Cyber Security: 4 trend tecnologici da tenere d’occhio nel 2025

La sicurez­za infor­mat­i­ca, o cyber secu­ri­ty, è oggi più cru­ciale che mai. Con l’aumento espo­nen­ziale degli attac­chi infor­mati­ci e delle minac­ce dig­i­tali, nes­sun set­tore può con­sid­er­ar­si al sicuro. I dati per­son­ali e azien­dali sono costan­te­mente esposti a rischi, ren­den­do fon­da­men­tale l’adozione di mis­ure di pro­tezione adeguate. 

Per questo moti­vo, molte aziende inve­stono sem­pre più risorse in tec­nolo­gia e for­mazione, riconoscen­do nel­la cyber secu­ri­ty un ele­men­to chi­ave per con­trastare gli attac­chi hack­er e garan­tire la pro­tezione dei pro­pri sis­te­mi.

Che cos’è la cyber security?

Per com­pren­dere al meglio il con­cet­to di cyber secu­ri­ty, è essen­ziale par­tire dal­la sua definizione. Si trat­ta di un insieme di pratiche, tec­nolo­gie e strate­gie volte a pro­teggere sis­te­mi infor­mati­ci, reti, dati e infra­strut­ture dig­i­tali da attac­chi malevoli e acces­si non autor­iz­za­ti.

Le minac­ce pos­sono assumere diverse forme, tra cui virus, mal­ware, attac­chi DDoS (Dis­trib­uted Denial of Ser­vice), phish­ing e altre tec­niche uti­liz­zate dai cyber­crim­i­nali per com­pro­met­tere la sicurez­za di aziende e pri­vati.

Per con­trastare questi rischi, ven­gono adot­tate mis­ure di pro­tezione come soft­ware antivirus, crit­tografia dei dati, fire­wall e sis­te­mi di mon­i­tor­ag­gio del traf­fi­co di rete. L’obiettivo è pre­venire, indi­vid­uare e rispon­dere tem­pes­ti­va­mente alle minac­ce, riducen­do al min­i­mo i dan­ni poten­ziali.

In un mon­do sem­pre più con­nes­so, la cyber secu­ri­ty non è solo una neces­sità per le imp­rese e le isti­tuzioni, ma anche un ele­men­to fon­da­men­tale per la tutela delle infor­mazioni per­son­ali e delle infra­strut­ture critiche.

Cybersecurity: i settori più colpiti 

Sebbene chi­unque pos­sa essere vit­ti­ma di un attac­co infor­mati­co, alcune cat­e­gorie sono par­ti­co­lar­mente esposte. I prin­ci­pali bersagli dei cyber crim­i­nali sono spes­so gran­di for­n­i­tori di servizi, aziende che gestis­cono dati sen­si­bili e realtà con pro­ces­si crit­i­ci, poiché rap­p­re­sen­tano oppor­tu­nità di guadag­no più imme­di­ate per gli attac­can­ti. 

Il numero di minac­ce e attac­chi infor­mati­ci è in costante aumen­to, spin­gen­do sem­pre più imp­rese a inve­stire nel­la pro­tezione dei pro­pri sis­te­mi e delle infor­mazioni azien­dali.

A liv­el­lo glob­ale, i dati del Clusit evi­den­ziano un pre­oc­cu­pante incre­men­to degli attac­chi: nel 2023 sono sta­ti reg­is­trati 2.779 inci­den­ti di sicurez­za gravi, il numero più alto mai ril­e­va­to, con un aumen­to del 12% rispet­to all’anno prece­dente. L’I­talia, in par­ti­co­lare, ha subito 310 attac­chi, rap­p­re­sen­tan­do l’11% del totale mon­di­ale.

Gli attac­chi cyber avven­gono spes­so in par­al­le­lo su più obi­et­tivi, ma alcu­ni set­tori risul­tano par­ti­co­lar­mente esposti. Tra i più col­pi­ti fig­u­ra­no:

  • San­ità: in par­ti­co­lare i cyber crim­i­nali bloc­cano i sis­te­mi e chiedono riscat­ti per il ripristi­no dei dati;
  • Isti­tuzioni pub­bliche: spes­so nel miri­no di cyber crim­i­nali e grup­pi di attivisti dig­i­tali;
  • Set­tore finanziario: obi­et­ti­vo priv­i­le­gia­to per fro­di, fur­ti di dati e attac­chi ai sis­te­mi di paga­men­to;
  • ICT (Infor­ma­tion and Com­mu­ni­ca­tion Tech­nol­o­gy): dato il ruo­lo cen­trale nel­la ges­tione delle infra­strut­ture dig­i­tali glob­ali.

