Gli indici azionari possono essere considerati come dei portafogli di titoli, raggruppati secondo diverse caratteristiche e in base a differenti parametri.
Proprio in virtù dei diversi sistemi di ponderazione utilizzati, i titoli acquisiscono un peso diverso all’interno degli indici azionari.
Dato che ogni indice esprime l’andamento dei titoli in esso compresi, al miglioramento delle prestazioni di mercato delle società quotate corrisponderà anche un miglioramento delle prestazioni dell’indice azionario e viceversa.
Per questo motivo, spesso si sente dire che se si vuole sapere come sta andando un mercato, bisogna vedere l’andamento degli indici che lo riguardano.
Esistono numerose tipologie di indici azionari e molte piattaforme li rendono accessibili al trading mediante i CFD.
Tipologie di indici azionari
La composizione degli indici azionari varia a seconda del parametro di riferimento preso in considerazione.
Sulla base del criterio di scelta un indice azionario può essere:
- equally weighted, nei quali i fattori di ponderazione sono uguali per tutti i titoli dell’indice. La capitalizzazione delle società non ha rilevanza e hanno tutte lo stesso peso;
- price weighted. In questi la composizione varia a seconda del prezzo dei titoli contenuti nell’indice; più il prezzo di un titolo è elevato, maggiore sarà il suo peso. Nonostante siano semplici da calcolare rischiano di non rappresentare del tutto l’andamento generale, poiché si opera una sproporzione a favore dei titoli più costosi che vengono maggiormente rappresentati;
- value weighted, questi indici azionari si basano sulla capitalizzazione di mercato delle società quotate. Vengono periodicamente aggiustati e rettificati dopo operazioni societarie ma hanno il vantaggio di rappresentare, in modo piuttosto equo, tutti i titoli. Sono gli indici azionari più utilizzati sul mercato.
Oltre che sulla base di questi 3 criteri, gli indici possono anche essere costituiti per settore, come per esempio il Nasdaq per il settore tecnologico, o per zona geografica, come per esempio indici globali e nazionali.
Esiste anche un’ultima tipologia da prendere in considerazione, ovvero quella degli indici di sostenibilità. Questi ultimi prendono in considerazione i titoli sulla base di criteri diversi rispetto a quelli economico-finanziari. In genere raggruppano i titoli di società considerate le migliori in campo di sostenibilità e CSR, cioè la responsabilità sociale d’impresa, Corporate Social Responsibility.
Principali indici azionari in Italia e in Europa
Per quanto riguarda le Borse europee, gli indici azionari più famosi sono quelli di Londra, Francoforte, Parigi, Madrid e Milano.
- FTSE 100: indice azionario delle 100 società con la più alta capitalizzazione, quotate al London Stock Exchange. Ogni 3 mesi vengono stabilite le componenti dentro e fuori l’indice.
- DAX 30: indice azionario dei 30 titoli a maggiore capitalizzazione sulla Borsa di Francoforte. Prende in considerazione poche società e quindi non rappresenta necessariamente la vitalità dell’economia.
- CAC 40: indice azionario dei 40 titoli più significativi per capitalizzazione tra le 100 maggiori quotate sulla Borsa di Parigi.
- IBEX 35: indice azionario, nonché indicatore principale della Borsa di Madrid. Comprende i 35 titoli maggiori per capitalizzazione.
- FTSE Mib: indice azionario principale della Borsa Italiana che comprende le 40 maggiori società italiane per capitalizzazione. Ha preso vita il 1 giugno 2010, dopo la fusione tra la Borsa Italiana e il London Stock Exchange, che ha creato la London Stock Exchange Group.
Importanti indici azionari mondiali
Oltre ai principali indici azionari d’Italia ed Europa vale la pena ricordare anche quelli asiatici e americani.
A est troviamo il Nikkei 225, piuttosto ampio rispetto ai pari europei in quanto comprende i 225 maggiori titoli giapponesi per capitalizzazione di mercato.
Sempre in Asia troviamo poi lo Shanghai composite, che prende in considerazione tutti i titoli del mercato cinese. Si divide in SSE 380, SSE 180 e SSE 50 a seconda del numero di compagnie prese in considerazione.
Da citare anche l’Hang Seng di Hong Kong, costituito da 50 società che rappresentano il 58% della capitalizzazione dell’intero Hong Kong Stock Exchange.
Infine, tra gli indici azionari asiatici non si può tralasciare il KOSPI sudcoreano che fa riferimento a più di 780 società tra cui Samsung e Hyundai.
I principali indici azionari americani sono 3: Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq.
Il Dow Jones Industrial Average (DOW 30) è composto da 30 titoli, ma, al contrario di ciò che abbiamo visto fino ad ora, non fa riferimento alla capitalizzazione delle società quotate, bensì al prezzo dei titoli.
L’S&P 500 è nato nel 1957 per mano di Standard & Poor’s. Anche in questo caso, il valore di riferimento è la capitalizzazione delle 500 maggiori aziende statunitensi: per la sua grandezza è l’indice azionario di riferimento principale dei mercati USA.
Infine, abbiamo il Nasdaq Composite che, tra tutti gli indici azionari, è quello di riferimento dei titoli tech di Wall Street.
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