Cos’è una criptovaluta? Introduzione alle criptovalute e alla blockchain

Bit­coin, Ethereum, Lite­coin… Quante volte hai sen­ti­to par­lare di crip­to­va­lute come queste sul web oppure anche sul­la car­ta stam­pa­ta? Ormai chi­unque ne par­la, soprat­tut­to negli ulti­mi mesi. Ma cos’è una crip­to­va­l­u­ta? E soprat­tut­to, come fun­ziona una crip­to­va­l­u­ta?

Par­ti­amo dal con­cet­to di base: conosciute anche come valute vir­tu­ali, le crip­to­va­lute sono un insieme di mon­ete che non esistono in for­ma fisi­ca e che han­no bisog­no di una rete vir­tuale per essere gen­er­ate e scam­bi­ate. Le crip­to­va­lute han­no val­ore solo negli ambi­en­ti del­la rete e pos­sono essere uti­liz­zate come stru­men­to di scam­bio per l’ac­quis­to di prodot­ti e servizi, oppure man­tenute per soli fini d’in­ves­ti­men­to. 

Non han­no uffi­cial­mente un con­troval­ore nel­l’e­cono­mia reale, cioè non si pos­sono usare per acquistare un tele­vi­sore o fare la spe­sa al super­me­r­ca­to, a meno che non si riesca a trovare qualche cor­ag­gioso ven­di­tore che sia dis­pos­to ad accettare questo tipo di paga­men­to o si uti­lizzi­no speci­fiche carte di cred­i­to.

Di fat­to non esiste anco­ra una lin­ea comune, così cre­an­do anche un po’ di con­fu­sione: la Ban­ca d’Italia le definisce come rap­p­re­sen­tazioni dig­i­tali di val­ore, per la Comu­nità Euro­pea sono valute estere a tut­ti gli effet­ti, per la Con­sob invece sono spes­so con­sid­er­ate al pari di prodot­ti finanziari. 

La blockchain

Quan­do si sente par­lare di crip­to­va­lute, spes­so, si sente anche la paro­la blockchain. Ma che cosa sig­nifi­ca?

Come dice il nome stes­so, la blockchain può essere defini­ta come un insieme di pac­chet­ti, o meglio una cate­na di bloc­chi, ognuno iden­ti­fi­ca­to da un codice crit­tografi­co di val­i­dazione e con­te­nente le infor­mazioni rel­a­tive alle transazioni tra più sogget­ti.

Cias­cun bloc­co con­tiene anche il codice del bloc­co prece­dente, generan­do così una stringa di codice vis­i­bile a chi­unque, il cui tut­to viene poi deposi­ta­to e mostra­to in un quel­lo che potrem­mo chia­mare un libro mas­tro. Ques­ta metodolo­gia con­sente di risalire a tutte le transazioni prece­den­ti, fino ad arrivare al pri­mo bloc­co orig­i­nale.

Immag­i­na un libro, un quader­no, dove ven­gono reg­is­trate tutte le transazioni crit­tografate effet­tuate. Questo reg­istro potrà essere con­sul­ta­to da chi­unque, ma mod­i­fi­car­lo sarà molto dif­fi­cile se non impos­si­bile. Per far­lo bisognerebbe infat­ti mod­i­fi­care almeno il 51% delle infor­mazioni con­tenute nei nodi val­ida­tori.

Che cosa sono i nodi val­ida­tori?

I nodi val­ida­tori, sono dei veri e pro­pri com­put­er (meglio par­lare di capan­noni con super­com­put­er) che offrono poten­za di cal­co­lo al fine di val­i­dare le transazioni sul­la blockchain.

Ques­ta tec­nolo­gia non carat­ter­iz­za solo le valute vir­tu­ali, ma sta trovan­do appli­cazione anche in altri ambiti e set­tori, dal set­tore ban­car­io all’assicurativo, dalle gran­di aziende all’ambito artis­ti­co.

Le caratteristiche di una criptovaluta

Il protocollo

Rispet­to alle mon­ete tradizion­ali, ci sono delle carat­ter­is­tiche che ren­dono le crip­to­va­lute pecu­liari: innanz­i­tut­to, esiste un codice infor­mati­co che rego­la­men­ta le modal­ità con le quali i sogget­ti pos­sono effet­tuare le transazioni. Questo codice prende il nome di pro­to­col­lo e riu­nisce tutte le regole rel­a­tive a quel­la speci­fi­ca val­u­ta.

La crittografia

La crit­tografia che sta alla base di ques­ta tec­nolo­gia viene usa­ta per la gen­er­azione di cod­i­ci di con­fer­ma speci­fi­ci uni­vo­ci e non replic­a­bili, vali­di in modo esclu­si­vo per una deter­mi­na­ta val­u­ta. Questo sig­nifi­ca che nel sis­tema non si pos­sono trovare doppi­oni e non è pos­si­bile fal­si­fi­care la mon­e­ta vir­tuale.

Inoltre, il sis­tema crit­tografi­co ha una fun­zione molto impor­tante nel­la con­fer­ma e val­i­dazione delle transazioni avvenute nel­l’am­bito del­la val­u­ta. Un aspet­to che ha per­me­s­so alle crip­to­va­lute di non essere soggette a manomis­sioni e mod­i­fiche poten­zial­mente peri­colose.

