Tan, Taeg e Teg sono termini che si sentono spesso nominare, anche in televisione, quando l’argomento è quello dei prestiti.
Infatti, sono tre importanti indicatori di costo quando si parla di un finanziamento, non esclusivamente di tipo personale.
Può succedere, a volte, che per realizzare un progetto, il capitale a disposizione non sia sufficiente e si debba ricorrere a un prestito. In tal caso, ci si può rivolgere a vari istituti finanziari. Ma poi, come si fa a scegliere la proposta migliore?
Oltre alle condizioni, paragonare i vari Tan e Taeg aiuterà sicuramente nella scelta, in quanto, insieme al Teg, indicano i tassi di interesse che il richiedente dovrà pagare dopo aver ottenuto il finanziamento.
Perciò è importante essere a conoscenza della loro esistenza e di come si calcolano, per non sbagliare quando si richiede un prestito o si compra un oggetto a rate.
Che cos’è il Tan
Il primo dato che di solito viene pubblicizzato dalle banche o dagli istituti finanziari per il calcolo della rata è il Tan, ovvero il Tasso Annuo Nominale.
Normalmente il Tan viene espresso in percentuale e rappresenta il tasso di interesse che viene applicato ogni anno sul capitale erogato.
Quando si parla di prestito o mutuo a tasso variabile, generalmente a variare è il Tan, in quanto è composto solitamente da un parametro di riferimento, come l’Euribor, che si basa sul tasso che le banche europee si applicano l’una con l’altra nelle varie transazioni finanziarie e cambia quotidianamente, o il tasso BCE, che dipende dalla Banca Centrale Europea e varia periodicamente, sommato allo spread.
Invece, quando si tratta di un prestito a tasso fisso, la base di calcolo del Tan è l’Eurirs, cioè il parametro di riferimento che indica il tasso di interesse medio al quale le principali banche europee stipulano swap e coperture del rischio di interesse, a cui si dovrà sempre aggiungere lo spread bancario.
Individuato il Tan, sulla base del capitale richiesto e della durata del prestito, verrà calcolato un piano di rimborso concordato tra l’istituto di credito e il richiedente che definirà le rate dell’intero ammortamento.
Il Tan è un indicatore che non comprende gli oneri accessori, ovvero tutte le altre spese che si dovranno sostenere quando si stipula un nuovo contratto di finanziamento. Per questo motivo è importante conoscere il valore del Taeg.
Che cos’è il Taeg
Il Taeg, cioè il Tasso Annuo Effettivo Globale, introdotto dalla Direttiva europea 90/88/CEE, detto anche ISC, Indicatore Sintetico di Costo, rappresenta il costo complessivo del prestito e pertanto consente di paragonare, con un solo dato, la reale convenienza di un prestito rispetto a un altro.
Il Taeg comprende tutti i costi accessori iniziali e periodici necessari per ottenere il mutuo, quali:
- le spese di istruttoria dell’istituto di credito;
- il costo della perizia del tecnico della banca;
- l’imposta sostitutiva;
- le spese periodiche di incasso rata;
- il costo per le singole comunicazioni periodiche;
- le assicurazioni obbligatorie, come la polizza scoppio e incendio sul fabbricato;
- le spese di mediazione creditizia da parte di una società di consulenza.
Non rientrano nel Taeg le spese delle assicurazioni non obbligatorie per legge, le spese notarili e tutti gli altri costi non connessi con l’operazione di finanziamento.
Se, per esempio, una banca propone una polizza a protezione del credito, che solitamente viene finanziata dall’istituto stesso, non essendo obbligatoria per legge, la normativa italiana permette alle banche di non includerla nel Taeg. Ma resta pur sempre un costo a carico del cliente.
Per questo motivo è importante sempre valutare il Taeg, ma con un’analisi dettagliata anche delle altre voci non contemplate nel tasso annuo effettivo globale.
Che cos’è il Teg
Al contrario del Tan e del Taeg, che sono due fattori fondamentali per la scelta consapevole di un mutuo, il Teg, cioè il Tasso Effettivo Globale, è un indicatore di costo che non può essere calcolato antecedentemente alla sottoscrizione del prestito, ma viene monitorato nel corso degli anni successivi.
Il Teg viene segnalato trimestralmente dai singoli intermediari finanziari alla Banca d’Italia ai fini della determinazione dei tassi soglia di usura, secondo la Legge 7 marzo 1996, n. 108.
Il calcolo del Teg è molto complesso ed è sicuramente consigliabile avvalersi di un professionista per la sua corretta determinazione.
Sul sito della Banca d’Italia si può trovare la formula di calcolo del Teg che consiste nel moltiplicare gli interessi applicati al finanziamento per 36500, cioè il numero di giorni di cui è composto un anno civile per 100, dividere il risultato per i numeri debitori, ovvero i valori che si ottengono moltiplicando il saldo negativo per valuta per i giorni di valuta, diviso 100, a cui bisogna aggiungere gli oneri, ovvero tutte le spese sostenute dal debitore durante tutto il periodo del prestito, diviso l’accordato, cioè l’erogato del prestito concesso al momento della sottoscrizione del contratto.
Interessi × 36500 / numeri debitori + oneri × 100 / accordato.
Ripetiamo che è importante conoscere questi tre fattori, il Tan, il Taeg, e il Teg, sicuramente per la propria vita personale, perché a volte può succedere di dover ricorrere a un finanziamento per emergenze, per acquistare un bene o fare, e ritrovarsi a pagare degli interessi molto alti rispetto a quelli offerti da un altro istituto.
Ma è altrettanto importante esserne a conoscenza anche per la propria vita professionale, in quanto, nel caso si dovesse richiedere un prestito per finanziare un progetto, sono spese non da poco da considerare, in alcuni casi.
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