Il minimalismo è uno dei concetti alla base della figura del nomade digitale.
Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di minimalismo. Non solo in campo artistico.
Esistono diverse definizioni e approcci di minimalismo.
C’è chi ha una concezione puramente estetica di questa filosofia e pur apprezzando il minimalismo nel design, nell’arte e nell’architettura lo ignora in altri ambiti della propria vita.
Altri lo considerano come un credo politico o religioso e ne sposano i principi per portare avanti le proprie battaglie di difesa ambientale e decrescita economica.
C’è chi più prosaicamente vede il minimalismo come un semplice approccio per organizzare il proprio guardaroba, la propria casa e la propria vita.
Una definizione molto adeguata è: “la ricerca consapevole di ciò che porta gioia nella nostra vita e l’eliminazione volontaria di tutto il resto”.
Sposare la filosofia minimalista significa quindi scegliere in maniera cosciente quegli oggetti, quelle attività e quelle persone che portano felicità, gioia e serenità nella nostra vita.
Solo una volta individuate queste, avrà senso iniziare il processo di eliminazione. Processo che dovrà essere volontario e non imposto da qualcuno o qualcosa.
Il minimalismo in pratica
Chi si avvicina al minimalismo e vuole davvero sposare questa filosofia, lo fa perché è stanco di sentire la propria mente appesantita dal superfluo. Lo fa perché ha bisogno di tornare a respirare, di sentirsi leggero e più libero.
Può succedere nella vita di sentirsi sovraccarichi e di avere tante, troppe cose per la testa. E riuscire a individuare cos’è realmente essenziale, cos’è davvero importante, è fondamentale. Soprattutto quando si è agli inizi della propria carriera di investitori. Quando il tempo non ci sembra tanto, e i pensieri aumentano.
Semplifica il tuo guardaroba
Può sembrare un inizio un po’ superficiale. Ma è un ottimo punto di partenza per comprendere al meglio questa filosofia e farla propria.
A tal proposito, Project 333 potrebbe essere molto interessante.
Project 333 è un’idea di Courtney Carver, autrice del blog “Be more with less”, e non è altro che una sfida che consiste nel vestirsi per 3 mesi con non più di 33 capi di abbigliamento.
Le regole sono:
- I 33 capi di abbigliamento includono vestiti, accessori, gioielli, giacche e scarpe.
- Le fedi e altri gioielli con cui abbiamo un legame affettivo, la biancheria intima e il vestiario da palestra non vanno contati nella lista dei 33 capi.
- Una volta scelti i 33 capi da indossare nei successivi 3 mesi, tutti gli altri oggetti di abbigliamento vanno sigillati in uno scatolone.
- Il progetto non ha scopi estremisti. Se uno dei capi scelti si rovina o non ci sta più bene, può essere sostituito.
Questa sfida è un buon punto di partenza, perché aiuta le persone a comprendere realmente quello di cui hanno bisogno. Ma ancora di più a capire che tutto il resto è superficiale e non essenziale.
Semplifica il rumore digitale
Negli ultimi 10 anni la tecnologia è probabilmente diventata una delle principali fonti di complessità nella nostra vita. Il continuo flusso di informazioni con cui siamo bombardati ogni giorno crea in noi ansia, e un perenne stato di allerta.
Avere un approccio minimalista nei confronti della tecnologia significa scegliere con consapevolezza quegli strumenti e quei siti che “ci portano gioia ed eliminare volontariamente tutto il resto”.
Per farlo, esistono veramente numerosi strumenti e metodi ideati appositamente negli ultimi anni, dato che è diventato un bisogno sempre più richiesto.
Non esiste un metodo migliore di un altro. Ci sono metodi adatti e meno adatti per ciascuno di noi.
La cosa migliore da fare è svolgere qualche ricerca, provarne alcuni e scegliere quelli con cui ci si trova meglio e con cui si ottengono risultati migliori.
Semplifica i tuoi spazi
Ci sono persone che sostengono che si trovano meglio nel disordine che nell’ordine. Questo non è del tutto vero.
Non bisogna confondere il disordine con il concetto personale di ordine.
Se gli spazi in cui viviamo e lavoriamo sono in disordine, inconsciamente creano un sottile, ma insistente, rumore mentale. Un rumore mentale che ci rallenterà, ci appesantirà, ci inquieterà.
Un oggetto fuori posto, anche se non evidentemente fuori posto, crea nella nostra mente un pensiero di allarme. C’è qualcosa che non va. Anche se consciamente non abbiamo individuato cosa nello specifico. Il cervello in automatico trasforma queste informazioni in segnali di allerta.
Piccoli pensieri, che magari possono anche essere ignorati e che in apparenza non ci turbano. Ma che comunque sono presenti e non permettono un libero flusso di pensiero.
Vivere in spazi minimalisti, dove è facilmente individuabile un oggetto fuori posto, permetterà alla nostra mente di avere un senso di benessere e levità.
A tal proposito un libro molto raccomandato è Il magico potere del riordino di Marie Kondo.
Semplifica le tue relazioni
Le relazioni possono essere per noi la più grande fonte di gioia o di stress.
Saper selezionare con cura le persone che vogliamo nella nostra quotidianità e allontanarci dalle altre può fare un’enorme differenza sulla nostra qualità di vita.
Spesso scegliamo di rimanere attaccati a qualcosa, non perché quel qualcosa ci dà felicità, ma perché siamo terrorizzati dal cambiamento.
Siamo spaventati dalla possibilità di fare scelte sbagliate e allora preferiamo una vita mediocre, ma che in fondo conosciamo, piuttosto che un rischioso salto nel buio.
Semplifica i tuoi impegni
Inutile sbarazzarsi di tutto ciò che di superfluo si possiede se poi si hanno mille impegni che intasano l’agenda.
Il primo passo è sicuramente quello di imparare a dire qualche “No” in più. Banale come consiglio, ma pur sempre efficace e sottovalutato.
In generale, però, semplificare i propri impegni richiede un approccio più articolato e soluzioni più sofisticate.
Dipende un po’ dalla propria scelta di vita personale e dalla propria professione. Una persona che lavora come dipendente difficilmente può dire di no al capo.
Un libero professionista, invece, può gestirsi gli impegni e dovrebbe anche farlo. Uno dei più grandi errori che fanno i liberi professionisti è proprio quello di prendere più impegni di quelli che si possono gestire.
Giustamente più lavorano e più guadagnano. Ma spesso alla fine pagano un prezzo molto alto.
Inoltre, chi non sa scegliere bene le attività da svolgere in prima persona, difficilmente riuscirà a scalare la propria attività.
Bisogna imparare a prendersi obbligatoriamente del tempo per sé e per i propri cari.
È un errore che hanno commesso in tanti, come potrai scoprire all’interno della community gratuita di Investhero.
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