L’ICC, l’Indicatore Complessivo dei Costi, è uno strumento utilizzato per mostrare ai consumatori il costo, in euro, dei loro conti correnti.
Più precisamente si tratta della somma dei costi variabili e fissi sostenuti da un conto corrente nell’arco di un anno, cioè le spese e commissioni al netto degli oneri fiscali e interessi, sulla base di diversi profili socio-demografici.
A tal proposito, la Banca d’Italia fa distinzione tra i conti correnti con un sistema di tariffazione forfettario, e i conti correnti con un sistema di tariffazione a consumo.
Per il primo caso, esistono sei diversi profili: giovani, famiglie con operatività bassa, famiglie con operatività media, famiglie con operatività elevata, pensionati con operatività bassa e pensionati con operatività media. Per il secondo caso, esiste invece un unico profilo relativo a un utilizzo limitato del conto, finalizzato perlopiù a soddisfare alcune esigenze specifiche.
Oltre a questi due, la Banca d’Italia fa distinzione anche per i conti correnti utilizzati da clienti particolari, per esempio gli enti pubblici, ai quali la Banca d’Italia riserva un trattamento specifico vista la peculiarità della categoria.
A che cosa serve l’ICC
Innanzitutto, l’ICC può permettere ai clienti di districarsi al meglio tra le varie opzioni di conti correnti disponibili.
Infatti, per esempio, un risparmiatore che non ha ancora un conto, può utilizzare l’ICC come strumento di confronto tra le varie soluzioni proposte da una banca, o tra le varie soluzioni proposte da istituti differenti, una volta individuato il proprio profilo socio-demografico.
L’ICC è utile anche per i correntisti. Grazie a questo strumento è possibile confrontare il costo che si è sostenuto durante l’anno per il conto corrente e verificare se la soluzione preferita in un primo tempo sia stata la scelta migliore per le proprie esigenze, le quali definiscono il profilo di appartenenza.
L’importante è avere ben chiaro il profilo a cui si appartiene, così da fare poi un confronto adeguato. Se si riscontra che si avrebbe ottenuto un ICC più basso presso un altro istituto o con altro tipo di conto corrente, allora la scelta migliore è cambiare.
Eventualmente ci fosse una differenza marcata tra il costo annuo sostenuto e l’ICC relativo al profilo in cui ti sei identificato come correntista, potrai decidere di valutare altre tipologie di conto corrente.
Quindi, lo scopo principale dell’ICC è quello di offrire ai correntisti un indicatore affidabile che permetta di scegliere il conto corrente più adatto alla loro operatività tra le molte offerte oggi presenti, ed evitare spese superflue.
Come si calcola l’ICC
Per calcolare l’ICC di uno dei profili previsti dalla Banca d’Italia vengono presi in considerazione diversi fattori.
Solitamente si compone di:
- una componente fissa, che comprende tutte le voci di spesa che il cliente dovrebbe comunque sostenere, per il solo fatto di aver aperto il conto corrente;
- una componente variabile, ossia tutti i costi, spese e commissioni, che il correntista sostiene in relazione alla sua operatività sul conto.
Le operatività che vengono attribuite ai profili si dividono in:
- operatività corrente. Sono inclusi i prelievi e i versamenti allo sportello, le commissioni legate ai regimi di spesa, le richieste di rendiconti sui movimenti del conto, le spese di invio estratto conto e altre comunicazioni della banca;
- servizi di pagamento. Per esempio, le commissioni per i bonifici effettuati o gli assegni, o il canone delle carte di credito;
- servizi di finanziamento. In questo caso si parla di mutui e prestiti;
- servizi di investimento.
- A parità di prodotto, l’ICC varierà anche sensibilmente tra un profilo di utilizzo e un altro, a seconda del numero di operazioni effettuate, dei servizi/prodotto collegati al conto, e da altri parametri presi in considerazione dalla Banca d’Italia.
Finché si fanno piccoli movimenti, o non si opera molto con il conto corrente, l’ICC può essere anche un fattore trascurabile. Ma nel momento in cui si inizia a utilizzare un conto corrente, per scopi aziendali o di investimento, o anche frequentemente come privato, l’ICC può essere un ottimo strumento per poter risparmiare dei soldi.
Ricordiamo che la prima forma di investimento è il risparmio.
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