Se conosci un pò il mercato immobiliare o ne hai sentito parlare nei nostri podcast e in altri articoli, avrai sicuramente intuito che esistono differenti strumenti che permettono di operare con il mattone. La scelta di uno strumento piuttosto che un altro è determinata da alcuni fattori quale la disponibilità economica, la propensione al rischio e la disponibilità temporale.
Come spesso accade, anche per il settore immobiliare, la disponibilità di tempo permette di gestire più da vicino alcuni investimenti, riducendo il rischio di questi. Viceversa, se il tempo a tua disposizione è limitato, puoi affidarti a società di professionisti che ti proporranno differenti soluzioni di investimento.
Da qualche anno è nato il crowdfunding immobiliare, una forma di acquisto condiviso che, grazie alla facilità di accessibilità (investimenti a partire da poche centinaia di euro) e alle modalità di accessibilità (registrazione sulle piattaforme in cinque minuti) ha permesso a molti investitori, non solo neofiti, di differenziare il proprio portafoglio di investimenti e/o di avvicinarsi al mercato immobiliare. Infine la possibilità di “operare in prima persona”, di vedere le foto e i video e scegliere da sé su quale immobile investire è stata sicuramente una leva importante che ne ha favorito lo sviluppo.
Che cos’è il crowdfunding immobiliare?
Il crowdfunding immobiliare è una nuova forma di acquisto condiviso che investe il settore immobiliare. Il modello nasce negli Stati Uniti ma da qualche anno è stato importato in Italia dove è stato anche regolato con un’apposita legge.
L’obiettivo del crowdfunding immobiliare è quello di finanziare differenti tipologie di operazioni immobiliari permettendo a tutti gli investitori, anche quelli più piccoli, di guadagnare con il mattone.
Il meccanismo è assolutamente simile al più classico crowdfunding, ormai diventato uno strumento noto e sfruttato da un pubblico ampio, per cui a fronte di un progetto unico chiunque può acquistare una quota di esso, anche con un investimento ridotto.
Come funziona il crowdfunding immobiliare
Sostenere una campagna di crowdfunding immobiliare consiste nell’affidare il proprio denaro a società specializzate nell’acquisizione, riqualifica e rivendita di immobili interessanti in ottica di speculazione immobiliare. Il profitto ottenuto è suddiviso tra i soci dell’azienda e i sostenitori della campagna.
Esistono varie tipologie di operazioni, le più comuni sono l’edificazione di nuovi palazzi, l’acquisto e ristrutturazione di un appartamento, l’acquisto e frazionamento di uno stabile oppure il cambio di destinazione d’uso di un complesso industriale.
Il crowdfunding immobiliare può essere applicato anche ad immobili ad uso commerciale.
Il costo previsto per l’operazione viene suddiviso in quote di importo variabile a seconda di quanto l’utente investa, solitamente viene definito un importo minimo investibile. In base a quanto investi, hai diritto a una percentuale, una quota dell’immobile.
Nel momento in cui l’operazione viene completata, solitamente la durata varia dai dieci mesi ai due anni, l’importo derivante dalla vendita o dalla messa a reddito viene suddiviso secondo le percentuali definite in fase di finanziamento.
Sulle piattaforme di crowdfunding immobiliare, previa registrazione, chiunque può visionare foto, video e rendering degli immobili. Sono inoltre disponibili informazioni sulla durata prevista, l’importo necessario e il ritorno sull’investimento atteso, oltre che tutta la documentazione utile per valutare la bontà dell’affare.
Le tipologie di crowdfunding immobiliare
Esistono due tipologie di crowdfunding immobiliare, da un lato i progetti di equity crowdfunding e dall’altro quelli di lending crowdfunding.
Con il lending crowdfunding immobiliare, l’investitore diventa titolare di un diritto di credito: in seguito a un investimento di denaro, sotto forma di prestito, la persona riceve al termine dell’operazione la somma investita maggiorata di un tasso di interesse.
Nell’equity crowdfunding immobiliare, invece, l’investitore diventa proprietario di una quota della società (talvolta costituita per la singola operazione) e ha diritto agli utili secondo le percentuali definite.
In entrambi i casi l’investitore non diventa proprietario dell’immobile, che non potrà essere sfruttato per uso personale, differentemente da quanto accade con una classica multiproprietà.
La normativa del crowdfunding immobiliare
Trattandosi di un settore di investimento piuttosto recente, non risulta ancora completamente regolato dal punto di vista normativo.
La Consob è intervenuta negli ultimi anni per creare un registro dedicato alle piattaforme di equity crowdfunding immobiliare che verifica alcune caratteristiche di base di queste realtà.
Altri spunti normativi che regolano la materia sono le norme che regolano i prestiti bancari, la legislazione relativa al real estate e la disciplina pensata per il social lending. In particolare quest’ultima è la delibera emanata dalla Banca d’Italia del 2016 numero 586 (entrata in vigore, però, solo nel 2017) che non solo definisce il lending legislazione del real estate con il nome di social lending ma ne regola anche i principali principi di funzionamento.
I vantaggi del crowdfunding immobiliare
Il crowdfunding immobiliare ha raccolto velocemente il consenso del pubblico poiché non richiede particolari competenze da parte dell’utente, risulta perfetto anche per chi ha appena scoperto il mondo degli investimenti. Inoltre consente di decidere il budget da investire, partendo anche da cinquanta euro.
Il crowdfunding è sicuramente un’innovazione anche nel mondo degli investimenti immobiliari e permette ad investitori non esperti di fare i primi passi, e ad investitori più esperti di differenziare il proprio portafoglio.
I rischi del crowdfunding immobiliare
Come tutte le forme di investimento, anche del crowdfunding immobiliare devono essere sottolineati gli aspetti di rischio, da valutare sempre attentamente prima di scegliere di lanciarsi in questa tipologia di investimento.
Un fattore di rischio è sicuramente legato al risultato dell’operazione, qualora la società che se ne occupi abbia difficoltà a vendere l’immobile, o peggio ancora incontri difficoltà di tipo burocratico o economico, l’esito diventa incerto e il capitale investito non genererebbe l’interesse previsto nel tempo indicato
Un altro rischio è quello legato all’autorevolezza della piattaforma, questo problema può essere risolto affidando il proprio denaro solo a piattaforme autorizzate da Consob o dalla banca d’Italia.
A fronte di queste osservazione il crowdfunding immobiliare può essere considerato un investimento a basso rischio, se ben diversificato.
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