Storia della finanza: dal medioevo all’età moderna

Conoscere la sto­ria del­la finan­za può essere utile per com­pren­dere meglio che cos’è oggi.

L’o­rig­ine del­la finan­za come la conos­ci­amo oggi, infat­ti, risale all’ul­ti­ma fase del­l’Al­to Medio­e­vo, che per con­ven­zione va dal­la cadu­ta del­l’Im­pero Romano d’Oc­ci­dente, avvenu­ta nel 476, all’an­no 1000 cir­ca.

In questo peri­o­do, nel­la soci­età agraria e nei pic­coli cen­tri urbani, com­in­cia­rono a essere uti­liz­zate le mon­ete in met­al­lo e, molto più tar­di quelle ban­car­ie, come mez­zo con­ven­zionale per l’ac­quis­to e la ven­di­ta delle diverse mer­ci pre­sen­ti nel mer­ca­to.

Questo fenom­e­no iniz­iò a dif­fonder­si sem­pre di più, per­ché ren­de­va molto più sem­plice dare un val­ore uni­ver­salmente accetta­to ad ogget­ti di varia natu­ra.

Un sis­tema basato sulle mon­ete metal­liche era molto prati­co. Iniz­iò, però, a riscon­trar­si qualche prob­le­ma con il com­mer­cio a dis­tan­za, soprat­tut­to se riguar­da­va grosse moli di prodot­ti.

Il trasporto di gran­di quan­tità di mon­ete pote­va essere molto dis­pendioso e ris­chioso, così iniziarono a pren­dere piede nuove modal­ità di paga­men­to fon­date sul­la rep­utazione cred­i­tizia di terze par­ti, le quali ave­vano suf­fi­ci­en­ti ric­chezze e deposi­ti mon­e­tari.

Nascono così le prime forme di banche.

Ma vedi­amo un po’ meglio i pas­sag­gi salien­ti di ques­ta trasfor­mazione del­l’at­tiv­ità eco­nom­i­ca.

Di come si sia pas­sati da un’economia fon­da­ta su un sis­tema feu­dale di “pro­duzione per l’u­so”, con scar­so uso del­la mon­e­ta (si par­la infat­ti di econo­mia nat­u­rale), a un sis­tema pre­cap­i­tal­is­ti­co di “pro­duzione per il mer­ca­to”, con ampio uti­liz­zo del­la mon­e­ta e del cred­i­to.

La nascita e diffusione della moneta

Nel­la soci­età feu­dale, i sig­nori feu­dali si appro­pri­a­vano del­la mag­gior parte dei beni prodot­ti dai con­ta­di­ni e dagli altri pro­dut­tori pre­sen­ti nell’area del feu­do, prin­ci­pal­mente per il loro uso e con­sumo per­son­ale.

Solo le ecce­den­ze, se c’erano, era­no des­ti­nate dal sig­nore del feu­do, ai mer­cati di ven­di­ta e alle fiere.

Si ave­va, per­tan­to, il pre­do­minio di un’e­cono­mia rurale e ristret­ta all’area del feu­do, con lo scopo prin­ci­pale di assi­cu­rare i bisog­ni di sus­sis­ten­za.

Gra­zie alla ripresa dei traf­fi­ci mer­can­tili su scala molto più ampia, alle espan­sioni delle cit­tà, e il par­al­le­lo regres­so dell’economia feu­dale, tra l’XI sec­o­lo e il XIII sec­o­lo, si affer­marono nuove forme di pro­duzione e scam­bio mer­ci.

Si par­la di “sis­tema mer­can­tile pre­cap­i­tal­is­ti­co”, o di “cap­i­tal­is­mo mer­can­tile”, con rifer­i­men­to al forte svilup­po del­la pro­duzione di mer­ci nelle cit­tà.

In tut­ta Europa, durante il Bas­so Medio­e­vo, ci fu un inten­so proces­so di urban­iz­zazione del­la popo­lazione delle cam­pagne, che cer­ca­va prospet­tive di vita più lib­era e migliore di quel­la servile del sis­tema agri­co­lo feu­dale.

Com­mer­cio e pro­duzione arti­gianale orga­niz­za­ta iniziarono a influen­zare forte­mente l’at­tiv­ità eco­nom­i­ca del­la soci­età nelle regioni più attive, come l’I­talia set­ten­tri­onale e i Pae­si Bassi.

Questo per­ché si rius­ci­va a pro­durre man­u­fat­ti a costi più bassi di quan­to fos­se pos­si­bile nel sis­tema feu­dale, e di qual­ità e vari­età mag­giori.

La cresci­ta dei mer­cati favorì così l’af­fer­mar­si delle mon­ete metal­liche come mez­zo di scam­bio, in quan­to, gra­zie a esse, si riuscì a dare un val­ore gen­eral­mente accetta­to alle mer­ci, nei vari mer­cati.

