Investire in Azioni: tipologie, rendimento e rischio

Cos’è un’azione?

Un’azione è un tito­lo che cos­ti­tu­isce parte del cap­i­tale di una soci­età che è sta­ta quo­ta­ta in Bor­sa. Inve­stire in azioni vuol dire acquistare quote di un’azien­da e, in quan­to tali, sig­nifi­ca diventare pro­pri­etario di una pic­co­la parte di ques­ta.

Acqui­s­tan­do un azione si otten­gono due dirit­ti:

  • Dirit­to ammin­is­tra­ti­vo: si ha il dirit­to a parte­ci­pare alle assem­blee azien­dali, a votare e pro­porre can­di­dati per i ruoli ammin­is­tra­tivi del­la soci­età.
  • Dirit­to Pat­ri­mo­ni­ale: si ha dirit­to a rice­vere una parte, qualo­ra ci fos­sero, degli utili del­la soci­età. Il rica­vo può derivare anche dalle flut­tuazioni del val­ore delle quote in Bor­sa.

Perchè un’azienda viene quotata in borsa?

Così come per le obbligazioni, le azioni per­me­t­tono a una soci­età di rice­vere un finanzi­a­men­to per le pro­prie attiv­ità. La quo­tazione in bor­sa delle azioni di una soci­età per­me­tte a ques­ta di rag­giun­gere nuovi poten­ziali investi­tori e le con­ferisce mag­giore cred­i­bil­ità.

La quo­tazione in Bor­sa è un even­to pos­i­ti­vo anche per gli investi­tori che han­no a dis­po­sizione un tito­lo in più su cui inve­stire.

Chi investe in azioni?

Una per­sona che sceglie di inve­stire in azioni viene defini­ta azion­ista. Può trat­tar­si di un sogget­to pri­va­to o giuridi­co.

Gli azion­isti o stake­hold­ers sono col­oro che han­no investi­to in una soci­età, han­no quin­di por­ta­to cap­i­tale a dis­po­sizione di ques­ta, aderen­do in una pri­ma fase di mer­ca­to ad una IPO (Ini­tial Pub­lic Offer­ing). Un azion­ista però può inve­stire in azioni anche nel mer­ca­to sec­on­dario acqui­s­tan­dole da altri azion­isti.

In base all’o­bi­et­ti­vo e alla propen­sione al ris­chio, chi investe in azioni può essere clas­si­fi­ca­to come azion­ista “cas­set­tista” oppure azion­ista “spec­u­la­tore”.

Investitore cassettista

È un investi­tore ori­en­ta­to al lun­go peri­o­do. Il suo obi­et­ti­vo è detenere un tito­lo in portafoglio per un peri­o­do di tem­po pro­l­un­ga­to e incas­sare rego­lar­mente i div­i­den­di, nel men­tre però, non rin­un­cia ad un pos­si­bile guadag­no derivante dal­la dif­feren­za tra prez­zo di acquis­to e ven­di­ta

Investitore speculatore

L’o­bi­et­ti­vo prin­ci­pale è il prof­it­to nel breve ter­mine. Cer­ca di possedere un tito­lo in portafoglio per il solo tem­po nec­es­sario a gener­are un prof­it­to, non è inter­es­sato agli aspet­ti ammin­is­tra­tivi del­l’azien­da e nem­meno alle sor­ti sul lun­go peri­o­do. Ques­ta tipolo­gia di investi­tore può possedere un tito­lo anche per poche ore e non mira allo stac­co dei div­i­den­di.

Dividendo come funziona?

Come scrit­to prece­den­te­mente, un azion­ista può rice­vere una parte degli utili del­la soci­età. Tale frazione è denom­i­na­ta div­i­den­do.

Per rice­vere div­i­den­di da una soci­età bisogna essere pro­pri­etari delle sue azioni nel momen­to del­lo stac­co del div­i­den­do. Se si trat­ta di azioni ital­iane è nec­es­sario posseder­le da almeno tre giorni.

Abbi­amo però det­to che “un azion­ista può rice­vere” div­i­den­di, infat­ti, ci sono aziende che preferiscono trat­tenere gli utili e non rilas­cia­re i div­i­den­di, in questo modo è pos­si­bile avere più cap­i­tale a dis­po­sizione per attiv­ità di svilup­po del­la soci­età. Il possedere mag­giore cap­i­tale piut­tosto che ced­er­lo attra­ver­so i div­i­den­di, si riflette sul val­ore delle quote azionar­ie.

