Comprare casa con 1euro è realmente possibile!
Non si tratta della solita bufala dove qualcuno ti propone di investire poco e guadagnare tanto, ma di un’iniziativa nazionale nata per ripopolare piccoli Comuni situati in tutta Italia.
Il classico ragazzo di campagna che decide di trasferirsi nelle grandi città per cercare una situazione economica migliore e dare una svolta alla propria vita è un’immagine ormai da anni molto diffusa.
Le opportunità di lavoro sono decisamente di più nelle grandi città rispetto a quelle che i piccoli paesi possono offrire e questa situazione ha portato a un graduale spopolamento di alcuni Comuni e borghi.
La fuga dai piccoli centri verso le città metropolitane, soprattutto dei più giovani in cerca di lavoro o fortuna, in determinati casi, ha portato a un vero e proprio blocco del ricambio generazionale in alcuni piccoli Comuni.
Una soluzione a questo allarmante fenomeno sembra essere stata trovata da vari Comuni d’Italia che hanno proposto case in vendita a 1 euro tramite bandi pubblici, attraverso il progetto chiamato appunto: “Case a 1 euro”.
Come fare per comprare casa a 1 euro
Essendo un bando ad evidenza pubblica, per acquistare le case a 1 euro bisogna avere dei requisiti specifici che variano di Comune in Comune. In tutti i casi, però, possono partecipare sia privati cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari, che ditte individuali, agenzie e società, che abbiano nel proprio oggetto sociale la gestione di immobili per uso turistico e ricettivo.
Le imprese, le società e i consorzi devono:
- essere in regola con le vigenti disposizioni in materia di contributi assistenziali e previdenziali;
- essere iscritti alla CCIAA, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, per finalità inerenti come spiegato precedentemente;
- non essere soggetti alle procedure concorsuali di cui al R. D. 16 marzo 1942, n. 267 e successive modificazioni o integrazioni.
Gli immobili che di solito vengono messi in vendita sono appartamenti o ville di privati cittadini da ogni parte d’Italia, destinati all’abbandono o alla demolizione che, grazie al progetto “Case a 1 euro”, possono essere ristrutturate e quindi riacquisire valore.
Chi compra casa a 1 euro deve rispettare alcune condizioni, o meglio deve garantire:
- che i lavori saranno avviati a due mesi di distanza dal momento in cui si avranno tutti i permessi;
- di poter pagare tutte le spese notarili per la registrazione, le volture e l’accatastamento dell’immobile;
- la ristrutturazione e rivalutazione dell’immobile entro 365 giorni dall’acquisto;
- una polizza fideiussoria di 5 mila euro della durata di tre anni a garanzia dell’acquisto per il Comune.
È comunque possibile usufruire di alcuni bonus per le ristrutturazioni edilizie ed energetiche, come per esempio il bonus ristrutturazione, inserito nella Legge di Bilancio 2021.
Le case in vendita si possono trovare in tutta Italia. Per avere un elenco aggiornato di tutti i Comuni che hanno aderito a questa iniziativa e per maggiori dettagli, puoi tranquillamente consultare il sito: casea1euro.it.
Conviene comprare case a 1 euro?
Se si parla di un acquisto personale, perciò di un immobile dove poi spostare la residenza e viverci, allora comprare casa a 1 euro potrebbe essere una buona soluzione.
In tal caso, oltre alle spese per la ristrutturazione e quelle catastali accennate prima, bisognerà naturalmente considerare anche la zona e tutte quelle che sono le proprie esigenze personali.
Se invece stai pensando di acquistare una casa a 1 euro per poi rivenderla, metterla in affitto o comunque utilizzarla come un investimento, non è detto che sia un’ottima soluzione.
In un primo momento potrebbe sembrarlo, in quanto un immobile ristrutturato a nuovo sicuramente varrà molto di più di 1 euro. Bisogna però tener conto di alcuni fattori, oltre alla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto.
Innanzitutto, le spese di ristrutturazione potrebbero essere davvero molto importanti. Si parla di case abbandonate o destinate alla demolizione, che perciò richiederanno sicuramente una grande quantità di lavori, se non addirittura la ricostruzione.
Bisogna considerare poi anche la difficoltà nel vendere la casa o affittarla. Ricordiamo che il progetto “Case a 1 euro” è nato proprio perché le persone desiderano allontanarsi da certe zone. Perciò quanto sarà grande realmente la domanda in queste zone?
Inoltre, la domanda è un fattore importante per determinare il prezzo di un immobile, per questo motivo due immobili identici hanno prezzi diversi in zone diverse. Un bilocale in una città come Milano costa molto di più rispetto a un bilocale situato a Porlezza, ad esempio. Perciò, il prezzo a cui verrà venduto l’immobile genererà un profitto o sarà almeno sufficiente per coprire tutte le spese?
C’è da dire che a causa della situazione attuale dovuta alla pandemia e con il conseguente incremento dello smartworking, molte persone hanno iniziato a cercare casa al di fuori delle città, possibilmente in zone tranquille e con immobili grandi, per poter soddisfare i propri bisogni.
Non sarebbe comunque molto saggio basare un’operazione immobiliare nella speranza che una nuova consuetudine sociale possa rendere redditizio il tutto.
In ogni caso, ciascuna situazione richiederà sicuramente un’analisi molto attenta e accurata dei diversi aspetti, anche oltre i classici canonici.
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