Perchè è difficile cambiare

Un cam­bi­a­men­to non por­ta sem­pre un miglio­ra­men­to, ma sicu­ra­mente non ci può essere un miglio­ra­men­to sen­za un cam­bi­a­men­to. Questo è un prin­ci­pio che in tan­ti conoscono eppure, nonos­tante questo, per molti di noi è dif­fi­cile cam­biare.

Spes­so sen­ti­amo le per­sone intorno a noi dichiarare, fer­ma­mente con­vinte, di vol­er portare un cam­bi­a­men­to nel­la loro vita, come mag­a­ri sarà suc­ces­so anche a te, per poi dopo fal­lire.

La volon­tà di inten­to, infat­ti, spes­so non è suf­fi­ciente.

A volte nem­meno assumer­si pien­amente la respon­s­abil­ità del pro­prio cam­bi­a­men­to, pri­mo pas­so fon­da­men­tale, bas­ta.

Poi ci sono le svari­ate tec­niche che sicu­ra­mente ti avran­no con­siglia­to per attuare al meglio il cam­bi­a­men­to, le quali a volte han­no fun­zion­a­to, altre volte, invece, no.

Di queste, in rete, ne potrai trovare vera­mente tante. Purtrop­po, la mag­gior parte pos­sono essere piut­tosto sogget­tive. Nel sen­so che potreb­bero essere vera­mente adat­te e valide per una per­sona, ma riv­e­lar­si inef­fi­caci per un’al­tra.

Sta di fat­to che molte volte queste tec­niche fal­lis­cono, sem­plice­mente, per­ché le per­sone non sono preparate a ciò che van­no incon­tro.

Si è osser­va­to, infat­ti, che indipen­den­te­mente dal­la tec­ni­ca uti­liz­za­ta per attuare un cam­bi­a­men­to nel­la pro­pria vita, prati­ca­mente tutte le per­sone affrontano lo stes­so per­cor­so.

Ovvero si ritro­ver­an­no a vivere 5 fasi ben dis­tinte durante il cam­bi­a­men­to.

Il ciclo emotivo del cambiamento

Negli anni ‘70, i ricer­ca­tori amer­i­cani Don Kel­ley e Daryl Con­ner notarono che molti degli indi­vidui che ave­vano affronta­to un cam­bi­a­men­to volon­tario si era­no ritrovati ad attra­ver­sare 5 fasi, e in ognuna di queste fasi ave­vano vis­su­to un pre­ciso sta­to emo­ti­vo.

Da qui nacque il nome Emo­tion­al Cycle of Change, Ciclo Emo­ti­vo del Cam­bi­a­men­to, denom­i­nazione uti­liz­za­ta per la pri­ma vol­ta dai due ricer­ca­tori nell’Annual Hand­book for Group Facil­i­ta­tors del 1979.

Il ciclo emo­ti­vo del cam­bi­a­men­to, per­ciò, può riv­e­lar­si uno stru­men­to molto utile, in quan­to gra­zie a esso una per­sona è con­sapev­ole di ciò che l’aspet­ta.

Affrontan­do un cam­bi­a­men­to volon­tario, ti ritro­verai a provare una serie di sta­ti d’an­i­mo, non tut­ti piacevoli, diver­si per ogni fase e che richiedono anche un atteggia­men­to men­tale diver­so per ognuno.

Vedi­amo quali sono queste fasi che affron­terai durante un cam­bi­a­men­to.

1. Ottimismo ingiustificato

In ques­ta pri­ma fase, sarai per­va­so dal soli­to entu­si­as­mo che si pro­va ogni qual vol­ta si inizia un nuo­vo per­cor­so per rin­cor­rere un nuo­vo obi­et­ti­vo.

Ti sen­ti­rai come impreg­na­to da un sen­so di invin­ci­bil­ità, poco razionale e del tut­to ingius­ti­fi­ca­to.

Tut­to ti apparirà pos­si­bile e la tua moti­vazione sarà ai mas­si­mi liv­el­li.

