Investire in Forward: cosa sono e come funzionano

Un forward è un contratto personalizzato tra due parti per acquistare o vendere un asset a un prezzo e in una data precedentemente concordati.

I contratti forward sono per lo più utilizzati come strumento di copertura per eliminare la volatilità del prezzo di un bene.

Le materie prime oggetto di questi strumenti possono essere cereali, metalli preziosi, gas naturale, petrolio o anche animali, e il pagamento può avvenire in contanti alla consegna.

I contratti forward sono negoziati privatamente nei mercati OTC, cioè al di fuori dei circuiti di mercati regolamentati. Il loro è un mercato enorme, poiché molte delle grandi società a livello mondiale li utilizzano per coprire i rischi di cambio e quelli legati ai tassi di interesse.

Tuttavia, poiché i dettagli dei contratti sono limitati all’acquirente e al venditore, e non sono noti al grande pubblico, la dimensione del mercato dei forward è difficile da stimare.

Sono strumenti molto simili ai futures, ma ci sono alcune importanti differenze.

Differenze tra forward e futures

Oltre al fatto che i futures sono negoziati solo su mercati regolamentati, sono anche contratti standardizzati, mentre i forward sono contratti personalizzati su misura per le esigenze dei clienti.

Inoltre, di solito, non viene richiesto un pagamento iniziale, a differenza dei futures, dove è richiesto un pagamento iniziale a margine.

Questo deposito funge come garanzia iniziale, mentre nei forward non esiste alcuna garanzia fino alla data di scadenza.

Altro fattore importante, per quanto riguarda le garanzie, è la presenza delle clearing houses quando si tratta di futures. Invece, nei contratti forward, le parti contraenti fungono anche da garanti.

Mentre i forward vengono sottoscritti solitamente a scopo di copertura, come i futures, questi ultimi vengono anche spesso utilizzati a fini speculativi.

Altra differenza è che i futures vengono scambiati sul mercato, mentre il metodo di transazione dei forward è negoziato direttamente tra venditore e compratore.

I rischi

Il vantaggio più grande dei contratti forward è che, a differenza dei futures, sono personalizzati in base alle esigenze dei contraenti.

Essendo però accordi privati, c’è sempre la possibilità che una delle parti non adempia a ciò che era previsto nell’accordo.

Infatti, nella realtà di questo strumento, non esistono enti come la Cassa di Compensazione e Garanzia, per esempio, che funge da clearing house in Italia, che garantiscano le transazioni, riducendo drasticamente le possibilità che le parti vadano in default.

Le grandi dimensioni e la natura non regolamentata del mercato dei contratti forward portano a pensare che possa essere oggetto di una serie di inadempienze a cascata.

Anche se le banche e le società finanziarie mitigano questo rischio facendo molta attenzione nella scelta della controparte, esiste la possibilità di default su larga scala.

Un altro rischio derivante dalla natura non standard dei contratti forward è che essi vengono regolati solo alla data di regolamento, ovvero di conclusione del contratto.

Cosa succede se il prezzo del forward specificato nel contratto differisce ampiamente dal prezzo spot al momento del regolamento?

In questo caso, l’istituto finanziario che ha dato origine al forward è esposto a un grado maggiore di rischio in caso di inadempimento o mancato regolamento da parte del cliente rispetto al caso in cui il contratto fosse definito regolarmente marked-to-market.

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Alessandro Del Saggio
Smart Investor
Investitore, Trader indipendente, formatore e ricercatore grafico dal 2014.
Da sempre appassionato di investimenti e business, credo fortemente nella crescita personale e nel dare sempre il meglio di sè.
In questi anni ho investito in oltre 23 settori differenti e 6 nazioni.

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