L’intelligenza emotiva negli ambienti di lavoro: Come migliorare le performance

L’In­tel­li­gen­za emo­ti­va è un con­cet­to che si riferisce alla capac­ità di inte­grare pen­sieri e sen­ti­men­ti, trovan­do un equi­lib­rio tra ragione e emozione.

Le emozioni che vivi­amo gio­cano un ruo­lo cru­ciale nelle deci­sioni più sig­ni­fica­tive del­la nos­tra vita. Per­tan­to, è essen­ziale saper riconoscere e iden­ti­fi­care le nos­tre emozioni per dare sen­so alle espe­rien­ze che affron­ti­amo, anche in ambito di lavoro.

In questo arti­co­lo, esplor­ere­mo insieme cosa sig­nifi­ca real­mente intel­li­gen­za emo­ti­va, come pos­sa influire sul­la nos­tra orga­niz­zazione e quali carat­ter­is­tiche pos­sono influire sulle nos­tre  per­for­mance lavo­ra­tive.

Cos’è l’intelligenza emotiva?

L’in­tel­li­gen­za emo­ti­va è una com­pe­ten­za che ci per­me­tte di com­pren­dere, gestire e sfruttare le nos­tre emozioni in modo costrut­ti­vo. Ques­ta abil­ità ci aiu­ta a:

  • ridurre lo stress, 
  • comu­ni­care in modo chiaro, 
  • empa­tiz­zare con gli altri, 
  • affrontare le sfide,
  • risol­vere i con­flit­ti.

Per­ciò, avere intel­li­gen­za emo­ti­va sig­nifi­ca riconoscere che le emozioni influen­zano il nos­tro com­por­ta­men­to e pos­sono impattare sull’ambiente e sulle per­sone che ci cir­con­dano. Per svilup­pare ques­ta com­pe­ten­za, è fon­da­men­tale avere una buona capac­ità di men­tal­iz­zazione, ovvero la capac­ità di vedere noi stes­si e gli altri come indi­vidui con pen­sieri e sen­ti­men­ti.

L’intelligenza emo­ti­va è utile per costru­ire relazioni solide, avere suc­ces­so in ambito sco­las­ti­co e lavo­ra­ti­vo e per perseguire con effi­ca­cia i nos­tri obi­et­tivi, sia per­son­ali che pro­fes­sion­ali.

Inoltre, ci per­me­tte di entrare in con­tat­to con i nos­tri sen­ti­men­ti, trasfor­mare le nos­tre inten­zioni in azioni e pren­dere deci­sioni su ciò che è vera­mente impor­tante per noi. Alcu­ni stu­di sug­geriscono che l’in­tel­li­gen­za emo­ti­va può essere appre­sa e miglio­ra­ta nel tem­po, men­tre altri indi­cano che può anche essere una carat­ter­is­ti­ca inna­ta.

L’intelligenza emotiva nell’orientamento e nell’organizzazione

Il lin­guag­gio di tut­ti i giorni riflette anco­ra una cer­ta dif­fi­den­za nei con­fron­ti del­la sfera emo­ti­va. Spes­so sen­ti­amo dire che bisogna pren­dere deci­sioni a “mente luci­da” o che non si dovreb­bero seguire le emozioni, come se la ragione risiedesse solo nel cervel­lo e i sen­ti­men­ti nel cuore. Tut­tavia, la nos­tra vita quo­tid­i­ana è costel­la­ta di espe­rien­ze emo­tive: si sti­ma che ne vivi­amo cir­ca 500 al giorno, anche se ne siamo con­sapevoli solo di una pic­co­la parte.

Le emozioni sono fon­da­men­tali per guidar­ci nelle scelte e nelle deci­sioni quo­tid­i­ane, sia nel­la vita che nel lavoro. Con­trari­a­mente all’idea comune, le emozioni non sono in con­flit­to con il pen­siero razionale; al con­trario, lo sup­por­t­ano e lo strut­tura­no. Ques­ta con­sapev­olez­za sot­to­lin­ea l’im­por­tan­za di esplo­rare il mon­do emo­ti­vo anche sul lavoro, ren­den­do l’in­tel­li­gen­za emo­ti­va una com­pe­ten­za essen­ziale per le aziende e i leader. Inve­stire in pro­gram­mi che svilup­pano ques­ta abil­ità può portare a miglio­ra­men­ti sig­ni­fica­tivi, fino al 70%.

