Pianificazione fiscale internazionale: rischi e opportunità

La piani­fi­cazione fis­cale inter­nazionale con­sente alle imp­rese di gestire in modo effi­ciente le attiv­ità eco­nomiche all’es­tero. Per­ciò, uti­liz­zan­do strate­gie volte a ridurre il cari­co fis­cale com­p­lessi­vo, ma anche a mit­i­gare il ris­chio di con­tro­ver­sie con le Autorità fis­cali dei vari Pae­si in cui oper­a­no.

Competizione fiscale tra Stati e pianificazione fiscale internazionale

Il cres­cente svilup­po delle imp­rese spinge le aziende a cer­care con­dizioni eco­nomiche più van­tag­giose in altri Pae­si. L’obiettivo è: ridurre i costi e incre­mentare la red­di­tiv­ità.

Spo­stan­dosi all’estero, le imp­rese trovano con­dizioni favorevoli per ridurre il “cos­to fis­cale”, fon­da­men­tale per l’equilibrio dei bilan­ci azien­dali.

Di fronte a ques­ta inces­sante ricer­ca per ridurre il cari­co fis­cale, con lo scopo di mas­simiz­zare i prof­itti, gli Sta­ti han­no avvi­a­to una com­pe­tizione fis­cale, cer­can­do di offrire con­dizioni di tas­sazione più van­tag­giose per attrarre inves­ti­men­ti stranieri. Ques­ta situ­azione può com­portare liv­el­li di impo­sizione molto bassi, come avviene nei cosid­det­ti “par­a­disi fis­cali”.

D’al­tra parte, l’e­cono­mia glob­al­iz­za­ta non è rego­la­ta da un uni­co sis­tema fis­cale sovranazionale, ma da norme di fis­cal­ità inter­nazionale sta­bilite dai sin­goli ordi­na­men­ti statali. Tali nor­ma­tive si sovrap­pon­gono, cre­an­do:

  • da un lato prob­le­mi di doppia impo­sizione,
  • dall’altro oppor­tu­nità di doppia non impo­sizione per le multi­nazion­ali.

In questo con­testo, la piani­fi­cazione fis­cale inter­nazionale mira a iden­ti­fi­care le con­dizioni e gli stru­men­ti più favorevoli, con lo scopo di con­sen­tire alle multi­nazion­ali di ridurre legal­mente il cari­co fis­cale a liv­el­lo inter­nazionale. Inoltre, anal­iz­za le relazioni tra i vari ordi­na­men­ti fis­cali per evitare penal­iz­zazioni dovute a doppia impo­sizione o con­tes­tazioni da parte delle autorità fis­cali riguar­do pratiche di eva­sione o elu­sione fis­cale.

Strumenti della pianificazione fiscale internazionale

Esistono diver­si stru­men­ti per gestire una piani­fi­cazione fis­cale inter­nazionale, cias­cuno dei quali deve essere adat­ta­to al con­testo azien­dale speci­fi­co, ma anche agli obi­et­tivi da rag­giun­gere. Non esiste una strate­gia fis­cale inter­nazionale uni­ver­salmente vin­cente per ogni situ­azione. Ben­sì può essere nec­es­sario anal­iz­zare caso per caso. 

Gli stru­men­ti di piani­fi­cazione fis­cale inter­nazionale più comune­mente uti­liz­za­ti dalle multi­nazion­ali pos­sono essere sud­di­visi in tre cat­e­gorie:

  1. Local­iz­zazione dell’attività
  2. Dis­tribuzione dei red­di­ti
  3. Abu­so dei trat­tati e sfrut­ta­men­to delle asim­me­trie fis­cali.

Vedi­amoli sin­go­lar­mente nel det­taglio.

Localizzazione dell’attività

L’azien­da sceglie di oper­are in un Paese che offre un trat­ta­men­to fis­cale favorev­ole per i red­di­ti generati. Ciò garan­tisce all’azienda una bas­sa pres­sione fis­cale e, di con­seguen­za, una mag­giore red­di­tiv­ità.

Distribuzione dei redditi

Operan­do in più Sta­ti, l’impresa tende a con­cen­trar­si su due pun­ti prin­ci­pali, al fine di ridurre l’aliquota d’imposta effet­ti­va sui red­di­ti globali,perciò:

  1. Con­cen­tra la base imponi­bile nei Pae­si con fis­cal­ità agevola­ta;
  2. Spos­ta i costi nei Pae­si ad alta pres­sione fis­cale

In ques­ta cat­e­go­ria rien­tra­no stru­men­ti come l’in­deb­ita­men­to e la sot­to­cap­i­tal­iz­zazione, che con­sentono di dedurre gli inter­es­si pas­sivi nel paese deb­itore, e i prezzi di trasfer­i­men­to, che per­me­t­tono di allo­care rischi e fun­zioni nei Pae­si con bas­sa pres­sione fis­cale.