Par­lan­do di numeri, un div­i­den­do equiv­ale al rap­por­to tra gli utili e il numero di azioni in cui è sta­to sud­di­vi­so il cap­i­tale del­la soci­età.

Ipo­tizzi­amo che un’azien­da abbia utili per un val­ore di 100.000 euro e 200.000 azioni dis­tribuite, questo sig­nifi­ca che ogni azion­ista ricev­erà 100.000/200.000=0,50 euro per ogni azione.

Come puoi intuire, i div­i­den­di con­sentono agli azion­isti di ottenere un guadag­no, di con­seguen­za, le aziende che emet­tono sem­pre i div­i­den­di pos­sono essere con­sid­er­ate migliori. Tut­tavia, emet­tere div­i­den­di non è un obbli­go, quin­di non è il cri­te­rio prin­ci­pale per la val­u­tazione di un tito­lo.

Tipologie di azioni

Esistono diverse tipolo­gie di azioni, vedi­amo le prin­ci­pali.

Azioni private

Le azioni pri­vate sono ris­er­vate a un grup­po ristret­to di per­sone, prin­ci­pal­mente i fonda­tori e i pri­mi investi­tori di un’azien­da. Si trat­ta di una sud­di­vi­sione di quote soci­etarie che viene fat­ta pri­ma anco­ra che l’azien­da ven­ga quo­ta­ta.

Le azioni pri­vate non sono facil­mente scam­bi­a­bili.

Azioni pubbliche

Le azioni pub­bliche ven­gono emesse in un sec­on­do momen­to, quan­do l’azien­da ha bisog­no di ulte­ri­ore cap­i­tale e per­tan­to ricer­ca nuovi investi­tori.

Pro­prio in questo momen­to, ovvero quan­do ven­gono emesse nuove azioni, le quote pri­vate dei pri­mi investi­tori diminuis­cono di val­ore poiché il cap­i­tale sociale del­l’azien­da viene sud­di­vi­so con nuove per­sone, tut­tavia aumen­tan­do il val­ore pat­ri­mo­ni­ale del­la soci­età, il val­ore del­la sin­go­la azione rimane invari­a­to.

Se la soci­età sta crescen­do rego­lar­mente, può ver­i­fi­car­si che i pri­mi investi­tori desideri­no vendere parte delle pro­prie azioni e trarre prof­it­to dal loro inves­ti­men­to nel­la fase embri­onale del­la soci­età. Dal­l’al­tra parte, la soci­età, in ques­ta fase di cresci­ta, ha neces­sità di mag­giori inves­ti­men­ti. Per questo moti­vo viene val­u­ta­ta un’offer­ta pub­bli­ca iniziale (IPO), la soci­età e le sue azioni diven­tano pub­bliche.

Azioni ordinarie

Come las­cia intuire il nome, queste sono le più clas­siche azioni, quelle quo­tate in bor­sa. Le azioni ordi­nar­ie cos­ti­tu­is­cono la parte più con­sis­tente di azioni emesse da una soci­età.

Tutte le azioni ordi­nar­ie emesse da una soci­età han­no:

  • iden­ti­co val­ore: non pos­sono essere emesse azioni a un impor­to infe­ri­ore al val­ore nom­i­nale;
  • iden­ti­ci dirit­ti: i pos­ses­sori godono degli stes­si dirit­ti.

Inoltre queste azioni sono indi­vis­i­bili, una sola azione può essere con­di­visa da più per­sone ma viene rap­p­re­sen­ta­ta da una sola.

Mag­giore è il numero di azioni posse­dute, mag­giore sarà il dirit­to di voto e la quan­tità di div­i­den­di che spet­ta, All’au­mentare del cap­i­tale sociale del­l’azien­da, aumen­tano i val­ori delle azioni.

L’even­tuale prof­it­to gen­er­a­to dal­l’in­ves­ti­men­to in azioni è spes­so supe­ri­ore a quel­lo che può essere gen­er­a­to con altri stru­men­ti finanziari, ma anche il ris­chio è mag­giore. Inve­stire in azioni vuol dire esporsi all’an­da­men­to di mer­ca­to di un’azien­da, e questo può sig­nifi­care anche un anda­men­to neg­a­ti­vo o perfi­no un fal­li­men­to.

