Che cos’è la leva finanziaria

La leva finanziaria, in inglese leverage, è un meccanismo che consente a chi investe di esporsi su un particolare mercato per un certo quantitativo di denaro, pur non possedendo l’intera somma sul proprio conto.

In sostanza, chi fa uso della leva finanziaria utilizza del denaro in prestito dall’intermediario, broker o banca, per aprire una o più posizioni sul mercato, a fronte di un investimento più piccolo.

In questa maniera è possibile investire una cifra che può essere esponenzialmente maggiore dell’effettivo esborso dell’investitore, o dell’operatore.

Perciò gli operatori utilizzano la leva per amplificare la loro esposizione ai vari mercati, consentendo loro di mantenere più liquidità nel portafoglio da dedicare ad altri investimenti.

In questo modo si possono generare maggiori profitti, ma conseguentemente anche maggiori perdite.

Per esempio, grazie alla leva finanziaria, si possono investire 100€, ma aprire una posizione che vale anche più di 1000€.

La differenza la metterà l’intermediario.

L’eventuale profitto derivante dall’operazione, così come l’eventuale perdita, verrà poi calcolata sul controvalore movimentato, cioè 1000€.

L’utilizzo della leva finanziaria è concesso dagli intermediari a fronte di un margine di garanzia della posizione sul proprio conto, calcolato in percentuale sul valore della posizione aperta.

Per avere un valore della leva finanziaria basterà applicare la semplice formula: capitale investito/capitale proprio.

È possibile utilizzare la leva sulla maggior parte dei mercati, come le azioni, il Forex, le materie prime, gli indici, i bond, gli ETP o i certificati.

Per quanto riguarda la regolamentazione, se ne occupa solitamente l’ESMA, l’European Securities and Markets Authority, che il 27 marzo 2018 ha imposto nuove regole relativamente all’uso della leva finanziaria nel trading online, in particolare sui CFD.

Queste nuove misure sono state varate per salvaguardare gli operatori retail dal subire perdite eccessive.

Differenza tra leva finanziaria e margine

Gli intermediari, per permettere agli operatori meno capitalizzati di utilizzare la leva finanziaria, offrono la possibilità di operare “a margine”.

Cioè viene fissata una percentuale del controvalore dell’operazione, che verrà trattenuta dal conto di trading e che può essere, se necessario o richiesto dall’intermediario, integrata o diminuita a seconda delle esigenze.

Il margine, perciò, si può considerare una garanzia collaterale che l’operatore consegna al broker per poter usufruire del prestito di capitale addizionale necessario per l’apertura di un’operazione.

Una volta che la posizione sarà chiusa, il margine viene reintegrato, cioè restituito.

Il margine richiesto per poter utilizzare la leva finanziaria cambia da intermediario a intermediario, e da sottostante a sottostante.

La leva e il margine sono correlati in maniera inversa. Tanto più alta sarà la leva, tanto minore sarà il margine richiesto dall’intermediario.

Per esempio, ipotizziamo tu decida di aprire un conto di trading, di depositare 1000€, e di eseguire un’operazione con tutto il capitale con una leva finanziaria pari a 20 (1:20). Il margine richiesto dal broker sarà del 5%, ovvero 100/leva finanziaria, mentre il controvalore massimo dell’operazione sarà pari a 20.000€.

Se l’operazione dovesse prendere la direzione ipotizzata in fase di analisi, non vi sarebbe alcun problema. Ma se la direzione auspicata si dovesse rivelare errata, si potrebbe incorrere in una margin call.

Cioè l’intermediario liquiderebbe la posizione per cercare di garantire che non si perda più denaro di quanto disponibile sul proprio conto.

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Alessandro Del Saggio
Smart Investor
Investitore, Trader indipendente, formatore e ricercatore grafico dal 2014.
Da sempre appassionato di investimenti e business, credo fortemente nella crescita personale e nel dare sempre il meglio di sè.
In questi anni ho investito in oltre 23 settori differenti e 6 nazioni.

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