Abuso dei trattati e sfruttamento delle asimmetrie fiscali

Il ter­zo stru­men­to è rel­a­ti­vo all’abuso dei trat­tati. Dunque, le aziende pos­sono cos­ti­tuire soci­età inter­me­die (“shell com­pa­nies” o “con­duit com­pa­nies”) in deter­mi­nati Pae­si, per sfruttare i van­tag­gi fis­cali pre­visti dalle Con­ven­zioni con­tro le doppie impo­sizioni. 

Attra­ver­so stru­men­ti come gli “hybrid mis­match arrange­ments”, le multi­nazion­ali pos­sono approf­ittare del­la diver­sa clas­si­fi­cazione di alcu­ni red­di­ti nei due ordi­na­men­ti fis­cali. In questo modo evi­tano la tas­sazione in entram­bi gli Sta­ti.

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I rischi della pianificazione fiscale internazionale

Nel Rap­por­to BEPS, l’OCSE ha evi­den­zi­a­to come le multi­nazion­ali stiano uti­liz­zan­do stru­men­ti di piani­fi­cazione fis­cale inter­nazionale sem­pre più aggres­sivi. Per­ciò, erodono la base imponi­bile nei Pae­si con alta tas­sazione e trasferiscono i prof­itti ver­so Sta­ti con regi­mi fis­cali van­tag­giosi. Questo com­por­ta­men­to por­ta con sé evi­den­ti svan­tag­gi per il get­ti­to fis­cale degli altri Pae­si coin­volti. Inoltre, crea dis­tor­sioni nei mer­cati inter­nazion­ali.

Per affrontare ques­ta situ­azione, sono state introdotte diverse mis­ure fis­cali antielu­sive, alcune delle quali già imple­men­tate nei vari ordi­na­men­ti statali e recepite dall’Unione Euro­pea. Tali mis­ure han­no come obi­et­ti­vo: impedire alle imp­rese inter­nazion­ali di approf­ittare dei dis­allinea­men­ti tra le nor­ma­tive fis­cali dei diver­si Pae­si, per ottenere indeb­iti rispar­mi d’imposta. In questo con­testo, le aziende devono rivedere i loro stru­men­ti di piani­fi­cazione fis­cale inter­nazionale e devono adat­tar­si alle nuove regole antielu­sive.

Con l’aumento del­lo scam­bio di infor­mazioni fis­cali tra gli Sta­ti, le vio­lazioni fis­cali a liv­el­lo inter­nazionale sono più facil­mente indi­vidu­a­bili dalle autorità com­pe­ten­ti. Per­tan­to, diven­ta essen­ziale anal­iz­zare la legal­ità delle strate­gie fis­cali adot­tate, per evitare con­tes­tazioni fis­cali.

L’opportunità della pianificazione fiscale internazionale

Se è pur vero che la piani­fi­cazione fis­cale inter­nazionale por­ta con sé diver­si impor­tan­ti svan­tag­gi, è anche vero che essa rap­p­re­sen­ta un’op­por­tu­nità per le aziende, con­sen­ten­do loro di ottenere legit­ti­mi rispar­mi fis­cali.

La piani­fi­cazione fis­cale diven­ta eva­sione quan­do vio­la esplici­ta­mente le nor­ma­tive fis­cali dei Pae­si in cui opera il con­tribuente. Per­ciò, questo com­por­ta­men­to può con­fig­u­rar­si come “frode fis­cale”, spe­cial­mente se l’evasione viene attua­ta tramite doc­u­men­ti fal­si.

D’altra parte, si par­la di elu­sione fis­cale quan­do la piani­fi­cazione, pur non infrangen­do norme speci­fiche, sfrut­ta in modo arti­fi­cioso le dis­po­sizioni fis­cali per ottenere risul­tati non pre­visti dal­la legge.

Per essere con­sid­er­a­ta legit­ti­ma, quin­di, una piani­fi­cazione fis­cale inter­nazionale deve garan­tire non solo la cor­ret­ta appli­cazione for­male del­la nor­ma­ti­va, ma anche il rispet­to del­la sua final­ità. Dunque, evi­tan­do stru­men­ti arti­fi­ciosi che non riflet­tono la realtà com­mer­ciale e che han­no come uni­co obi­et­ti­vo il risparmio d’imposta.

Inoltre, per sapere tut­ti i ben­efi­ci offer­ti dal­la piani­fi­cazione fis­cale ti con­siglio ques­ta let­tura.  

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