Il DSCR, Debt Service Coverage Ratio, in italiano “rapporto di copertura del servizio del debito”, è un indice che ha lo scopo di misurare la sostenibilità finanziaria del debito aziendale, ovvero la capacità di un’impresa di onorare il proprio debito finanziario, tipicamente da intendere a medio e lungo termine.
Questa capacità, tuttavia, non è da intendersi a consuntivo, cioè in riferimento ai risultati di un dato periodo di attività, bensì a livello prospettico.
Sempre più spesso le banche, o gli istituti di credito, in sede di valutazione del merito di credito, calcolano il DSCR per ogni singolo esercizio ipotizzato nel business plan.
Per fare questo è necessario porre in rapporto il cash flow operativo dell’impresa e il flusso finanziario a servizio del debito.
Come si calcola il DSCR
Il DSCR mette a confronto il cash flow operativo prodotto dall’impresa, prospettico e al netto delle tasse, e il flusso finanziario al servizio del debito, cioè le quote capitali dei finanziamenti a medio e lungo termine che verranno rimborsate nel periodo in oggetto.
In alcuni casi, vengono presi in considerazione anche gli oneri finanziari.
La formula è molto semplice: (flusso di cassa operativo ˗ tasse) / flusso finanziario al servizio del debito.
Il rapporto tra le due grandezze deve essere superiore a 1, per avere la certezza che il flusso di cassa generato dalla gestione operativa nel periodo considerato, sarà capace di far fronte al debito finanziario.
Se da un lato il calcolo del valore a denominatore appare piuttosto semplice, infatti è sufficiente mettere in somma gli importi espressi in quota capitale presenti sui piani di ammortamento dei mutui, dall’altro, il calcolo del flusso di cassa operativo al netto delle tasse non è tanto semplice da realizzare.
Infatti, calcolare il flusso di cassa prospettico significa non solo prevedere la gran parte delle voci del conto economico prospettico, ma anche la variazione dei crediti, dei debiti e delle rimanenze al fine di calcolare l’evoluzione del capitale circolante, attività fondamentale per capire se la gestione caratteristica ha assorbito o ha generato liquidità.
Perché è importante
L’analisi del merito di credito svolta dagli istituti bancari e di credito è spesso soggetta a mode o tendenze.
Questo non vuol dire che la valutazione delle imprese è soggetta a cambiamenti di fondo, bensì che, nel corso del tempo, gli indici che vengono utilizzati possono cambiare.
Attualmente, uno dei più importanti presi in considerazione è il DSCR, introdotto ufficialmente nelle prassi bancarie con la Riforma della Crisi d’impresa, Legge 8 marzo 2019, n. 20 — Gazz. Uff. 20 marzo 2019, n. 67.
La Riforma della Crisi d’impresa ha sancito per tutte le società di capitali, a esclusione delle grandi imprese, l’obbligo di dotarsi di un’organizzazione interna adeguata a prevenire e anticipare l’eventuale crisi d’impresa.
Il legislatore, insieme al CNDCEC, ha quindi elaborato uno schema pratico di rilevazione trimestrale per intercettare eventuali anomalie gestionali, cioè segnali premonitori della crisi d’impresa.
Al fine di verificare lo stato di salute economico e finanziario di un’impresa, il DSCR è stato incluso nei 7 indicatori indicati dalla disciplina.
Ogni impresa, a partire dal 15 agosto 2020, ha il dovere di calcolare trimestralmente il proprio DSCR prospettico a 6 mesi al fine di valutare la sostenibilità del debito e la continuità aziendale.
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