In quest’ul­ti­mo caso, le aziende pagano pri­ma i cred­i­tori, poi i pos­ses­sori di obbligazioni e azion­isti priv­i­le­giati, e solo per ulti­mi gli investi­tori più comu­ni.

Azioni privilegiate

Le azioni priv­i­le­giate, come è facile intuire, per­me­t­tono ai pos­ses­sori di godere di una serie di van­tag­gi.

Innanz­i­tut­to i pos­ses­sori ven­gono pagati con un div­i­den­do fis­so oppure con una remu­ner­azione più alta dei div­i­den­di delle azioni ordi­nar­ie che, tal­vol­ta, a dis­crezione del­l’azien­da, pos­sono essere non emes­si.

Possedere azioni priv­i­le­giate sig­nifi­ca godere di una pri­or­ità mag­giore, sia nel­l’erogazione dei div­i­den­di, sia nel­l’erogazione in caso di liq­uidazione per fal­li­men­to del­la soci­età.

In ogni caso, chi possiede ques­ta tipolo­gia di azioni ten­den­zial­mente non gode del dirit­to di voto.

Qualo­ra le azioni priv­i­le­giate fos­sero “callable”, l’azien­da avrebbe dirit­to a riac­quis­tar­le in qual­si­asi momen­to per qual­si­asi moti­vazione.

Ogni azien­da che emette azioni può definire più clas­si di azioni, ognuna delle quali può godere di dif­fer­en­ti dirit­ti, in tal caso si par­la di azioni di Classe A, azioni di Classe B etc…

Azioni di risparmio

Ques­ta è una par­ti­co­lare tipolo­gia di azioni. Le azioni di risparmio, infat­ti, pos­sono essere emesse sola­mente da soci­età che han­no già emes­so azioni ordi­nar­ie.

Chi possiede azioni di risparmio non ha dirit­to di voto a nes­sun tipo di assem­blea, ma come nel caso delle azioni priv­i­le­giate, gode di mag­giore pri­or­ità in caso di liq­uidazione e pure al momen­to del­la dis­tribuzione degli utili.

Azioni a voto plurimo

Abbi­amo det­to che a sec­on­da del numero e del­la tipolo­gia di azioni posse­dute, cam­biano i dirit­ti di un investi­tore, quin­di anche il dirit­to di voto.

Chi però acquista azioni a voto plu­ri­mo ha dirit­to a più voti rispet­to a quan­to in realtà gli spet­terebbe, vis­to il suo numero di azioni.

Questo tipo di azioni ven­gono emesse prin­ci­pal­mente da soci­età non quo­tate.

Azioni a voto maggiorato

Le azioni a voto mag­gio­ra­to con­ce­dono, a chi le possiede, dirit­ti di voto supe­ri­ori. Queste azioni ven­gono con­cesse soli­ta­mente ai soci più anziani come pre­mio, oppure, a quel­li più propen­si alla ges­tione piut­tosto che alla spec­u­lazione.

Conce­den­do questo tipo di azioni, il potere deci­sion­ale si con­cen­tra nelle mani di pochi.

Azioni postergate

Queste azioni parte­ci­pano alle even­tu­ali perdite in maniera dif­fer­ente, ovvero solo dopo l’an­nul­la­men­to delle altre tipolo­gie di azioni.

Non è pos­si­bile con­trattare azioni poster­gate in bor­sa e chi le possiede non ha dirit­to di voto se non viene diver­sa­mente spec­i­fi­ca­to nel­lo statu­to soci­etario.

Azioni di godimento

In caso di riduzione del cap­i­tale sociale, è pos­si­bile asseg­nare ad un azion­ista delle azioni di godi­men­to, def­i­nite dal­l’arti­co­lo 2353 del codice civile, queste azioni cos­ti­tu­is­cono una sor­ta di rim­bor­so in quan­to garan­tis­cono una parte­ci­pazione sug­li utili futuri ma non cos­ti­tu­is­cono una quo­ta del­la soci­età.

Le azioni di godi­men­to sono azioni poster­gate in caso di dis­tribuzione degli utili, infat­ti, chi le possiede ricev­erà il prof­it­to sono una vol­ta che gli utili sono sta­ti dis­tribuiti a tut­ti gli altri azion­isti.

