Mercato immobiliare in Italia: le ripercussioni della guerra in Ucraina

Il con­flit­to, la guer­ra in Ucraina e le sanzioni eco­nomiche imposte alla Rus­sia stan­no già aven­do, e con­tin­uer­an­no ad avere, un impat­to sig­ni­fica­ti­vo sul­l’e­cono­mia del­l’I­talia e del­l’Eu­ropa. Questi effet­ti eco­nomi­ci si propagher­an­no a cas­ca­ta, inter­es­san­do ogni set­tore.

In questo arti­co­lo, cercher­e­mo di fare luce sug­li even­tu­ali svilup­pi del mer­ca­to immo­bil­iare. Pri­ma di entrare nel mer­i­to del­l’anal­isi, è nec­es­sario fare una pre­mes­sa impor­tante: le infor­mazioni e le pre­vi­sioni che seguono potreb­bero non essere più valide in futuro, poiché la situ­azione è in con­tin­uo muta­men­to e pos­si­amo fare affi­da­men­to solo sui dati e sulle conoscen­ze disponi­bili al momen­to.

L’Impatto diretto della guerra in Ucraina sul mercato immobiliare

Nel breve peri­o­do, gli effet­ti sul mer­ca­to immo­bil­iare sono meno evi­den­ti rispet­to ad altri set­tori, che potreb­bero subire una crisi imme­di­a­ta. Le sanzioni alla Rus­sia, infat­ti, pro­ducono effet­ti rapi­di sui mer­cati e sul­l’e­cono­mia glob­ale. Tut­tavia, il set­tore immo­bil­iare segue dinamiche di mer­ca­to più lente e cicliche, che si svilup­pano su oriz­zon­ti tem­po­rali medio-lunghi, ren­den­do dif­fi­cile osser­vare un impat­to sig­ni­fica­ti­vo nel breve ter­mine.

Dunque, le con­seguen­ze del­la guer­ra in Ucraina e delle sanzioni alla Rus­sia, tra cui l’in­flazione cres­cente, l’au­men­to dei prezzi di luce, gas e ben­z­i­na, e le pre­vi­sioni di ral­len­ta­men­to del­la cresci­ta eco­nom­i­ca in Italia, sono ormai evi­den­ti. La situ­azione sta provo­can­do un cli­ma di incertez­za, ma come influen­z­erà il mer­ca­to immo­bil­iare?

Le previsioni per il mercato immobiliare

Sec­on­do l’Osser­va­to­rio di Nomis­ma, le prospet­tive per il set­tore immo­bil­iare sono con­trastan­ti, con un mix di pre­oc­cu­pazione e un cer­to ottimis­mo. Pri­ma del con­flit­to, si prevede­vano 736.000 com­praven­dite (basate su un’anal­isi pre-guer­ra), ma poi la sti­ma è sta­ta ridot­ta a 672.000 (parte delle stime riv­iste nel 2022–2023). Anche le erogazioni di mutui, inizial­mente sti­mate a 68 mil­iar­di di euro, sono state abbas­sate a 60,4 mil­iar­di. Il rap­por­to sot­to­lin­ea che, sebbene il mer­ca­to res­i­den­ziale abbia mostra­to resilien­za, un sec­on­do shock potrebbe portare a un nuo­vo ridi­men­sion­a­men­to, a meno che non vengano adot­tate politiche di sup­por­to finanziario e mon­e­tario.

Nel 3° Osser­va­to­rio sul Mer­ca­to Immo­bil­iare 2024, pub­bli­ca­to il 5 dicem­bre 2024, Nomis­ma ha evi­den­zi­a­to i seguen­ti pun­ti:​

  • Ripresa delle com­praven­dite: il calo dei tas­si di inter­esse ha sti­mo­la­to una lieve ripresa nelle inten­zioni di acquis­to e nelle transazioni, por­tan­do a uno sce­nario nuo­va­mente espan­si­vo. ​
  • Fre­na­ta dei prezzi: nonos­tante la ripresa delle com­praven­dite, i prezzi han­no mostra­to una cer­ta sta­bil­ità, con alcune fles­sioni in cit­tà come Milano (-1,5%), Bari, Roma, Tori­no e Venezia Lagu­na. 
  • Aumen­to degli affit­ti: l’in­cre­men­to del sovraf­fol­la­men­to, dovu­to anche all’i­nac­ces­si­bil­ità all’ac­quis­to, ha spin­to al rial­zo i canoni di locazione, con aumen­ti supe­ri­ori al 3% ann­uo in molte cit­tà, tra cui Milano (3,2%) e Roma (4,7%). ​

Questi dati indi­cano una situ­azione di mer­ca­to com­p­lessa, carat­ter­iz­za­ta da una ripresa delle com­praven­dite, ma anche da una cer­ta pres­sione sui prezzi e sug­li affit­ti. 

Settori più colpiti e tendenze future

Nonos­tante il set­tore immo­bil­iare pos­sa subire un impat­to, dovrebbe risen­tirne meno rispet­to ad altri come quel­lo ener­geti­co e tur­is­ti­co, che potreb­bero affrontare una crisi. L’in­flazione cres­cente potrebbe, infat­ti, spin­gere molti ital­iani a inve­stire in beni rifu­gio come la casa. I dati indi­cano che i prezzi degli immo­bili, soprat­tut­to delle abitazioni nuove, con­tin­u­ano a crescere.

