Influencer e Creators di OnlyFans: l’evasione fiscale di oltre 120.000 euro

Un’accusa di evasione fiscale è stata rivolta ad un’influencer della provincia di Savona, con oltre 400.000 follower. Almeno 120.000 euro di ricavi non dichiarati. 

L’influencer Giusy Rzzo è molto attiva sui principali social network ed è anche proprietaria di un redditizio account su OnlyFans.

Ma non finisce qui…

La Guardia di Finanza ha richiesto un totale di 11 milioni di euro in tasse, gran parte dei quali già versati dalle star del web e dai sex worker, che utilizzano i social network per pubblicare contenuti digitali o promuovere la propria attività. 

Tra i nove individui coinvolti, figurano quattro influencer con un totale di 50 milioni di follower, tra cui: 

  • Gianluca Vacchi: famoso imprenditore noto per i suoi video di danza
  • Luis Sal: il creativo recentemente coinvolto in una causa legale contro Fedez per il podcast “Muschio Selvaggio”. 
  • Giulia Ottorini ed Eleonora Bertoli: entrambe note sui social

Creator di OnlyFans: Giusy Rizzo

Al centro di un’indagine per evasione fiscale è un’influencer della provincia di Savona, seguita da oltre 400.000 follower, su piattaforme come: 

  • Instagram
  • TikTok
  • OnlyFans: dove avrebbe regolarmente venduto foto e video “hot” in nero ai suoi clienti.

Le Fiamme Gialle, del Comando Provinciale di Savona, hanno scoperto questa situazione durante i loro controlli sui soggetti che guadagnano tramite la pubblicazione di contenuti multimediali su famose piattaforme social e siti di intrattenimento per adulti. 

Dall’indagine è emerso che l’influencer in questione non ha dichiarato al Fisco i compensi percepiti. Compensi, che rientrano nella categoria di redditi di lavoro autonomo.

L’attività dell’influencer consisteva nel registrare foto e video e pubblicarli su internet. Questo lavoro redditizio avrebbe generato oltre 120.000 euro di ricavi non dichiarati. Tutto ciò tra l’anno 2017 e il 2023. Perciò, rendendo la persona responsabile di violazioni fiscali, per la presentazione infedele delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte dirette.

I redditi non dichiarati al fisco derivano principalmente da due fonti: 

  1. Dal sito OnlyFans: qui gli utenti privati acquistano abbonamenti o singoli contenuti digitali; 
  2. Altri social network: in questo caso, i compensi erano legati al numero di visualizzazioni e ai like ricevuti dai contenuti pubblicati.

Durante le indagini, che hanno incluso l’analisi dei movimenti bancari, è stato scoperto l’utilizzo di un conto corrente estero nel quale venivano depositati parte dei proventi non dichiarati dall’influencer.

Influencer: Luis sal e Gianluca Vacchi

Due personaggi, che sicuramente conoscerai, risultano essere coinvolti nell’operazione: parliamo di Luis Sal e Gianluca Vacchi.

Secondo quanto si è appreso, la Guardia di Finanza di Bologna ha richiesto a Vacchi circa 7 milioni di euro, che sembrano essere già stati versati. L’indagine è stata avviata nell’ambito delle verifiche sugli influencer. Tuttavia, nel caso di Gianluca Vacchi, l’indagine è stata concentrata principalmente sulla sua attività imprenditoriale piuttosto che sui suoi profili social. 

Questo è evidenziato anche da una nota inviata dal suo avvocato, Gino Bottiglioni.  Dunque, la questione legata al web, riguarda solo una piccola cifra contestata. 

Per quanto riguarda Luis Sal, la richiesta è di circa 2 milioni di euro.

Luis Sal ha risposto alle accuse dicendo: “Non sono un evasore: ho sempre dichiarato tutto, ho sempre pagato tutte le tasse, spesso in anticipo, a credito. È in corso un’indagine, sono controlli normali che vengono eseguiti”. 

