Investire in Startup con l’Equity Crowdfunding

L’Equi­ty Crowd­fund­ing è uno degli stru­men­ti che più si è dif­fu­so negli ulti­mi anni in ambito di finanzi­a­men­ti riv­olti a start­up e PMI. Con­siste in una rac­col­ta di cap­i­tale attra­ver­so un finanzi­a­men­to col­let­ti­vo, final­iz­za­to a sostenere un prog­et­to impren­di­to­ri­ale. Par­ti­co­lar­mente apprez­za­to sia in una fase iniziale del­la start­up, quan­do si è alla ricer­ca di cap­i­tali per val­i­dare la pro­pria idea sul mer­ca­to, sia in una fase più avan­za­ta, quan­do i founder sono dis­posti a cedere ulte­ri­ori quote del­l’azien­da per rice­vere finanzi­a­men­ti al fine di scalare l’at­tiv­ità.

Che cos’è l’equity crowdfunding?

L’Equi­ty crowd­fund­ing o crowd­fund­ing azionario è uno stru­men­to medi­ante il quale un grup­po di indi­vidui finanzia la rac­col­ta di fon­di di una soci­età, l’u­nione di tante per­sone per rag­giun­gere un obi­et­ti­vo, ossia il finanzi­a­men­to di una soci­età pri­va­ta (start­up e PMI) in cam­bio di azioni o quote soci­etarie.

Sulle piattaforme di equi­ty crowd­fund­ing ven­gono pre­sen­tati prog­et­ti orig­i­nali a cui può aderire chi­unque sia inter­es­sato ad inve­stire. Pri­ma che un prog­et­to ven­ga pub­bli­ca­to su una piattafor­ma, però, viene sot­to­pos­to a una sor­ta di rat­ing, con tan­to di selezione di quel­li che potreb­bero mag­gior­mente coin­vol­gere il pub­bli­co di investi­tori.
Alla base del­l’e­quity based crowd­fund­ing c’è quin­di l’in­ter­ven­to col­let­ti­vo: aderen­do alla cam­pagna di rac­col­ta si incre­men­ta il cap­i­tale del­la start­up o del­l’im­pre­sa che si sceglie di finanziare. In questo modo, chi investe in un prog­et­to diviene socio del­l’azien­da e riceve una quo­ta di parte­ci­pazione per­son­ale.

Chi si rivolge all’equity crowdfunding?

Sia chi cer­ca un finanzi­a­men­to per la sua start­up che chi, il finanzi­a­men­to, vuole dar­lo sot­to for­ma di inves­ti­men­to.

Se un impren­di­tore vuole col­lab­o­rare con terzi, può con­di­videre una rac­col­ta fon­di per finanziare la sua idea anco­ra in cantiere. Insieme all’e­s­po­sizione del prog­et­to in ques­tione può e deve divul­gare anche altre infor­mazioni, come ad esem­pio delle delu­ci­dazioni sul team che vi lavor­erà, sul­la sua azien­da, sul busi­ness mod­el e quan­to più altro pos­sa servire a con­vin­cere gli uten­ti a credere nel­la sua idea. Più det­tagli sono for­ni­ti, più il pub­bli­co sarà invoglia­to ad inve­stire.
Ogni cam­pagna di equi­ty crowd­fund­ing ha un obi­et­ti­vo mon­e­tario min­i­mo, det­to goal. Nel caso in cui non ven­ga rag­giun­to, il denaro investi­to tor­na al mit­tente.

Equity Crowdfunding in Italia

L’equi­ty crowd­fund­ing arri­va in l’I­talia poco dopo essere sta­to ideato negli Sta­ti Uni­ti. Questo tipo di finanzi­a­men­to venne riconosci­u­to e rego­la­to da una nor­ma­ti­va nel 2013.
All’inizio, le dis­po­sizioni poste era­no molto rigide, infat­ti, pote­vano pro­gram­mare rac­colte fon­di solo le start­up inno­v­a­tive. Con l’ag­gior­na­men­to avvenu­to nel 2018, invece, l’ac­ces­so a ques­ta for­ma di finanzi­a­men­to fu este­so anche alle PMI non inno­v­a­tive.

Ad oggi, questo meto­do è sem­pre più uti­liz­za­to e dif­fu­so, come tes­ti­mo­ni­ano i mil­ioni di euro rac­colti dalle varie cam­pagne ogni anno (qua­si 65 mil­ioni di euro nel 2019). Cresce anche il numero di rac­colte e, di con­seguen­za, la pos­si­bil­ità di rag­giun­gere buoni risul­tati.

Le piattaforme di equity crowdfunding

I por­tali di equi­ty crowd­fund­ing sono il pun­to di incon­tro tra le startup/PMI e il baci­no di investi­tori. Vis­i­tan­do le diverse piattaforme di equi­ty crowd­fund­ing puoi trovare una sezione ded­i­ca­ta ai prog­et­ti attivi.