Il val­ore mon­e­tario, o quan­tità di mon­e­ta, di scam­bio del­la sin­go­la mer­ce in un dato tem­po e in uno speci­fi­co luo­go, si deter­mi­na­va sul­la base del­la molteplic­ità delle oper­azioni di com­pra-ven­di­ta del­la stes­sa mer­ce, che si real­iz­za­vano in aree geogra­fiche inter­dipen­den­ti e in tem­pi vici­ni.

In prat­i­ca, il val­ore veni­va nor­mal­mente deter­mi­na­to dal­la quan­tità com­p­lessi­va di doman­da del bene medes­i­mo in relazione alla quan­tità com­p­lessi­va­mente offer­ta nel mer­ca­to.

La nascita delle banche

Il “com­mer­cio” di denaro portò ben presto, nel XIII sec­o­lo, al sorg­ere di un’at­tiv­ità spe­cial­iz­za­ta, ossia il presti­to di mon­e­ta, o cred­i­to finanziario.

Questi presti­ti veni­vano con­ces­si per la mag­gior parte a pic­coli pro­dut­tori e a pic­coli e gran­di com­mer­cianti di mer­ci, ma anche agli acquiren­ti finali, agevolan­do così, in maniera notev­ole, gli scam­bi com­mer­ciali.

Soli­ta­mente, veni­va sot­to­scrit­ta una let­tera di cam­bio, o let­tera di cred­i­to, che con­sis­te­va in vere e pro­prie forme di riconosci­men­to di un deb­ito mon­e­tario, chiam­a­to anche “mon­e­ta scrit­turale”.

Gli impor­ti con­ces­si ser­vivano soli­ta­mente al com­mer­ciante, o acquirente finale, per acquistare un bene o per sal­dare pre­gres­si deb­iti sen­za dover nec­es­sari­a­mente avere con sé, o possedere, il denaro con­tante.

Il paga­men­to del­la mer­ce avveni­va attra­ver­so la con­seg­na del­la let­tera di cam­bio al ven­di­tore del­la stes­sa, il quale face­va reg­is­trare il suo cred­i­to mon­e­tario nei lib­ri con­tabili del mer­cante-banchiere che ave­va emes­so la let­tera.

D’al­tra parte, il com­mer­ciante-acquirente rimane­va obbli­ga­to nei con­fron­ti del mer­cante-banchiere a resti­tuire la som­ma nom­i­nale pre­sa in presti­to, accresci­u­ta di un inter­esse pro­porzion­a­to alla lunghez­za tem­po­rale del presti­to e alla classe sociale del pren­di­tore, a com­pen­so del ris­chio sop­por­ta­to dal cred­i­tore.

Ques­ta nuo­va for­ma di scam­bio di val­ore ebbe grande suc­ces­so tra il XII e il XIV sec­o­lo, con l’al­larga­men­to del­lo spazio com­mer­ciale dovu­to ai col­lega­men­ti marit­ti­mi tra il Nord Europa e il baci­no del Mediter­ra­neo, e la nasci­ta, nel peri­o­do che va dal 1450 al 1650, di un robus­to traf­fi­co dal­l’Estremo Ori­ente all’Eu­ropa e vicev­er­sa, di mer­ci di vario genere.

I gran­di mer­can­ti, che presta­vano o pren­de­vano a presti­to il denaro in relazione alle neces­sità degli scam­bi com­mer­ciali, diven­ta­vano des­ti­natari o traen­ti di let­tere di cam­bio.

Sorge così l’at­tiv­ità ban­car­ia a inte­grazione e com­ple­men­to del­l’at­tiv­ità mer­can­tile a lun­go rag­gio.

Ver­so la fine del XVI sec­o­lo e l’inizio del XVII si assis­tette infine alla nasci­ta dei gran­di banchi cit­ta­di­ni: il Ban­co di Rial­to a Venezia, il nuo­vo Ban­co di San Gior­gio a Gen­o­va, la Ban­ca di Ams­ter­dam, la Ban­ca di Ambur­go.

Conoscere questi episo­di stori­ci è molto impor­tante, in quan­to per­me­tte di com­pren­dere meglio come siamo arrivati alla situ­azione finanziaria di oggi.

Se ti inter­es­sano altre curiosità sul mon­do del­la finan­za o il mon­do degli inves­ti­men­ti, allo­ra acce­di alla com­mu­ni­ty Inves­thero, dove potrai trovare altri con­tenu­ti sim­ili ed espan­dere il tuo net­work di conoscen­ze.

 

SCOPRI CLUB HERO: IL CLUB DEGLI INVESTITORI CONSAPEVOLI

SBLOCCA I BONUS DI TUTTE LE PIATTAFORME!

DA ZERO A INVESTITORE ESPERTO

DIVENTA UN CACCIATORE IMMOBILIARE

CONDIVIDI ARTICOLO

Smart Investor

Alessandro Del Saggio

Investitore, Imprenditore e formatore dal 2014.
Da sempre appassionato di investimenti e business, credo fortemente nella crescita personale e nel dare sempre il meglio di sè.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti potrebbe interessare anche: