Fatturazione elettronica: chi deve e chi no

L’obbli­go di fat­turazione elet­tron­i­ca è par­ti­to il pri­mo gen­naio 2019.

L’eventuale fat­tura car­tacea non ha più alcun val­ore e chi non si adegua alle nuove dis­po­sizioni va incon­tro a sanzioni.

A dicem­bre 2021, l’UE ha dato segui­to alla richi­es­ta del Gov­er­no ital­iano con­fer­man­do la pro­ro­ga dell’obbligo fino al 2024.

Dal pri­mo luglio 2022 è arriva­ta anche la fat­tura elet­tron­i­ca for­fet­tari.

Non è tut­tavia del tut­to cor­ret­to dire che l’obbligo di fat­turazione elet­tron­i­ca tra pri­vati riguar­da tutte le cat­e­gorie di con­tribuen­ti tito­lari di par­ti­ta Iva. Ci sono infat­ti set­tori pro­fes­sion­ali o regi­mi fis­cali par­ti­co­lari che sono esen­tati.

Fatturazione elettronica obbligatoria anche per i forfettari

Il 31 dicem­bre 2021 scade­va l’autorizzazione con­ces­sa all’Italia da parte del Con­siglio Europeo per l’introduzione del regime del­la fat­turazione elet­tron­i­ca anche tra pri­vati.

Il Gov­er­no ital­iano ha chiesto la con­fer­ma del­la pro­ro­ga dell’autorizzazione. Almeno fino al 31 dicem­bre 2024. Con­tem­po­ranea­mente, anche l’autorizzazione a esten­dere l’obbli­go di fat­turazione elet­tron­i­ca ai con­tribuen­ti for­fet­tari, basan­do la richi­es­ta sulle seguen­ti moti­vazioni:

  • l’introduzione del­la fat­turazione elet­tron­i­ca non ha causato un ecces­so di costi a cari­co dei sogget­ti tito­lari di par­ti­ta IVA;
  • l’esigenza di incre­mentare il con­trasto all’evasione fis­cale. Con­sen­ten­do al Fis­co di conoscere in maniera più pun­tuale il fat­tura­to prodot­to sul ter­ri­to­rio nazionale.

Pre­so atto delle richi­este for­mu­late dall’Italia, il 13 dicem­bre 2021 il Con­siglio Europeo ha delib­er­a­to di aderire alla richi­es­ta ital­iana. Richi­es­ta già approva­ta dal Comi­ta­to dei rap­p­re­sen­tan­ti per­ma­nen­ti nel­la riu­nione dell’8 dicem­bre 2021.

Chi è esentato dall’emissione della fattura elettronica

L’Agenzia delle Entrate ha cal­co­la­to che sono cir­ca 2,2 mil­ioni i con­tribuen­ti esen­tati dall’obbligo di fat­turazione elet­tron­i­ca. Questi sono:

  • medici, far­ma­cie e tut­ti gli altri oper­a­tori san­i­tari come sta­bil­i­to dal Garante del­la Pri­va­cy a dicem­bre 2018;
  • pic­coli pro­dut­tori agri­coli;
  • soci­età sportive dilet­tan­tis­tiche;
  • sogget­ti non res­i­den­ti in Italia che effet­tuano o ricevono oper­azioni.

Tutte le altre cat­e­gorie pro­fes­sion­ali, dunque, sono soggette all’obbligo. Tut­tavia, sono sta­ti indi­vid­uati, tra queste cat­e­gorie, alcu­ni grup­pi di con­tribuen­ti che godono di van­tag­gi. Come ripor­ta­to dal­la gui­da mes­sa a dis­po­sizione dall’Agenzia delle Entrate.

  • Gli oper­a­tori in regime di con­tabil­ità sem­pli­fi­ca­ta che emet­tono solo fat­ture e che si avval­go­no dei dati che l’Agenzia delle Entrate mette loro a dis­po­sizione, per loro viene meno l’obbligo di tenere i reg­istri Iva.
  • Gli oper­a­tori Iva che emet­tono e ricevono solo fat­ture, riceven­do ed effet­tuan­do paga­men­ti in modal­ità trac­cia­ta sopra il val­ore di 500 euro. In questo caso, i ter­mi­ni di accer­ta­men­to fis­cale sono ridot­ti di 2 anni.

Inoltre, gli oper­a­tori pos­sono con­sultare e acquisire copia delle pro­prie fat­ture elet­tron­iche emesse e rice­vute.

Fatturazione elettronica tra privati e B2B

L’obbligo di fat­turazione elet­tron­i­ca viene este­so al B2B dal­la Legge n.205 del 2017. L’Agenzia delle Entrate ha pub­bli­ca­to le regole tec­niche con la cir­co­lare del 30 aprile 2018.

L’intento del gov­er­no di esten­dere l’obbligatorietà del­la fat­turazione elet­tron­i­ca tra pri­vati e B2B a par­tire dal 2019 rap­p­re­sen­ta uno dei più impor­tan­ti ten­ta­tivi di lot­ta all’eva­sione fis­cale.

