Come la Finanza comportamentale può influenzare gli investimenti: 3 bias cognitivi

Quando si parla di finanza, si pensa spesso alla razionalità come punto focale nel prendere decisioni. La verità è che la realtà è un tantino diversa. Gli errori di giudizio capitano e sono spesso influenzati dalle emozioni. A questo proposito, la psicologia gioca un ruolo fondamentale nelle nostre scelte economiche e finanziarie. Ecco che nasce la finanza comportamentale. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come può influenzare gli investimenti.

Cos’è la finanza comportamentale?

La finanza comportamentale è una disciplina che esplora come i fattori non razionali influenzano le decisioni di investimento e i mercati finanziari. La razionalità non è l’unico elemento da considerare nelle scelte economiche, la psicologia e le emozioni giocano infatti un ruolo cruciale.

La finanza comportamentale si basa sull’idea che, oltre ai dati e alle statistiche, anche gli schemi emotivi e comportamentali degli individui e delle società, influenzano i mercati. Questa disciplina risale a diversi secoli fa. Tuttavia solo negli ultimi decenni c’è stato un significativo aumento degli studi e delle pubblicazioni in questo ambito.

Ma perché nasce la finanza comportamentale? Qual è il suo obiettivo? Te lo spiego subito, lo scopo principale della finanza comportamentale è comprendere come: 

  • le esperienze passate
  • il contesto sociale
  • le convinzioni personali 
  • e la presentazione delle informazioni;

possano influenzare l’andamento dell’economia, sia in modo positivo che negativo.

 

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Perché la finanza comportamentale è così importante per gli investitori?

Sapevi che la paura della perdita è 2,5 volte più intensa della gioia per il guadagno? Proprio così! Immagina il mercato immobiliare come un vasto oceano. Qui le onde delle aspettative degli acquirenti e dei venditori si infrangono costantemente l’una contro l’altra. Questo turbinio di speranze e paure può facilmente portare a valutazioni sbagliate, ma anche a decisioni avventate. In questo contesto, l’analisi di mercato funziona come un faro. Perciò, illumina il percorso e fornisce le informazioni necessarie per navigare con sicurezza e fare scelte ponderate.

Conoscere le dinamiche della finanza comportamentale è fondamentale perché permette di identificare i meccanismi di comportamento ed evitare scelte impulsive durante gli investimenti.

Nessuno è immune ai processi psicologici, ma la finanza comportamentale fornisce gli strumenti necessari per prendere decisioni più consapevoli e ponderate.

I 3 principali Bias Cognitivi

Alcune emozioni considerate “negative” come la paura, l’avidità e l’orgoglio esercitano un’imponente influenza sulle decisioni degli investitori. Quando? Spesso, soprattutto nei momenti di maggiore volatilità di mercato. La verità è che anche se la mente umana cerca di ragionare in modo razionale, può essere soggetta a vari bias cognitivi. Oggi vedremo i 3 principali bias che tendono ad influenzare le nostre decisioni d’investimento. 

1.L’Effetto Gregge

L’effetto gregge si manifesta quando tendiamo a seguire il giudizio della maggioranza o delle persone intorno a noi, invece che fare affidamento sulle nostre valutazioni personali.

Un perfetto esempio di effetto gregge è riconducibile al periodo del boom degli NFT. Durante quegli anni infatti, molti investitori si sono lanciati nell’acquisto di opere digitali e collezionabili. Erano letteralmente spinti dall’entusiasmo del mercato e dalle vendite multimilionarie.

In generale, questo comportamento può portare a decisioni impulsive e a trascurare una valutazione critica delle reali potenzialità di un progetto o di un’azienda. 

L’effetto gregge può influenzare profondamente le scelte di investimento. Può, inoltre, generare comportamenti irrazionali come le bolle speculative. 

Questo evento, come tanti altri, dimostra come l’effetto gregge possa spingere gli investitori a seguire il gruppo, piuttosto che basare le proprie decisioni su analisi oggettive e dati concreti.

2.Avversione al Rischio

Molte persone tendono ad evitare qualsiasi rischio che considerano troppo elevato. Certo, essere prudenti negli investimenti può essere d’aiuto al portafoglio, tuttavia evitare rischi in modo eccessivo o totale può limitare le proprie opportunità.

Ad esempio, immaginiamo di pianificare la pensione tra 20 anni. Il tuo consulente finanziario ti presenta due opzioni:

  1. Un investimento con un rendimento potenziale del 3% annuo e un rischio di perdita “basso”.
  2. Un investimento con un rendimento potenziale del 15% annuo, ma di gran lunga più rischioso.

Avere una forte avversione al rischio, potrebbe compromettere le nostre decisioni. Ritornando all’esempio potresti tendere a scegliere la prima opzione e, di conseguenza, a rinunciare alla possibilità di aumentare il valore dei tuoi risparmi.

Questo esempio dimostra che l’avversione al rischio può portare le persone a preferire opzioni più sicure, anche se alternative leggermente più rischiose potrebbero offrire benefici superiori.

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3.Bias di Conferma

Eccoci arrivati all’ultimo bias di cui parleremo oggi: il bias di conferma.

Quest’ultimo si verifica quando cerchiamo informazioni su un argomento e ci concentriamo solo su ciò che avvalora quello che pensiamo.

Per spiegare meglio questo bias facciamo un esempio. Immagina di voler acquistare un nuovo orologio e di essere convinto che il Casio (cito un brand casuale) sia il miglior modello disponibile. Quando farai ricerche online, troverai recensioni contrastanti. 

Tuttavia, secondo il bias di conferma, avrai la tendenza a concentrare l’attenzione solo sulle recensioni positive, continuando a cercare fino a trovare solo opinioni che confermano la tua scelta iniziale.

Dunque, la finanza comportamentale è fondamentale per comprendere come i bias cognitivi possono influenzare le nostre decisioni di investimento. Conoscere questa disciplina consente di prendere decisioni più consapevoli, ma anche di sfruttare al meglio le opportunità. 

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Stefano Picchio
Imprenditore digitale
Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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