Azioni a favore dei prestatori di lavoro

Rego­late dal­l’arti­co­lo 2349, queste par­ti­co­lari azioni ven­gono asseg­nate ai dipen­den­ti del­l’azien­da, esse godono di par­ti­co­lari norme riguardan­ti for­ma, dirit­ti e trasfer­i­men­to.

Investire in azioni: rischio

Com­prare azioni è ris­chioso? Ten­den­zial­mente si, ma come per qual­si­asi tipolo­gia di inves­ti­men­to, soprat­tut­to in ambito finanziario, dipende.

Acqui­s­tan­do le azioni di un’azien­da ci si espone, fon­da­men­tal­mente, al ris­chio dovu­to all’an­da­men­to di tale soci­età. Non esiste un rendi­men­to min­i­mo garan­ti­to e nem­meno un rim­bor­so del cap­i­tale investi­to in caso di fal­li­men­to soci­etario. Tut­tavia, inve­stire in azioni può essere meno ris­chioso, se fat­to con i giusti accorg­i­men­ti.

Ti starai chieden­do come inve­stire in azioni riducen­do il ris­chio?

Il ris­chio prin­ci­pale è dovu­to alla volatil­ità delle azioni, ovvero alle oscil­lazioni del prez­zo di mer­ca­to del tito­lo. Se un’azien­da cresce, il val­ore del­l’azione aumen­ta, vicev­er­sa se l’azien­da è in crisi anche il suo val­ore in bor­sa si abbas­sa.

Per ridurre questo ris­chio ci sono tre cose da fare:

  • Con­cen­trar­si sul lun­go peri­o­do: l’ef­fet­to dovu­to alle oscil­lazioni si atten­ua con l’au­mentare del peri­o­do di tem­po, se nel breve peri­o­do un azione può reg­is­trare un ‑20%, è prob­a­bile che nel lun­go peri­o­do il val­ore di mer­ca­to risal­ga e si sta­bilis­ca. Anche titoli azionari ten­den­zial­mente in cresci­ta attra­ver­sano peri­o­di neg­a­tivi.
  • Diver­si­fi­care: ques­ta è sicu­ra­mente alla base del­la mind­set di un investi­tore. Inve­stire in un solo tito­lo espone mag­gior­mente al ris­chio in quan­to si è legati alle sor­ti di una sola azien­da, diver­si­fi­care costru­en­do un paniere di titoli per­me­tte di attutire un even­tuale rib­as­so e tal­vol­ta, con una buona diver­si­fi­cazione, è pos­si­bile ottenere prof­it­to anche quan­do una buona parte di azioni ha reg­is­tra­to un draw­down.
  • Uti­liz­zare lo stop loss: questo stru­men­to per­me­tte di impostare il liv­el­lo mas­si­mo di perdite oltre il quale non si è dis­posti ad andare. Le migliori piattaforme offrono questo stru­men­to fon­da­men­tale.

Un altro ele­men­to impor­tante per val­utare il ris­chio di un’azione è il VAR.

A dif­feren­za del­la volatil­ità, il VAR indi­ca la perdi­ta mas­si­ma rag­giun­ta dal tito­lo. Var e volatil­ità si basano sul­lo stori­co di un tito­lo, non rispec­chi­ano quel­lo che suc­ced­erà ma for­niscono infor­mazioni utili per la val­u­tazione del tito­lo.

Ci sono poi altri due fat­tori di ris­chio da con­sid­er­are per chi investe in azioni:

  • ris­chio di fal­li­men­to: un’azien­da quo­ta­ta in bor­sa può fal­lire, in tal caso perderai il cap­i­tale investi­to;
  • ris­chio di liq­uid­ità: potresti incon­trare dif­fi­coltà nel vendere le tue azioni per ottenere liq­uid­ità, ques­ta situ­azione dif­fi­cil­mente si ver­i­fi­ca con le gran­di soci­età, men­tre è più fre­quente quan­do si sceglie di acquistare azioni in Equi­ty Crowd­fund­ing o quan­do si investe in soci­età non anco­ra quo­tate pub­bli­ca­mente.

Comprare azioni

Ora che hai com­pre­so cosa sono le azioni e quali tipolo­gie esistono, il pas­so fon­da­men­tale per inve­stire in azioni è capire come acquis­tar­le.