Piattaforme equity crowdfunding: quali sono le migliori?

A questo pun­to, spendi­amo due parole sulle piattaforme di equi­ty crowd­fund­ing dif­fuse in Italia. Le più impor­tan­ti sono sen­za dub­bio MamacrowdCrowd­fundme, che nel 2019 han­no rac­colto il 70% dei finanzi­a­men­ti. Buone anche Opstart, 200 Crowd, WeAr­eStart­ing e BacktoWork24, che invece han­no raci­mo­la­to oltre un mil­ione di euro.

Sof­fer­mi­amo­ci un’at­ti­mo sulle prime due.

Mamacrowd, piattafor­ma cre­a­ta nel 2016 gra­zie a SiamoSo­ci, si occu­pa di orga­niz­zare cam­pagne di finanzi­a­men­to di start­up inno­v­a­tive, coglien­do al volo le più inter­es­san­ti da un net­work di incu­ba­tori.
Nel 2019, sono state por­tate a com­pi­men­to 16 cam­pagne per un totale di 14 mil­ioni di euro rac­colti.  Per fare qualche nome, fra le cam­pagne com­ple­tate abbi­amo quelle di Epi­cu­ra o Star­tupI­talia, entrambe oltre il mil­ione di euro rac­colti.

Anche Crowd­fundMe è un’ot­ti­ma piattafor­ma quan­do si par­la di equi­ty crowd­fund­ing in Italia. Fon­da­ta da Tom­ma­so Bald­is­sera Pac­chet­ti e con oltre 100 prog­et­ti com­piu­ti, si aggiu­di­ca il nome di piattafor­ma con il mag­gior numero di investi­tori, forse anche per­chè la pri­ma a quo­tar­si in bor­sa.
Ha dal­la sua un sac­co di prog­et­ti e rac­colte fon­di di start­up agli albori e diverse medie e pic­cole imp­rese vi si riv­ol­go­no per ottenere il cap­i­tale di inves­ti­men­to. La chi­ave del suo suc­ces­so? Prob­a­bil­mente la buona rius­ci­ta di svari­ate delle cam­pagne pro­poste, che si aggi­ra intorno al 70%.

Perchè le startup scelgono l’Equity Crowdfunding?

Nei recen­ti anni il mon­do del crowd­fund­ing si è aper­to sem­pre di più alle Pic­cole e Medie Imp­rese, e non solo alle start­up. Si è venu­to a svilup­pare un pub­bli­co di investi­tori che ha per­me­s­so, alle imp­rese finanzi­ate, di crescere e rag­giun­gere obi­et­tivi di mer­ca­to impor­tan­ti.

Scegliere l’E­quity Crowd­fund­ing per la pro­pria start­up ha diver­si van­tag­gi:

  • si trat­ta di uno stru­men­to di inves­ti­men­to sicu­ra­mente più con­ve­niente degli investi­tori pri­vati, in quan­to la quo­ta soci­etaria in per­centuale cedu­ta è ten­den­zial­mente minore;
  • trovare per­sone inter­es­sate all’in­ves­ti­men­to, attra­ver­so le piattaforme, è più sem­plice che ricer­care investi­tori pri­vata­mente;
  • nel giro di alcune set­ti­mane è pos­si­bile rac­cogliere i finanzi­a­men­ti, riceven­do, in caso di esi­to pos­i­ti­vo del­la cam­pagna, una val­i­dazione da parte del mer­ca­to;
  • il crowd­fund­ing è un potente stru­men­to di mar­ket­ing che per­me­tte di far conoscere la pro­pria idea/startup molto più rap­i­da­mente, attra­ver­so le piattaforme e le notizie dei siti ded­i­cati al mon­do degli inves­ti­men­ti;
  •  trovare degli investi­tori sig­nifi­ca trovare per­sone che cre­dono nel prog­et­to, degli ambas­sador del­l’azien­da che aiuter­an­no la start­up nel­la sua cresci­ta.

Investire in startup con l’Equity Crowdfunding

Inve­stire in start­up è ris­chioso. Questo non sig­nifi­ca che non deve essere fat­to ben­sì che diviene fon­da­men­tale una cor­ret­ta diver­si­fi­cazione del portafoglio di inves­ti­men­ti, per tute­lare il pro­prio cap­i­tale.
Inve­stire denaro in questo asset sig­nifi­ca dare fidu­cia ad un’azien­da e credere nel suo poten­ziale di cresci­ta. Chi parte­ci­pa alle rac­colte fon­di diviene un socio a tut­ti gli effet­ti, in quan­to riceve una quo­ta del­la soci­età in cui crede. Questo con la final­ità di rice­vere un giorno una parte dei div­i­den­di soci­etari o un pos­si­bile cap­i­tal gain dal­la ces­sione del­la pro­pria quo­ta.

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