La roadmap è lo strumento grazie al quale gli investitori all’interno della nostra community riescono pian piano a raggiungere gli obiettivi.
Una persona, che sia un investitore, un imprenditore, un libero professionista, o anche un dipendente, può ritrovarsi in un periodo in cui non riesce mai a raggiungere i propri obiettivi e ottenere dei risultati.
Problematica che in realtà capita spesso.
La roadmap, a patto che si abbia ben chiaro da dove partire e dove arrivare, serve come guida per raggiungere i propri obiettivi a lungo termine, definendo bene quelli a breve termine.
È l’insieme delle azioni e dei processi che si devono fare ogni giorno, ogni settimana, ogni mese e ogni anno al fine di avvicinarsi sempre di più ai propri obiettivi.
Vediamo, quindi, come si costruisce una roadmap in cinque punti.
1. Definire chiaramente il punto di partenza e di arrivo
Immaginiamo la roadmap come un percorso tracciato su Google Maps. Quando vogliamo che l’app ci restituisca un percorso, il percorso migliore, la prima cosa che ci chiede è il punto di partenza.
Se indichiamo dove vogliamo arrivare, ma non da dove partiamo, come fa l’applicazione a tracciare un percorso?
Stesso principio vale per la roadmap.
Prendiamo come esempio una persona nella media che:
- lavora 40 ore a settimana;
- con stipendio medio mensile 1.500,00€ pagato su 14 mensilità. Cioè 21.000,00€ netti all’anno di guadagno;
- ha circa 1.000,00€ al mese di spese;
- risparmia, quindi, ogni mese 500€. Per un totale a fine anno, considerando anche la tredicesima e la quattordicesima, di 9.000,00€;
- ha un conto con dei risparmi di circa 20.000,00€;
- può dedicare un’ora al giorno per formarsi, inizialmente, poi per seguire le sue attività. (A questa bisogna aggiungere anche se ci sono degli spazi morti come, per esempio, mezz’ora sui mezzi per andare e tornare dal lavoro).
Adesso che si ha ben chiaro il punto di partenza, bisogna avere ben chiaro anche il punto di arrivo. Per esempio, 100.000,00€ da qui a 5 anni.
Inoltre bisogna anche definire il proprio profilo di rischio. Una persona può vivere bene sopportando un livello di rischio alto, mentre altre preferiscono un livello di rischio medio-basso, per poter dormire la notte.
2. Capire quali sono i mezzi a disposizione
Adesso che si è ha ben chiaro da dove si parte e dove si vuole arrivare, bisogna capire quali possono essere i mezzi di cui ci si può servire.
Ovvero capire cosa c’è intorno all’ecosistema del mondo degli investimenti e dell’imprenditoria. Per poi valutare le varie attività che si possono intraprendere ad oggi, utili per raggiungere l’obiettivo.
Riprendendo l’esempio di prima: la persona in questione già riesce a risparmiare circa 9.000,00€ all’anno. Per 5 anni sono 45.000,00€. Ipotizziamo, però, che questa persona non vive solo per risparmiare, ma ogni tanto si concede qualche svago, riuscendo realmente a mettere da parte 30.000,00€.
Questi possono essere presi in considerazione per il raggiungimento dell’obiettivo di 100.000,00€. Adesso quindi, bisogna capire da dove far arrivare i 70.000,00€ mancanti.
Magari, seguendo il blog di Investhero, questa persona è venuta a conoscenza del match betting. Dal quale indicativamente si possono ricavare circa 3.000,00/4.000,00€ all’anno da un singolo account, a fronte di un capitale da investire basso e con un livello di rischio piuttosto basso.
Questo è un asset di natura attiva, quindi richiederà del tempo da dedicarci, magari poco ogni giorno, e poi qualche ora nel week end.
Poi, sempre seguendo i canali social di Investhero, ha scoperto che esiste la possibilità di entrare nel mondo degli investimenti immobiliari anche senza capitali, ma cercando operazioni immobiliari, per poi cederle a investitori interessati guadagnando una commissione. Grazie a questa possibilità, riesce a fare circa 5.000,00€ di incasso netto in più.
La stessa persona, dato che ci segue da un po’ di tempo, ha anche capito l’importanza dell’interesse composto e capisce che grazie a queste attività, anche se non molto redditizie, e grazie ai 20.000€ di risparmio, potrebbe dal terzo anno prendere in considerazione di fare qualche operazione immobiliare in prima persona.
Anche se si tratta di una persona cauta, decide comunque di inserire qualche asset ad alto rischio, ma non troppo. Per esempio, può decidere di mettere in staking alcune criptovalute e attendere la loro rivalutazione e comunque prendere un passivo generato dallo staking.
