Cos’è il golden butterfly portfolio? Ecco spiegato come funziona

Il panora­ma degli inves­ti­men­ti pre­sen­ta numerose strate­gie, cias­cu­na pen­sa­ta per rispon­dere alle diverse neces­sità e toller­anze al ris­chio degli investi­tori. Una di queste strate­gie, nota come “Gold­en But­ter­fly Port­fo­lio” (Portafoglio Far­fal­la Dora­ta), ha guadag­na­to popo­lar­ità gra­zie alla sua strut­tura bilan­ci­a­ta e alla sua capac­ità di fron­teggia­re le flut­tuazioni dei mer­cati.

Che cos’è il Golden Butterfly portfolio?

Il Gold­en But­ter­fly port­fo­lio è una strate­gia di portafoglio equi­li­bra­ta, mira­ta a pro­teggere il cap­i­tale pur man­te­nen­do un buon poten­ziale di rendi­men­to nel lun­go peri­o­do. Si trat­ta di un “lazy port­fo­lio”, cioè un portafoglio sem­plice con una dis­tribuzione degli asset sta­bile nel tem­po. I lazy port­fo­lio sono pen­sati per essere dura­turi e facili da gestire, anche per chi non ha espe­rien­za o tem­po da dedi­care al mon­i­tor­ag­gio costante dei mer­cati.

Il prin­ci­pio alla base di ques­ta strate­gia è l’u­so di pochi asset alta­mente decor­re­lati, che ven­gono ribi­lan­ciati peri­odica­mente (anche solo una vol­ta all’an­no).

Come si costruisce il Golden Butterfly Portfolio?

Il Gold­en But­ter­fly Port­fo­lio è com­pos­to da cinque prin­ci­pali clas­si di asset, ognuna delle quali rap­p­re­sen­ta il 20% del portafoglio:

  1. Azioni di gran­di aziende (20%): Ques­ta com­po­nente include titoli di gran­di imp­rese, che sono soli­ta­mente sta­bili e red­di­tizie. Le gran­di aziende ten­dono a essere un rifu­gio sicuro nei peri­o­di di incertezze eco­nomiche, nonos­tante non siano immune dal­la volatil­ità.
  2. Azioni di pic­cole aziende (20%): Ques­ta parte è des­ti­na­ta alle azioni di pic­cole imp­rese, che sebbene possiedano una volatil­ità mag­giore, han­no il poten­ziale di gener­are rendi­men­ti supe­ri­ori rispet­to al resto del mer­ca­to, spe­cial­mente in fasi di cresci­ta eco­nom­i­ca.
  3. Obbligazioni a lun­go ter­mine (20%): Le obbligazioni a lun­go ter­mine offrono flus­si cedolari inter­es­san­ti e pos­sono ben­e­fi­cia­re di un apprez­za­men­to nel caso di abbas­sa­men­ti dei tas­si d’interesse.
  4. Obbligazioni a breve ter­mine (20%): Le obbligazioni a breve ter­mine sono carat­ter­iz­zate da bas­sa volatil­ità e ten­dono a essere più resili­en­ti durante i peri­o­di di aumen­to dei tas­si d’interesse.
  5. Oro (20%): L’oro è vis­to come un bene rifu­gio, capace di pro­teggere il portafoglio durante peri­o­di di tur­bolen­za eco­nom­i­ca. La sua carat­ter­is­ti­ca prin­ci­pale è la decor­re­lazione con le azioni e le obbligazioni, miglio­ran­do così il rap­por­to rischio/rendimento com­p­lessi­vo del portafoglio.

Questo portafoglio è prog­et­ta­to per per­for­mare bene in tutte le fasi del ciclo eco­nom­i­co e in diverse con­dizioni di mer­ca­to. Dal 1927 ad oggi, avrebbe gen­er­a­to una cresci­ta annuale supe­ri­ore al 7%, con uno Sharpe ratio (rap­por­to tra rendi­men­to e ris­chio) che varia tra il 7 e l’11%, a sec­on­da del peri­o­do pre­so in con­sid­er­azione.

Come si gestisce il Golden Butterfly Portfolio

Il ribi­lan­ci­a­men­to è un’at­tiv­ità fon­da­men­tale per assi­cu­rar­si che il portafoglio riman­ga coer­ente con gli obi­et­tivi del­l’in­vesti­tore e per con­trol­lare il ris­chio. Con­siste nel­l’adattare la dis­tribuzione degli asset al tar­get iniziale del portafoglio. Questo proces­so richiede di vendere o acquistare deter­mi­nati asset per ripristinare le pro­porzioni orig­i­nali, che pos­sono essere mod­ifi­cate dalle flut­tuazioni dei prezzi.

A chi potrebbe essere adatto il Golden Butterfly?

Il Gold­en But­ter­fly è adat­to a quegli investi­tori che:

  • Cer­cano un portafoglio equi­li­bra­to con un buon rap­por­to rischio/rendimento.
  • Han­no come obi­et­ti­vo una diver­si­fi­cazione sig­ni­fica­ti­va degli asset.
  • Desider­a­no un portafoglio facile da costru­ire e gestire.
  • Pun­tano a rendi­men­ti sosteni­bili nel lun­go peri­o­do.

A chi non è adatto il Golden Butterfly?