È pos­si­bile acquistare azioni sul mer­ca­to pri­mario, nel quale ven­gono immes­si per la pri­ma vol­ta i titoli nuovi sul mer­ca­to, oppure sul mer­ca­to sec­on­dario, nel quale si trovano le azioni di “sec­on­da mano” ven­dute da altri azion­isti che cer­cano liq­uid­ità. Il mer­ca­to sec­on­dario è un mer­ca­to più acces­si­bile, anche ai pic­coli investi­tori.

Il mer­ca­to, pri­mario o sec­on­dario, è il luo­go in cui le azioni ven­gono ven­dute, per acquis­tar­le però, serve nec­es­sari­a­mente un inter­me­di­ario.

Fon­da­men­tal­mente, i modi per acquistare azioni sono:

  • pres­so lo sportel­lo del­la ban­ca;
  • attra­ver­so una soci­età spe­cial­iz­za­ta (SIM);
  • attra­ver­so una piattafor­ma online di trad­ing oppure attra­ver­so le piattaforme di home-bank­ing delle diverse banche;

Acquistare azioni attra­ver­so soci­età spe­cial­iz­zate è sicu­ra­mente più dis­pendioso, in quan­to le com­mis­sioni sono supe­ri­ori a quelle appli­cate da una ban­ca o una piattafor­ma online.

Lo scambio di azioni

La com­praven­di­ta di azioni può ver­i­fi­car­si:

  • all’in­ter­no delle borse, in una zona det­ta trad­ing floor, attra­ver­so le “gri­da”;
  • in luoghi vir­tu­ali creati dalle piattaforme e dagli inter­me­di­ari finanziari, dove tutte le transazioni sono reg­is­trate elet­tron­i­ca­mente.

Lo scam­bio di azioni avviene nel momen­to in cui un azion­ista vuole com­prare azioni che un altro azion­ista sta venden­do.

Il prezzo di un’azione

Il prez­zo di un’azione è il risul­ta­to di un’as­ta tra com­pra­tori e ven­di­tori.

Da una parte abbi­amo il “prez­zo bid” cioè l’of­fer­ta del com­pra­tore, il prez­zo che è dis­pos­to a pagare per com­prare un’azione, dal­l’al­tra parte c’è il “prez­zo ask” ovvero la doman­da, il prez­zo a cui il ven­di­tore è dis­pos­to a vendere le sue azioni.

Se e quan­do offer­ta e doman­da coin­ci­dono, avviene la transazione.

Prez­zo Bid e Prez­zo Ask sono con­sulta­bili all’in­ter­no di un doc­u­men­to nel quale ven­gono reg­is­trati tut­ti i prezzi e le offerte rice­vute, oltre alla quan­tità di titoli, oppure, sulle piattaforme vir­tu­ali, visio­n­an­do in tem­po reale il book di con­trat­tazione.

Come è possibile guadagnare con le azioni?

È pos­si­bile guadagnare investen­do in azioni? Sicu­ra­mente. Come?

Se hai let­to con atten­zione fino a qui, avrai capi­to che il prof­it­to derivante da un inves­ti­men­to in azioni può avere due orig­i­ni:

  • prof­it­to derivante dagli utili del­l’azien­da, quin­di dal­lo stac­co dei div­i­den­di;
  • prof­it­to dovu­to al rendi­men­to delle azioni, ovvero all’oscil­lazione, in pos­i­ti­vo, del val­ore di mer­ca­to (cap­i­tal gain).

Il guadag­no è pari alla dif­feren­za tra il val­ore del­l’azione e il prez­zo di acquis­to, di con­seguen­za, se il val­ore è aumen­ta­to nel tem­po ci sarà un prof­it­to, in caso neg­a­ti­vo ci sarà una perdi­ta.

Il prof­it­to o la perdi­ta derivante da un inves­ti­men­to in azioni è deter­mi­na­to da due fat­tori:

  • il val­ore del­l’azione: il prez­zo del tito­lo è un fat­tore dinam­i­co, influen­za­to da:
    • sta­to di salute del­l’azien­da, rep­utazione, inves­ti­men­ti per lo svilup­po
    • anda­men­to del­l’e­cono­mia, cicli eco­nomi­ci, anda­men­to del set­tore
  • l’anal­isi iniziale: come per qual­si­asi inves­ti­men­to, la fase di stu­dio e anal­isi è fon­da­men­tale, bisogna infor­mar­si e fare un’anal­isi fon­da­men­tale e tec­ni­ca osser­van­do i grafi­ci dei titoli.