Ha anche aggiunto: “Fortunatamente, ho dei professionisti che si occupano di dichiarare le cose correttamente da anni. Vedremo come andrà a finire. Nel frattempo mi dispiace che venga scritto ‘Luis Sal evasore’, ‘influencer che non pagano le tasse’… è un po’ antipatico. Anche io, se mi vedessi per strada in questo momento, mi darei uno schiaffo. Quindi, se mi incontrate per strada, vi prego, non mi picchiate”.

Dall’altra parte, l’avvocato Gino Bottiglioni, che rappresenta Gianluca Vacchi, ha dichiarato attraverso una nota che “dalle verifiche fiscali condotte dalla Guardia di Finanza relative alla sua attività professionale artistica per i periodi di imposta 2017-2019, la maggior imposta accertata ammonta a circa 6.000 euro e si riferisce non a proventi occultati ma a costi dei quali è stata contestata la piena deducibilità”. Ha anche sottolineato che “null’altro è stato notificato dalle autorità competenti in merito a quanto pubblicato, quindi deve essere considerato privo di fondamento”.

Influencer e Sex Workers

Alcuni personaggi famosi, già noti al Fisco, sono stati facilmente identificati durante l’accertamento. Tuttavia, individuare gli altri è stato più complesso, poiché spesso si celano dietro pseudonimi artistici e non sono noti all’Erario. 

Tra di loro ci sono: 

  • due giovani influencer attive su OnlyFans: qui pubblicano contenuti digitali per adulti, 
  • cinque sex worker: con età comprese tra i 30 e i 60 anni, che hanno ampliato la propria attività sul web, come necessità durante la pandemia. 

La Guardia di Finanza ha segnalato tre di loro all’Agenzia delle entrate per un’addizionale sulle imposte sul reddito. In quanto produttori, distributori, venditori e promotori di materiale per adulti, anche in formato multimediale. 

L’importo totale è di circa 200.000 euro e sarà destinato a iniziative a sostegno del settore dello spettacolo.

Giulia Ottorini ed Eleonora Bertoli, invece, erano sconosciute al fisco fino all’intervento della Guardia di Finanza. Dopodiché, è stato scoperto che guadagnano tramite collaborazioni con aziende e producendo contenuti su OnlyFans. Da cui derivano i loro guadagni principali. 

Si tratta di due influencer bolognesi, rispettivamente di 21 e 27 anni, che insieme vantano circa cinque milioni di follower su TikTok e Instagram.

La Guardia di Finanza ha dichiarato: “In generale, gli influencer sono stati molto collaborativi, rispondendo prontamente alle osservazioni fatte e versando gli importi dovuti all’Erario. Solo in alcuni casi, alcuni di loro hanno deciso di condurre ulteriori indagini prima di procedere con le procedure davanti agli uffici finanziari”.

Conclusione

L’attività investigativa condotta, come descritto in una nota delle Fiamme Gialle, è il risultato della collaborazione e della sinergia tra: 

  1. il Comando Regionale Emilia-Romagna della Guardia di Finanza 
  2. le autorità istituzionali per la stipula di un protocollo d’intesa finalizzato a proteggere l’economia legale e i distretti industriali. 

Tale attività ha coinvolto diversi settori, compresi quelli che hanno subito una significativa evoluzione grazie alle opportunità offerte dal web. Perciò con la conseguente generazione di notevoli volumi d’affari.

Le verifiche sono il risultato di un accordo tra l’Agenzia delle Entrate e le Fiamme Gialle. Al fine di monitorare e regolamentare i nuovi fenomeni legati all’economia digitale. 

In un’altra operazione, due “gamer” specializzati nella promozione di giochi sono stati coinvolti. Le contestazioni sono relative a ricavi non dichiarati, per un totale di 700.000 e 500.000 euro.

 

 

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Stefano Picchio
Imprenditore digitale
Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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