Ques­ta fase, purtrop­po, non è des­ti­na­ta a durare, ma in questi pri­mi giorni avrai l’oc­ca­sione per porre bene le fon­da­men­ta nec­es­sarie a com­pletare il cam­bi­a­men­to.

Sarà molto impor­tante in questo step met­tere per iscrit­to una lista dei ben­efi­ci che ti aspet­ti di ottenere dal tuo cam­bi­a­men­to, sen­za tralas­cia­re nul­la. Questo sicu­ra­mente ti aiuterà.

Inoltre, ricor­dati di non stra­fare. Un cam­bi­a­men­to spes­so non è come una cor­sa di cen­to metri, ma più una mara­tona.

L’er­rore più grande che si può fare in questi casi è infat­ti iniziare spin­gen­do tan­to, quan­do invece la cosa migliore è iniziare in modo grad­uale, al di sot­to di quelle che sono le pro­prie pos­si­bil­ità e focal­iz­zan­dosi sul­l’essere costante.

2. Pessimismo giustificato

Dopo pochi giorni, o poche set­ti­mane, dal­l’inizio del per­cor­so di cam­bi­a­men­to, inizierai inevitabil­mente a fare “i con­ti con la realtà”.

Ovvero inizierai a spostare il focus ver­so quel­li che sono gli osta­coli che stai incon­tran­do e i risul­tati che avrai ottenu­to fino a quel momen­to, se esisten­ti.

Infat­ti, l’assen­za di risul­tati tan­gi­bili, o l’av­erne mat­u­ra­to molto pochi, aumenterà la tua frus­trazione e ti porterà a inter­rog­a­r­ti sul­l’im­peg­no che stai met­ten­do.

Inizierai ad avere dei dub­bi, a chieder­ti se quel­lo che stai facen­do è cor­ret­to, se ne vale la pena, se mag­a­ri c’è una soluzione più rap­i­da, a ter­giver­sare.

Tut­ti questi dub­bi, questi pen­sieri neg­a­tivi, ti porter­an­no a entrare in quel­la che in ger­go è sta­ta chia­ma­ta la valle del­la dis­per­azione.

In questo luo­go immag­i­nario muoiono i ten­ta­tivi di cam­bi­a­men­to del 90% delle per­sone.

La moti­vazione, la forza di volon­tà e l’en­tu­si­as­mo iniziali, qui ormai non esistono più.

In ques­ta fase sarai prati­ca­mente impreg­na­to dal­la frus­trazione, sta­to d’an­i­mo che ti porterà a mol­lare.

In tan­ti, arrivati a questo pun­to, mol­lano e deci­dono di dedi­car­si ad altro per ritrovare quel­la sen­sazione di benessere data dal­la moti­vazione e dal­l’en­tu­si­as­mo iniziali.

Questo genere di per­sone le puoi riconoscere, per­ché sono tra quel­li che oggi sem­bra­no essere al set­ti­mo cielo o super deter­mi­nate, la set­ti­mana dopo, però, saran­no sul­l’or­lo del­la dis­per­azione, men­tre quel­la dopo anco­ra saran­no di nuo­vo spriz­zan­ti di ener­gia.

Per super­are ques­ta fase, non poten­do con­tare più sulle tue forze o sul­la sola dis­ci­plina per­son­ale, ti dovrai affi­dare alla forza di volon­tà este­sa.

Ovvero dovrai trovare dei sis­te­mi esterni che ti man­ter­ran­no sul tuo per­cor­so.

Se, per esem­pio, hai deciso di elim­inare i dol­ci dal­la tua dieta, arrivati in ques­ta fase dovrai elim­inare da casa qual­si­asi dolce che pos­sa indur­ti in ten­tazione. O comunque trovare un sis­tema che ti aiu­ti.

Un esem­pio molto famoso di questo con­cet­to lo pos­si­amo trovare nel­l’Odis­sea di Omero, dove Ulisse, con­sapev­ole che né lui, né il suo equipag­gio avreb­bero resis­ti­to al richi­amo delle sirene, ordi­na ai suoi uomi­ni di legar­lo all’albero mae­stro, e di non sle­gar­lo per nes­sun moti­vo, assi­cu­ran­dosi, al con­tem­po, che loro indos­sas­sero dei tap­pi di cera.

