Team Leader: 3 consigli per sviluppare la propria leadership

Essere team leader non sig­nifi­ca avere il con­trol­lo sulle altre per­sone, ben­sì guadag­nar­si il loro rispet­to.

Difat­ti, il ter­mine nelle aziende viene spes­so uti­liz­za­to per definire una posizione, ma a volte le per­sone frain­ten­dono e ciò può causare prob­le­mi.

Leadership: significato

Quel­lo di lead­er­ship è uno dei con­cetti più mal inter­pre­tati nel­la mod­er­na orga­niz­zazione azien­dale. Soprat­tut­to in un Paese come l’Italia, dove spes­so il leader coin­cide con il capo. Quel­lo pron­to a bat­tere i pug­ni sul tavo­lo e sem­pre poco dis­pos­to a guidare davvero il team che ha a dis­po­sizione.

Lead­er­ship vuol dire con­duzione, vuol dire essere gui­da. To lead in inglese sig­nifi­ca pro­prio con­durre, con­tes­tu­al­iz­za­to in un team sig­nifi­ca con­dur­lo attra­ver­so i pro­ces­si pro­dut­tivi e attra­ver­so le sfide che si pre­sen­ter­an­no nel cor­so del cam­mi­no.

Differenza tra team leader e capo

La dif­feren­za tra capo e leader è la stes­sa dif­feren­za che c’è tra un lau­re­ato in med­i­c­i­na e un bra­vo medico.

Il pri­mo è un tito­lo. Sta­bilisce chi abbia potere di imporre la pro­pria volon­tà. Vuoi per­ché pro­pri­etario, vuoi per­ché impos­to dal con­siglio di ammin­is­trazione. Non si trat­ta, dunque, di una figu­ra che è sta­ta scelta dal team e che viene riconosci­u­ta nec­es­sari­a­mente dal­la stes­sa squadra.

Per quan­to riguar­da il capo, per inten­der­ci, siamo di fronte a un’au­torità soli­ta­mente segui­ta per­ché si pos­sono temere ritor­sioni, e non per­ché gen­uina­mente accetta­ta come coman­do.

Diver­so, invece, il dis­cor­so del leader. Ques­ta figu­ra dovrebbe emerg­ere per quan­to pos­si­bile in modo autonomo. Anche se impos­ta dall’organizzazione azien­dale. Un leader vero gode del sup­por­to, del­la fidu­cia e dell’approvazione dei mem­bri del team.

La fidu­cia va con­quis­ta­ta pri­ma e man­tenu­ta poi, aven­do un com­por­ta­men­to con­forme a quel­lo che ci si aspet­terebbe da un leader:

  • un leader si espone in pri­ma per­sona,
  • un leader si prende la respon­s­abil­ità delle pro­prie azioni,
  • un leader ha pau­ra, ma è cor­ag­gioso,
  • un leader è sem­pre in pri­ma fila per super­are i momen­ti di dif­fi­coltà,
  • un leader non scap­pa e se nec­es­sario si immo­la anche per il suo team.

Si trat­ta di una parte delle carat­ter­is­tiche che sarebbe ragionev­ole aspet­tar­si da un vero team leader.

Vedi­amo alcune citazioni che in realtà sono pro­prio adat­te al ruo­lo.

“Non sono un prodotto delle circostanze, ma delle mie decisioni”

Si trat­ta di una citazione di Stephen Cov­ey. Rac­chi­ude un po’ l’essenza tipi­ca del team leader, che deve essere nec­es­sari­a­mente trasferi­ta al pro­prio team.

Potrebbe sem­brare un con­cet­to estrema­mente sem­plice, ma rac­chi­ude al suo inter­no l’idea del­la respon­s­abil­ità d’azione. Chi non fa, subisce. Chi fa tan­to per fare, non rius­cirà a ottenere risul­tati. Soltan­to chi è capace di fare qual­cosa per cam­biare le cose potrà essere padrone delle con­seguen­ze, e dunque avere suc­ces­so.

L’attitudine rac­chiusa in ques­ta frase moti­vazionale deve essere in prim­is con­di­visa dal leader. Poi trasferi­ta, anche attra­ver­so la dis­cus­sione, ai mem­bri del team.

