Dissonanza cognitiva: che cos’è e come utilizzarla

La dis­so­nan­za cog­ni­ti­va è un bias cog­ni­ti­vo indi­vid­u­a­to per la pri­ma vol­ta negli anni Cinquan­ta dal­lo psi­col­o­go e soci­ol­o­go Leon Fes­tinger.

Si ver­i­fi­ca quan­do le per­sone deci­dono di men­tire a se stes­si per risol­vere le pro­prie con­trad­dizioni interne.

Molto spes­so queste bugie appaiono come sem­pli­ci gius­ti­fi­cazioni a com­por­ta­men­ti che sap­pi­amo essere scor­ret­ti.

Per esem­pio, un fuma­tore che non vuole smet­tere di fumare per­ché “tan­to dob­bi­amo morire tut­ti”. Oppure una per­sona che non riesce a seguire una dieta sana, per­ché “bisogna goder­sela finché si può”.

In entram­bi i casi, le per­sone soli­ta­mente si ritrovano ad avere in tes­ta due pul­sioni con­trastan­ti:

  • il deside­rio di avere una vita sana e lun­ga;
  • il piacere emo­ti­vo istan­ta­neo.

Per trovare una soluzione a questo biv­io, le per­sone cre­ano “sto­rie” per gius­ti­fi­care la loro scelta sbagli­a­ta del momen­to.

Gli studi di Festinger

In diver­si esper­i­men­ti sociali, Fes­tinger si era accor­to che le per­sone si sen­ti­vano a dis­a­gio in situ­azioni di con­trad­dizione e, in tut­ta rispos­ta, cer­ca­vano di met­tere a tacere il tar­lo inte­ri­ore inven­tan­do, più o meno con­sapevol­mente, delle bugie, più o meno para­dos­sali.

Fes­tinger era dunque giun­to alla con­clu­sione che l’essere umano sta bene solo quan­do si tro­va in una con­dizione di coeren­za, altri­men­ti det­ta con­so­nan­za cog­ni­ti­va, rispet­to alle pro­prie con­vinzioni e azioni.

Stai bene con te stes­so se:

  • par­li dell’importanza del­la let­tura e leg­gi;
  • predichi la fedeltà e sei fedele;
  • ti impeg­ni a fare eser­cizio fisi­co e poi ti alleni;
  • il 1° gen­naio fai dei buoni proposi­ti per il nuo­vo anno e a feb­braio li rispet­ti anco­ra.

In tut­ti gli altri casi, in cui:

  • le tue azioni non seguono i tuoi procla­mi;
  • i tuoi pen­sieri non sono in lin­ea con le tue abi­tu­di­ni;
  • le tue idee sono palese­mente in con­trad­dizione tra loro;

le per­sone per­cepis­cono un sen­so di inco­eren­za inter­na che non piace per niente. Anche se non ne sono sem­pre con­sapevoli.

Si pro­va:

  • sen­so di col­pa,
  • ver­gogna,
  • ten­sione,
  • imbaraz­zo
  • un insieme di tut­ti e quat­tro questi ingre­di­en­ti.

Ed ecco per­ché la reazione che viene spes­so spon­tanea è quel­la di allon­tanare il pri­ma pos­si­bile il dis­a­gio e trovare velo­ce­mente delle spiegazioni/scuse/alibi.

Di fronte a una situ­azione di dis­so­nan­za cog­ni­ti­va, sono infat­ti queste le strate­gie che ci per­me­t­tono di ridurre il dis­a­gio inter­no:

  • cam­biare ambi­ente;
  • cam­biare un com­por­ta­men­to per ren­der­lo più coer­ente con le pro­prie con­vinzioni;
  • cam­biare con­vinzioni;
  • aggiun­gere ele­men­ti cog­ni­tivi;
  • aumentare le evi­den­ze a favore del com­por­ta­men­to inco­er­ente.

Il mec­ca­n­is­mo del­la dis­so­nan­za cog­ni­ti­va, in sé, non è né buono né cat­ti­vo. Si orig­i­na come reazione spon­tanea del­la nos­tra mente, come una sor­ta di auto-dife­sa.

Diven­ta con­tro­pro­du­cente quan­do ci por­ta ad auto-ingan­nar­ci, a com­por­ta­men­ti dis­fun­zion­ali e gius­ti­fi­cazioni.

Il metodo della sovrapposizione cognitiva

Una cosa che devi sapere è che la dis­so­nan­za cog­ni­ti­va si pre­sen­ta sem­pre in con­dizioni di lib­ertà.

Quan­do qual­cuno ci obbli­ga a fare qual­cosa, anche se questo non è in lin­ea con ciò che pro­fes­si­amo, pos­si­amo essere dis­tur­bati e frus­trati, ma non provi­amo dis­so­nan­za cog­ni­ti­va.

