Come funziona l’economia: i cicli economici, il credito e il debito di un paese

Parlare di come funziona l’economia può rivelarsi una scelta molto coraggiosa, si tratta infatti di un argomento molto delicato che meriterebbe ore e ore di approfondimento e certamente cercare di descriverne il funzionamento a parole può essere estremamente riduttivo.

Cercheremo comunque di capire, nel modo più semplice, come funziona l’economia di uno stato. Nello specifico vedremo:

Cosa sono i cicli economici di un paese?
Cos’è il debito? Cos’è il credito?
Cos’è l’inflazione? Cos’è la deflazione?

L’economia di un paese può sembrare complessa, ed effettivamente lo è, tuttavia il suo funzionamento è alquanto meccanico, basato su numerose transazioni che si ripetono milioni di volte creando tre forze che ne determinano comportamento ed evoluzione:

  • Crescita di produttività;
  • Ciclo del debito a breve termine;
  • Ciclo del debito a lungo termine.

Osservando queste tre forze e sovrapponendole graficamente è possibile creare un modello altamente affidabile per descrivere il comportamento economico di un paese e prevederne gli scenari futuri.

L’economia è fatta di transazioni

Cosa sono le transazioni?

Partiamo dalle basi, una transazione, come puoi facilmente intuire, si verifica ogni volta che si acquista qualcosa. Per far si che questo avvenga servono due figure: un acquirente che scambia moneta o credito e un venditore che scambia un bene, un servizio o un’attività finanziaria.

Ecco, possiamo in maniera semplicistica affermare che l‘economia è la somma delle transazioni che si verificano continuamente.

All’interno delle transazioni, gli acquirenti e i venditori scambiano denaro o credito. Sommando l’ammontare di denaro e l’ammontare di credito, si ottiene la spesa totale di un paese. Viceversa, dividendo l’ammontare di denaro speso per la quantità di beni venduti, si ottiene il prezzo medio.

Questa è la definizione di transazione, il fondamento dell’economia.

Ogni forza o ciclo economico, vista al microscopio, è composta da milioni di transazioni.

I mercati

Un mercato è composto dalle transazioni che acquirenti e venditori fanno per vendere e acquistare lo stesso bene. Esistono innumerevoli mercati: il mercato automobilistico, il mercato del riso, il mercato azionario,..

Affermiamo pertanto che l’economia è la somma dei mercati. Più precisamente è la somma delle transazioni dei vari mercati.

Cos’è il credito?

Il credito è una delle parti più importanti di un’economia, la sua importanza è dovuta al fatto di essere la componente più grande e incostante.

Così come acquirenti e venditori partecipano alle transazioni sul mercato, lo stesso fanno creditori e debitori. I creditori prestano denaro con l’obiettivo di ottenerne altro (attraverso gli interessi). I debitori chiedono denaro in prestito per potere ottenere qualcosa che non sempre possono permettersi, come una casa o una macchina, oppure per effettuare investimenti, sempre con l’obiettivo di aumentare il proprio denaro. Il credito è importante poichè aiuta entrambe le parti ad ottenere ciò che desiderano.

Come funziona un prestito?

Il prestito è una transazione all’interno della quale i debitori chiedono in prestito denaro con la promessa di restituirlo aumentato degli interessi. Se i tassi di interesse sono alti, ovviamente c’è meno richiesta di prestiti, viceversa se i tassi di interesse sono bassi, i debitori sono più predisposti a prendere denaro in prestito.

Nel momento in cui un debitore e un creditore si accordano per un prestito, stanno creando un credito dal nulla. Ma il credito è al tempo stesso un debito. Ti starai chiedendo come è possibile. Semplice, quando avviene un prestito, il credito costituisce un’attività per il creditore e al tempo stesso una passività per il debitore. Soltanto quando il prestito viene ripagato, il credito e il debito scompaiono e la transazione si può dire conclusa.

Ma quali sono le conseguenze di un prestito? Perché il credito è così importante?

Una persona che riceve credito in prestito aumenta la capacità di spesa, questo trascina l’economia, infatti, ogni euro speso da una persona è un euro guadagnato da un’altra persona e viceversa. Detto brevemente, la spesa di una persona è il guadagno di un’altra.

Nel momento in cui il reddito sale, una persona è più meritevole di ricevere credito e i finanziatori si sentono più sicuri a prestare denaro. Infatti un debitore con un buon stipendio ha:

  • maggiore capacità di ripagare il debito, grazie al suo reddito;
  • garanzie, il possedere attività di valore e beni mette a proprio agio i finanziatori.