La decentralizzazione

Un ulte­ri­ore con­cet­to dis­tin­ti­vo delle crip­to­va­lute è quel­lo di decen­tral­iz­zazione. Se si guar­da alla nasci­ta di Bit­coin, avvenu­ta tra il 2008 e il 2009, si com­prende alla per­fezione da dove nasce questo ele­men­to. Di fronte all’ec­ces­si­va cen­tral­iz­zazione del potere degli isti­tu­ti ban­cari, che ha por­ta­to poi alla grave crisi eco­nom­i­ca mon­di­ale, con i Bit­coin si è pen­sato bene di rispon­dere con una rete decen­tral­iz­za­ta for­ma­ta da pari.

Ques­ta rete fun­ziona in modal­ità peer-to-peer: non esistono ger­ar­chie tra i vari uten­ti e le transazioni ven­gono effet­tuate in modo diret­to tra due sogget­ti, sen­za il tramite di inter­me­di­ari. Gra­zie alla decen­tral­iz­zazione, la rete è sostenu­ta da quel­li che ven­gono defin­i­ti nodi val­ida­tori, tut­ti con­nes­si tra loro, di cui si è par­la­to prece­den­de­mente.

Si può dire che la rete decen­tral­iz­za­ta è com­pos­ta per lo più da tut­ti quegli uten­ti che gestis­cono, con­ser­vano e visu­al­iz­zano la lista delle transazioni, rispet­tan­do in ogni caso le regole def­i­nite dal pro­to­col­lo.

Per val­i­dare ogni sin­go­la nuo­va transazione e gener­are nuo­va mon­e­ta, i nodi sono in comu­ni­cazione tra loro e trasmet­tono delle stringhe uni­voche di codice su base crit­tografi­ca. 

Il reg­istro, come defini­to pri­ma, che si viene a creare per­me­tte di vision­are qual­si­asi transazione e i portafogli dig­i­tali degli uten­ti che possiedono le crip­to­va­lute, sen­za però pot­er risalire al nome del legit­ti­mo pro­pri­etario, sia esso una per­sona fisi­ca o una per­sona giuridi­ca.

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Aspetti negativi delle criptovalute

Abbi­amo vis­to una panoram­i­ca abbas­tan­za com­ple­ta delle crip­to­va­lute e del­la blockchain, che è appun­to un sis­tema traspar­ente, non cor­rut­tibile e non mod­i­fi­ca­bile, in cui chi­unque può vedere le oper­azioni, man­te­nen­do allo stes­so tem­po un alto liv­el­lo di anon­i­ma­to.

Eppure, non è tut­to oro ciò che luc­ci­ca. I pun­ti neg­a­tivi delle crip­to­va­lute sono infat­ti anco­ra moltepli­ci, a par­tire dal fat­to che se per­di le chi­avi di acces­so ai tuoi wal­let, per­di tut­to! Non c’è la pos­si­bil­ità di chiedere un reset o un qual­si­asi modo di recu­per­are la pass­word.

Le transazioni pos­sono essere lente e richiedere anche qualche ora. Inoltre se sbagli a fare una transazione, per­di la transazione. Per questo moti­vo è richi­es­ta una mag­giore respon­s­abil­ità dell’utente, poichè appun­to man­cano inter­me­di­ari, come ad esem­pio una ban­ca.

Bisogna fare anche mol­ta atten­zione a un altro aspet­to: a volte può suc­cedere che una val­u­ta sia lega­ta a una truf­fa o a oper­azioni poco traspar­en­ti. Anche in questo ambi­en­ti esistono i Ponzi (se non ne hai mai sen­ti­to par­lare, puoi trovare qui alcune impor­tan­ti infor­mazioni). Per­tan­to è bene infor­mar­si al meglio pri­ma di effet­tuare qual­si­asi genere di oper­azione con una nuo­va val­u­ta. 

Si potrebbe con­sid­er­are un aspet­to neg­a­ti­vo anche il fat­to che le valute vir­tu­ali siano un bene spec­u­la­ti­vo ad altissi­mo ris­chio. È molto facile cadere nel­la trap­po­la di inve­stire per ricavarne dei rendi­men­ti molto alti. Ma in finan­za, vale la rego­la di base che più il rendi­men­to è alto, mag­giore sarà il ris­chio di quel­l’­op­er­azione.

Non bisogna dimen­ti­care che si trat­ta di una val­u­ta dig­i­tale, che non esiste nel­la vita reale di tut­ti i giorni, anche quan­do il suo val­ore viene anco­ra­to a val­ori eco­nomi­ci reali, come il dol­laro e l’eu­ro.

Per­tan­to, se deci­di di inve­stire in val­u­ta vir­tuale, tieni sem­pre pre­sente questo aspet­to e piut­tosto che puntare su un uni­co cav­al­lo vin­cente, cer­ca di diver­si­fi­care il più pos­si­bile, in modo da min­i­miz­zare le even­tu­ali perdite.

Un ulte­ri­ore aspet­to da non sot­to­va­l­utare, in chi­ave neg­a­ti­va, è dato pro­prio dal­l’anon­i­ma­to, che cos­ti­tu­isce anche un pun­to di forza di queste valute. Il fat­to di pro­cedere a oper­azioni sen­za inter­me­di­azioni ban­car­ie ha por­ta­to molti crim­i­nali a usar­le per il rici­clag­gio di denaro sporco ed altre attiv­ità ille­gali.

Come fare a sapere quali crip­to­va­lute sono affid­abili e quali no? La rispos­ta è molto sem­plice, stu­dian­do e inter­fac­cian­dosi con per­sone esperte del set­tore e com­pe­ten­ti in mate­ria per avere una panoram­i­ca com­ple­ta e sem­pre aggior­na­ta sul­l’u­ni­ver­so delle crip­to­va­lute. 

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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