Anno­tare su un diario le pro­prie emozioni, sia quelle piacevoli che quelle dif­fi­cili, può influen­zare la chim­i­ca del cervel­lo, favoren­do un aumen­to di sen­sazioni di tran­quil­lità e gioia. Questo proces­so invia seg­nali al cervel­lo per inter­rompere la pro­duzione di ormoni legati allo stress, sti­molan­do invece la pro­duzione di sostanze che han­no un effet­to rilas­sante.

Il jour­nal­ing è un meto­do utile per riflet­tere sulle nos­tre espe­rien­ze inte­ri­ori. Scri­vere i nos­tri pen­sieri e sen­ti­men­ti ci per­me­tte di attribuire un sig­ni­fi­ca­to e una com­pren­sione a ciò che vivi­amo e alle emozioni che provi­amo. Un’indagine con­dot­ta nel 2018 e pub­bli­ca­ta sul Jour­nal of Med­ical Inter­net Research Men­tal Health ha riv­e­la­to che il Pos­i­tive-Affect Jour­nal­ing (PAJ), ovvero la scrit­tura di espe­rien­ze ed emozioni pos­i­tive, riduce l’an­sia, la depres­sione e il dis­a­gio psi­co­logi­co dopo solo un mese.

Un altro stu­dio del­lo stes­so anno ha evi­den­zi­a­to come la scrit­tura espres­si­va e quel­la lega­ta alla grat­i­tu­dine aumenti­no la resilien­za e l’ot­timis­mo, favoren­do anche il benessere fisi­co. La prat­i­ca del jour­nal­ing por­ta numerosi van­tag­gi, tra cui la dimin­uzione del­l’an­sia, un mag­giore con­trol­lo delle emozioni, una ges­tione più effi­cace del­lo stress, il sup­por­to nel recu­pero da dis­tur­bi ali­men­ta­ri e la pro­mozione di abi­tu­di­ni sane nel­la vita quo­tid­i­ana.

Journaling e tenere un diario: quali sono le differenze?

Spes­so si tende a con­sid­er­are il jour­nal­ing come una ver­sione per adul­ti del diario, ma ques­ta definizione è piut­tosto lim­i­tante. Men­tre scri­vere un diario aiu­ta a svilup­pare mag­giore con­sapev­olez­za e rif­les­sione sul­la pro­pria vita, gen­eral­mente ci si con­cen­tra su even­ti esterni: cosa è suc­ces­so oggi? Quali sono state le attiv­ità e come è anda­ta la gior­na­ta?

Il jour­nal­ing, invece, si con­cen­tra meno sui fat­ti e più sul benessere psi­co­logi­co e sull’equilibrio men­tale. L’at­ten­zione è riv­ol­ta all’in­ter­no, piut­tosto che all’ester­no. Gli even­ti esterni sono utili non come fine, ma per creare un legame tra il nos­tro mon­do inte­ri­ore e quel­lo che ci cir­con­da.

• Come mi influen­zano gli even­ti quo­tid­i­ani? 
• Quali emozioni, pen­sieri e reazioni sus­ci­tano in me e come mi fan­no sen­tire?
• Come sono cam­biati i miei pen­sieri, sen­ti­men­ti e obi­et­tivi nell’ultima set­ti­mana?
• Questi cam­bi­a­men­ti sono in lin­ea con ciò che desidero per la mia vita?

In questo modo, il jour­nal­ing offre mag­giori oppor­tu­nità di cresci­ta per­son­ale e va oltre i sem­pli­ci rac­con­ti del diario tradizionale.

Perché fare journaling? 5 motivi per cui vale la pena scrivere

I ben­efi­ci derivan­ti dal­la scrit­tura dipen­dono dal­la tua moti­vazione per­son­ale e dal meto­do di jour­nal­ing che scegli. Ecco cinque motivi prin­ci­pali per cui vale la pena dedi­car­si a ques­ta prat­i­ca.

1. Dare ordine ai pensieri

Un aspet­to comune a tut­ti i tipi di jour­nal­ing è la capac­ità di portare chiarez­za e orga­niz­zazione nei tuoi pen­sieri e sen­ti­men­ti. Scri­vere ti aiu­ta a strut­turare il tuo mon­do inte­ri­ore, ren­den­do­lo più com­pren­si­bile. Tec­niche come il bul­let jour­nal sono par­ti­co­lar­mente utili per chiarire meglio le tue pri­or­ità e i tuoi obi­et­tivi.

