Dalle parole ai fatti: 3 consigli per imparare come agire

Ti è mai suc­ces­so di avere tut­to pron­to: obi­et­tivi chiari, un piano ben strut­tura­to e le risorse nec­es­sarie, e poi non sapere come agire?

Aris­totele ci invi­ta a seguire un per­cor­so pre­ciso:

pri­ma di tut­to, ren­dete i vostri ide­ali con­creti e real­iz­z­abili trasfor­man­doli in obi­et­tivi chiari; poi, accer­tat­e­vi di avere le com­pe­ten­ze, i mezzi e le strate­gie per rag­giunger­li; infine, canal­iz­zate ogni risor­sa ver­so il tra­guar­do pre­fis­sato”.

Per­tan­to, è fon­da­men­tale sapere:

  • Cosa fare,
  • Quan­do far­lo,
  • Come far­lo,

dan­do sem­pre il mas­si­mo delle pro­prie pos­si­bil­ità.

A chi non è mai suc­ces­so? Ti sveg­li la mat­ti­na pieno di buone inten­zioni, immag­i­nan­do tut­to ciò che vor­resti fare in quel­la gior­na­ta:

  • dedi­car­ti a 20 minu­ti di eser­cizio,
  • gustare una colazione sana con un frul­la­to di frut­ta,
  • portare a ter­mine quel prog­et­to che aspet­ta da tem­po,
  • iscriver­ti final­mente a quel cor­so che ti ispi­ra,
  • iniziare (o ripren­dere) a leg­gere un libro appas­sio­n­ante o mag­a­ri com­in­cia­re a scriverne uno tuo,
  • sis­temare le piante sul ter­raz­zo, approf­ittan­do di quel­la splen­di­da gior­na­ta.

E poi? Una vol­ta alza­ti dal let­to, sem­bra qua­si che quei pen­sieri non ti siano mai appartenu­ti e non sai come agire.

Questo accade per­ché abbi­amo un con­trol­lo lim­i­ta­to sui pen­sieri e ancor di più sui nos­tri com­por­ta­men­ti, e in un cer­to sen­so è un bene. Se ogni idea si trasfor­masse auto­mati­ca­mente in azione, il mon­do sarebbe un caos, con per­sone che agis­cono d’im­pul­so sen­za freni. Pen­sieri fugaci, come quel­li che ci attra­ver­sano quan­do siamo arrab­biati, spes­so è meglio che resti­no solo nel­la nos­tra mente.

Come agire con determinazione: superare le paure e trasformare le intenzioni in azioni

Da dove nasce la spin­ta per agire? La rispos­ta è sem­plice, tut­to parte dal­la men­tal­ità gius­ta e da una buona orga­niz­zazione. Per­ciò, per impara­re come agire pri­ma bisogna:

  • Val­oriz­zare il nos­tro tem­po.
  • Inte­grare pic­cole abi­tu­di­ni che pos­sono trasfor­mare la nos­tra gior­na­ta.
  • Conoscere le risorse a nos­tra dis­po­sizione e quelle di cui abbi­amo real­mente bisog­no.

Dopodiché, non res­ta che un pas­so fon­da­men­tale: iniziare davvero.

Trop­po spes­so ci per­diamo nel con­tin­uo piani­fi­care, riman­dan­do l’azione e pro­cras­ti­nan­do con scuse banali come:

  • “Non sono anco­ra pronta.”
  • “Devo finire pri­ma ques­ta cosa.”
  • “Aspet­to di com­pletare un cor­so per avere tut­ti gli stru­men­ti.”

Se queste frasi suo­nano famil­iari, non pre­oc­cu­par­ti, almeno una vol­ta ci siamo pas­sati tut­ti, il seg­re­to sta nel­la volon­tà di smet­tere di pro­cras­tinare. L’incapacità di agire spes­so ha radi­ci pro­fonde nel nos­tro modo di pen­sare e ogni giorno lot­ti­amo con:

  • la pau­ra di fal­lire,
  • il sen­so di inadeguatez­za,
  • la sin­drome dell’impostore.

Questi osta­coli nascono spes­so da una scarsa fidu­cia in noi stesse o da un’autostima frag­ile. Bas­ta un cliente dif­fi­cile o una crit­i­ca sul lavoro per far vac­il­lare le nos­tre certezze, spe­cial­mente quan­do si lavo­ra in autono­mia.

