Schema Ponzi: storia, origine e funzionamento della grande truffa

Ponzi, ponzi po po po.…

Non suon­a­va pro­prio così la musichet­ta di una pub­blic­ità di qualche anno, ma asso­ci­a­ta al claim “Ti piace vin­cere facile?” (forse ora te la ricor­di) il col­lega­men­to a quel­la che prob­a­bil­mente è la truf­fa più conosci­u­ta nel mon­do degli inves­ti­men­ti è sta­to abbas­tan­za imme­di­a­to.

Quante volte hai sen­ti­to par­lare di schema Ponzi, truf­fa Ponzi o sis­tema Ponzi? Tan­ti nomi per definire lo stes­so meto­do di inves­ti­men­to truf­faldino.

Da quan­do è nato, agli inizi del 1900, lo schema Ponzi ha subito tan­tis­sime mutazioni, sono state cre­ate aziende da mil­iar­di di dol­lari basate su questo sis­tema pirami­dale, tut­tavia, ci sono delle carat­ter­is­tiche ben def­i­nite che ti per­me­t­tono di riconoscere uno schema Ponzi ed evi­tar­lo.

Cos’è uno schema ponzi?

Lo schema Ponzi può essere defini­to un mod­el­lo economico/aziendale piani­fi­ca­to det­tagli­ata­mente, alla cui base non c’è alcu­na tipolo­gia di prodot­to o servizio capace di garan­tire prof­it­to e val­ore.

Lo schema Ponzi è l’an­te­na­to del­la più conosci­u­ta cate­na di San­t’An­to­nio, il cui uni­co obi­et­ti­vo è il prof­it­to per­son­ale e il totale dis­in­ter­esse per gli investi­tori.

Ma per­chè il sis­tema Ponzi fun­ziona?

Ogni giorno migli­a­ia di per­sone cer­cano online oppor­tu­nità di guadag­no, inves­ti­men­ti sicuri per arro­ton­dare le pro­prie entrate e molto spes­so si imbat­tono in siti poco non autorevoli o ven­gono con­tat­tate da per­sone poco rac­co­mand­abili. Per questo, se anco­ra non l’hai fat­to, entra nel­la nos­tra com­mu­ni­ty su Face­book, dove tro­verai investi­tori e impren­di­tori pro­fes­sion­isti oltre a tan­ta for­mazione gra­tui­ta.

I poten­ziali investi­tori sono attrat­ti dal­la promes­sa di guadag­ni stra­bilianti e dal­la facil­ità di acces­si­bil­ità, sti­amo par­lan­do infat­ti di pac­chet­ti di acces­so dif­fer­en­ti che spes­so partono da poche centi­na­ia di euro.

Per­chè è acces­si­bile a tut­ti?

Il guadag­no di ogni per­sona all’in­ter­no del sis­tema è deter­mi­na­to dagli inves­ti­men­ti del­la sua sot­to-rete, ovvero gli affil­iati di pri­mo e sec­on­do liv­el­lo. Sen­za i sot­to­scrit­tori lo schema non avrebbe più sen­so e sarebbe des­ti­na­to a crol­lare nel­l’ar­co di poco tem­po.

Come funziona lo Schema Ponzi?

Cer­chi­amo di capire come fun­ziona lo Schema Ponzi.

Immag­i­na una piramide, ogni per­sona par­tendo da quel­la al ver­tice ha sot­to altre per­sone e il suo guadag­no deri­va dal­l’in­ves­ti­men­to di questi, ovvero dal pac­chet­to di acces­so che han­no acquis­ta­to.

Ogni pac­chet­to di acces­so viene sud­di­vi­so tra le per­sone sovras­tan­ti e l’azien­da all’in­ter­no di questo sis­tema pirami­dale.