2. Conoscere te stesso

La scrit­tura ti spinge a esprimere e riconoscere le tue emozioni, met­ten­dole su car­ta. Ques­ta autori­f­les­sione ti per­me­tte di esplo­rare il tuo mon­do emo­ti­vo e sco­prire il grande poten­ziale per la tua cresci­ta per­son­ale e il tuo benessere. 

Alcu­ni stu­di sui ten­nisti pro­fes­sion­isti han­no mostra­to che col­oro che prat­i­ca­vano il jour­nal­ing emo­ti­vo quo­tid­i­ana­mente ottenevano prestazioni migliori.

3. Concentrarsi sui propri pensieri

Riconoscere e accettare ciò che pen­si e provi è il pri­mo pas­so per avere il con­trol­lo sul­la tua atten­zione. Il jour­nal­ing può inseg­nar­ti a gestire i tuoi pen­sieri, evi­tan­do che siano loro a dom­i­nar­ti. 

Ad esem­pio, tenere un diario del­la grat­i­tu­dine può aiu­tar­ti a colti­vare una mag­giore riconoscen­za nel­la tua vita quo­tid­i­ana.

4. Vivere nel presente

Il jour­nal­ing ti obbli­ga a con­cen­trar­ti sul momen­to attuale: come ti sen­ti, cosa pen­si e cosa desideri in questo istante. Esistono anche jour­nal­ing con domande gui­da che ti per­me­t­tono di riflet­tere sul pas­sato o proi­et­tar­ti nel futuro, ma la loro fun­zione prin­ci­pale è quel­la di radi­car­ti nel pre­sente, anche quan­do ti sof­fer­mi su altri momen­ti del­la tua vita.

5. Scrivere per la salute

Infine, è impor­tante sot­to­lin­eare che il jour­nal­ing non è una ter­apia sos­ti­tu­ti­va per trat­ta­men­ti medici, soprat­tut­to per prob­le­mi psi­co­logi­ci gravi, che richiedono l’intervento di un pro­fes­sion­ista. Tut­tavia, diver­si stu­di han­no evi­den­zi­a­to i ben­efi­ci del jour­nal­ing per la salute men­tale e fisi­ca. Nel breve peri­o­do, alcune per­sone pos­sono avver­tire dis­a­gio e un aumen­to del­lo stress quan­do iniziano a con­frontar­si con i pro­pri pen­sieri e emozioni, ma a lun­go ter­mine si osser­vano ben­efi­ci, come una riduzione del­la pres­sione san­guigna e un miglio­ra­men­to del benessere gen­erale.

Per gli appas­sion­ati di let­ter­atu­ra, un esem­pio stori­co di jour­nal­ing è rap­p­re­sen­ta­to da “Mem­o­rie di un mala­to di nervi” di Daniel Paul Schre­ber. Durante il suo sog­giorno in una clin­i­ca psichi­atri­ca, Schre­ber scrisse lib­era­mente i suoi pen­sieri, un’esperienza che lo portò a essere dimes­so, sebbene non anco­ra guar­i­to.

In sin­te­si, men­tre l’attività fisi­ca è fon­da­men­tale per il benessere, la scrit­tura gio­ca un ruo­lo cru­ciale anche per la salute men­tale.

Se questo argo­men­to ti è piaci­u­to e hai domande speci­fiche las­cia un com­men­to. Oppure visi­ta il nos­tro sito o acce­di alla com­mu­ni­ty dove molti impren­di­tori, free­lance e investi­tori saran­no feli­ci di accoglier­ti e scam­biare due chi­ac­chiere.

Dis­claimer: Le infor­mazioni for­nite in questo blog sono solo a scopo infor­ma­ti­vo e non cos­ti­tu­is­cono con­sigli finanziari. Con­sigliamo sem­pre di con­sultare un con­sulente finanziario qual­i­fi­ca­to per deci­sioni di inves­ti­men­to basate sul pro­prio pro­fi­lo di ris­chio e obi­et­tivi finanziari. Il blog non si assume respon­s­abil­ità per even­tu­ali perdite o dan­ni derivan­ti dall’utilizzo delle infor­mazioni for­nite. Si con­siglia di con­durre ricerche appro­fon­dite pri­ma di pren­dere deci­sioni finanziarie.