Il Gold­en But­ter­fly non è indi­ca­to per gli investi­tori che:

  • Desider­a­no un portafoglio molto aggres­si­vo e a forte cresci­ta.
  • Cer­cano un portafoglio alta­mente difen­si­vo con una volatil­ità min­i­ma.
  • Han­no strate­gie di inves­ti­men­to com­pli­cate.
  • Neces­si­tano di un portafoglio che generi una ren­di­ta costante (flus­so di cas­sa tramite cedole e div­i­den­di).

Critiche al Golden Butterfly e possibili miglioramenti

Pur essendo adat­to a molti investi­tori con le carat­ter­is­tiche indi­cate, il Gold­en But­ter­fly non rap­p­re­sen­ta la soluzione ide­ale per tut­ti. In effet­ti, non esiste un “portafoglio per­fet­to” che pos­sa rispon­dere alle esi­gen­ze di ogni sin­go­lo investi­tore.

Una delle prin­ci­pali crit­ic­ità riguar­da il fat­to che il portafoglio orig­i­nale è com­ple­ta­mente denom­i­na­to in dol­lari e investe esclu­si­va­mente nel mer­ca­to statu­nitense. Per molti investi­tori, questo com­por­ta un ris­chio val­u­tario sig­ni­fica­ti­vo (ad esem­pio, il ris­chio lega­to al cam­bio euro/dollaro) e una con­cen­trazione geografi­ca e set­to­ri­ale trop­po ele­va­ta (poiché gli inves­ti­men­ti sono con­cen­trati nel­l’e­cono­mia degli Sta­ti Uni­ti e in par­ti­co­lare nel set­tore tec­no­logi­co).

Un’al­tra osser­vazione riguar­da l’al­ta quo­ta di oro nel portafoglio. Pur essendo un otti­mo stru­men­to di diver­si­fi­cazione e decor­re­lazione, l’oro non gen­era rendi­men­ti diret­ti, poiché è con­sid­er­a­to un asset pri­vo di pro­dut­tiv­ità eco­nom­i­ca. I suoi rendi­men­ti pos­sono essere molto volatili e dipen­dono dalle con­dizioni eco­nomiche e dal peri­o­do stori­co. Gli investi­tori inter­es­sati a una mag­giore sta­bil­ità nei rendi­men­ti potreb­bero preferire obbligazioni legate all’in­flazione, che offrono una pro­tezione affid­abile con­tro l’in­flazione e rendi­men­ti più sta­bili in vari sce­nari eco­nomi­ci.

Possibili modifiche 1: riduzione del rischio

Per:

  • Min­i­miz­zare il ris­chio val­u­ta e il ris­chio cam­bio lega­to al dol­laro.
  • Ridurre la con­cen­trazione geografi­ca e set­to­ri­ale.

Si potrebbe optare per ETF azionari glob­ali o europei invece di quel­li esclu­si­va­mente statu­niten­si. Ecco alcune alter­na­tive:

Esem­pio 1:

  • 20% azionario glob­ale
  • 20% azionario glob­ale a bas­sa cap­i­tal­iz­zazione
  • 20% obbligazioni sovrane glob­ali
  • 20% obbligazioni sovrane a breve ter­mine glob­ali

Esem­pio 2:

  • 10% azionario glob­ale
  • 10% azionario europeo
  • 10% azionario USA o glob­ale a bas­sa cap­i­tal­iz­zazione
  • 10% azionario europeo a bas­sa cap­i­tal­iz­zazione
  • 10% obbligazioni sovrane glob­ali
  • 10% obbligazioni a lun­ga sca­den­za in euro
  • 10% obbligazioni sovrane a breve ter­mine glob­ali
  • 10% obbligazioni a breve sca­den­za in euro

L’oro, sebbene sia gen­eral­mente quo­ta­to in USD, tende a essere nat­u­ral­mente decor­re­la­to dal dol­laro. Tut­tavia, le spese per la cop­er­tu­ra del ris­chio val­u­tario (hedg­ing) potreb­bero incre­mentare il cos­to totale del­l’in­ves­ti­men­to.

Possibili modifiche 2: legato all’inflazione

Per:

  • Ridurre ulte­ri­or­mente il ris­chio cam­bio.
  • Miglio­rare la sta­bil­ità e la red­di­tiv­ità com­p­lessi­va del portafoglio.
  • Aumentare la pro­tezione del portafoglio con­tro l’in­flazione.

Una soluzione sarebbe quel­la di sos­ti­tuire parte del­l’oro con obbligazioni legate all’in­flazione. Ecco due opzioni alter­na­tive:

Esem­pio 1:

  • 10% oro
  • 10% ETF su obbligazioni legate all’in­flazione europee

Esem­pio 2:

  • 10% oro
  • 10% BTP Italia (obbligazioni indi­ciz­zate all’in­flazione ital­iana)

Queste mod­i­fiche pos­sono offrire una mag­giore sta­bil­ità e pro­tezione in sce­nari di inflazione, riducen­do al con­tem­po il ris­chio val­u­tario lega­to alla con­cen­trazione in USD.

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Smart Investor

Alessandro Del Saggio

Investitore, Imprenditore e formatore dal 2014.
Da sempre appassionato di investimenti e business, credo fortemente nella crescita personale e nel dare sempre il meglio di sè.

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