva stimato un aumento delle bollette del gas del 41% e dell’elettricità del 55%. Con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina, a febbraio 2022, i prezzi hanno avuto rapidamente un’impennata.
I governi europei hanno cercato un modo per importare meno energia dalla Russia. Questa in precedenza forniva il 40% del gas utilizzato nell’UE.
Il timore per l’esaurimento delle forniture, la ricerca di fornitori alternativi, l’aumento dei prezzi all’ingrosso e la cascata dei costi al dettaglio non hanno fatto altro che alimentare una spirale di crisi delle forniture e l’innalzamento dei costi.
E mentre si cercavano alternative al gas russo, aumentavano i timori su un contingentamento, o addirittura un’interruzione, delle forniture di gas dalla Russia. Ulteriori pressioni sono arrivate da Gazprom, il fornitore di energia russo a maggioranza statale.
La ricerca di alternative alla Russia e il rischio di minori scorte di gas russo hanno aumentato la pressione sulle forniture internazionali.
Molti sono stati costretti a fare affidamento sul mercato internazionale del gas naturale liquefatto (GNL). Questo può essere trasportato in tutto il mondo su navi, invece di essere consegnato attraverso i gasdotti.
Inoltre, a mettere a dura prova l’approvvigionamento energetico in Europa hanno contribuito le ondate di calore e la siccità di questa estate.
L’estate secca ha ridotto l’energia idroelettrica in Norvegia, ha minacciato i reattori nucleari in Francia e ha ostacolato il trasporto del carbone in Germania.
Recentemente, per quanto riguarda l’Italia, sembra che si sia giunti a qualche accordo con la Gazprom, la quale, dopo una “breve” interruzione, ha riaperto le forniture di gas tramite l’Austria. Le conseguenze di questi accordi sui prezzi della bolletta non sono ancora ben definite.
Come si determina il prezzo del gas e come si traduce nel costo della bolletta
A far lievitare le bollette, contribuiscono i prezzi del gas all’ingrosso. Questi sono fissati ogni giorno sui mercati internazionali. Perciò salgono e scendono in linea con la domanda globale.
Non esiste un prezzo unico internazionale per il gas.
Il sistema di determinazione dei prezzi varia, infatti, da Paese a Paese.
I prezzi del gas all’ingrosso sono determinati dal costo a cui i fornitori di energia devono acquistare il gas dai produttori nazionali e internazionali. Anche speculazioni o il timore di un’imminente interruzione delle forniture possono far salire il prezzo del gas sui mercati internazionali.
Per quanto riguarda l’Europa, sul TTF dal lunedì al venerdì gli operatori comprano e vendono i contratti futures.
In sintesi, sul mercato TTF gli operatori determinano ogni giorno il prezzo che il gas naturale potrebbe avere a determinate scadenze.
Non si può prevedere quale sarà il prezzo futuro o quando esattamente i prezzi inizieranno a scendere, ma si può vedere l’andamento secondo le previsioni dei mercati in base ai prezzi a cui sono scambiati i futures.
Quindi gli aumenti in bolletta sono il frutto dei prezzi del gas usciti dalle transazioni sui mercati internazionali. Ai quali si aggiungono i costi operativi del fornitore di energia, di manutenzione della rete e delle imposte.
In Italia i prezzi delle bollette per il mercato libero sono stabiliti dai fornitori.
Cosa sta facendo l’UE
L’Unione Europea sta approntando delle misure d’emergenza per frenare l’impennata dei prezzi dell’elettricità. Si pensa a riforme strutturali del mercato dell’elettricità.
In un discorso tenuto in Slovenia il 29 agosto, la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, ha dichiarato che l’impennata dei prezzi dell’elettricità sta “mettendo a nudo i limiti della nostra attuale struttura del mercato dell’elettricità”.
Il mercato all’ingrosso dell’elettricità dell’UE è stato progettato per mantenere i prezzi bassi, ha detto Von Der Leyen, “ma ora sta ottenendo l’effetto opposto. Parte del problema è che il prezzo dell’elettricità è ancorato al prezzo del combustibile più costoso richiesto per soddisfare la domanda per ogni giorno, chiamato ordine di merito, che recentemente è stato il gas naturale”.
Attualmente il mercato dell’elettricità si basa su un sistema di prezzo marginale. Secondo cui il costo della corrente è direttamente legato a quello del gas. Anche quando l’elettricità viene prodotta attraverso altre fonti energetiche più economiche.
Per questo motivo una delle ipotesi sul tavolo prevede di slegare i prezzi dell’energia elettrica dal costo del gas. E legarli magari a quelli delle energie rinnovabili.
Il 9 settembre ha avuto inizio il Consiglio d’emergenza dell’UE.
Grazie ad esso, i ministri UE dell’Energia hanno raggiunto un accordo politico per far fronte al rincaro dei prezzi dell’energia.
I punti cardine di tale accordo sono:
- misure comuni volte a ridurre la domanda di energia elettrica;
- incassare e ridistribuire ai clienti finali i ricavi eccedenti del settore energetico.
Conclusioni
Sapere se nei prossimi mesi la bolletta sarà più cara o no, è molto importante. Non solo per le proprie finanze personali.
Se si ha una propria attività, è inutile ribadire l’importanza di questo argomento. Forse, non è altrettanto chiaro per chi investe, invece.
La bolletta, se così la vogliamo banalmente definire, in un’azienda rientra ovviamente tra i costi. Voce importante che influisce sui bilanci, i quali a loro volta sono determinanti per i prezzi sul mercato. Si parla, nel caso, di un’azienda quotata. Ma non solo.
Perciò anche gli investimenti non diretti risentono dell’intera situazione.
Inoltre, appunto, si può anche investire direttamente nell’argomento, tramite, per esempio, commodities o ETF.
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