Nel precedente articolo abbiamo capito quando è meglio non iniziare a investire, quali sono le peggiori condizioni psicologiche ed economiche per fare il primo investimento.
In questo articolo cerchiamo di capire qual è il percorso da intraprendere per iniziare a investire i propri soldi, quali sono gli step da seguire, le procedure fondamentali e gli errori da non fare per diventare investitori.
I consigli per iniziare a investire
Punto n.0 Informarsi e formarsi sono alla base della vita di un investitore
La formazione è la prima forma di investimento, forse ce lo hai sentito dire tante volte, ma si tratta di un investimento che ritorna sempre, scegliere di non investire nella propria formazione è il primo errore che un futuro investitore può commettere.
Formarsi per un investitore vuol dire studiare per far crescere la persona e l’investimento, di conseguenza si studia per guadagnare di più.
Il lavoro di un investitore è basato sullo studio.
I libri sono un ottimo punto di partenza per capire come funziona il mondo degli investimenti, le dinamiche, le regole e il mindset corretto da avere prima di “entrare in gioco”, prima di scegliere di iniziare a investire, leggi, documentati, informati, se parti dai libri, tra questi ci sentiamo di consigliare Soldi, domina il gioco di Anthony Robbins e Il metodo Warren Buffet di Robert G.Hangstrom.
Ma in assoluto, il primo libro che ogni investitore deve leggere, per formare il proprio mindset è sicuramente Padre ricco padre povero di Robert Kiyosaky.
Esistono poi tantissimi altri libri, questi sono quelli che più ci sono piaciuti, ma i libri non sono altro che il contenuto più accessibile ed economico per iniziare, dopo di questi potrai trovare molto materiale anche online, come video e podcast, ascoltabili durante un viaggio o mentre ti alleni in palestra.
L’investitore è un giocatore di scacchi, che pianifica le proprie mosse uno step alla volta.
Punto n.1 Capire quali sono le nostre possibilità e cosa offre il mercato, anticipare i macrotrend e capire se ci sono opportunità.
Prima di entrare più nello specifico è bene precisare che gli investimenti si dividono in tre macro aree o categorie:
Investimenti a basso rischio: sono gli investimenti nei quali viene messo buona parte del capitale, sono i più apprezzati da chi cerca investimenti meno rischiosi e servono per salvare il portafoglio dell’investitore, un buon portafoglio di investimenti è strutturato in modo che venga tutelato dagli investimenti a basso rischio nel caso in cui quelli a medio e alto rischio vadano male.
Tra gli investimenti a basso rischio ci sentiamo di includere gli investimenti immobiliari, ad esempio la compravendita di immobili e i crediti immobiliari che possono dare entro una certa data un ritorno sull’investimento.
Fanno parte di questa categoria anche i beni mobili che hanno un andamento lineare di mercato e che, anche in momenti di forte crisi, mantengono buoni livelli ma soprattutto hanno una possibilità di liquidazione immediata.
Investimenti a medio rischio: sono tutti gli altri investimenti. Quegli investimenti difficili da catalogare in Basso o Alto rischio. Questo tipo di investimenti portano equilibrio nel portafoglio, hanno un tasso di rischio medio e permettono, laddove il pacchetto di investimenti venga studiato e progettato correttamente, di mantenere il portafoglio equilibrato, di subire una leggera perdita oppure una buona spintarella in positivo.
Investimenti ad alto rischio: sono gli investimenti di capitale con alta probabilità di andare a perdere, tuttavia, in caso di successo il ritorno economico sarebbe molto alto, in questa categoria rientrano gli investimenti in startup e il crowdfunding su base azionaria.
Anche il mondo delle criptovalute fa parte degli investimenti ad alto rischio.
Gli investimenti ad alto rischio devono essere considerati fin da subito come quelli con un’alta possibilità di perdita, potenzialmente possono generare anche oltre il 100% all’anno ma la probabilità di perdere il capitale può è significativa.
Perché suddividere gli investimenti?
La suddivisione degli investimenti in base al rischio è il punto di partenza per capire che tipo di investitore sei o sarai e su cosa devi concentrare la tua attenzione e il tuo studio prima di iniziare ad investire.
Ogni investitore deve capire qual è la tipologia di investimento più gradito in base al proprio grado di accettazione del rischio e focalizzarsi su questa tipologia, concentrando la parte fondamentale e iniziale del proprio portafoglio.
Suddividere gli investimenti in base alla tipologia di rischio è utile per diversificare il portafoglio di investimenti. Un buon investitore è in grado di ponderare gli investimenti in modo da coprire con quelli a basso rischio le possibili perdite derivanti da quelli ad alto rischio.
Ovviamente la classificazione e la valutazione diviene una questione soggettiva, se sei una persona poco propensa al rischio, anche un investimento a medio rischio può essere da te considerato ad alto rischio, e per tale motivo è meglio accantonarlo inizialmente. Conoscere se stessi è un altro punto essenziale nel percorso di ogni investitore.
Add a Comment