Matrice di Eisenhower: cos’è e a cosa serve

La matrice di Eisen­how­er ha lo scopo di aiutare le per­sone a definire le pro­prie pri­or­ità gra­zie all’au­to­va­l­u­tazione delle attiv­ità. Ques­ta auto­va­l­u­tazione si effet­tua sec­on­do quat­tro cri­teri che con­sentono di mas­simiz­zare la pro­dut­tiv­ità per­son­ale e azien­dale.

Pri­ma di vedere come fun­ziona la matrice di Eisen­how­er, bisogna definire bene due con­cetti, ovvero quel­lo di impor­tante e urgente.

Il con­cet­to di impor­tante è sogget­ti­vo. Innanz­i­tut­to, ciò che è impor­tante per una per­sona, non è det­to che lo sia anche per un’altra. Inoltre bisogna anche con­sid­er­are il momen­to, per­chè quel­lo che è impor­tante per una per­sona oggi, pote­va non esser­lo qualche mese fa.

Invece, il con­cet­to di urgente è ogget­ti­vo, per­ché dipende uni­ca­mente dal­la vari­abile tem­po, nelle attiv­ità con bre­vis­si­ma sca­den­za. È pro­prio l’oggettività del­la situ­azione che crea l’urgenza.

Nel­la mag­gior parte dei casi, però, ciò che sem­bra essere urgente, in realtà è impor­tante.

Il pri­mo modo di com­pren­dere questo con­cet­to, per esem­pio, è che tutte le richi­este fat­te via mail o chat o mes­sag­gio non pos­sono essere urgen­ti, sem­plice­mente per­ché chi invia la richi­es­ta sa che non è det­to che l’interlocutore leg­ga subito.

La matrice di Eisenhower e Covey

A ren­dere famoso il prin­ci­pio deci­sion­ale del­la matrice di Eisen­how­er, è sta­to Stephen Cov­ey nel suo libro Le 7 regole per avere suc­ces­so.

In questo testo, Cov­ey ha cre­ato una matrice deci­sion­ale per aiutare le per­sone a dis­tinguere tra ciò che è impor­tante e non impor­tante, e ciò che è urgente e non urgente.

La matrice di Eisen­how­er è cos­ti­tui­ta da un quadra­to divi­so in quat­tro caselle o quad­ran­ti, etichet­tati in questo modo:

  1. Urgente / Impor­tante,
  2. Non Urgente / Impor­tante,
  3. Urgente / Non impor­tante
  4. Non urgente / Non impor­tante.

Di segui­to vedi­amo in det­taglio ogni quad­rante e capi­amo in quale dovrem­mo trascor­rere la mag­gior parte del nos­tro tem­po se deside­ri­amo essere real­mente pro­dut­tivi.

Quadrante 1: operazioni urgenti e importanti

Le attiv­ità del quad­rante 1 sono sia urgen­ti che impor­tan­ti.

Sono com­pi­ti che richiedono la nos­tra atten­zione imme­di­a­ta e lavo­ra­no anche per rag­giun­gere i nos­tri obi­et­tivi e mis­sioni a lun­go ter­mine nel­la vita.

Essi gen­eral­mente sono: crisi, prob­le­mi o sca­den­ze.

Alcu­ni esem­pi speci­fi­ci di attiv­ità urgen­ti e impor­tan­ti:

  • sca­den­ze fis­cali;
  • prob­le­mi di salute;
  • impre­visti impor­tan­ti (figli, casa, sin­istri, inci­den­ti, etc.).

Con piani­fi­cazione, pro­gram­mazione, orga­niz­zazione, e pre­ven­zione, molte di queste attiv­ità pos­sono essere rese meno prob­a­bili.

Ovvi­a­mente non è pos­si­bile impedire del tut­to che accadano degli impre­visti, ma comunque essere preparati ci eviterà di sot­trarre tem­po alle altre attiv­ità.

Rien­tra­no in questo quad­rante anche tutte le attiv­ità impor­tan­ti in sca­den­za non del­e­ga­bili. 

Quadrante 2: attività non urgenti e importanti

Le attiv­ità del quad­rante 2 sono le attiv­ità che non han­no una sca­den­za pres­sante, ma che comunque ti aiu­tano a rag­giun­gere i tuoi obi­et­tivi per­son­ali, lavo­ra­tivi, di stu­dio.

Queste attiv­ità sono gen­eral­mente incen­trate sul raf­forza­men­to delle relazioni, sul­la piani­fi­cazione per il futuro e sul miglio­ra­men­to per­son­ale.

Alcu­ni esem­pi speci­fi­ci di attiv­ità non urgen­ti ma impor­tan­ti:

  • piani­fi­cazione set­ti­manale e a lun­go ter­mine;
  • tem­po di qual­ità per la famiglia e gli ami­ci;
  • apprendi­men­to, for­mazione, stu­dio;
  • hob­by;
  • med­i­tazione e attiv­ità fisi­ca;
  • allo­cazione risparmio, inves­ti­men­ti, bud­get di spe­sa.