Magari dedica a questo asset una porzione molto ridotta del proprio portafoglio, compensando e abbassando il rischio, con lo studio. Perciò dedica parte del suo tempo, o anche di più, per studiare al meglio la materia.
3. Suddividere l’obiettivo principale in micro-obiettivi
A questo punto bisogna segmentare il tutto in diverse strategie da inserire nella roadmap, le quali a loro volta saranno divise in obiettivi più piccoli.
Riprendendo l’esempio, abbiamo detto che il primo obiettivo e quello di risparmiare 500€ al mese per 5 anni. Quindi quello che ci sarebbe da fare, sarebbe cercare e aprire un conto dedicato per depositare i risparmi.
Questo prevede di riservare del tempo per la ricerca e l’analisi delle varie banche, dei loro costi di transazione, della giacenza media, della sicurezza e di tutti quei parametri necessari, per poi confrontarli.
Tutto ciò va inserito nella roadmap. Magari si potrebbero dedicare 30 minuti al giorno per raccogliere le informazioni su un conto e, a fine settimana, fare un riassunto e il confronto tra quelle analizzate, per un mese.
Per poi, a fine mese, riuscire ad aprire il conto.
La persona in questione dovrà riservare del tempo e tener traccia di tutte le sue attività. Perciò dovrà dedicare del tempo per preparare magari l’agenda e un foglio Excel da aggiornare frequentemente. O comunque trovare i metodi con cui si trova meglio per gestire il proprio tempo e tracciare le proprie attività. Anche questa fase va inserita nella roadmap.
Tra le varie attività prese in considerazione prima, c’era il matched betting. Perciò l’investitore dovrà inserire nella roadmap il tempo per la formazione e per l’operatività.
Al giorno d’oggi, se si sa cercare bene, si possono trovare online davvero un sacco di informazioni gratuite. Esistono anche dei corsi validi e delle persone che mettono a disposizione la loro esperienza. Se si decide di avvalersi di un corso, ben scelto possibilmente, si dovrà inserire nella roadmap anche un eventuale investimento per il corso.
Così anche per le altre attività scelte.
Perciò la fase 3 della strutturazione di una roadmap è una fase molto importante e ampia che richiede del tempo. Dato che una persona, giunta in questa fase, deve definire in maniera dettagliata e inserire accuratamente nella roadmap ogni singolo task necessario.
4. Rispettare le scadenze
Una volta definita precisamente la roadmap, bisogna partire.
Iniziare perciò a smarcare ogni punto della roadmap, possibilmente rispettando i tempi.
Ipotizziamo che l’investitore dell’esempio decida che da lunedì inizierà a seguire la roadmap.
Lunedì come primo punto ha l’analisi di una banca. Martedì anche. Mercoledì pure. Idem giovedì e venerdì. Sabato analisi di confronto.
Lunedì l’investitore non raggiunge il suo obiettivo. Martedì nemmeno. Mercoledì neanche.
A questo punto è chiaro che c’è qualche problema. Non nella roadmap probabilmente, ma nell’investitore. Perciò la cosa migliore da fare sarebbe fermarsi un attimo e prendersi del tempo per capire come mai non si riesce a dedicare nemmeno mezz’ora al giorno per raggiungere i propri obiettivi.
In questa fase è molto importante essere capaci di auto analizzarsi, senza cercare scuse o giustificazioni.
Poi, se necessario, rivedere la roadmap.
5. Analisi delle KPI e gestione imprevisti
Le KPI sono l’indice chiave di performance.
In questo caso si possono considerare KPI le tempistiche della roadmap, quindi se si è in linea con i micro obiettivi prefissati. Analizzare quali obiettivi si è già raggiunto. La velocità con cui si sta procedendo. Se si è in anticipo sulla tabella di marcia o indietro. Se è il caso di migliorare qualche aspetto o cambiare strategia.
Possono essere considerati KPI tutti quei valori quantificabili che possono aiutare una persona a capire meglio lo svolgersi della roadmap.
È consigliato fare queste analisi regolarmente, perché la roadmap è uno strumento dinamico. Ovvero può cambiare durante il percorso.
Questo perché le attività di investitore e imprenditore sono caratterizzate dagli imprevisti.
Per esempio, se si sta facendo matched betting, può succedere che il guadagno previsto cali a causa dell’annullamento di un bonus. Questo è un fattore che andrà a incidere sulla roadmap. Oppure viene aggiunto un nuovo bonus. Anche questo è un fattore che modificherà la roadmap.
Perciò è chiaro che la roadmap cambierà durante il percorso. Quello che non dovrà mai cambiare sarà l’obiettivo finale. Si cambia il piano, ma non l’obiettivo, sul quale si dovrà avere il focus.
La roadmap è davvero uno strumento molto utile. Essenziale per gli investitori e gli imprenditori.
Se hai qualche domanda a riguardo, scrivi pure nei commenti qui sotto.
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