Mining, criptovalute e blockchain: cosa devi sapere

Cos’è il Mining? Ho sentito spesso questa domanda, adesso vediamo insieme di cosa si tratta per fare un po’ di chiarezza. 

Il termine “mining” deriva dall’inglese “to mine”, che significa “estrarre”. Nel caso di Bitcoin, rappresenta il processo che fornisce un meccanismo, di regolazione stabile, per le reti delle criptovalute. I “miner” di crypto, come nel caso del Bitcoin, sono detentori dei computer. Essi infatti, contribuiscono, con la propria potenza di calcolo, alla rete peer-to-peer. La presenza dei miner garantisce: efficienza e sicurezza delle transazioni, all’interno del sistema delle criptovalute. 

Ma facciamo un passo indietro, beh molto indietro…

Tranquillo è solo per fornirti il quadro della situazione generale, ti garantisco che alla fine di questo post, tutto ti sarà più chiaro. 

Quando nel 2009 fu lanciato Bitcoin (BTC), solo poche persone sapevano  cosa fosse.

 All’epoca, la blockchain era un concetto nuovo e veniva poco compresa nel suo insieme. Ancora oggi, la blockchain rimane un argomento di grande interesse. Sebbene spesso sia associata soltanto alle criptovalute, in realtà si tratta di un concetto autonomo su cui le criptovalute possono basarsi.

Come funziona e a cosa serve la Blockchain

L’obiettivo della blockchain è: creare un registro, contenente un tracciato delle transazioni nell’arco degli anni. Parliamo sia di transazioni finanziarie, sia di messaggi e molto altro.

Per farla breve, la blockchain è una catena di blocchi di dati. Ogni blocco di dati in questa implementazione contiene quattro informazioni:

  1. L’ora in cui il blocco è stato creato: Timestamp
  2. I dettagli delle transazioni contenute in un blocco: ovvero la radice della transazione (che possiamo immaginare come una piccola parte del registro). 
  3. Hash precedente. Quando un blocco di dati viene elaborato, il suo hash diventa l’hash precedente del blocco successivo nella catena. In questo modo i blocchi si collegano tra loro.
  4. Nonce: un campo che consente al miner di inserire valori numerici variabili al fine di modificare l’hash del blocco. Lo scopo è trovare un nonce, che renda l’hash del blocco iniziale con gli zeri necessari per aumentarne la sicurezza. 

Blockchain e minig: cosa sono le implementazioni:

In tutto l’utilizzo di questa tecnologia, esistono svariate implementazioni. In questa spiegazione, non mi dilungo particolarmente, poiché abbiamo realizzato diversi articoli a riguardo, che ti lascio linkati. Le implementazioni più note sono:

  1. Proof of Work (PoW): rende il calcolo di un hash valido per un blocco difficile. La prima persona a calcolare un hash valido (miner) lo invia alla rete. Qui viene convalidato dagli altri miner, prima di essere aggiunto alla catena. 
  2. Proof of Stake (PoS): i creatori dei blocchi vengono selezionati in modo pseudo-casuale in base al loro “stacking di criptovalute” (partecipazione) nella blockchain. Questo approccio è utilizzato molto in ambito crypto. Ciò poiché, il valore della partecipazione, è calcolato in base alla quantità di valuta detenuta da ciascun membro.
  3. Practical Byzantine Fault Tolerance (PBFT): una forma di consenso basata sulla tolleranza ai guasti bizantini. PBFT è progettato per “tollerare” i guasti nel sistema e sistemarli automaticamente.

Mining

È finalmente arrivato il momento che tanto hai atteso, parliamo del mining.

Prima però è doveroso fare una premessa. Il mining è in realtà un aspetto specifico delle criptovalute che utilizza la soluzione di Proof of Work. Perciò non è totalmente rilevante, per la maggior parte delle altre applicazioni blockchain.

Come funziona il mining e la proof of Work?

Partiamo dalla Proof of Work, come funziona praticamente?

Questa implementazione, si basa sull’impostazione di una “difficoltà obiettivo” per l’hash. Questo obiettivo numerico richiede che l’hash soddisfi determinate condizioni. Tuttavia bisogna valutare il fatto che gli hash sono sempre gli stessi per un determinato set di dati. Per cui, dobbiamo modificare un valore che fa parte dei dati per cercare di manipolare il valore dell’hash. È qui che entra in gioco il nonce. Come abbiamo visto poco fa, il nonce è un valore numerico che il miner assegna a sua scelta. Lo scopo è la sicurezza. Come abbiamo detto, maggiori zeri possiede un hash, maggiore sarà la sua efficacia in termini di sicurezza. Ricordi?

Pertanto, se l’hash non soddisfa la difficoltà obiettivo, proviamo con un nonce diverso e ripetiamo il processo con i dati originali.

È fondamentale sapere, che tutte le persone che effettuano la verifica, dovrebbero avere una copia degli stessi dati. Perciò, nel caso in cui qualcuno manipoli i dati per generare un hash falsato, sarebbe immediatamente rilevato e respinto dalla rete.

Com’è possibile?

Questo accade, poiché la verifica della correttezza del lavoro è veloce. Pertanto, la rete può facilmente verificare e rifiutare i risultati non validi.

 

Come abbiamo menzionato in precedenza, alcune volte viene utilizzata, la Proof of Work, come meccanismo per il mining. Infatti, la prima persona che genera con successo un hash valido, accettato dalla rete, viene premiata. Il premio naturalmente altro non è, che le commissioni di transazione incluse nel blocco e/o con una nuova moneta della valuta.

Non sorprende che tutto ciò abbia portato a una corsa per l’estrazione di queste valute. E come in tutte le attività legate al denaro, una corsa per sviluppare metodi di estrazione più efficienti e veloci. 

Questa non vuole essere una guida, ma piuttosto, una panoramica generale per sciogliere alcuni dubbi. Tuttavia il blog è ricco di informazioni utili all’approfondimento di tali argomenti. Ti lascio qui l’articolo specifico su: cos’è e come funziona il mining di criptovalute.

Conclusione

In conclusione, il mining, la blockchain e le criptovalute hanno introdotto una serie di novità nel mondo finanziario e tecnologico:

  • Il mining: ha fornito un meccanismo per validare e registrare le transazioni nelle criptovalute. 
  • La tecnologia blockchain: offre una soluzione innovativa per la registrazione sicura e trasparente delle transazioni. 

In sintesi, l’evoluzione di queste tecnologie richiede un equilibrio tra l’adozione responsabile e l’attenzione alle conseguenze indesiderate. Tutto ciò, al fine di sviluppare un futuro finanziario e tecnologico sostenibile e sicuro.

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Stefano Picchio
Imprenditore digitale
Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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