Come agire trasformando le idee in progetti

Chiarire gli obi­et­tivi è il pri­mo pas­so ver­so un per­cor­so più defini­to e tran­sitabile. Quan­do arriv­i­amo alla fase oper­a­ti­va, agire sig­nifi­ca met­tere in moto diver­si ele­men­ti, come:

  • Allenare costan­te­mente mente, cor­po e spir­i­to, per man­ten­er­ci pron­ti e moti­vati.
  • Definire chiara­mente il risul­ta­to che vogliamo ottenere.
  • Iden­ti­fi­care gli stru­men­ti più adat­ti per rag­giun­gere i nos­tri obi­et­tivi.
  • Piani­fi­care con pre­ci­sione come agire in ogni fase, evi­tan­do improvvisazioni inutili.
  • Mon­i­torare i risul­tati, per capire dove pos­si­amo miglio­rare.
  • Aggiustare e ripetere, in un proces­so con­tin­uo di miglio­ra­men­to.

L’obiettivo è uti­liz­zare tut­to ciò che abbi­amo impara­to, per agire sen­za sen­tire il peso e la pres­sione del fal­li­men­to, per non restare bloc­cati.

Questo proces­so, però, non si avvia sen­za una sol­i­da base: un mind­set rin­no­va­to e una preparazione adegua­ta. Il resto? È ques­tione di dedi­zione, per­se­ver­an­za e capac­ità di sper­i­menta­re: provare, sbagliare, cor­reg­gere, e ripar­tire, sem­pre con gen­tilez­za ver­so noi stes­si.

Capire come agire e far­lo bene, non è sem­pre imme­di­a­to, richiede tem­po e impeg­no, ma è nec­es­sario per trasfor­mare le pro­prie idee in prog­et­ti che potreb­bero avere un impat­to sig­ni­fica­ti­vo sul­la nos­tra vita .

3 Consigli per passare all’azione

1.Vuoi sapere come agire? Superare l’inerzia!

Il pas­so più dif­fi­cile di ogni per­cor­so è qua­si sem­pre l’inizio. Anche un pic­co­lo gesto può fare la dif­feren­za: impeg­nati a com­pier­lo.

Capire come agire e com­piere effet­ti­va­mente l’azione innesca un movi­men­to che ali­men­ta la moti­vazione. Una vol­ta avvi­a­to il proces­so, la spin­ta cresce e ciò che inizial­mente appari­va impos­si­bile diven­ta via via più alla por­ta­ta.

2.Prepararsi all’azione

Esistono alcune strate­gie sem­pli­ci che pos­sono aiu­tar­ti a ridurre quel­lo che viene defini­to “l’at­tri­to del pri­mo pas­so”:

  • Obi­et­tivi chiari e rag­giun­gi­bili: sud­di­vi­di il tuo grande prog­et­to in com­pi­ti più pic­coli e facil­mente gestibili. Questo rende il cam­mi­no meno intim­ida­to­rio e ti dà una direzione pre­cisa.
  • Flessibil­ità: ricor­da che i piani sono delle linee gui­da, non regole rigide. Sii pron­to a mod­i­fi­care il tuo approc­cio in base alle cir­costanze che si pre­sen­tano.
  • Sca­den­ze: fis­sa dei ter­mi­ni real­is­ti­ci per ogni attiv­ità. Avere una sca­den­za crea un sen­so di urgen­za e ti aiu­ta a evitare la pro­cras­ti­nazione.
  • Respon­s­abil­ità: è una prat­i­ca con­sigli­a­ta, con­di­videre i pro­pri obi­et­tivi con una per­sona di fidu­cia. Poiché, avere qual­cuno a cui ren­dere con­to aumen­ta la moti­vazione e la pos­si­bil­ità di suc­ces­so.

3.Abbracciare il rischio di fallire

Pri­ma di capire come agire, bisogna com­pren­dere che il fal­li­men­to fa parte del per­cor­so ed è inevitabile. Invece di temer­lo, impar­i­amo ad accoglier­lo come una fonte di apprendi­men­to. Ogni errore è una lezione che ci aiu­ta a per­fezionare e miglio­rare la nos­tra strate­gia.

E ricor­diamo che l’u­ni­co vero fal­li­men­to è restare fer­mi, sen­za fare nul­la!

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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