L’aumento delle minac­ce infor­matiche dimostra quan­to sia essen­ziale adottare strate­gie di Cyber secu­ri­ty effi­caci per pro­teggere dati e infra­strut­ture critiche.

Le tendenze tecnologiche nel settore della cyber security

Nel cam­po del­la sicurez­za infor­mat­i­ca, l’evoluzione tec­no­log­i­ca gio­ca un ruo­lo chi­ave. Inno­vazioni come l’Internet of Things (IoT), l’Industria 4.0, l’Intelligenza Arti­fi­ciale e il Mobile stan­no trasfor­man­do il modo in cui le orga­niz­zazioni gestis­cono la sicurez­za dig­i­tale. 

Questi avan­za­men­ti tec­no­logi­ci non solo offrono nuove oppor­tu­nità, ma impon­gono anche la neces­sità di strate­gie di pro­tezione più avan­zate.

La Dig­i­tal Trans­for­ma­tion delle aziende, forte­mente con­nes­sa alla cyber secu­ri­ty, richiede stru­men­ti inno­v­a­tivi, nuovi mod­el­li orga­niz­za­tivi e com­pe­ten­ze speci­fiche. L’obiettivo è coni­u­gare l’adozione di tec­nolo­gie emer­gen­ti con mis­ure effi­caci per pro­teggere dati e infra­strut­ture critiche, garan­ten­do così un equi­lib­rio tra inno­vazione e sicurez­za infor­mat­i­ca.

1.Cyber intelligence e intelligenza artificiale

L’intel­li­gen­za arti­fi­ciale (IA) rap­p­re­sen­ta un’importante risor­sa nel set­tore del­la cybers ecu­ri­ty, offren­do nuove oppor­tu­nità per il ril­e­va­men­to e la pre­ven­zione delle minac­ce infor­matiche. L’adozione cres­cente dell’IA Gen­er­a­ti­va ha riv­o­luzion­a­to l’approccio alla sicurez­za dig­i­tale, con­sen­ten­do di autom­a­tiz­zare la rac­col­ta e l’analisi dei dati in tem­po reale. Gra­zie a questi stru­men­ti avan­za­ti, è pos­si­bile iden­ti­fi­care com­por­ta­men­ti anom­ali e poten­ziali vio­lazioni con mag­giore rapid­ità ed effi­ca­cia.

Tut­tavia, l’intelligenza arti­fi­ciale non è solo un’alleata del­la sicurez­za infor­mat­i­ca, ma anche un’arma nelle mani dei cyber crim­i­nali. Le tec­nolo­gie basate sull’IA han­no reso gli attac­chi più sofisti­cati, veloci e mirati. Un esem­pio è l’utilizzo dell’IA Gen­er­a­ti­va per la creazione di deep­fake o per la dif­fu­sione di fake news, stru­men­ti che pos­sono essere imp­ie­gati per manipo­lare infor­mazioni e com­pro­met­tere la sicurez­za di indi­vidui e orga­niz­zazioni.

2.Big data tra privacy e sicurezza

L’enorme quan­tità di dati oggi disponi­bile rap­p­re­sen­ta un’op­por­tu­nità sig­ni­fica­ti­va per l’innovazione, anche nell’ambito del­la sicurez­za infor­mat­i­ca. Nelle gran­di aziende, l’analisi dei dati è spes­so uti­liz­za­ta per esam­inare even­ti pas­sati, sup­port­are attiv­ità di audit e costru­ire una base di conoscen­za basa­ta su serie storiche. Tut­tavia, l’impiego dei Big Data per svilup­pare mod­el­li pred­it­tivi in gra­do di antic­i­pare le minac­ce infor­matiche è anco­ra poco dif­fu­so.

