Socializzazione Finanziaria: come diventare ricchi

Come diventare ric­chi? Il denaro por­ta davvero alla felic­ità? E quali sono le dinamiche che pos­sono con­durre alla povertà? Questi inter­rog­a­tivi fan­no parte delle prin­ci­pali tem­atiche affrontate negli stu­di sul­la social­iz­zazione finanziaria dei minori, un ambito di ricer­ca che in Italia viene anal­iz­za­to con costan­za da oltre vent’anni. Oggi par­lere­mo appun­to di social­iz­zazione finanziaria, di come si deter­mi­na la ric­chez­za e di alcu­ni con­sigli prati­ci. 

Iniziamo subito!

Cos’è la socializzazione finanziaria?

La social­iz­zazione finanziaria è il proces­so attra­ver­so il quale gli indi­vidui, sin dal­l’in­fanzia, acqui­sis­cono conoscen­ze, com­pe­ten­ze, atteggia­men­ti e val­ori rel­a­tivi al denaro e alla ges­tione finanziaria. Questo apprendi­men­to avviene prin­ci­pal­mente attra­ver­so l’in­ter­azione con la famiglia, la scuo­la, i pari e i media

Sec­on­do uno stu­dio con­dot­to da Emanuela Rinal­di, i bam­bi­ni ital­iani iniziano a svilup­pare con­cetti legati alla ric­chez­za e alla povertà già in ten­era età, mostran­do una com­pren­sione delle dinamiche eco­nomiche che li cir­con­dano. L’e­d­u­cazione finanziaria pre­coce è fon­da­men­tale per pro­muo­vere una ges­tione con­sapev­ole e respon­s­abile delle risorse eco­nomiche. La Con­sob sot­to­lin­ea che le dif­feren­ze nelle pratiche e nelle aspet­ta­tive dei gen­i­tori nei con­fron­ti dei figli pos­sono influen­zare sig­ni­fica­ti­va­mente l’al­fa­bet­iz­zazione finanziaria, evi­den­zian­do l’im­por­tan­za di un approc­cio educa­ti­vo equi­li­bra­to e inclu­si­vo

Inoltre, l’OCSE definisce la com­pe­ten­za finanziaria come una com­bi­nazione di con­sapev­olez­za, conoscen­ze, abil­ità, atteggia­men­ti e com­por­ta­men­ti, nec­es­sari per pren­dere deci­sioni finanziarie effi­caci e, in ulti­ma anal­isi, rag­giun­gere il benessere finanziario indi­vid­uale. 

Per­tan­to, la social­iz­zazione finanziaria non solo con­tribuisce allo svilup­po indi­vid­uale, ma svolge anche un ruo­lo cru­ciale nel garan­tire la sta­bil­ità e la pros­per­ità eco­nom­i­ca del­la soci­età nel suo com­p­lesso.

Come si determina la ricchezza di una persona?

Ma come diventare ric­chi? E chi sta­bilisce quan­do si è real­mente ric­chi? Quali sono i para­metri? Il con­cet­to di ric­chez­za varia da indi­vid­uo a indi­vid­uo, poiché non esiste una soglia uni­ver­sale che la definis­ca in modo asso­lu­to. Men­tre per la povertà sono sta­ti sta­bil­i­ti para­metri chiari. Iden­ti­fi­care chi è ric­co risul­ta quin­di com­p­lesso, in quan­to dipende da moltepli­ci cri­teri. Qual è il red­di­to min­i­mo per rien­trare nel­la cat­e­go­ria dei ben­es­tanti? 3.000 euro, 6.000 euro? Il dibat­ti­to su ques­ta soglia è sem­pre aper­to. Sec­on­do l’Osservatorio delle dis­ug­uaglianze, il 7,1% del­la popo­lazione può essere con­sid­er­a­to ric­co basan­dosi sul red­di­to.

Ques­ta val­u­tazione si fon­da sul tenore di vita medio, che si attes­ta intorno a 1.836 euro al mese: metà degli ital­iani guadagna meno di ques­ta cifra, men­tre l’altra metà per­cepisce di più. L’Osservatorio rad­doppia questo impor­to per sta­bilire la soglia del­la ric­chez­za. Così, un ital­iano sin­gle può essere defini­to ric­co con un red­di­to net­to men­sile pari ad almeno 3.673 euro. Per una cop­pia sen­za figli, la soglia si spos­ta a 5.511 euro, men­tre per una famiglia con due figli rag­giunge i 7.700 euro. Seguen­do questo cri­te­rio, 4,5 mil­ioni di italiani, ovvero il 7,1% del­la popo­lazione, rien­tra­no nel­la cat­e­go­ria dei ric­chi.

Tut­tavia, la ric­chez­za non si limi­ta solo al red­di­to, ma riguar­da anche il pat­ri­mo­nio. L’Osservatorio prende come rifer­i­men­to il pat­ri­mo­nio medio ital­iano, che si aggi­ra intorno ai 164.000 euro, e con­sid­era ric­chi col­oro che possiedono almeno tre volte questo val­ore, ossia oltre 490.000 euro. Seguen­do ques­ta definizione, 4,5 mil­ioni di famiglie ital­iane, pari al 16% del­la popo­lazione, pos­sono essere con­sid­er­ate ben­es­tanti.