In questo contesto i finanziatori prestano più denaro aumentando il credito in circolazione e, di conseguenza, il potere di spesa di una persona. Quindi, un maggior reddito permette un maggiore indebitamento.

Questo modello di auto-rafforzamento porta ad una crescita economica e per questo abbiamo i cicli.

I cicli economici

Cos’è un ciclo economico?

Un ciclo è uno schema, un pattern grafico costituito da fasi di espansione alternate a fasi di contrazione. La prima fase, di espansione, è caratterizzata da un aumento dei redditi, della spesa e del Pil, aumenta anche l’occupazione. Viceversa, una fase di contrazione o recessione è caratterizzata da una riduzione della spesa, un aumento della disoccupazione, un calo dei redditi e della spesa.

Il ripetersi delle transazioni determina la nascita dei cicli economici. I cicli, infatti, sono costituiti e trainati dalle transazioni. 

Persone, società, banche e istituti, effettuando quotidianamente transazioni, sono responsabili dell’evoluzione di un ciclo economico.

Il maggiore acquirente e venditore è il settore pubblico che è composto da:

  • Amministrazione centrale, che riscuote denaro attraverso le tasse e lo spende;
  • Banca Centrale che controlla l’ammontare di denaro e credito nell’economia.

La Banca Centrale ricopre un ruolo di primaria importanza nell’economia, monitorando il flusso del credito attraverso la stampa di nuova moneta e il controllo dei tassi di interesse.

Il ciclo del debito

Come abbiamo visto, all’interno di una transazione si da un “qualcosa” per ricevere “qualcosa”. Quanto si riceve dipende da quanto si produce, con il tempo si acquisisce esperienza e conoscenze, questo favorisce una crescita di produttività, è il principio dell’interesse composto.

Mentre nel lungo periodo alcune persone aumentano la propria produttività più di altre, questo può non avvenire nel breve periodo.

L’aumento di produttività è un elemento molto importante nel lungo periodo, quello di credito lo è nel breve, questo perchè la crescita di produttività è paragonabile a una linea retta che non presenta grandi oscillazioni.

Il debito esiste nel momento in cui viene generato del credito e ci consente di consumare di più di quanto produciamo, tuttavia ci obbliga a consumare meno di quanto produciamo quando lo ripaghiamo. Le fluttuazioni della linea del debito avvengono tendenzialmente in due grandi cicli:

  • ciclo breve di 5-8 anni;
  • ciclo lungo di 75-100 anni.

Le persone percepiscono le fluttuazioni, in passato avrai sicuramente passato momenti in cui hai dovuto “stringere la cinghia” e ridurre le tue uscite, tuttavia è difficile accorgersi dei cicli.

Ciclo del debito a breve termine

La fase di espansione costituisce la prima parte di un ciclo di debito a breve termine. In questa fase, la spesa media aumenta alimentata dal credito talvolta creato dal nulla. Quando la spesa e i redditi salgono superando la produzione di merce, anche i prezzi aumentano e siamo di fronte al fenomeno dell’inflazione.

La Banca Centrale non vede di buon occhio l’inflazione, questa infatti crea diversi problemi. La Banca per modificare questa situazione alza i tassi di interesse che provocano una riduzione della richiesta di prestiti, allo stesso tempo i costi dei prestiti salgono perchè c’è meno richiesta, c’è meno credito e quindi i rimborsi dei debiti sono più alti. Per far fronte ai rimborsi dei debiti, le persone riducono la spesa provocando un calo dei redditi.

In una fase di contrazione, le persone spendono meno e i prezzi scendono.

L’attività economica diminuisce. Si verifica una recessione della leva finanziaria.

Cosa fa la Banca a questo punto? Diminuisce i tassi di interesse per far si che nuovo credito torni in circolazione e che l’indebitamento e la spesa si riprendano, si assiste così a una nuova espansione.

All’interno di un ciclo le fluttuazioni si ripetono sistematicamente. Se il credito è facilmente disponibile si verifica un’espansione, se non è disponibile c’è una recessione.

Il ciclo di debito a breve termine ha una durata di 5-8 anni e si ripete più volte per decenni, ogni volta però, gli apici e le basi del ciclo sono maggiori rispetto al ciclo precedente, a causa della propensione delle persone a spendere di più anziché rimborsare.

Ciclo del debito a lungo termine

Nel tempo i debiti aumentano con maggiore rapidità dei redditi, questo contribuisce alla creazione del ciclo del debito a lungo termine. In questa situazione, sebbene le persone siano sempre più indebitate, i finanziatori estendono il credito con maggiore facilità. Perché?

