I prodotti derivati sono degli strumenti finanziari chiamati in questo modo perché il loro valore deriva, quindi è legato all’andamento del valore di un’attività, intesa come il verificarsi nel futuro di un evento osservabile oggettivamente.
L’attività viene definita come il sottostante del prodotto finanziario e può essere di qualsiasi natura o genere. A seconda di queste caratteristiche cambia anche la tipologia di rapporto tra il derivato e il sottostante.
A causa della loro natura complessa e dipendente, determinare il valore di un derivato, o meglio la sua stima, può rivelarsi un problema molto difficile.
Le finalità dei derivati
I prodotti derivati vengono solitamente utilizzati a scopo:
- di copertura, o hedging. Solitamente un investitore sottoscrive un derivato con lo scopo di ridurre il rischio finanziario del portafoglio;
- di speculazione. Con la sottoscrizione del derivato si assume una posizione di rischio al fine di conseguire un profitto. Utilizzare i derivati per scopi speculativi è molto sconsigliato in quanto, essendo strumenti particolarmente complessi, il rischio di perdita di denaro è particolarmente alto.
- di arbitraggio. A tale scopo vengono sottoscritti dei derivati per poi generare un profitto facendo delle transazioni combinate sui derivati e sui sottostanti, tali da cogliere eventuali differenze di valorizzazione. Fare arbitraggi, in generale, è molto difficile dato che è complesso individuarli e, nel caso in cui si riuscisse, i margini sarebbero particolarmente bassi. Infatti, chi fa arbitraggi spesso muove grandi quantità di denaro per avere, in valore assoluto, un ritorno accettabile.
Le categorie principali di derivati
Se finora non è ancora chiaro cosa sono i derivati, magari con qualche esempio possiamo fare più chiarezza.
Esistono 3 principali categorie di prodotti derivati.
Contratto a termine
Il contratto a termine consiste in un accordo tra due soggetti per la consegna di una predefinita quantità di un certo sottostante a un prezzo e una data prefissati.
La variazione del valore del sottostante nel tempo determinerà il profilo di rischio-rendimento del contratto.
Il rischio per il venditore è rappresentato dall’aumento del valore del bene. Con un contratto a termine, il venditore vende il diritto a comprare un certo bene a un determinato prezzo. Se il prezzo del sottostante aumenta nel tempo e l’acquirente decide di esercitare il diritto acquistato precedentemente, allora il venditore va in perdita, dato che è costretto a vendere ad un prezzo inferiore di quello di mercato, o se in possesso del bene, guadagna meno.
Il rischio, invece, per l’acquirente è rappresentato dal deprezzamento del bene. Infatti, di solito, al momento della sottoscrizione del derivato, l’acquirente paga un prezzo, definito premio: se il prezzo del sottostante dovesse diminuire nel tempo egli andrà in perdita dato che andrà a pagare un prezzo superiore rispetto a quello reale del sottostante.
Le principali tipologie di contratti a termine sono i forward e i futures.
Swap
Gli swap sono un accordo tra due soggetti per uno scambio di flussi di pagamenti, chiamati anche flussi di cassa, a date stabilite.
I pagamenti possono essere espressi nella stessa valuta o in valute differenti e il loro ammontare è determinato in relazione a un sottostante.
Non sono contratti negoziati sui mercati regolamentati, infatti gli swap sono contratti OTC, Over The Counter.
In base al sottostante si individuano vari tipi di swap. I più conosciuti probabilmente sono i CDS, i Credit Default Swap: sono contratti in cui un soggetto, detto protection buyer, a fronte di pagamenti periodici effettuati a favore della controparte, il protection seller, si protegge dal rischio di credito associato ad un determinato sottostante che può essere costituito da una specifica emissione, da un emittente o da un intero portafoglio di strumenti finanziari.
In questo caso, la finalità del derivato è quello di copertura dei rischi associati a una determinata attività.
CFD
I CFD, Contracts For Difference, in italiano Contratti per Differenza, sono una tipologia di Swap molto famosi e diffusi, e consistono in contratti standardizzati che replicano l’andamento di un asset finanziario. Infatti acquistare un CFD non significa possedere lo strumento finanziario sottostante.
Possono essere associati a qualsiasi tipologia di strumento finanziario, azioni, obbligazioni, tassi di cambio, o criptovalute ed è possibile acquistarne anche solo una piccola frazione.
I CFD sono particolarmente diffusi, in quanto oggi, è piuttosto semplice aprire un conto online e fare trading con i CFD, anche investendo poche centinaia di euro.
Opzioni
Le opzioni sono un contratto che attribuisce il diritto, ma non l’obbligo, come i contratti a termine, di comprare o vendere una data quantità di un bene, il sottostante, a un prezzo prefissato, chiamato strike price, a una certa scadenza.
Il sottostante che viene scambiato può essere un’attività, come per esempio le azioni o le obbligazioni, una merce tipo oro, argento o petrolio, o un evento.
In caso si decida di usufruire del diritto di comprare, si parla di opzione call, mentre si parla di opzione put in caso di vendita.
Quando un compratore esercita il diritto, a seconda dell’opzione acquistata, il ricavo consisterà nella differenza tra il prezzo corrente del sottostante e il prezzo di esercizio, nel caso di una call, oppure la differenza tra il prezzo di esercizio e il prezzo corrente, nel caso di una put.
Strumenti simili alle opzioni sono i covered warrant.
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