“È nei nostri momenti più bui che dobbiamo guardare alla luce”

La frase moti­vazionale per il lavoro di grup­po ripor­ta­ta qui sopra appar­tiene invece ad Aris­totele Onas­sis.

È una frase che ha a che fare con la scon­fit­ta. Un con­cet­to con il quale pochissi­mi han­no un rap­por­to sano, data anche la cul­tura, la nos­tra, che al con­fron­to di quel­la amer­i­cana non riesce a elab­o­rare la scon­fit­ta e trasfor­mar­la in sen­so pos­i­ti­vo.

Si può sbagliare, si può perdere. A pat­to che da ques­ta scon­fit­ta vengano estrap­o­lati inseg­na­men­ti, o comunque qual­cosa di pos­i­ti­vo.

È soprat­tut­to nel momen­to del­la scon­fit­ta che si devono ricer­care ele­men­ti pos­i­tivi. Che bisogna ricom­pat­tar­si come team, sot­to la gui­da del leader nat­u­rale e aut­en­ti­co, per ripar­tire alla grande e appren­dere una lezione dal­la scon­fit­ta anco­ra cal­da.

“Se vuoi guidare le persone, cammina dietro di loro”

Una mas­si­ma ori­en­tale, attribui­ta a Lao Tzu, gran­dis­si­mo filoso­fo e scrit­tore cinese.

In ques­ta frase, che è ad uso e con­sumo del leader, ma anche del suo team, è rac­chiusa tut­ta l’essenza delle orga­niz­zazioni di suc­ces­so.

Un buon leader gui­da, ma soprat­tut­to si fa guidare. Nonos­tante pos­sa sem­brare una di quelle frasi che sono ind­i­riz­zate prin­ci­pal­mente al leader, anche ques­ta potrebbe essere ogget­to di scam­bio con i col­lab­o­ra­tori.

Il con­cet­to può essere di aiu­to anche ai col­lab­o­ra­tori, che dovran­no nec­es­sari­a­mente fare pro­prio l’insegnamento e met­ter­lo in prat­i­ca con cli­en­ti e con even­tu­ali altri col­lab­o­ra­tori.

Un leader non è solo gui­da. Lo scam­bio diven­ta di fon­da­men­tale impor­tan­za all’interno di qualunque tipo di orga­niz­zazione umana.

Team Leader si nasce o si diventa?

Leader si nasce?

Potrebbe sem­brare così, dato che moltissime per­sone han­no una pre­dis­po­sizione nat­u­rale a guidare e sono dotate di caris­ma.

La ver­ità è che però la lead­er­ship non può basar­si soltan­to sul tal­en­to nat­u­rale. Ma dovrebbe piut­tosto costru­ir­si con il tem­po, con azioni tutte dirette ver­so il medes­i­mo obi­et­ti­vo e svilup­pan­do un rap­por­to fidu­cia­rio con tutte le per­sone del­la nos­tra squadra, del nos­tro team, del­la nos­tra azien­da o asso­ci­azione.

Non esiste un per­cor­so adat­to a chi­unque, per­ché comunque non par­ti­amo tut­ti dal­lo stes­so pun­to. Lo stes­so caris­ma, di cui di soli­to sono dotati i leader, è una ques­tione molto sogget­ti­va.

Anche il tipo di leader che si vuole, e si può, diventare, è molto sogget­ti­vo.

Sicu­ra­mente se si vuole costru­ire un’at­tiv­ità, anche delle profi­cue col­lab­o­razioni e delle buone capac­ità di lead­er­ship saran­no fon­da­men­tali.

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Imprenditore digitale

Stefano Picchio

Tutto è iniziato nel 2013, momento in cui mi sono interessato al mondo dell'online.
In quegli anni facendo piccoli investimenti di natura finanziaria. Successivamente ho scoperto altri settori di investimento fino a conoscere ed appassionarmi di imprenditoria e digital marketing.
Ora ho uno smart-team di 11 collaboratori sparsi in giro per il mondo con i quali gestisco le mie 3 aziende.

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