É molto semplice, le persone osservano gli ultimi eventi e basano su di questi le proprie considerazioni, non percepiscono le fluttuazione e per questo credono che le cose vadano bene. Infatti, essendo una fase di espansione i redditi sono aumentati, i valori patrimoniali continuano a crescere e anche il mercato azionario è al top. Tutti si indebitano per effettuare investimenti. Siamo vicini allo scoppio di una bolla economica.

Le persone si sentono ricche. I debiti sono in aumento ma anche i redditi sono cresciuti altrettanto da compensarli, il rapporto tra essi viene definito peso del debito. immagina una bilancia con due piatti, fino a quando i redditi salgono, il peso del debito resta gestibile.

Gli oneri dei debiti nel tempo crescono più velocemente dei redditi costringendo la popolazione a ridurre la spesa, che se ricordi, è il reddito di altre persone. In seguito al boom di una bolla speculativa, i valori patrimoniali crollano, le persone si rendono conto che ciò che possiedono non ha valore e la popolazione diventa meno finanziabile, per questo calano i prestiti e aumentano i rimborsi dei debiti, questo porta le persone a spendere meno e il ciclo si inverte. Siamo davanti al picco del debito a lungo termine, quanto si è verificato negli Stati Uniti nel 1929, in Giappone nel 1989 e in Europa e Stati Uniti nel 2008.

Riduzione della leva finanziaria

L’economia è costretta a iniziare una riduzione della leva finanziaria; le banche sono sotto pressione, la borsa crolla, i redditi diminuiscono così come la spesa. C’è tensione sociale e tutto si alimenta nell’altro verso.

In questa fase la necessità di vendere governa il mercato, le persone vogliono e devono vendere per ripagare i debiti ma su tutti i mercati si sta verificando un calo dei prezzi e anche dei valori dei beni che costituiscono le garanzie dei debitori, i quali diventano meno meritevoli di credito.

Le persone si sentono più povere e sono costrette a spendere meno. Si tratta di un circolo vizioso, simile a una contrazione, ma dove i tassi di interesse non possono essere ulteriormente abbassati poichè già bassi e prossimi allo 0%.

I finanziatori stoppano i prestiti, i debitori si sentono sotto pressione. L’economia non è meritevole di credito.

Cosa si può fare per ridurre la leva finanziaria?

Gli oneri del debito sono troppo alti e devono essere abbassati, ci sono 4 metodi per far accadere questo:

  • taglio della spesa;
  • ristrutturazione del debito;
  • ridistribuzione della ricchezza;
  • stampa di nuova moneta.

In ogni riduzione della leva finanziaria vengono attuati tutte queste quattro strategie. Vediamo come.

Taglio della spesa

La prima cosa che viene fatta è il taglio della spesa per pagare il debito da parte di persone, imprese e governi. Questo processo si chiama Austerity. Nel momento in cui i debitori smettono di prendere prestiti ci si aspetterebbe che il peso del debito cali invece avviene l’opposto, perchè la riduzione della spesa comporta il crollo dei redditi, che se ricordi era ciò che bilanciava il peso del debito. Questo è un taglio deflazionistico.

Anche le aziende devono tagliare la spesa, sono costrette a tagliare i costi licenziando personale, la disoccupazione aumenta.

L’obiettivo della riduzione della leva finanziaria è ridurre gli oneri dei debiti, questi, però, costituiscono l’attività dei creditori.

Nel momento in cui i debitori non sono in grado di ripagare i prestiti alle banche, la popolazione allarmata inizia a prelevare denaro, in quanto spaventata da potenziali problemi del sistema bancario, questo aumenta i problemi delle banche e si verifica una depressione.

Cos’è la depressione?

Una grave contrazione economica durante la quale in molti scoprono che le cose che pensano abbiano valore, in realtà non ce l’hanno.

Facciamo l’esempio di un panificio. Se per acquistare il pane contrai un debito con il panettiere, prima o poi dovrai saldarlo. Se il debitore dovesse scappare senza pagare il debito, l’attività del creditore, nel nostro caso il panettiere, non avrebbe valore.

I finanziatori ovviamente non vogliono che si verifichi questa situazione, per questo accettano una ristrutturazione del debito.

Ristrutturazione del debito

Cos’è una ristrutturazione del debito?

In questo modo i creditori accettano uno di questi compromessi:

  • allungamento del tempo per ripagare il debito;
  • riduzione del debito;
  • riduzione del tasso di interesse.

Il contratto viene violato per modificare il debito, questo perchè i finanziatori preferiscono ricevere meno denaro piuttosto che niente.

