I Buoni Fruttiferi Postali sono uno strumento di investimento prevalentemente a lungo termine. Sono emessi da Poste Italiane e dalla Cassa Depositi e Prestiti e, nel corso della storia italiana, hanno goduto di molto consenso da parte dei risparmiatori, allettati dai rendimenti ma soprattutto dalla garanzia costituita dallo Stato Italiano.
Esistono diverse tipologie di Buoni Fruttiferi Postali che si differenziano per durata e rendimento.
In questa guida verranno indicati i principali tipi di Buoni Fruttiferi Postali, le prospettive di rendimento, come indicato dal Foglio Informativo di Poste Italiane, nonché la tassazione attualmente vigente applicata ai rendimenti derivanti dalle cedole, ossia i guadagni sul capitale sottoscritto. Infine, i pro e i contro di questo prodotto di risparmio.
I Buoni Fruttiferi Postali: principali caratteristiche
I Buoni Fruttiferi Postali sono titoli di credito emessi sia in forma cartacea che digitale. Il titolo di credito attribuisce al suo sottoscrittore il diritto di percepire periodicamente le cedole relative agli interessi maturati, secondo le percentuali stabilite dal contratto.
I Buoni Fruttiferi Postali cartacei sono rimborsabili anche per frazioni di capitali, sono indivisibili e cointestabili. Trattandosi di un buono cartaceo, il rischio maggiore è quello di smarrire il “coupon” e di conseguenza l’investimento fatto. Nel formato digitale, i BFP, non sono cointestabili e richiedono un investimento minimo di 250 euro.
Per quanto riguarda la durata dei BFP, questa varia in un range compreso tra i 3 e i 30 anni.
Naturalmente, più lontana nel tempo è la scadenza, più elevati sono i tassi di interesse attivi. Tuttavia, un investimento con un arco temporale troppo ampio espone il sottoscrittore a rischi legati principalmente alla situazione geopolitica del Paese, impossibili da preventivare con un anticipo così ampio.
Buoni fruttiferi postali: quanto rendono
Quanto rendono i Buoni Fruttiferi Postali?
Esiste un tool messo a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti, grazie al quale è possibile simulare un investimento in BFP.
Inserendo la tipologia di Buono Fruttifero e la data di sottoscrizione è possibile calcolarne il rendimento.
Per capire se conviene investire in Buoni Fruttiferi Postali, è necessario conoscere i vari strumenti a disposizione e le peculiarità di ognuno di questi.
Le tipologie di Buoni Fruttiferi Postali
Poste Italiane mette a disposizione dei risparmiatori un’ampia gamma di prodotti.
Buono ordinario
Il Buono ordinario ha una durata massima di 20 anni, con la possibilità di smobilizzare il capitale anticipatamente, con la corresponsione degli interessi attivi maturati. Gli interessi sono versati sul conto BancoPosta del correntista dopo un anno dalla sottoscrizione e, successivamente, ogni sei mesi.
I buoni ordinari non hanno costi di sottoscrizione e nemmeno di gestione o rimborso e garantiscono un tasso di interesse fisso crescente nel tempo.
Furono introdotti nel 1925 e tra le offerte proposte sono la soluzione più scelta dagli italiani.
Buono 3X2
Il Buono 3x2 prevede un arco di investimento fino a 6 anni, ed è quindi indicato per persone giovani, che intendono trarre un profitto, anche minimo, da un piccolo capitale, per un periodo di tempo non troppo esteso. Il rendimento applicato a tale tipologia di BFP è dello 0,30% lordo alla scadenza, con la previsione di rendimenti fissi crescenti, se il cliente non ritira il capitale prima della scadenza naturale. In caso contrario, è anche possibile prelevare la somma investita dopo 3 anni, incassando gli interessi maturati fino a quel periodo.