Va inoltre con­sid­er­a­to che il cos­to del­la vita varia a sec­on­da del­la local­ità: uno stipen­dio o un pat­ri­mo­nio pos­sono garan­tire liv­el­li di benessere molto diver­si a sec­on­da del­la zona di res­i­den­za.

Come diventare ricchi: lo sviluppo del pensiero economico-finanziario nei bambini

Negli ulti­mi decen­ni, è emer­so come lo svilup­po del pen­siero eco­nom­i­co-finanziario nei bam­bi­ni abbia favorito una mag­giore com­pe­ten­za rispet­to alle gen­er­azioni prece­den­ti. Par­al­le­la­mente, si è dif­fusa una con­sapev­olez­za cres­cente dell’importanza del “cap­i­tale sociale”, ovvero il val­ore che un indi­vid­uo o un grup­po ottiene attra­ver­so la parte­ci­pazione a reti di relazioni basate su rec­i­proc­ità e riconosci­men­to rec­i­pro­co. Le ricerche dimostra­no che l’educazione finanziaria inizia molto presto nel­la soci­età con­tem­po­ranea. Pur esisten­do dif­fer­en­ti approc­ci nell’uso del denaro, vi sono norme con­di­vise che cos­ti­tu­is­cono la base del­la cul­tura finanziaria, la quale con­tribuisce alla for­mazione del­la per­son­al­ità e all’integrazione sociale degli indi­vidui. Inte­ri­or­iz­zare tali prin­cipi con­sente non solo di favorire una cor­ret­ta ges­tione eco­nom­i­ca per­son­ale, ma anche di man­tenere un cer­to equi­lib­rio nel sis­tema finanziario e nell’ordine sociale com­p­lessi­vo.

Come diventare ricchi? 3 consigli

1.Lavorare con intelligenza

Ti impeg­ni dura­mente nel lavoro? Otti­mo, ma riesci anche a dedi­care tem­po a te stes­so, alla tua famiglia e alle per­sone a cui vuoi bene? Lavo­rare in modo strate­gi­co sig­nifi­ca saper gestire e inve­stire il pro­prio denaro affinché pos­sa gener­are guadag­ni autono­ma­mente.

Questo prin­ci­pio è alla base del red­di­to pas­si­vo. Ad esem­pio, inve­stire nel set­tore immo­bil­iare può rap­p­re­sentare una soluzione per garan­tir­si una ren­di­ta sta­bile nel tem­po, trasfor­man­do il cap­i­tale in una fonte di guadag­no aggiun­ti­va che pos­sa sosten­er­ti anche in futuro.

2.Investire su se stessi

Uno dei fon­da­men­ti per rispon­dere alla doman­da: “Come diventare ric­chi?” è lega­to pro­prio a questo sec­on­do pun­to. Inve­stire su se stes­si è, non a caso, la chi­ave per il suc­ces­so. Questo rap­p­re­sen­ta la migliore strate­gia per miglio­rare la pro­pria con­dizione eco­nom­i­ca e acquisire le com­pe­ten­ze nec­es­sarie per rag­giun­gere il benessere finanziario.

Non dedi­car­si alla cresci­ta per­son­ale sig­nifi­ca lim­itare le pro­prie oppor­tu­nità e aumentare il ris­chio di insuc­ces­so. L’indipen­den­za eco­nom­i­ca si costru­isce attra­ver­so conoscen­za, stu­dio e prat­i­ca costante. Tut­ti col­oro che han­no rag­giun­to la ric­chez­za con­di­vi­dono un ele­men­to essen­ziale: la padro­nan­za del pro­prio set­tore. For­mazione, espe­rien­za e per­se­ver­an­za sono gli stru­men­ti indis­pens­abili per real­iz­zare e man­tenere i pro­pri obi­et­tivi.

3.Diversificare le fonti di reddito

Per ottenere sta­bil­ità finanziaria e sco­prire come diventare ric­chi, è fon­da­men­tale diver­si­fi­care gli inves­ti­men­ti. Affi­dar­si a un’unica fonte di guadag­no può risultare ris­chioso: se ques­ta dovesse venir meno, ci si tro­verebbe in dif­fi­coltà eco­nom­i­ca. Per man­tenere e accrescere il pro­prio pat­ri­mo­nio, è impor­tante dis­tribuire il cap­i­tale su più set­tori e strate­gie, per­me­t­ten­do così al denaro di gener­are prof­it­to in modi dif­fer­en­ti. La diver­si­fi­cazione è una delle chi­avi per costru­ire un futuro finanziario soli­do e resiliente.

In con­clu­sione, la social­iz­zazione finanziaria gio­ca un ruo­lo cru­ciale nel deter­minare il nos­tro rap­por­to con il denaro e la ric­chez­za. Acquisire com­pe­ten­ze eco­nomiche fin da gio­vani per­me­tte di pren­dere deci­sioni con­sapevoli e di costru­ire un futuro finanziario più sta­bile e sicuro.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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