La dis­so­nan­za, infat­ti, si man­i­fes­ta tipi­ca­mente subito dopo una scelta.

La mag­gior parte delle deci­sioni che pren­di­amo nel­la nos­tra vita, infat­ti, soprat­tut­to quelle più impor­tan­ti, spes­so arrivano dopo penose val­u­tazioni dei pro e dei con­tro.

Sta­bilire una sovrap­po­sizione cog­ni­ti­va può essere una soluzione.

Per esem­pio, se sei inde­ciso tra il lavo­rare per una multi­nazionale in cit­tà e una vita in provin­cia, per­ché potrebbe essere la scelta migliore per la famiglia, puoi scegliere di accettare il lavoro e trasferir­ti in cit­tà, cer­can­do un appar­ta­men­to per tut­ta la famiglia in un buon quartiere verde.

La dis­so­nan­za sarà tan­to mag­giore quan­to mag­giore sarà il val­ore degli ele­men­ti in gio­co. O l’impor­tan­za che noi attribuiamo a questi ele­men­ti. La dis­so­nan­za cog­ni­ti­va che nasce dal­lo scegliere cosa man­gia­re al ris­torante sarà sicu­ra­mente min­i­ma rispet­to a quel­la con­nes­sa alla deci­sione tra un lavoro e un altro.

Anche se le per­sone sono molto brave a dare un’importanza ecces­si­va anche alle cose più pic­cole.

Quin­di, se per­cepis­ci dis­a­gi da dis­so­nan­za anche dopo deci­sioni irrisorie, abbas­sa il liv­el­lo dell’importanza.

Come evitare la dissonanza cognitiva

La dis­so­nan­za entra poi in gio­co in maniera molto accen­tu­a­ta quan­do si par­la di cam­bi­a­men­ti.

La mag­gior parte delle per­sone teme il cam­bi­a­men­to e inizia a trovare gius­ti­fi­cazioni per man­tenere lo sta­tus quo.

Questo, ad esem­pio, è il mec­ca­n­is­mo che ha fat­to fal­lire un sac­co di aziende.

I man­ag­er si irrigidis­cono nei loro sche­mi men­tali o nelle loro strate­gie ormai desuete. Igno­ra­no i seg­nali che li dovreb­bero met­tere in guardia, si appigliano solo alle infor­mazioni che con­fer­mano le loro tesi e trovano le scuse più cre­ative per gius­ti­fi­care le ingen­ti perdite finanziarie o mal­fun­zion­a­men­ti:

  • “c’è crisi!”,
  • “dob­bi­amo solo aspettare un po’”,
  • “quan­do strin­ger­e­mo l’accordo X si risolverà tut­to”,
  • “chi la dura la vince”,
  • “è col­pa degli ufo”,

Più tem­po ed energie inves­ti­amo in un pen­siero o in un prog­et­to, o più siamo abit­uati a una deter­mi­na­ta situ­azione, più fac­ciamo fat­i­ca a cam­biare.

Ecco alcune soluzioni:

  • agire subito. Più pro­cras­tini­amo e più alta è la prob­a­bil­ità che inizier­e­mo a creare gius­ti­fi­cazioni per lim­itare il dis­a­gio prodot­to dal­la nos­tra dis­so­nan­za inter­na. Se, invece, ci abi­tu­iamo ad agire subito, in lin­ea con le nos­tre con­vinzioni e aspi­razioni, eli­m­ini­amo alla radice la dis­so­nan­za;
  • ripe­tizione e col­let­tiv­ità. A forza di man­gia­re più sano, fini­rai per essere con­vin­to del val­ore di un’alimentazione equi­li­bra­ta. Nel caso in cui tu com­in­ci a far­lo più volte, in com­pag­nia di per­sone a cui tieni, il cam­bio di pun­to di vista sarà anco­ra più effi­cace e rapi­do. Mer­i­to dell’intensificazione dell’impegno. Si chia­ma così il mec­ca­n­is­mo che por­ta a per­se­ver­are con sem­pre più deter­mi­nazione in un cer­to tipo di com­por­ta­men­to su cui ci siamo già impeg­nati in prece­den­za;
  • impeg­nati pub­bli­ca­mente. Agire è già una con­dizione per la trasfor­mazione, ripetere assi­cu­ra di con­sol­i­dare la buona abi­tu­dine, pren­dere pub­bli­ca­mente una posizione aiuterà ad avere mag­a­ri la spin­ta nec­es­saria.

Spero che conoscere più da vici­no questo mec­ca­n­is­mo del­la nos­tra mente ti sia sta­to utile e mi auguro che impar­erai a sfrut­tar­lo per rag­giun­gere i tuoi obi­et­tivi.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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