Ultimamente si sente spesso dire che il mercato è bear, che prima o poi tornerà bull, e altri termini simili. Ma cosa significa bull e bear market?
Traducendo alla lettera, bull market vuol dire mercato toro e bear market mercato orso. Nel gergo degli investitori e degli operatori di Borsa, le due espressioni significano mercato rialzista e mercato ribassista.
Dato che i trend e le direzioni intraprese dal mercato hanno ripercussioni sul proprio portafoglio, capire cosa significa bull market e bear market e quali sono le loro differenze è fondamentale, soprattutto se si stanno muovendo i primi passi nel settore.
Origine dei termini
Secondo la teoria dominante, entrambi i termini sono stati così chiamati in virtù delle differenze tra le modalità di attacco dei due animali.
Il toro incorna verso l’alto, per cui un mercato rialzista è definito bull market. Viceversa, la zampata dell’orso è diretta verso il basso, cosa che spiega perché bear market è un termine utilizzato per indicare il mercato ribassista.
In epoca elisabettiana, sia a Roma che a Londra, il toro e l’orso erano soliti combattere nelle arene per dilettare la popolazione e molto probabilmente il loro essere agli antipodi ha ispirato l’odierna metafora dei mercati azionari.
Differenza tra il bull e il bear market
In linea generale possiamo dire che il bull market e il bear market sono delle condizioni di mercato determinate dall’andamento dei prezzi dei titoli azionari.
In realtà ci sono delle caratteristiche specifiche, non regole certe e assolute, che possono aiutare a evidenziare la differenza tra le due condizioni di mercato.
Per entrambi possiamo osservare 4 caratteristiche che cambiano a seconda del tipo.
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- Domanda e offerta: in un mercato bull siamo in grado di osservare una forte domanda e una debole offerta. In altre parole, molti vogliono comprare, ma in pochi sono disposti a vendere con la conseguenza di un aumento dei prezzi. In un mercato bear, invece, si verifica la situazione opposta, cioè meno domanda e più offerta. Quindi ci sono più persone disposte a vendere di quante vogliono effettivamente comprare, il che porta a una diminuzione dei prezzi.
- Psicologia degli investitori: in una fase di mercato rialzista tutti sono interessati a partecipare attivamente nella speranza di ottenere un profitto. La fiducia degli investitori è piuttosto elevata il che si ripercuote positivamente sui prezzi dei titoli azionari. Se l’ottimismo prevale durante una fase di bull market, stessa cosa non si può dire quando parliamo di mercato bear. In questo secondo caso prevale la negatività e gli investitori iniziano a spostarsi dall’azionario verso investimenti a reddito fisso, più sicuri, alimentando così un circolo vizioso. La discesa del prezzo delle azioni fa scappare gli investitori che tengono i soldi fuori dal mercato, cosa che a sua volta fa crollare ancor di più il prezzo.
- Cambiamento attività economica: in un buon contesto economico le persone hanno più denaro da spendere, aumentando i profitti delle aziende, e di conseguenza aumentando i valori degli asset interessati, alimentando così un circolo virtuoso. Davanti a un’economia debole, invece, le aziende non sono in grado di registrare buoni profitti dato che i consumatori spendono di meno. Il declino degli stessi profitti porta a inferiori valutazioni sul mercato azionario e dunque a un calo dei prezzi.
- Analisi tecnica: durante una fase di bull market, si possono notare minimi e massimi crescenti dei prezzi. Mentre durante una fase di bear market, al contrario si possono notare minimi e massimi decrescenti. La registrazione di minimi e massimi inferiori, in caso di bull, o superiori, in caso di bear, possono indicare un cambiamento di trend.
Come capire se il trend di mercato è cambiato
Prevedere le prossime fasi di mercato è di certo un compito non semplice.
Per capire se ci troviamo in una fase di mercato toro o di mercato orso non basta soltanto evidenziare la presenza delle caratteristiche prima citate e non basta neanche osservare come il mercato reagisce a un evento specifico.
La chiave per determinare se siamo in una fase di bull market o di bear market è data dall’analisi e l’osservazione sul lungo periodo.
Piccoli movimenti degli indici rappresentano solo trend di breve periodo o correzioni temporanee di mercato. In genere se molteplici indici hanno messo a segno una variazione di 15–20 punti percentuali, allora significa che il mercato sta cambiando o ha cambiato direzione: dal bull market siamo passati al bear market e/o viceversa.
Anche in questo caso la regola appena citata non è da considerare assoluta.
Una prolungata fase di cambio continuo può magari rappresentare un periodo di stagnazione in cui il mercato sta cercando una direzione. In tal caso il trend sarà piatto e non potremmo parlare né di mercato toro né di mercato orso.
Come muoversi in caso di bull o bear market
In una fase di bull market, in linea di massima, la cosa migliore per un investitore sarebbe quella di trarre vantaggio dalla crescita dei prezzi comprando all’inizio del trend e vendendo nel momento in cui essi hanno raggiunto il loro picco.
In una fase di bear market, le possibilità di perdita sono molto più alte rispetto al bull market, dato che i prezzi dei titoli continuano a perdere terreno e non sempre si riesce a individuare la fine del trend ribassista.
Anche nel momento in cui si decide di investire durante un mercato ribassista nella speranza di osservare un nuovo aumento dei prezzi, prima che ciò accada si subiranno probabilmente delle perdite più o meno significative.
Durante una fase di mercato orso un’altra scelta per l’investitore può anche essere quella di investire sui cosiddetti “titoli difensivi”, ossia quelli che vengono solo minimamente toccati da una fase ribassista o rialzista di mercato.
Naturalmente questi termini sono stati poi adottati anche in altri mercati oltre a quello azionario, e le strategie che si possono impiegare sono molteplici e variano a seconda del tipo di mercato e delle proprie caratteristiche come investitore.
Non esiste comunque un metodo efficace al 100% che permette di prevedere i trend e l’andamento del mercato, ragion per cui gli investitori dovrebbero prendere in considerazione la differenza tra le fasi e molteplici elementi prima di investire sia nell’una che nell’altra.
Esattamente come in una fase di bear market, anche in una di bull market bisogna tenere a mente soprattutto la qualità degli investimenti e bisogna guardare ai trend di mercato da una prospettiva storica.
Se sei un investitore alle prime armi, confrontarsi con altri investitori con più esperienza potrà sicuramente essere di aiuto. Se invece sei un investitore con esperienza, allora saprai già l’importanza delle informazioni e di avere un buon network. In entrambi i casi ti invitiamo a entrare nella community gratuita di Investhero, dove potrai appunto conoscere altri investitori con cui confrontarti liberamente.
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