Buono 3x4
La tipologia di Buoni Fruttiferi Postali 3x4 prevede un investimento fino a 12 anni, con un rendimento lordo che raggiunge l’1%. Anche in questo caso, il tasso di interesse si riferisce al mantenimento del capitale fino alla scadenza prevista dei 12 anni. In alternativa, il cliente può smobilizzare i propri fondi dopo 3, 6 o 9 anni, con il capitale sottoscritto e gli interessi maturati.
Buono 4x4
Il Buono 4x4 è un investimento che include un arco temporale massimo di 16 anni, con un tasso di interesse lordo fino all’1,25%. Il cliente ha la possibilità di mantenere i buoni anche oltre la data di scadenza, mantenendo però la facoltà del rimborso anticipato, dopo 4, 8 o 12 anni, con la corresponsione del capitale investito e degli interessi maturati fino all’estinzione.
Buono 4 anni Risparmiosemplice
Il Buono Risparmiosemplice ha una durata di 4 anni, garantisce un tasso di interesse lordo annuo dello 0,25% e può essere sottoscritto da tutti i cittadini maggiorenni che abbiano provveduto ad attivare il piano denominato Risparmio Semplice, presso uno qualsiasi degli uffici di Poste Italiane in Italia.
Buono per i minori
Questa tipologia di Buoni Fruttiferi è stata ideata per genitori, nonni e zii interessati a fare un investimento per i piccoli della famiglia. I buoni per minorenni maturano interessi fino al raggiungimento della maggiore età ed il rendimento annuo lordo cambia in base alla durata dell’investimento.
Non prevedono spese di sottoscrizione o gestione.
Come acquistare i Buoni Fruttiferi Postali
I Buoni Fruttiferi Postali possono essere acquistati sia in un ufficio Postale, in forma cartacea, che tramite app, in forma dematerializzata.
Il sito di Poste Italiane propone diverse tabelle esplicative, in cui è indicato il rendimento delle diverse tipologie di buoni, in funzione alla durata e al capitale sottoscritto.
Il cliente ha anche a disposizione un pratico simulatore, in cui dovrà inserire solamente l’arco temporale di investimento a cui intende aderire e l’importo a disposizione. Tale funzione consente di comprendere quale prodotto si adatti meglio alle proprie esigenze.
Per sottoscrivere i Buoni Fruttiferi Postali mediante il sito di poste italiane, oppure tramite app, è sufficiente essere titolare di un account per accedere al portale e, successivamente, cliccando sul bottone Acquista buono, inizierà una procedura semplice e guidata, in cui il cliente ha la possibilità di selezionare il tipo di buono che intende sottoscrivere, l’importo e la durata.
Prima della sottoscrizione del prodotto, in tutti i casi, è altamente raccomandabile leggere con attenzione il foglio informativo presente sul sito di Poste Italiane e sottoposto al cliente nell’ufficio postale di riferimento, per conoscere in anticipo tutte le condizioni che regolano il contratto.
Per quanto riguarda l’accredito delle cedole alle scadenze stabilite, l’importo verrà accreditato sul conto BancoPosta o sul libretto di risparmio.
Nel caso in cui il correntista disponga di un Libretto Smart, un prodotto di risparmio interamente digitale, l’importo degli interessi attivi verrà accreditato immediatamente dopo la scadenza, decurtato alla fonte dell’imposta sostitutiva del 12,5%.
Un aspetto importante da considerare è legato al fatto che i Buoni Fruttiferi Postali sono sottoscrivibili solamente da persone fisiche e non da società.
È possibile cointestare un Bfp cartaceo fino a quattro persone, tuttavia i cointestatari non possono essere sia maggiorenni che minorenni e nemmeno più minorenni. Con la clausola PFR (pari facoltà di rimborso), indicata sul buono, ogni cointestatario può riscuotere il buono senza il consenso degli altri.
L’emissione dei Buoni Fruttiferi Postali
L’emissione dei Buoni Fruttiferi Postali avviene nel cosiddetto mercato secondario, a scadenze regolari e in determinati periodi del mese, in base alla loro scadenza.
