Startup: consigli per un buon elevator pitch

Quando si ha un progetto, saper fare un buon elevator pitch è molto importante per convincere qualcuno a investire tempo e denaro nella tua idea.

Potresti avere tra le mani un progetto o un’idea davvero rivoluzionari, ma nessuno ti darà una mano se non saprai trasmettergli il giusto valore.

Saper convincere è una competenza che non tutti possiedono. Saperlo fare in poco tempo è una dote anche più rara, ma è una capacità che si può imparare.

Non è una questione di talento, per fortuna. Con un po’ di pratica e la giusta preparazione, chiunque può essere in grado di farlo.

Un elevator pitch non è nient’altro che un discorso breve, con il potenziale giusto per trasmettere all’interlocutore l’importanza della tua idea o del tuo progetto.

Il termine elevator pitch (letteralmente “discorso da ascensore”) è collegato al tempo ridotto che si deve dedicare alla presentazione. Infatti, in media, l’intervallo di tempo ritenuto adatto a questo tipo di discorso, in base alle occasioni va dai 30 secondi ai 15 – 20 minuti.

L’obiettivo è quello di colpire in maniera veloce e precisa chi si ha di fronte per ottenere il suo appoggio, qualunque forma abbia.

Saper recitare un buon elevator pitch potrà essere utile in varie situazioni, anche in un colloquio di lavoro o durante un breve incontro casuale in ascensore. L’importante, qualsiasi sia il luogo e chiunque sia l’interlocutore, è essere preparati.

Vediamo come.

Tecnica e linguaggio

Fondamentale è saper essere sintetici e rendere semplice e comprensibile il proprio linguaggio, senza troppi tecnicismi.

Lo storytelling, quindi raccontare una storia, è un ottimo modo accattivante di presentare la propria idea.

È comunque importante conservare un minimo di flessibilità per poter cambiare il tuo modo di esprimerti, a seconda dell’interlocutore.

Se hai avuto già delle esperienze come venditore, allora le competenze che avrai sviluppato potranno tornarti molto utili, tenendo bene a mente che non dovrai parlare a dei clienti, ma che i tuoi interlocutori saranno gli investitori.

Struttura dell’elevator pitch

Una buona struttura sarebbe:

        iniziare con una breve presentazione in cui si espone il problema che la propria idea permetterebbe di risolvere, una domanda a cui essa risponde, o anche semplicemente l’idea da realizzare;

        dopodiché, senza soffermarsi troppo sulle proprie esperienze passate e in generale sulla presentazione di sé stessi, è indispensabile interessare l’interlocutore esponendo i vantaggi che potrebbe guadagnare se appoggiasse il tuo progetto;

        bisogna poi convincere chi ascolta che l’idea è di per sé vincente e, se ci sono, che gli altri competitor non sono un rischio. In questa fase è fondamentale anche parlare del team, fattore, spesso, molto importante per un investitore;

        infine, chiarire all’interlocutore cosa dovrebbe dare in cambio per partecipare al progetto.

L’obiettivo dell’elevator pitch

L’obiettivo è quello, come spiegato precedentemente, di colpire in maniera positiva l’interlocutore.

Per farlo è molto importante far leva sulle emozioni. Capire quali potrebbero essere i bisogni o i desideri dell’altra persona. Sarà, in questo modo, molto più facile convincerlo ad accettare la tua proposta.

Inoltre, recitare un discorso piatto non spingerà l’ascoltatore ad appassionarsi. Ci sarà bisogno di una buona dose di entusiasmo che è sempre molto contagioso e quindi emoziona.

A volte la giusta carica si rivelerà più che sufficiente. Importante è non esagerare, altrimenti sembrerai un esaltato e otterrai l’effetto opposto a quello desiderato.

Ricorda che l’obiettivo è quello di colpire chi ti ascolta, e non farsi colpire, ad esempio facendoti trovare impreparato dopo una domanda.

Meglio sempre avere una risposta pronta. Ti renderai conto, dopo aver messo in pratica più volte l’elevator pitch, che le domande che ti faranno saranno quasi sempre le stesse.

Allenamento

È molto importante imparare a essere flessibile e adattarti nel miglior modo possibile all’interlocutore, ma visto il tempo ridotto a disposizione, è anche meglio evitare di improvvisare.

Per farlo ti occorrerà quindi avere più di un pitch, di diversa durata, uno per ogni situazione e interlocutore. Naturalmente potrà succedere di ritrovarsi in qualche situazione nuova e in tal caso potrebbe andare male, ma servirà come esperienza per preparare un pitch più adatto.

Avendo più elevator pitch, diventa fondamentale l’allenamento. Per farlo, basterà ripeterli a qualcuno o anche a sé stessi, magari registrando e riascoltandosi.

Caparbietà

Anche se dovesse andare male, non bisogna mollare, ma imparare dal fallimento e migliorare ciò che non andava nella preparazione precedente, puntando a quella successiva.

La migliore conclusione di un elevator pitch è uno scambio di contatti, e magari un invito a un incontro privato.

Seguendo questi 5 consigli, i tuoi pitch riusciranno a colpire nel segno e a portare chi ti ascolta dalla parte del tuo progetto.

Se ti incuriosisce il mondo delle startup o sei un imprenditore interessato a espandere il tuo network di conoscenze, allora entra nella nostra community gratuita, dove potrai conoscere tanti altri imprenditori e investitori.

 

Alessandro Del Saggio on EmailAlessandro Del Saggio on FacebookAlessandro Del Saggio on InstagramAlessandro Del Saggio on Youtube
Alessandro Del Saggio
Smart Investor
Investitore, Trader indipendente, formatore e ricercatore grafico dal 2014.
Da sempre appassionato di investimenti e business, credo fortemente nella crescita personale e nel dare sempre il meglio di sè.
In questi anni ho investito in oltre 23 settori differenti e 6 nazioni.

Add a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *