Procrastinazione: 3 modi per controllarla

C’è una simpatica frase che definisce bene la procrastinazione e dice: “Procrastinare è come avere una carta di credito: ci si diverte un sacco finché non arriva il saldo.”

Un procrastinatore è una persona che semplicemente trova sempre un’ottima ragione per rimandare a domani quello che potrebbe fare oggi.

Vediamo, quindi, 3 modi per controllare la procrastinazione.

1. Il duello

La procrastinazione è spesso il risultato di un duello perso tra i nostri obiettivi e i nostri desideri.

Tutti noi abbiamo obiettivi a lungo termine, obiettivi che richiedono spesso impegno, dedizione e rinunce.

Tutti noi abbiamo anche dei desideri immediati, desideri che ci portano a mettere da parte impegno, dedizione e rinunce.

Nel corso della giornata i nostri obiettivi e i nostri desideri si scontrano in continuazione e molto spesso i desideri hanno la meglio. La ragione è semplice, preferiamo quasi sempre la gratificazione minore, ma immediata, alla gratificazione maggiore, ma differita.

Questa nostra tendenza è stata dimostrata anche in un esperimento condotto dai ricercatori dell’Università di Stanford: l’esperimento dei marshmallow.

Se vuoi che i tuoi obiettivi a lungo termine abbiano la meglio sui tuoi desideri immediati, devi mettere a confronto sullo stesso piano le gratificazioni che otterrai seguendo una strada o l’altra.

Prova a porti domande di questo tipo:

  • È più importante per me navigare senza meta su Internet o prendere 30 e lode al mio prossimo esame?
  • Preferisco davvero mangiare questo dolce da 2000 calorie o avere un corpo sano e in forma?

Messe così, le risposte sembrano piuttosto scontate. Al nostro istinto non importa ciò che è giusto razionalmente, almeno finché non lo mettiamo con le spalle al muro.

Quando ti ritroverai a procrastinare, metti nero su bianco pro e contro del continuare a procrastinare, poi trai le tue conclusioni.

2. La regola dei 10 minuti

Uno dei motivi principali per cui procrastiniamo è che non sappiamo bene cosa dobbiamo fare.

Se sapessimo esattamente quale dovrebbe essere la prossima azione elementare da svolgere per far avanzare il nostro progetto o il nostro studio, le probabilità di procrastinare calerebbero drasticamente.

La procrastinazione è figlia dell’incertezza.

Più l’impegno che abbiamo di fronte a noi è dubbioso e vago, e più saremo tentati di sostituirlo con attività semplici e che possano garantirci una gratificazione immediata di cui abbiamo parlato nel punto precedente.

Se ti ritrovi a procrastinare perché non sai esattamente da dove iniziare, applica la regola dei 10 minuti: individua un’attività elementare, legata al tuo progetto, da completare nell’arco di massimo 10 minuti.

Mettere a posto la scrivania o le icone del desktop non conta. L’attività che devi svolgere deve essere un’attività estremamente semplice, ma comunque un’attività che ti consenta di fare un piccolo progresso verso i tuoi obiettivi.

3. Le 3 domande

La consapevolezza è una delle armi più potenti a nostra disposizione per battere la procrastinazione.

La prossima volta che ti ritrovi a perdere tempo beatamente, prendi un pezzo di carta e rispondi a queste tre semplici domande:

  1. Dove mi trovo?  Quando procrastiniamo tendiamo a perdere la cognizione del tempo e dello spazio, immergendoci in una realtà parallela che ci consente di mitigare l’ansia legata ai nostri impegni. Questa domanda serve a riportarci al momento presente.
  2. Che cosa voglio fare?  Mi raccomando, ricorda di utilizzare la parolina voglio e non devo.
  3. Come mi sentirò dopo averlo fatto?  Quest’ultimo quesito ti aiuta a spostare la tua attenzione dalle sensazioni sgradevoli legate al dover iniziare a lavorare, alle sensazioni positive che proverai dopo aver completato le tue attività.

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Stefano Picchio
Imprenditore digitale
Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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