Anche la ristrutturazione del debito, come il taglio della spesa, è una manovra deflazionistica, queste hanno un forte impatto sul governo centrale che, a causa della riduzione dei redditi e dell’occupazione, raccoglie meno soldi in quanto vengono pagate meno tasse. Al tempo stesso il governo centrale deve fronteggiare un aumento delle spese, per aiutare le persone disoccupate che non hanno risparmi adeguati e per creare piani di stimolo che compensino l’indebolimento dell’economia.

Ridistribuzione della ricchezza

Questo deficit del governo, conosciuto come deficit di bilancio, porta necessariamente a una riduzione della leva finanziaria.

Il governo centrale deve chiedere denaro in prestito o aumentare le tasse. Quindi cosa fa?

Prende i soldi in prestito da una piccola percentuale di popolazione, le persone più abbienti, aumentando le tasse. Questo provoca una sostanziale ridistribuzione della ricchezza.

In questa situazione le persone meno abbienti vedono di cattivo occhio le persone benestanti e viceversa, poiché le persone ricche assistono a un calo della ricchezza e un calo dei loro valori patrimoniali.

Questa instabilità psicologica può portare a una forte tensione centrale, non solo tra persone ma anche tra paesi debitori e paesi creditori. Da questa si può uscire con un cambiamento politico anche estremo, come avvenne nel caso della salita al potere di Hitler.

C’è bisogno di fare qualcosa per cambiare la depressione.

Stampa di nuova moneta

La maggior parte di ciò che si pensa sia denaro è in realtà credito, se il credito scompare non c’è denaro.

La gente ha bisogno di denaro e la Banca Centrale, che ha già ridotto i tassi di interesse, è costretta a stampare moneta. Questa è l’unica strategia inflazionistica per abbassare gli oneri del debito. La Banca stampa denaro dal nulla e lo utilizza per acquistare attività finanziarie e titoli di stato, come avvenne nel 2008 quando la Federa Reserve stampò due trilioni di dollari.

L’acquisto da parte delle banche di attività finanziarie favorisce l’aumento di valore dei beni, tuttavia a beneficiarne sono solo i proprietari di beni finanziari.

La Banca Centrale può acquistare solo attività o beni finanziari. Il Governo centrale può acquistare beni o servizi e mettere moneta in mano alle persone. I due organi devono cooperare.

Il Governo riceve denaro in prestito dall’acquisto dei titoli di stato da parte della Banca Centrale, in questo modo può aumentare la spesa per beni e servizi e anche il denaro investito in programmi di stimolo e indennità di disoccupazione. Aumenta il reddito pubblico e anche del governo, tuttavia si abbassa l’onere del debito dell’economia. È questo un momento molto delicato nel quale i responsabili politici devono essere in grado di equilibrare metodi deflazionistici e inflazionistici per mantenere stabilità e una buona riduzione della leva finanziaria.

Stampare moneta dal nulla aumenta l’inflazione? No, se questa compensa il calo del credito.

La spesa è ciò che conta, una spesa pagata con denaro ha lo stesso peso di una pagata con credito. Stampando moneta la Banca Centrale compensa la mancanza di credito e fa si che ci sia più denaro in circolazione. C’è bisogno che la crescita dei redditi sia più rapida di quella dei tassi di interesse sui debiti accumulati.

Immaginiamo la situazione di un paese in cui la quantità di debiti e l’ammontare dei redditi annuali sia in pari misura. Se il tasso di interesse sul debito fosse maggiore della crescita del reddito, diventerebbe impossibile colmare il debito. È perciò necessario stampare denaro sufficiente per riportare il tasso di crescita dei redditi sopra a quello del debito. Bisogna però fare attenzione a non abusare della stampa di nuova moneta, infatti, sebbene il popolo la preferisca, questa potrebbe innescare un’inflazione.

Una riduzione della leva finanziaria, nonostante sia una situazione sia particolarmente difficile, si risolve in maniera molto positiva nel momento in cui i debiti diminuiscono rispetto al reddito, la crescita economica è positiva e l’inflazione non è più un problema. Attraverso le strategie viste precedentemente, è possibile raggiungere la stabilità economica e sociale.

Spetta ai politici raggiungere il giusto equilibrio tra manovre deflazionistiche e inflazionistiche, per favorire una crescita lenta con gli oneri del debito che pian piano diminuiscono. Per far scendere gli oneri del debito servono circa dieci anni, il famoso decennio perduto.

Come funzionerebbe l’economia senza il credito?

Come abbiamo visto, la presenza di più o meno credito determina le fluttuazioni sulla linea economica.