3. Realismo incoraggiante

Come dimostra­to da Kel­ley e Con­ner, gli indi­vidui che super­a­no la fase del pes­simis­mo gius­ti­fi­ca­to, oltre ad affi­dar­si alla forza di volon­tà este­sa, instau­ra­no dei mec­ca­n­is­mi di real­is­mo incor­ag­giante.

Entra in ques­ta fase chi, prati­ca­mente, perde di vista l’o­bi­et­ti­vo finale, e inizia a focal­iz­zarsi com­ple­ta­mente sulle azioni quo­tid­i­ane.

Sarà indis­pens­abile avere anche una data di sca­den­za, decisa a pri­ori, in cui val­utare i pro­gres­si. Pri­ma di ques­ta data, dovrai igno­rare del tut­to i risul­tati ottenu­ti.

Arriva­ta la data di sca­den­za val­uterai i tuoi pro­gres­si: se li avrai ottenu­ti, allo­ra potrai iniziare a fare di più di quel­lo che si è dimostra­to fun­zionare. Se, invece, i risul­tati saran­no sot­to le tue aspet­ta­tive, avrai comunque ottenu­to delle infor­mazioni preziose che ti saran­no utili per tentare un nuo­vo approc­cio a cui asseg­n­erai una nuo­va data di sca­den­za.

L’essere prag­mati­co, con­cen­trar­ti esclu­si­va­mente sulle azioni da svol­gere, ti aiuterà a met­tere da parte il pes­simis­mo e a svilup­pare un atteggia­men­to di sper­an­za per il tuo cam­bi­a­men­to.

4. Ottimismo giustificato

Se rimar­rai focal­iz­za­to sulle sin­gole azioni quo­tid­i­ane per un peri­o­do suf­fi­cien­te­mente lun­go, entr­erai nel­la quar­ta fase del ciclo emo­ti­vo del cam­bi­a­men­to: l’ottimis­mo gius­ti­fi­ca­to.

Final­mente le cose inizier­an­no ad andare nel ver­so gius­to.

I tuoi pro­gres­si saran­no sem­pre più vis­i­bili, avrai piena fidu­cia nel per­cor­so scel­to e saprai per­fet­ta­mente come affrontare qual­si­asi nuo­vo osta­co­lo.

In ques­ta fase, sarebbe molto utile met­ter­si a dis­po­sizione di altre per­sone che vogliono affrontare il tuo stes­so cam­bi­a­men­to, come sup­por­to o anche come forza di volon­tà ester­na.

A tut­ti farebbe como­do qual­cuno che ci aiu­ti a rimanere nel per­cor­so.

Non è una cosa da fare obbli­ga­to­ri­a­mente, ma sarebbe molto apprez­za­to.

5. Conclusione

Quan­do il cam­bi­a­men­to che ti eri ripromes­so di fare sarà final­mente realtà, non com­met­tere l’errore di dar­lo per scon­ta­to: pre­miati, riconosci i tuoi mer­i­ti, cel­e­bra il tra­guar­do rag­giun­to.

Non è un caso che ogni cul­tura umana abbia i suoi riti di pas­sag­gio.

Dob­bi­amo comu­ni­care al nos­tro cervel­lo, in modo cristalli­no, che quel­lo che siamo rius­ci­ti a fare è sta­to grandioso.

Solo così instau­r­ere­mo quel cir­co­lo vir­tu­oso che ci porterà a rag­giun­gere mete sem­pre più ambiziose.

Infat­ti, potrai uti­liz­zare l’en­er­gia e l’es­pe­rien­za guadag­nati dal tuo cam­bi­a­men­to per iniziare a intro­durre nuove abi­tu­di­ni di suc­ces­so. Per­ché, alla fine, saran­no queste quelle che ti porter­an­no dei risul­tati.

Ed è molto impor­tante, se vor­rai iniziare un per­cor­so come investi­tore, svilup­pare un mind­set e delle abi­tu­di­ni di suc­ces­so.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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