Fino al 2019, era considerato nullo il procedimento secondo cui i tassi di interesse dei buoni venivano cambiati senza la preventiva comunicazione ai clienti, una recente sentenza della Corte di Cassazione, risalente appunto nel 2019, ha stabilito che lo Stato ha la facoltà di variare i tassi di interesse, senza la necessità di comunicarlo ai sottoscrittori.
In tutti i casi, i fogli informativi relativi a ogni tipo di prodotto possono spiegare in modo approfondito le condizioni del contratto.
Il trattamento fiscale dei Buoni Fruttiferi Postali
Uno dei motivi per i quali i Buoni Fruttiferi Postali hanno riscosso tanto successo tra i risparmiatori italiani, è dato dalla fiscalità agevolata, che consiste nell’applicazione della percentuale del 12,5% sull’importo delle cedole.
Un altro vantaggio relativo ai Buoni Fruttiferi Postali è quello inerente alla loro esenzione da imposta di successione, che rende questo strumento di risparmio potenzialmente strategico, soprattutto per coloro che desiderano trasferire un capitale, più o meno ingente, ai propri eredi.
Vantaggi e svantaggi dei Buoni Fruttiferi Postali
Il principale vantaggio dei Buoni Fruttiferi Postali è legato al rischio, pressoché inesistente, di insolvenza da parte di Poste Italiane.
I buoni, infatti, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e, in quanto garantiti dallo Stato Italiano, hanno un indice di affidabilità piuttosto alto.
Il rischio che lo Stato si dimostri insolvente è, ad oggi, infatti molto limitato, per questo motivo, molti risparmiatori sono allettati dall’opportunità di investire parte dei propri capitali in questo prodotto finanziario.
Un altro punto a favore dei Buoni Fruttiferi Postali è legato al fatto che la varietà dei prodotti proposti è ampia e diversificata, consentendo così a un ampio spettro di risparmiatori di trovare quello più adatto alle proprie esigenze.
Inoltre, la fiscalità agevolata del 12,5% determina una minore pressione fiscale rispetto ad altri strumenti finanziari.
A fronte di questi potenziali vantaggi, esistono indubbiamente dei fattori meno allettanti, il primo dei quali è costituito dai tassi di interesse, considerati da molti risparmiatori troppo esigui, in confronto al lasso temporale durante il quale il capitale deve rimanere vincolato. È anche vero che, ad oggi, la maggior parte dei contratti di BFP prevede la facoltà, da parte del sottoscrittore, di ritirare tutto o parte del proprio patrimonio con modalità anticipata, con il rimborso degli interessi maturati fino all’estinzione.
Buoni Fruttiferi o conti deposito?
Se ti stai chiedendo quale strumento di investimento sia più adatto alle tue esigenze, iniziamo premettendo che si tratta nella maggior parte dei casi di due tipologie di investimento di medio / lungo periodo, da prendere quindi in considerazione se non hai un’imminente necessità di liquidità.
Entrambi gli strumenti sono apprezzati per il rischio limitato a cui l’investitore si espone. Mentre i Buoni Fruttiferi Postali sono garantiti dallo Stato, i conti deposito hanno la garanzia del FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi).
Un’altra caratteristica gradita di questi strumenti è la possibilità di prelevare in qualsiasi momento il capitale investito, ovviamente nel caso di conti deposito non vincolati.
Esistono due differenza tra i Buoni Postali e i conti deposito. La prima riguarda la tassazione, al 12,5% per i Bfp, al 26% per i conti deposito. L’imposta di bollo è pari al 2 per mille per entrambi gli strumenti.
La seconda differenza si riferisce agli interessi maturati. Mentre con i Bfp si hanno rendimenti crescenti nel tempo ed effettivi, con un conto deposito sono limitati dall’applicazione degli interessi di conto deposito libero.
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