Per il res­i­den­ziale di lus­so, potrebbe essere nec­es­sario con­sid­er­are l’im­pat­to del­l’assen­za di investi­tori rus­si, noti per essere tra i mag­giori acquiren­ti. In gen­erale, gli esper­ti di Nomis­ma avvertono che gli effet­ti a lun­go ter­mine del­la guer­ra in Ucraina sul­l’e­cono­mia ital­iana sono dif­fi­cili da prevedere, ma l’at­tuale incertez­za potrebbe portare a una perdi­ta di cresci­ta del PIL più sig­ni­fica­ti­va di quan­to inizial­mente pre­vis­to.

Impatti a medio-lungo termine sul mercato immobiliare

Le prin­ci­pali con­seguen­ze che potreb­bero man­i­fes­tar­si a medio-lun­go ter­mine sul mer­ca­to immo­bil­iare sono sostanzial­mente due, e da queste si svilup­pano diver­si sce­nari pos­si­bili. Ecco i due prin­ci­pali effet­ti pre­visti:

  • Aumen­to del­l’in­flazione: si prevede un’ul­te­ri­ore cresci­ta del­l’in­flazione, che potrebbe indurre gli ital­iani a adottare com­por­ta­men­ti più cau­ti nelle loro scelte finanziarie, con rif­lessi anche sul mer­ca­to immo­bil­iare.
  • Aumen­to dei tas­si di inter­esse sui mutui: il tas­so fis­so dei mutui è aumen­ta­to, attual­mente si aggi­ra intorno al 3,03%, un fat­tore che non è pos­i­ti­vo per chi intende richiedere un mutuo, a causa dei cres­cen­ti costi e del­l’in­certez­za eco­nom­i­ca. Inoltre, l’in­flazione potrebbe influire sug­li spread ban­cari, deter­mi­nan­do un aumen­to com­p­lessi­vo del cos­to dei mutui.

Vendita e Acquisto di immobili: condizioni di reciprocità

La ven­di­ta di immo­bili non è sogget­ta a par­ti­co­lari lim­i­tazioni. Tut­tavia, gli enti cred­i­tizi che oper­a­no nel­l’U­nione Euro­pea non pos­sono accettare deposi­ti supe­ri­ori a 100.000 euro da parte di sogget­ti rus­si o res­i­den­ti in Rus­sia. Ques­ta restrizione non si appli­ca, invece, agli enti cred­i­tizi prove­ni­en­ti da Sta­ti extra-UE, com­pre­sa la Rus­sia, e alle cosid­dette “sub­sidiaries of EU par­ent com­pa­nies” (fil­iali extra-UE di grup­pi ban­cari europei), come indi­ca­to nelle FAQ del­la Com­mis­sione Euro­pea del 3 mag­gio 2022.

Le oper­azioni di acquis­to di immo­bili non sono soggette a restrizioni, a meno che l’ac­quirente non sia una per­sona fisi­ca con per­me­s­so di sog­giorno in Italia (art. 2, com­ma 2, del D.Lgs 286/1998). Se l’ac­quirente non rien­tra in ques­ta cat­e­go­ria, è nec­es­sario ver­i­fi­care la con­dizione di rec­i­proc­ità, sta­bili­ta dal­l’art. 16 delle pre­leg­gi, che impone che un sogget­to straniero non pos­sa oper­are in Italia se, nel suo paese d’o­rig­ine, un ital­iano non può fare altret­tan­to. 

Al momen­to, l’ac­cor­do Italia-Rus­sia sul­la pro­mozione e pro­tezione rec­i­p­ro­ca degli inves­ti­men­ti, in vig­ore dal 7 luglio 1997, è anco­ra vali­do, nonos­tante la dichiarazione del­la Com­mis­sione UE del 15 mar­zo 2022, che ha dichiara­to non più applic­a­bile la clau­so­la del­la “nazione più favorita” nei con­fron­ti del­la Rus­sia.

L’investimento immobiliare come rifugio in tempi di crisi

Da quan­do c’è la guer­ra in Ucraina, ha anco­ra sen­so pen­sare all’investimento immo­bil­iare come bene rifu­gio? Sì, sen­za dub­bio. La guer­ra in Ucraina, così come le guerre in gen­erale, gen­er­a­no sem­pre peri­o­di di grande volatil­ità eco­nom­i­ca e incertez­za, e in queste cir­costanze, la casa è stori­ca­mente con­sid­er­a­ta uno dei prin­ci­pali beni rifu­gio. È plau­si­bile prevedere una doman­da inter­na robus­ta, sostenu­ta dal­la neces­sità di inve­stire i rispar­mi accu­mu­lati da molti ital­iani che non sono sta­ti pesan­te­mente dan­neg­giati dagli effet­ti eco­nomi­ci del­la pan­demia.

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Smart Investor

Alessandro Del Saggio

Investitore, Imprenditore e formatore dal 2014.
Da sempre appassionato di investimenti e business, credo fortemente nella crescita personale e nel dare sempre il meglio di sè.

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