Sec­on­do Cov­ey, dovrem­mo tut­ti dedi­care la mag­gior parte del nos­tro tem­po a queste attiv­ità in quan­to sono quelle che ci dan­no suc­ces­so, felic­ità, e sen­so di real­iz­zazione dura­turi.

I bloc­chi e le lim­i­tazioni che spes­so impedis­cono di inve­stire abbas­tan­za tem­po ed ener­gia in queste oper­azioni pos­sono essere spie­gati da queste definizioni:

  • non sai cosa è vera­mente impor­tante per te. Se non hai idea di quali val­ori e obi­et­tivi con­tano di più per te, ovvi­a­mente non sai su quali attiv­ità dovresti dedi­care del tem­po per rag­giun­gere tali obi­et­tivi!
  • Diamo pri­or­ità alle cose che ci sem­bra­no più urgen­ti al momen­to.

Per super­are la pro­pria propen­sione al pre­sente che ci impedisce di con­cen­trar­ci sulle attiv­ità impor­tan­ti per noi, è asso­lu­ta­mente nec­es­sario vivere la vita inten­zional­mente, cioè con­sapevoli delle pro­prie azioni e con­seguen­ze, e in modo proat­ti­vo.

Quadrante 3: compiti urgenti e non importanti

Queste attiv­ità richiedono ora la tua atten­zione, ma non ti aiu­tano a rag­giun­gere i tuoi obi­et­tivi.

Si trat­ta, spes­so, di inter­ruzioni da parte di altre per­sone che ti coin­vol­go­no o che chiedono il tuo aiu­to per sod­dis­fare le loro pri­or­ità.

Alcu­ni esem­pi speci­fi­ci di attiv­ità del quad­rante 3:

  • chia­mate tele­foniche;
  • mes­sag­gi di testo;
  • il col­lab­o­ra­tore che viene alla tua scriva­nia durante l’orario di lavoro prin­ci­pale per un favore;
  • richi­este di risoluzioni di prob­le­mi.

Sec­on­do Cov­ey, molte per­sone ded­i­cano tem­po a queste attiv­ità pen­san­do che sono oper­azioni del quad­rante 1. Questo per­ché aiutare gli altri è per loro impor­tante e si sentono impor­tan­ti nel far­lo.

Inoltre, trovare soluzioni o risol­vere prob­le­mi dona sen­so di sod­dis­fazione.

La ver­ità è che esse sono impor­tan­ti per altri, ma non per te. Non lo sono per rag­giun­gere le mete che ti pre­fig­gi.

Ciò a lun­go ter­mine può portare a frus­trazione, sfidu­cia nelle tue capac­ità o risen­ti­men­to ver­so quegli indi­vidui.

Non vuol dire che sono da evitare, per­ché aiutare le per­sone è sem­pre impor­tante, ma da bilan­cia­re e da met­tere in sec­on­da o terza pri­or­ità.

Quadrante 4: attività non urgenti e non importanti

Queste oper­azioni non sono urgen­ti e non sono impor­tan­ti. Sono prin­ci­pal­mente dis­trazioni.

Esem­pi speci­fi­ci di attiv­ità non urgen­ti e non impor­tan­ti includono:

  • guardare la TV;
  • nav­i­gare sen­za pen­sieri sul Web;
  • gio­care con i video­giochi;
  • uti­liz­zare i social;
  • shop­ping com­pul­si­vo.

Se ti fer­mi a pen­sare a quan­to tem­po pas­si a com­piere queste attiv­ità e ti ren­di con­to che occu­pano gran parte del­la tua gior­na­ta è doveroso sapere che un giorno potrai avere una sen­sazione che ti farà dire: Sto spre­can­do la mia vita.

Pro­va a cronome­trare per un giorno quan­to tem­po impieghi facen­do questo genere di attiv­ità. Se puoi, anche per una set­ti­mana.

Ti stupi­rai di sco­prire che in realtà, molto spes­so, quel­la impres­sione di non avere tem­po, in realtà, è un’il­lu­sione.

Comunque questo non sig­nifi­ca che una per­sona deb­ba elim­inare del tut­to le attiv­ità del quad­rante 4 dal­la pro­pria vita.

Va bene se dopo una gior­na­ta par­ti­co­lar­mente fre­net­i­ca e impeg­na­ti­va ci si mette a nav­i­gare casual­mente su Inter­net o guardare il pro­gram­ma TV prefer­i­to per poco tem­po, è rilas­sante e aiu­ta a stac­care la spina.

Bas­ta essere con­sapevoli e fare atten­zione a dedi­care loro la gius­ta dose di tem­po.

Pri­ma di uti­liz­zare la matrice di Eisen­how­er, è molto impor­tante impara­re a fare bene una to do list, che è già un otti­mo pun­to di parten­za. Solo quan­do ti è chiaro cosa hai da fare, potrai smistare le tue attiv­ità nel­la matrice.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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