La maggior parte delle persone crede che in qualsiasi circostanza le proprie scelte finanziarie, o anche le scelte di tutti i giorni, siano dettate completamente dalla propria volontà, quando invece non è così nel 99% dei casi.
Secondo lo psicologo Jonah Berger, esistono forze esterne non tangibili derivanti dalla società in cui un individuo è immerso, che condizionano inconsapevolmente le scelte e i comportamenti.
Questo principio vale anche, appunto, per le scelte finanziarie.
Cultura occidentale e cultura orientale
Un esperimento condotto in collaborazione tra la New York University e la Princeton University ha rivelato che esistono delle differenze tra i comportamenti degli investitori appartenenti alla cultura orientale e alla cultura occidentale.
La ricerca ha coinvolto un gruppo eterogeneo di persone che vivono rispettivamente a New York e Shangai ed è stato chiesto loro di prendere delle decisioni in materia di investimenti.
Ai partecipanti sono stati presentati 9 titoli diversi fra loro in cui poter investire la somma di 1.000 dollari.
Nello specifico, i titoli di riferimento avevano caratteristiche diverse, in quanto alcuni di essi tendevano ad accrescere velocemente il loro valore, alcuni lo stavano perdendo, mentre altri non mostravano oscillazioni di valore.
Il risultato dell’esperimento ha dimostrato come cinesi e americani adottano comportamenti diversi quando devono scegliere su quali investimenti puntare: se gli americani hanno preferito confidare nei titoli che tendevano a un rialzo, i cinesi hanno scelto di distribuire il loro investimento in modo più uniforme.
Quando è stato chiesto il perché delle loro scelte finanziarie le risposte sono state le seguenti: gli americani apprezzavano il titolo che mostrava una crescita costante, perché credevano che questo trend si sarebbe verificato anche in futuro, mentre i cinesi erano diffidenti nei confronti delle azioni ad alte prestazioni e si aspettavano che il loro prezzo presto iniziasse a scendere.
Il punto dell’esperimento non era comunque la motivazione data, bensì il fatto che tutte le persone appartenenti alla stessa cultura hanno dato più o meno la stessa risposta.
Superstizioni e credenze
L’influenza della cultura in materia di investimenti è anche dimostrata dall’esistenza di molte credenze culturali legate al mondo della superstizione, che spingono o frenano gli investitori nel compiere le loro scelte finanziarie.
Ad esempio, gli asiatici diffidano del numero 4. Uno studio ha rilevato che il rame, il cotone e la soia registrano rendimenti inferiori il quarto giorno di ogni mese. Per questa ragione, i cinesi preferiscono astenersi in quel preciso giorno dalle attività di investimento.
Gli americani, d’altro canto, sono affetti dalla cosiddetta Friggatriskaidekaphobia, un termine che indica la paura di ciò che accadrà venerdì 13. Anche se molto criticati, gli economisti R. Rodriguez e R. Kolb, hanno parlato nel 1987 di un “effetto venerdì 13” che dimostrerebbe come i mercati azionari risentano in questo giorno della superstizione con il solo riferimento al mondo anglosassone.
Queste credenze sono infondate dal punto di vista scientifico, ma hanno una notevole influenza sul nostro modo di pensare senza che ci sia in noi una piena consapevolezza.
Anche le scelte legate al risparmio sono suscettibili ai condizionamenti culturali.
I cinesi, per esempio, hanno un approccio più orientato al risparmio rispetto agli occidentali.
Secondo una ricerca condotta dal professore Heng-fu Zou della China Economics and Management Academy di Pechino, questo atteggiamento volto al risparmio potrebbe essere condizionato dalle dottrine del taoismo e confucianesimo, molto diffuse nei Paesi asiatici.
Le dottrine del taoismo e del confucianesimo, difatti, si basano sui valori della moderazione e della sobrietà e si collocano sul lato opposto della logica del guadagno e degli eccessi, tipicamente associati al mondo occidentale.
Cultura e scelte di investimento
I luoghi comuni ci fanno credere che investire sia puramente una questione di denaro. E che, quindi, la pazienza e la propensione al rischio dipendano esclusivamente dalle disponibilità finanziarie e dal contesto economico che viviamo.
Uno studio di Mei Wang e Marc Oliver Rieger, professori di finanza comportamentale, ha rilevato, invece, che il background culturale influenza il comportamento di investimento, anche quando si prendono in considerazione variabili come i tassi di inflazione e la ricchezza.
Secondo la loro ricerca, il premio di valore risulta essere più elevato nei Paesi come Lituania, Romania e Russia poiché sono caratterizzati da investitori più impazienti e avversi al rischio.
Diversamente, i Paesi nordici come la Germania sono caratterizzati dalla presenza di investitori che si dimostrano molto pazienti e fiduciosi negli investimenti a lungo termine, motivo per cui sono disposti ad aspettare tempi più lunghi per ottenere rendimenti elevati.
Un altro dato interessate che è emerso dalla ricerca riguarda un Paese con un alto tasso di individualismo come gli Stati Uniti. In questa area geografica gli investitori tendono a cercare guadagni rapidi, essendo meno pazienti e quindi meno propensi ad investimenti a lungo termine. Secondo tale logica gli investitori americani vengono considerati degli “ego-trader” a tutti gli effetti.
Un esempio pratico che ci spiega il perché la cultura influenzi la scelta degli asset class è quello dell’oro. L’investimento in oro nei Paesi come India e Cina è molto apprezzato per motivi legati alle culture di quegli specifici territori.
Il World Gold Council ha, infatti, notato come la domanda per il commercio dell’oro si sia spostata maggiormente verso l’Est negli ultimi 10 anni per motivi strettamente legati alle tradizioni culturali radicate in questi territori.
Per intenderci, in India, l’oro incarna valori di ricchezza e status ed è considerato un deposito di valore molto sicuro. In Cina, invece, l’oro assume significati simbolici legati alle tradizioni secolari, come quella di regalare un anello da 24 carati nelle occasioni importanti.
In Italia
Anche in Italia esistono tipologie di investimenti che sono più diffuse rispetto ad altre.
L’investimento nel mattone è una di queste.
In Italia, infatti, è diffusa l’idea che il mattone sia il bene rifugio più sicuro sul quale investire gran parte dei propri risparmi e ottenere rendimenti interessanti anche in periodi di crisi.
Gli italiani, in media, hanno una propensione al rischio poco elevata, e perciò preferiscono eseguire investimenti a basso rischio.
Si stanno infatti diffondendo sempre di più strumenti alternativi come il crowdfunding immobiliare.
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