Proviamo a immaginare un’economia senza credito.

In questo scenario, per aumentare il credito personale è necessario aumentare il proprio reddito, per aumentare il reddito bisogna aumentare la produttività. Poiché come abbiamo detto precedentemente, l’aumento del credito personale favorisce l’aumento della capacità di spesa e la mia spesa è il guadagno di qualcun altro, un’economia senza credito crescerebbe solamente se tu o qualcun altro aumentasse la propria produttività.

In questo modo si avrebbe una crescita lineare.

Ma poiché ci indebitiamo per aumentare il nostro potere di spesa, esistono i cicli.

Il prestito è un modo semplice per spingere la spesa e per far si che possiamo acquistare qualcosa che costa più di quanto possiamo permetterci. Ma accettando questo prestito, ci stiamo indebitando nel futuro, quindi prima o poi dovremo attraversare un periodo di sacrifici, in cui spenderemo meno, per recuperare il debito.

Si crea in questo modo un ciclo per il singolo individuo ma anche per l’economia.

Capire come funziona il credito consente di capire gli eventi futuri, in quanto prevedibili.

Credito diverso da moneta

Quelli che molti considerano denaro in realtà è credito, ma il credito è diverso dalla moneta.

Con la moneta è possibile chiudere una transazione nell’immediato, quando compri il pane concludi una transazione nel momento in cui paghi il panettiere. Se volessi acquistare il pane con il credito, immaginariamente dovresti aprire un conto con il panificio. Tu prometti di pagare in futuro quanto dovuto. Attraverso questo accordo si crea attività e passività dal nulla, è appena stato creato del credito. Fino a quando non pagherai il panificio, la transazione resterà aperta e debito e credito resteranno attivi.

Un’economia con credito cresce più in fretta

Quindi in un’economia con credito è possibile aumentare la spesa indebitandosi, l’economia con credito ha un margine di crescita maggiore, infatti il reddito sale più in fretta della produttività nel breve termine.

Il credito non deve essere visto negativamente.

Il credito è qualcosa di dannoso quando gonfia i consumi senza che ci sia possibilità di essere ripagato, viceversa deve essere considerato come un bene quando il denaro viene allocato efficacemente per pagare il debito. Facciamo un esempio. Se chiedi un prestito per comprare un televisore, stai sfruttando negativamente il credito che ti è stato concesso, infatti, il televisore non ti permetterà di generare denaro per ripagare il debito. Se invece chiedi un prestito per acquistare un software che aumenti la tua produttività, oppure per comprare un nuovo macchinario per la tua azienda, potrai produrre di più e quindi aumentare il tuo reddito con il quale ripagherai il debito. Tutto chiaro?

Solo in questo modo, il credito può favorire la crescita economica.

Vediamo insieme un altro esempio può semplificare la comprensione di questo semplice concetto. Ipotizziamo che tua sia un imprenditore che guadagna 200.000 euro all’anno senza debiti. Ad un certo punto decidi di chiedere un prestito di 20.000 euro, ora potrai spendere fino a 220.000 euro, più di quanto hai realmente guadagnato.

La tua spesa costituirà il guadagno di un altro imprenditore, il quale, a sua volta, potrà chiedere un prestito pari al 10% del suo reddito (quindi 22.000 euro), così facendo il suo potere di spesa sarà di 242.000 euro. Questo importo costituirà nuovamente il reddito di un altro imprenditore. E così via a catena in un modello di auto-rafforzamento.

Contrarre prestiti genera i cicli economici, quindi se questo ciclo è in crescita e continua a salire, prima o poi dovrà anche scendere e lo farà in un ciclo di debito a breve termine.

Conclusione

Può sembrare che l’economia funzioni in maniera complicata, in effetti lo è un pò più di quanto mostrato in questo modello. In realtà però, ponendo il ciclo a breve termine sul ciclo a lungo termine, e questi due a loro volta sulla linea della crescita della produttività, si riesce a costruire un modello relativamente affidabile per capire cosa è successo e in quale direzione l’economia sta andando.

In sintesi, comprendendo il funzionamento dell’economia e dei cicli economici è possibile ricavare tre regole:

  • non far crescere il debito più velocemente del reddito, altrimenti ti troverai schiacciato dagli oneri;
  • non lasciare che il reddito cresca più velocemente della produttività o ti troverai a essere meno competitivo;
  • cerca di fare aumentare la produttività, poichè è ciò che più conta, ti rende maggiormente finanziabile e in grado di ripagare i debiti.

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Stefano Picchio
Imprenditore digitale
Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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