Per far si che questo mod­el­lo eco­nom­i­co fun­zioni ogni per­sona viene invogli­a­ta a coin­vol­gere altre per­sone e il suc­ces­so di ques­ta truf­fa è dovu­ta al fat­to che qua­si sem­pre i reclu­ta­tori par­lano di ques­ta oppor­tu­nità ad ami­ci e par­en­ti. La fidu­cia e la conoscen­za del­la per­sona che ne par­la facili­ta la propagazione del busi­ness.

Lo schema per reclutare mem­bri è sem­pre lo stes­so, promes­sa di ingen­ti guadag­ni, inves­ti­men­to acces­si­bile e tal­vol­ta offer­ta a tem­po lim­i­ta­to.

Ovvi­a­mente alla base di ques­ta piramide ci sono gli ulti­mi arrivati che spes­so, soprat­tut­to quan­do questi sis­te­mi ven­gono scop­er­ti e denun­ciati, restano sen­za guadag­ni e per­dono l’in­ves­ti­men­to iniziale.

schema ponzi come funziona

 

La storia dello schema Ponzi e della prima truffa

Chi è Charles Ponzi?

Lo schema Ponzi tro­va il suo pre­cur­sore in Car­lo Ponzi. Questo “truffa­tore” (su Wikipedia è clas­si­fi­ca­to come tale) sbar­cò negli Sta­ti Uni­ti agli inizi del 1900, e ben presto la sua fame di guadag­no iniz­iò ad emerg­ere por­tan­do­lo spes­so in alcu­ni guai. Durante un’at­tiv­ità di cameriere in un ris­torante in Cana­da, ad esem­pio, viene sor­pre­so a com­piere pic­coli fur­ti e fal­si­fi­care il resto alle per­sone.

Nel 1907 diven­ta con­sulente del Ban­co Zarossi, un ban­co di risparmio per immi­granti ital­iani, qui Charles capisce che il tas­so di inter­esse sui deposi­ti promes­so, molto più alto del tas­so delle altre banche, veni­va paga­to gra­zie ai sol­di deposi­tati dai nuovi cor­ren­tisti e che la ban­ca in realtà era in crisi.

Fal­li­ta la ban­ca, Charles Ponzi viene arresta­to per esser­si intes­ta­to con fir­ma fal­sa un asseg­no di uno dei cli­en­ti del­l’is­ti­tu­to ban­car­io. Una vol­ta usci­to tor­na negli Sta­ti Uni­ti.

La prima truffa

A quei tem­pi, le let­tere che veni­vano spedite include­vano un buono per l’ac­quis­to del fran­cobol­lo di rispos­ta. Ogni buono ave­va lo stes­so con­troval­ore in fran­cobol­lo in tut­to il mon­do ma il cos­to di acquis­to vari­a­va a sec­on­da del paese. In par­ti­co­lare in Italia e Spagna i buoni costa­vano meno che in Amer­i­ca.

Ponzi capisce che ques­ta sarebbe potu­ta essere una buona oppor­tu­nità di guadag­no e così invia sol­di in Italia per l’ac­quis­to di coupon per fran­cobol­li, una vol­ta arrivati e scam­biati con i fran­cobol­li amer­i­cani di val­ore supe­ri­ore, avrebbe potu­to guadagnare dal­la riven­di­ta dei fran­cobol­li. Per fare un esem­pio, se il buono in Italia cos­ta 10 cen­tes­i­mi, il fran­cobol­lo che viene dato in cam­bio, uguale in tut­to il mon­do, ha un val­ore di 15 cen­tes­i­mi. Ogni buono garan­tisce un ritorno del 50–100% a sec­on­da del prez­zo di acquis­to.

Con i pri­mi guadag­ni, Ponzi apre una soci­età coin­vol­gen­do ami­ci e col­leghi e invi­tan­doli a fidar­si del­lo schema che ave­va ideato. La promes­sa di tas­si di rendi­men­ti del 50% in 3 mesi tro­va ter­reno fer­tile nel deside­rio di guadag­no delle per­sone. Sapu­ta la notizia e conosciu­ti i mar­gi­ni di guadag­no, la voce inizia a cir­co­lare e sem­pre più per­sone deci­dono di affi­dar­si a questo schema, c’è chi arri­va ad ipote­care la pro­pria abitazione. Lo schema ideato da Charles Ponzi si dif­fonde a mac­chia d’o­lio.