Se da un lato la ges­tione di gran­di volu­mi di dati soll­e­va ques­tioni critiche in mate­ria di pri­va­cy e pro­tezione delle infor­mazioni, dall’altro la loro cresci­ta espo­nen­ziale offre nuove pos­si­bil­ità di estrazione di val­ore. Un uso strate­gi­co dei Big Data può quin­di rap­p­re­sentare un van­tag­gio com­pet­i­ti­vo per le aziende, miglio­ran­do la capac­ità di pre­venire rischi e raf­forzare la sicurez­za infor­mat­i­ca

3.Mobile security: la protezione dei dispositivi mobili

La mobile secu­ri­ty riguar­da la pro­tezione di smart­phone, tablet, lap­top e altri dis­pos­i­tivi mobili, insieme alle reti a cui sono con­nes­si. Con la dif­fu­sione sem­pre più ampia di questi stru­men­ti, la sicurez­za mobile è diven­ta­ta una pri­or­ità, sia per gli uten­ti pri­vati che per le aziende.

Gli smart­phone, in par­ti­co­lare, con­tengono una quan­tità sig­ni­fica­ti­va di dati sen­si­bili, sia per­son­ali che azien­dali. Ad esem­pio, molti dipen­den­ti acce­dono alle pro­prie e‑mail azien­dali dai dis­pos­i­tivi per­son­ali, scam­bian­do infor­mazioni ris­er­vate e doc­u­men­ti impor­tan­ti. Inoltre, la dif­fu­sione del­lo smart work­ing ha incre­men­ta­to l’uso di dis­pos­i­tivi mobili al di fuori dell’ambiente azien­dale, aumen­tan­do i rischi legati alla sicurez­za dei dati.

Per questo moti­vo, le aziende devono adottare mis­ure effi­caci per pro­teggere i dis­pos­i­tivi mobili e sen­si­bi­liz­zare i dipen­den­ti sui rischi infor­mati­ci, pro­muoven­do buone pratiche di sicurez­za per pre­venire minac­ce come attac­chi hack­er, phish­ing e mal­ware.

4.IoT e sicurezza: la sfida della cyber security

L’Inter­net of Things (IoT) è una delle inno­vazioni dig­i­tali più ril­e­van­ti nell’ambito del­la Cyber­se­cu­ri­ty. L’uso sem­pre più dif­fu­so di dis­pos­i­tivi intel­li­gen­ti sta trasfor­man­do diver­si set­tori, tra cui Smart City, Smart Home, Smart Car e Smart Agri­cul­ture, oltre al mer­ca­to con­sumer, gra­zie alla cresci­ta dei wear­able device.

Spes­so, gli uten­ti non prestano suf­fi­ciente atten­zione ai dati rac­colti dai dis­pos­i­tivi IoT, né a come vengano gesti­ti e archiviati. Tut­tavia, ques­ta man­can­za di con­sapev­olez­za può avere gravi impli­cazioni per la sicurez­za e la pri­va­cy. Ad esem­pio, molti di questi dis­pos­i­tivi uti­liz­zano sis­te­mi di geolo­cal­iz­zazione, il che sig­nifi­ca che, se vio­lati, potreb­bero riv­e­lare infor­mazioni sen­si­bili sug­li sposta­men­ti, le abi­tu­di­ni quo­tid­i­ane e persi­no gli orari in cui una per­sona si tro­va a casa o al lavoro.

Per questo moti­vo, è essen­ziale inte­grare soluzioni di Cyber­se­cu­ri­ty anche nei dis­pos­i­tivi IoT, garan­ten­do pro­tezione con­tro poten­ziali attac­chi e riducen­do i rischi legati alla ges­tione dei dati sen­si­bili.

Dunque, pos­si­amo dire che nel 2025, la cyber secu­ri­ty con­tin­uerà ad essere un pilas­tro fon­da­men­tale per aziende e isti­tuzioni, con l’adozione di tec­nolo­gie avan­zate e strate­gie di dife­sa sem­pre più sofisti­cate. Restare aggior­nati sui trend emer­gen­ti e inve­stire nel­la pro­tezione dei dati sarà essen­ziale per affrontare le sfide di un panora­ma dig­i­tale in con­tin­ua evoluzione.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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