Fiscalità internazionale: cosa bisogna fare per pagare le tasse all’estero

“In italia si pagano troppe tasse”

Quante volte ti è capitato di sentirlo dire? O magari sei tu il primo a sostenerlo?

Ok, lasciamo un attimo da parte la veridicità di questa affermazione e soffermiamoci su un dettaglio non trascurabile: ti sei trovato nella situazione di guadagnare cifre importanti e doverne pagare le imposte? Oppure parli per sentito dire perché è quello che dicono tutti?

Sarà un caso, ma molto spesso chi afferma che la tassazione italiana ha un peso notevole è un dipendente, il quale basa la sua teoria sull’osservazione degli importi trattenuti in busta paga, che in realtà gravano sul suo responsabile.

Ogni volta che qualcuno mi chiede dove trasferirsi per pagare meno tasse, la mia risposta è: stai guadagnando a tal punto da porti questo problema? Perché se così non fosse, il tuo dubbio non ha fondamenta. Prima di preoccuparti di trovare un paese con una tassazione migliore, pensa a come far crescere il tuo business.

Tre cose da fare quando ti trasferisci in un altro paese

Fatta questa premessa, è corretto guardare con interesse fuori dall’Italia alla ricerca di un regime fiscale più agevolato, insieme a questa ricerca ci sono alcuni punti e operazioni da seguire per eseguire il trasferimento correttamente.

Si parla di trasferimento perché per godere delle agevolazioni fiscali e della tassazione di uno stato è necessario trasferirsi o quanto meno non trascorrere in Italia un periodo di tempo superiore ai 183 giorni, limite di tempo oltre il quale si diventa soggetti a doppia tassazione.

Una volta deciso di procedere al trasferimento è necessario:

Trasferire la residenza: per residenza si intende l’indirizzo in cui una persona ha la dimora. Non è strettamente necessario trasferire immediatamente la residenza anche se è necessario farlo entro il 28 giugno, questo in quanto, come detto precedentemente, per aderire ad un altro regime fiscale e non essere costretto a pagare le tasse anche in Italia, è necessario risiedere fuori dal territorio italiano da almeno 183 giorni. Qualora tu proceda al trasferimento nel mese di Luglio sarai soggetto alla tassazione italiana per l’anno fiscale in corso.

Trasferire il domicilio: per domicilio si intende il luogo in cui una persona effettua, realizza i propri interessi in ambito economico e sentimentale. Residenza e domicilio non necessariamente devono coincidere. Il domicilio non richiede la presenza fisica della persona, per  questo motivo, pur spostando la residenza altrove, se la sede degli affari e degli affetti rimane il territorio italiano, l’Italia resta la sede del domicilio fiscale.

Iscriversi all AIRE: l’iscrizione all’ Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero e la cancellazione dall’anagrafe italiana è ulteriore requisito formale e fondamentale per pagare le tasse all’estero.

Ma attenzione, di per sè non è una condizione sufficiente affinché si possa godere di un’agevolazione fiscale, infatti se la residenza e il domicilio fiscale rimangono in Italia, si è ancora soggetti imponibili alla tassazione italiana.

Queste “conditio sine qua non” sono prerequisiti burocratici per poter avvalersi della tassazione di un altro paese. L’inadempienza di uno solo di questi tre aspetti può costare molto caro, in quanto a livello legale si è ancora “domiciliati” nel paese di origine e in quanto tali si può essere soggetti a una doppia tassazione.

Ogni paese infatti, Italia compresa, è favorevole all’accoglimento di nuovi contribuenti (immagina il perchè), al punto tale da creare particolari agevolazioni per coloro i quali possono dimostrare di non aver versato tasse in quel paese nei dieci anni precedenti. Si tratta molto spesso di un flat tax sull’utile, indifferentemente dal fatturato.

Se ci pensi, questa condizione agevolata, è stata una delle leve favorevoli al trasferimento di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Il giocatore, trasferendo la sua residenza e domicilio in Italia, ha visto imporsi sul suo reddito milionario una flat tax, un importo decisamente inferiore a quanto stava pagando fino all’anno prima in Spagna.

Viceversa ogni paese è contrario alla “fuga dei contribuenti” e cerca ogni cavillo possibile, tra cui l’inadempienza dei tre punti sopra detti, per applicare le proprie imposte. Per questo motivo ho detto che qualsiasi errore può costare molto caro.

Tutte queste informazioni sono frutto della nostra esperienza diretta, ma anche te attraverso un buon fiscalista puoi e dovresti informarti sulle pratiche da seguire per il corretto trasferimento del tuo business.

Sebbene molti considerino il fiscalista come un costo, su questo non c’è alcun dubbio, c’è da tener conto di come la disinformazione possa costare molto di più. Dimentica il “chi fa da sè fa per tre” e rivolgiti a specialisti che possano aiutarti a trovare la migliore soluzione e a non commettere errori.

Se hai dei dubbi o sei in cerca di maggiori informazioni al riguardo, entra nel nostro gruppo privato.

 

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Stefano Picchio
Imprenditore digitale
Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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