L’ikigai è uno dei principi giapponesi più interessanti, che si può tradurre con le espressioni ‘ragione per vivere’ o ‘ragione della propria esistenza’.
Prendere coscienza di quale sia il proprio scopo nella vita può migliorare l’esistenza sotto vari aspetti.
Alcuni esperti lo considerano il segreto della felicità e della longevità che caratterizzano il popolo nipponico, ed è una delle filosofie e delle pratiche giapponesi più conosciute in Occidente.
Cosa vuol dire ikigai
Si tratta di un termine giapponese che vuol dire ‘ragione d’essere e di esistere’.
Iki in giapponese, vuol dire ‘vita’ e gai vuol dire ‘valore’. Dunque, è lo scopo della propria vita o la propria felicità.
È ciò che dà gioia, la ragione che ci spinge ad alzarci dal letto ogni mattina.
Secondo la filosofia tradizionale giapponese, ognuno ha il proprio. Basta solo trovarlo e seguirlo per essere felici.
Origini dell’ikigai
Pare che il concetto sia un’evoluzione dei principi di base della salute e del benessere della medicina tradizionale giapponese.
Secondo le idee di questa tradizione medica, il benessere fisico, infatti, è influenzato dalla salute mentale ed emotiva, nonché dall’avere uno scopo nella vita.
La psicologa giapponese Michiko Kumano, nel 2017, ha affermato che coincide con uno stato di benessere e appagamento derivanti dalla devozione per le attività di cui si gode.
Il neuroscienziato Ken Mogi, autore di Awakening Your Ikigai, sostiene che sia un concetto antico che può essere tradotto come il ‘motivo per alzarsi la mattina’ o anche solo ‘svegliarsi alla gioia’.
Come capire il proprio ikigai
Il proprio principio si trova nel punto in cui si incrociano la propria passione, la propria missione, la propria professione e la propria vocazione.
Si trova quindi all’incrocio di 4 aree fondamentali:
- le cose che ci piacciono;
- quello di cui il mondo ha bisogno;
- ciò in cui si è bravi;
- le cose per cui si può essere pagati.
Per capire quale sia questo principio personale, potrebbe essere utile compilare un diagramma composto da 4 cerchi che si intersecano.
- Nel primo cerchio bisogna elencare tutte le cose in cui si è bravi. Questa sfera racchiude talenti o capacità che si possiedono, indipendentemente dal fatto che la persona ne sia appassionata o meno.
- Nel secondo cerchio si scrive tutto ciò che si ama, che porta gioia e che fa sentire più vivi e realizzati. Ad esempio, cantare, scrivere, uscire con gli amici, nuotare, o leggere romanzi.
- Nel terzo cerchio vanno elencate le cose di cui il mondo e l’umanità hanno bisogno. Si potrebbe trattare dell’Umanità intesa in senso globale o anche solo di una piccola comunità (come un paese o persone a te vicine).
- Nell’ultimo cerchio, si devono inserire le attività per cui si potrebbe essere pagati. E quindi tutti quei servizi e quelle cose per cui c’è un mercato, di cui hai abilità.
All’incrocio tra ciò che si ama e ciò in cui si è bravi ci sono le proprie passioni. Nella zona di intersezione tra ciò che si ama e ciò di cui il mondo ha bisogno c’è la propria missione.
All’incrocio tra ciò di cui il mondo ha bisogno e ciò per cui si può essere pagati c’è la propria vocazione. E all’incrocio tra ciò in cui si è bravi e ciò per cui si può esser pagati c’è la propria professione.
L’intersezione centrale è la più importante. Quella è il proprio ikigai.
Concludendo, questo principio è al tempo stesso qualcosa che appassiona, in cui si è anche bravi, di cui il mondo ha bisogno e per il quale qualcuno sarebbe disposto a pagare.
Test dell’ikigai
Per poter compilare il test come appena spiegato, è quindi necessario rispondere a 4 domande fondamentali.
- Che cosa ami, qual è la tua passione? Questa è una domanda molto importante perché può essere lo stimolo fondamentale e il vero motivatore dell’esistenza. Bisogna quindi chiedersi: cosa mi piace veramente? Cosa farei se non avessi il problema di dover guadagnare e potessi solo seguire il mio cuore in totale libertà?
- In cosa sei bravo? Questa domanda serve per far emergere la propria vocazione. Può coincidere, ma anche no, con la risposta che abbiamo dato alla prima domanda. Tuttavia, in questo caso, si tratta di una questione più pratica e meno emotiva. Non sempre talento e passione coincidono.
- Cosa vuole il mondo da te? Questa è, forse, la domanda più difficile di tutte. In pratica, si tratta di capire qual è il compito che abbiamo sulla Terra. Cos’è quella cosa che è utile a noi stessi ma anche agli altri e al pianeta per diventare un posto migliore.
- Qual è la tua professione? Domanda semplice e piuttosto pratica.
Le risposte potrebbero sovrapporsi oppure essere molto diverse. L’ideale sarebbe trovare un equilibrio tra tutte e 4 le sfere.
Filosofia dell’ikigai
Dietro al concetto di ikigai c’è una vera e propria filosofia che ruota attorno a 5 grandi pilastri.
- Iniziare in piccolo. Qualsiasi cosa si abbia in mente di fare, cominciare in piccolo. Muoversi per piccoli passi e fare le cose per bene.
- Lasciarsi andare. Non agire solo in funzione delle ricompense.
- Armonia e sostenibilità. Ricercare l’armonia e la sostenibilità. Bisogna tenere presente che le proprie azioni hanno un impatto sul mondo che ci circonda e sulle altre persone.
- Provare gioia per le piccole cose.
- Vivere nel qui e ora. Cercare di radicarsi nel presente. Accettarlo così come è e poi provare a migliorare se lo si desidera, muovendo piccoli passi.
Esercizi di ikigai
Come si sarà potuto intuire, scoprire il proprio ikigai non è molto semplice e neppure immediato. Potrebbe essere utile fare dei piccoli esercizi quotidiani. Per esempio:
- prendersi dei momenti per pensare ai propri sogni e obiettivi;
- prendersi cura della propria mente e del proprio corpo. Mangiare sano, tenersi in ordine, dormire bene, concedersi qualche coccola di benessere;
- ogni sera, scrivere su un diario le cose belle accadute nel corso della giornata e per le quali si è grati. Almeno 3;
- smettere di colpo di fare tutto e cominciare a chiedersi quali sono le vere priorità.
Se non hai mai fatto cose del genere, e magari all’inizio ti sembrano cose un po’ strane, in realtà ci sono tante persone che fanno questi esercizi.
Forse, è solo difficile trovarle attorno a sé. Se vuoi conoscerne alcune, allora entra nella community di Investhero.
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