Per rias­sumere quan­to det­to e cer­care di rispon­dere alla doman­da “come guadagnare con le azioni?”, si può dire che:

  • devi inve­stire in azioni se pen­si che l’azien­da che le ha rilas­ci­ate attra­verserà un peri­o­do di cresci­ta, di con­seguen­za il val­ore del­la sin­go­la azione aumenterà fino a rag­giun­gere un “prez­zo obi­et­ti­vo” che ti con­sen­tirà di vender­le e trarne prof­it­to;
  • devi vendere le tue azioni se cre­di che il loro val­ore diminuirà, potrai ricom­prar­le quan­do il loro val­ore sarà sce­so.

Valutare un’azione prima di acquistarla

La val­u­tazione di un tito­lo è un pas­sag­gio fon­da­men­tale in una fase di anal­isi pre-acquis­to.

Le quo­tazioni azionar­ie sono con­sulta­bili sui quo­tid­i­ani, sui prin­ci­pali siti di finan­za, su qual­si­asi piattafor­ma di trad­ing, sul sito del­la bor­sa nel­la quale sono state quo­tate e, infine, su piattaforme come Trad­ingview, Yahoo Finance, Bloomberg etc..

L’ele­men­to fon­da­men­tale che con­trad­dis­tingue un’azione è il prez­zo, esso è carat­ter­iz­za­to da:

  • Prez­zo attuale
  • Vari­azione odier­na in pun­ti (rispet­to al giorno prece­dente)
  • Vari­azione odier­na in per­centuale (rispet­to al giorno prece­dente)

Il prez­zo di un’azione risponde alla soli­ta rego­la di mer­ca­to doman­da-offer­ta. Se c’è doman­da da parte di acquiren­ti, il prez­zo aumen­ta. Se sono in mag­gio­ran­za i ven­di­tori e quin­di l’of­fer­ta, rispet­to alla doman­da, il prez­zo scende. Le infor­mazioni sul prez­zo tal­vol­ta ven­gono trasmesse sul web con un ritar­do di 10–15 minu­ti.

Altri parametri di un’azione

Tick­er del tito­lo: è un codice alfanu­meri­co che iden­ti­fi­ca la bor­sa che quo­ta l’azione e il sin­go­lo tito­lo a cui si riferisce. Ogni Tick­er è diver­so e il nome che iden­ti­fi­ca il tito­lo può essere cos­ti­tu­ito da una sin­go­la let­tera, non nec­es­sari­a­mente la pri­ma, oppure da una paro­la.

Range ulti­mo anno: è la for­bice di prezzi toc­cati nelle ultime 52 set­ti­mane.

Cap­i­tal­iz­zazione: la Mar­ket Cap­i­tal­iza­tion ripor­ta il val­ore totale espres­so nel­la val­u­ta di rifer­i­men­to del­la quo­tazione. Tale val­ore equiv­ale al prez­zo di un’azione molti­pli­ca­to per il numero di azioni.

Rap­por­to P/E: il rap­por­to prezzo/utili per­me­tte la val­u­tazione di qual­si­asi azione, tale val­ore può essere cal­co­la­to div­i­den­do gli utili per la cap­i­tal­iz­zazione. Un P/E bas­so è sin­to­mo di azioni sot­to­va­l­u­tate, men­tre un P/E alto può indi­care azioni soprav­va­l­u­tate.

Div/Yield: il pri­mo ter­mine indi­ca l’am­montare del­l’ul­ti­mo div­i­den­do stac­ca­to agli investi­tori, il sec­on­do ter­mine indi­ca il val­ore del rendi­men­to del div­i­den­do, espres­so in ter­mi­ni per­centu­ali.

Utili per azione (EPS): questo val­ore indi­ca quan­to utile azien­dale è attribuibile a una sin­go­la azione, viene ottenu­to div­i­den­do gli utili del­l’azien­da per il prez­zo del­la sin­go­la azione.

Numero azioni in cir­co­lazione: numero di azioni sul mer­ca­to, viene uti­liz­za­ta la let­tera “M” per indi­care i mil­ioni, la let­tera “B” per indi­care i mil­iar­di (Bil­lion).