È in effet­ti questo uno dei motivi fon­da­men­tali per i quali l’Italia ha chiesto alla Com­mis­sione Euro­pea di pot­er intro­durre nell’ordinamento nazionale l’obbligo di emet­tere fat­ture elet­tron­iche anche nel set­tore pri­va­to. Come già fat­to con suc­ces­so ver­so la Pub­bli­ca Ammin­is­trazione.

Ecco come è sta­ta moti­va­ta tale richi­es­ta:

  • incre­mentare la capac­ità dell’Amministrazione finanziaria di pre­venire e con­trastare l’evasione fis­cale e, soprat­tut­to, le fro­di IVA, il cui gap è par­ti­co­lar­mente ele­va­to nel nos­tro Paese;
  • aumentare la sem­pli­fi­cazione fis­cale;
  • ridurre il numero degli adem­pi­men­ti fis­cali, gra­zie a una mag­giore quan­tità di dati a dis­po­sizione dell’Amministrazione Finanziaria.

Per alcune tipolo­gie di con­tribuen­ti, in realtà, l’obbligo di emet­tere e‑fatture anche nel B2B è già scat­ta­to dal pri­mo luglio 2018. C’è sta­ta poi una sec­on­da sca­den­za in dicem­bre.

Fatturazione elettronica verso le PA

Per le fat­ture elet­tron­iche emesse ver­so le PA, restano valide le regole ripor­tate nel Decre­to Min­is­te­ri­ale n. 55/2013.

L’obbligo di fat­turazione elet­tron­i­ca ver­so le PA esiste dal 2016 e riguar­da tut­ti i sogget­ti Iva.

L’obiettivo prin­ci­pale del­la sua intro­duzione è quel­lo di com­bat­tere in maniera effi­cace le fro­di e l’evasione fis­cale. La map­pa inter­nazionale del­la fat­turazione elet­tron­i­ca dimostra l’efficacia del­lo stru­men­to in chi­ave antieva­sione.

Ques­ta Diret­ti­va intro­duce gli obb­lighi di accettazione ed elab­o­razione delle fat­ture elet­tron­iche con­for­mi allo stan­dard europeo EN16931 solo in capo alle Pub­bliche Ammin­is­trazioni europee, ren­den­do obbli­ga­to­ria la ricezione di fat­ture elet­tron­iche se in con­for­mità con il pre­det­to stan­dard e con una qual­si­asi delle sin­tas­si pre­sen­ti nell’elenco ristret­to pre­dis­pos­to dal CEN.

La Diret­ti­va prevede­va un cer­to numero di pas­sag­gi da attuare, ora tut­ti com­piu­ti, pri­ma del­la fase di recepi­men­to da parte degli Sta­ti mem­bri dell’Unione Euro­pea, e più pre­cisa­mente:

  • pre­dis­po­sizione di uno stan­dard Nor­ma euro­pea (EN) da parte del CEN, di un elen­co ristret­to di sin­tas­si, del­la rel­a­ti­va map­patu­ra sin­tat­ti­ca e altri doc­u­men­ti che sono sta­ti for­mal­iz­za­ti dal­la Com­mis­sione in una richi­es­ta di nor­mazione. Le attiv­ità sono state asseg­nate al comi­ta­to CEN/TC 434 on elec­tron­ic invoic­ing e sono state com­ple­tate.
  • Ver­i­fi­ca del­la effet­ti­va uti­liz­z­abil­ità del­la Nor­ma Euro­pea, da parte del­la Com­mis­sione, in par­ti­co­lare rispet­to ai cri­teri di pratic­ità, facil­ità d’uso e pos­si­bili costi di attuazione. Ques­ta attiv­ità ha por­ta­to alla pub­bli­cazione del­la “Relazione del­la Com­mis­sione al Par­la­men­to Europeo e al Con­siglio sul­la val­u­tazione del­la nor­ma euro­pea sul­la fat­turazione elet­tron­i­ca”.
  • Pub­bli­cazione, sul­la Gazzetta uffi­ciale UE, del rifer­i­men­to alla nor­ma euro­pea. Data dal­la quale inizia a decor­rere il ter­mine di 18 mesi entro i quali tut­ti gli Sta­ti mem­bri devono recepire e attuare tale nor­ma, ovvero, il ter­mine da cui sarà obbli­ga­to­rio per tutte le Pub­bliche Ammin­is­trazioni europee di rice­vere ed elab­o­rare fat­ture elet­tron­iche che rispet­ti­no con­for­mità a una Nor­ma Euro­pea (stan­dard) e a una delle sin­tas­si di un elen­co ristret­to. Sarà pos­si­bile una even­tuale pro­ro­ga di ulte­ri­ori 12 mesi solo per le PA locali.

In Italia si era già scelta la stra­da di adottare un for­ma­to pro­pri­etario nazionale, Fat­tura­PA, in quan­to era pri­or­i­tario avere una ade­sione mas­s­ic­cia e rap­i­da all’adempimento, infat­ti reso obbli­ga­to­rio per legge, al fine di ottenere subito una parte dei ben­efi­ci pos­si­bili.

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Smart Investor

Alessandro Del Saggio

Investitore, Imprenditore e formatore dal 2014.
Da sempre appassionato di investimenti e business, credo fortemente nella crescita personale e nel dare sempre il meglio di sè.

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