I guadag­ni di Ponzi crescono espo­nen­zial­mente tan­to che nel 1920 ha un pat­ri­mo­nio tra i più alti di quel­l’e­poca. Charles gestisce l’in­tera ban­ca in cui sono deposi­tati i suoi guadag­ni.

Tut­tavia la sua attiv­ità non era sol­i­da come l’in­ven­tore sostene­va e i rendi­men­ti promes­si veni­vano con­ces­si gra­zie al denaro rac­colto dai nuovi investi­tori(ti ricor­da qual­cosa?). Si inizia così a intravedere la fun­zione e lo scopo di questo schema pirami­dale.

Anal­iz­za­to lo schema e indi­vid­u­a­ta la frode, Clarence Bar­ronce, anal­ista finanziario che a quei tem­pi lavo­ra come edi­tore a Wall Street, capisce che Ponzi avrebbe dovu­to vendere cir­ca 160 mil­ioni di coupon per accu­mu­la­re il denaro nec­es­sario a remu­ner­are i guadag­ni promes­si agli investi­tori. Nul­la di stra­no se non fos­se che nel mon­do c’er­a­no solo 27.000 coupon postali, garan­tire il denaro promes­so era impos­si­bile.

Clarence Bar­ron denun­cia anche il fat­to che Charles Ponzi, anziché inve­stire nel­lo schema da lui stes­so ideato, preferisce sis­te­mi più tradizion­ali come inves­ti­men­ti immo­bil­iari, obbligazioni e azioni.

Ma se lo schema Ponzi era così prof­ittev­ole e sicuro, per­ché il suo ideatore avrebbe dovu­to preferire altri canali di inves­ti­men­to meno remu­ner­a­tivi?

Inizial­mente nes­suno crede a Clarence Bar­ronce e Ponzi con­tin­ua a guadagnare con il suo busi­ness fino a quan­do viene fat­ta un’is­pezione nel­la sua soci­età che smaschera la ver­ità: Ponzi non possiede tut­ti i coupon nec­es­sari a remu­ner­are gli investi­tori. Charles Ponzi viene accusato di frode e di moltissi­mi altri reati e con­dan­na­to a 5 anni di reclu­sione.

Dopo poco più di tre anni esce su cauzione e si reca in Flori­da dove sot­to fal­so nome, acquista ter­reni e li fraziona per riven­der­li a prezzi mag­giori. Viene scop­er­to e arresta­to nuo­va­mente per frode.

Esce di nuo­vo su cauzione e viene scop­er­to men­tre pro­va a tornare in Italia, sebbene si fos­se rasato i capel­li e fat­to crescere i baf­fi.

Final­mente dopo qualche anno e un mat­ri­mo­nio fal­li­to riesce a tornare in Italia dove lavo­ra come tradut­tore e gestisce i rap­por­ti di una com­pag­nia aerea con il Brasile. Nel frat­tem­po pro­va nuo­va­mente a repli­care il suo sis­tema ma ques­ta vol­ta sen­za suc­ces­so.

Trascorre gli ulti­mi anni di vita a Rio, dove muore in povertà nel 1949.

Charles las­cia in ered­ità il meto­do Ponzi che sep­pur ille­gale, è sta­to repli­ca­to migli­a­ia di volte negli anni e ha trova­to l’ap­pog­gio di altri espo­nen­ti del mon­do eco­nom­i­co, come Bernie Mad­off. Quest’ul­ti­mo infat­ti nel 2008, a cir­ca 100 anni dal­l’in­ven­zione del­lo schema Ponzi, fu accusato di frode e di aver volatiliz­za­to oltre 65 mil­iar­di di dol­lari. Anche Mad­off, così come Charles, promet­te­va rendi­men­ti che non pote­va resti­tuire a tut­ti.

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