Questi sono sicu­ra­mente i para­metri di pri­maria impor­tan­za nel­la val­u­tazione di un’azione. Per i più anal­isti, ci sono altri para­metri che pos­sono essere stu­diati, ovvero:

PEG: il Price/Earnings Growth è un’immag­ine del­la cresci­ta degli utili, più è ele­va­to e più quelle azioni sono appetibili. La cresci­ta rap­p­re­sen­ta­ta da questo val­ore è in pro­porzione al prez­zo del­l’azione e assume minor sig­ni­fi­ca­to quan­do si par­la di titoli con forte poten­ziale di cresci­ta.

Price/Sales: indi­ca quan­to bisogna pagare per com­prare un euro del fat­tura­to azien­dale. È cal­co­la­to div­i­den­do il prez­zo del tito­lo per il fat­tura­to del­l’azione. Alcu­ni sosten­gono che questo para­metro, tenen­do in con­sid­er­azione il fat­tura­to totale, sia più affid­abile del PEG, che si con­cen­tra sul­l’u­tile net­to.

PSR: il Price/Sales Ratio rap­p­re­sen­ta la solid­ità di un’impresa, è capitalizzazione/fatturato sti­ma­to. Più è bas­so il val­ore e mag­giore è la sta­bil­ità dell’azienda.

Price/Book Val­ue: si ottiene div­i­den­do il prez­zo del tito­lo per la quo­ta azien­dale rap­p­re­sen­ta­ta dal­la sin­go­la azione, se questo val­ore è bas­so, è con­ve­niente acquistare il tito­lo

ROE: il Return on Equi­ty rap­p­re­sen­ta il rap­por­to tra l’u­tile net­to e il pat­ri­mo­nio net­to. Questo indice serve ad anal­iz­zare la relazione tra utile del­la soci­età e cap­i­tale del­la stes­sa. ROE alto sig­nifi­ca mag­giore red­di­tiv­ità.

ROI: il Return on Invest­ment indi­ca la red­di­tiv­ità del­l’in­ves­ti­men­to, quan­to è il prof­it­to per ogni euro di cap­i­tale investi­to. Si ottiene div­i­den­do l’u­tile per il cap­i­tale investi­to.

Investire in azioni: strategie

Investire in azioni in giornata

Effet­tuare oper­azioni intra­day è una strate­gia che sfrut­ta le rapi­de oscil­lazioni di mer­ca­to nel breve ter­mine. L’o­bi­et­ti­vo di chi investe in azioni per frazioni di tem­po ridotte è trarre un prof­it­to dal­la dif­feren­za tra val­ore del tito­lo e prez­zo di acquis­to.

Ques­ta tipolo­gia di oper­azioni può essere adat­ta agli investi­tori con cap­i­tale ridot­to, in questo modo, sfrut­tan­do la leva finanziaria, è pos­si­bile effet­tuare più oper­azioni nel­lo stes­so giorno uti­liz­zan­do il denaro a dis­po­sizione, mas­simiz­zan­do la pos­si­bil­ità di prof­it­to a fine gior­na­ta.

Com­prare e vendere azioni in gior­na­ta è una strate­gia preferi­ta da un investi­tore spec­u­la­tore, per far­lo bisogna avere una notev­ole preparazione e buone conoscen­ze di anal­isi tec­ni­ca.

Investire in azioni di lungo termine

Un investi­tore cas­set­tista preferisce inve­stire sul lun­go peri­o­do.

Per far­lo è impor­tante sta­bilire degli obi­et­tivi e resistere alla ten­tazione di vendere un tito­lo nel momen­to in cui il suo val­ore crol­la, infat­ti, un calo viene reg­is­tra­to anche dai titoli in cresci­ta e, allun­gan­do l’oriz­zonte tem­po­rale, si attutisce la perdi­ta per­me­t­ten­do al tito­lo di sta­bi­liz­zarsi e assumere un rial­zo.

Conclusione

Pri­ma di inve­stire in azioni è nec­es­sario che tu conosca accu­rata­mente questo stru­men­to finanziario, le diverse tipolo­gie esisten­ti, il rendi­men­to e il ris­chio. Con ques­ta gui­da abbi­amo volu­to fornir­ti un’in­tro­duzione al mon­do azionario. Se hai anco­ra dei dub­bi o desideri vision­are ulte­ri­ori appro­fondi­men­ti su come inve­stire in azioni, entra nel­la com­mu­ni­ty su Face­book, tro­verai tan­ti altri investi­tori con cui con­frontar­ti.

 

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