Sec­on­do il pro­fes­sor Cary Coop­er del­la Man­ches­ter Busi­ness School, un esper­to in psi­colo­gia orga­niz­za­ti­va e del­la salute, il seg­re­to del­l’in­tel­li­gen­za emo­ti­va nelle orga­niz­zazioni risiede nel­la capac­ità dei man­ag­er di tradurre le loro com­pe­ten­ze sociali e inter­per­son­ali in com­por­ta­men­ti e strate­gie di lead­er­ship effi­caci. Questo approc­cio crea un ambi­ente di lavoro pos­i­ti­vo, in cui i col­lab­o­ra­tori si sentono moti­vati, val­oriz­za­ti e fiduciosi.

Quali caratteristiche possono migliorare le nostra performance lavorative?

Spes­so, per­sone dotate di tal­en­to e com­pe­ten­ze, ma che fat­i­cano a inter­a­gire in modo costrut­ti­vo con gli altri, si trovano escluse dalle dinamiche col­lab­o­ra­tive tra col­leghi. Questo può avere un impat­to neg­a­ti­vo sui loro risul­tati lavo­ra­tivi. Tut­tavia, come abbi­amo accen­na­to, l’intelligenza emo­ti­va è un’abilità che può essere svilup­pa­ta. Per­ciò, per miglio­rare le pro­prie per­for­mance è fon­da­men­tale sfruttare l’intelligenza emo­ti­va, poten­zian­do alcune carat­ter­is­tiche chi­ave, vedi­amo quali:

  • Per­sua­sione e col­lab­o­razione: abil­ità nel con­vin­cere e lavo­rare in sin­er­gia.
  • Ges­tione dei con­flit­ti: affrontare e risol­vere le diver­gen­ze in modo effi­cace.
  • Coor­di­nazione: saper armo­niz­zare i pro­pri sforzi con quel­li degli altri.
  • Orga­niz­zazione: saper gestire risorse, tem­po e impeg­ni lavo­ra­tivi in modo otti­male.
  • Lavoro di squadra: capac­ità di col­lab­o­rare all’in­ter­no di un grup­po.
  • Empa­tia: com­pren­dere e accettare le diverse prospet­tive di col­leghi e cli­en­ti.

In un con­testo sociale che tende ver­so l’in­di­vid­u­al­is­mo e la com­pet­i­tiv­ità, che spes­so por­ta a sen­ti­men­ti di soli­tu­dine e dif­fi­coltà, l’intelligenza emo­ti­va ci offre l’opportunità di dis­tinguer­ci. Essa può trasfor­mare il luo­go di lavoro, in un ambi­ente di cresci­ta per­son­ale e coop­er­azione. Per­tan­to, in ambito lavo­ra­ti­vo non bas­ta una log­i­ca rigi­da e fred­da, ma è essen­ziale saper­si relazionare con flessibil­ità e ottimis­mo.

Creare un cli­ma di fidu­cia e col­lab­o­razione non solo ci aiu­ta ad affrontare i com­pi­ti con mag­giore pos­i­tiv­ità, ma ottimiz­za anche tem­pi e pro­ces­si, val­oriz­zan­do i nos­tri tal­en­ti gra­zie al sup­por­to rec­i­pro­co.

Non sor­prende quin­di che l’intelligenza emo­ti­va sia con­sid­er­a­ta una delle dieci soft skills più richi­este dai datori di lavoro durante i col­lo­qui.

In sin­te­si, l’intelligenza emo­ti­va è una com­pe­ten­za fon­da­men­tale negli ambi­en­ti di lavoro mod­erni, dove la capac­ità di comu­ni­care, col­lab­o­rare e gestire le emozioni pro­prie e altrui può fare la dif­feren­za nei risul­tati. Inve­stire nel­lo svilup­po di ques­ta abil­ità non solo miglio­ra le per­for­mance indi­vid­u­ali e di squadra, ma crea anche un con­testo di lavoro più armo­nioso e pro­dut­ti­vo, dove ognuno si sente moti­va­to e val­oriz­za­to.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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