Che cosa sono gli NFT

Ultimamente si sente tanto parlare di NFT, anche se non si tratta di qualcosa di nuovo.

Gli NFT sono una realtà legata alla tecnologia blockchain che negli ultimi tempi hanno generato notizia grazie al fatto che si è creato un mercato piuttosto interessante intorno a questi strumenti digitali.

Ma spieghiamo meglio di che cosa stiamo parlando.

Cosa sono gli NFT

La peculiarità degli NFT si può riscontrare nel significato del loro nome, ovvero Non-Fungible Token, che si può tradurre in italiano come “gettone digitale non fungibile”, cioè non replicabile né sostituibile.

Questo gettone digitale non fungibile si traduce con una stringa alfanumerica e quindi, quando si parla di NFT si intende un modo per identificare in maniera univoca e sicura un prodotto digitale di qualsiasi genere creato su Internet: una foto, un video, una GIF, un audio, un videogioco e non solo.

Quando un oggetto digitale è certificato con un NFT è come se avesse un certificato di originalità, come per le opere d’arte, grazie al quale nessuno può dire che l’oggetto è un falso o una copia.

Perciò gli NFT attribuiscono un valore diverso ai prodotti digitali, rispetto a quello che avrebbero senza.

Per esempio, se hai una banconota da 20€, che praticamente è un bene fungibile, e la scambi con un’altra banconota da 20€, avrai in mano sempre lo stesso valore.

Però se sulla tua banconota da 20€ c’è l’autografo di un artista famoso, il suo valore cambia. L’autografo può essere visto come la stringa alfanumerica dell’NFT.

Per questo motivo gli NFT hanno trovato un enorme interesse nel mondo del collezionismo digitale, dell’arte digitale, nei videogiochi e anche nei brand. Per esempio, Nike ha realizzato una sua linea di scarpe tokenizzate.

Nulla esclude altresì utilizzi futuri in altri campi, come per esempio quello legale, in quanto si potrebbero applicare NFT a firme digitali, atti notarili o stringere contratti smart contract.

Il tutto comunque è possibile grazie alla tecnologia blockchain, considerata da molti un sistema sicuro e affidabile in vari ambiti. A utilizzarla sono le banche o le pubbliche amministrazioni, ad esempio, in quanto si può considerare la blockchain, in maniera molto semplice, come un registro digitale condiviso e immutabile dove vengono memorizzate tutte le transazioni di dati, garantendo così tracciabilità, trasparenza e verificabilità.

Prima della blockchain, su Internet era molto facile riprodurre all’infinito un qualsiasi oggetto digitale e quindi non si poteva garantirne l’autenticità come, per esempio, si può fare con un’opera d’arte nel mondo reale. Grazie alla blockchain si è trovato un modo per scrivere su un registro, come se fosse quello di un notaio, informazioni relative al prodotto digitale. Informazioni non modificabili, pubbliche e che accertano che quel prodotto è unico e originale.

In questa maniera è nato un vero e proprio mercato di opere d’arte certificate con NFT, denominato Crypto Art, con opere e oggetti digitali venduti all’asta anche a centinaia di migliaia o milioni di dollari.

Chi acquista un’opera legata a un NFT non acquista l’opera in senso stretto, ma si garantisce la possibilità di rivendicare un diritto su quell’opera, attraverso uno strumento denominato smart contract, cioè un protocollo informatico che facilita e verifica l’esecuzione di un contratto.

Per fare un esempio del potenziale di questo settore, il primo tweet della storia, pubblicato dal fondatore di Twitter Jack Dorsey il 21 marzo 2006, è stato venduto a un’asta di beneficenza per 2,9 milioni di dollari.

Come funzionano gli NFT

Il procedimento per produrre NFT è molto semplice, almeno concettualmente parlando.

In breve, l’artista salva in formato digitale una foto o un filmato, per esempio. Questo file è di per sé un codice numerico, cioè una stringa di numeri ordinati, una lunga serie di 0 e 1.

Questa stringa di numeri viene poi compressa in una più corta chiamata hash, tramite un processo comunemente noto come hashing. Già in questa fase c’è un primo elemento di garanzia per il proprietario dell’NFT, perché in teoria egli è l’unico, essendo in possesso del documento digitale, che può facilmente calcolare l’hash.

L’hash viene poi memorizzata in una blockchain, con tanto di marca temporale associata. In questa maniera l’NFT mantiene al suo interno le tracce delle vendite dell’hash fino al suo creatore.

In questo modo è possibile, ripercorrendo la blockchain in senso inverso, avere una prova dell’autenticità e della proprietà del token, e il possessore dell’opera non dovrà rivolgersi a degli intermediari per certificare il suo acquisto, almeno fino a quando la blockchain sarà attiva.

Come investire in NFT

Anche gli NFT, così come le opere d’arte nell’arte classica, possono essere considerati degli investimenti.

Esistono infatti molti siti che consentono di scambiare opere d’arte digitali NFT. Tra i più utilizzati ci sono MakersPlace, Nifty Gateway, Rarible e SuperRare, anche se al momento la piattaforma più utilizzata e conosciuta è OpenSea, che si basa sulla blockchain Ethereum e si definisce il più grande marketplace di NFT. In tal caso, per creare o acquistare i token è necessario avere un wallet che possa gestire token con protocollo ERC20 e ERC721.

Esistono poi dei marketplace più specializzati, come ad esempio NBA Top Shot, dove è possibile acquistare dei momenti in video del campionato di basket NBA, oppure Valuables, dove si possono comprare i tweet, o ancora CryptoKitties, una piattaforma che ha riscontrato molto successo già nel 2018 con i suoi gattini crittografici.

Anche le case d’asta storiche, come Christie’s, si sono aperte a questo trend.

Sotto un’ottica da investitore, gli NFT si possono considerare un investimento proprio come le opere d’arte, ma sono allo stesso tempo molto particolari, in quanto la crescita del loro valore non dipende dai soliti canoni con i quali magari un tradizionale consulente d’arte valuterebbe il potenziale di un’opera di un’artista emergente, per esempio.

Attualmente la crescita del valore di un NFT è davvero molto imprevedibile, anche se lentamente si stanno definendo delle caratteristiche che possono indicare se un NFT è un buon investimento.

Anche le tempistiche sono diverse. Di solito un’opera d’arte tradizionale aumenta il suo valore con il trascorrere degli anni, mentre gli NFT possono crescere di valore in tempi molto brevi.

Una cosa in comune, però, è il livello di rischio, da considerarsi alto, e il rapporto diretto con il responso mediatico. Infatti, gli NFT lanciati sul mercato, che avevano magari già una community alle spalle, per esempio quelli di Twitter, hanno visto il loro valore crescere rapidamente.

Quella degli NFT è una realtà davvero molto interessante e in forte crescita negli ultimi tempi.

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Stefano Picchio
Imprenditore digitale
Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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