Tipologie di grafici: grafico a candele, grafico a linee e grafico a barre

Dedi­car­si all’anal­isi tec­ni­ca sig­nifi­ca impeg­nare le pro­prie forze nel­lo stu­dio dei grafi­ci al fine di indi­vid­uare pat­tern ricor­ren­ti e prevedere il trend di un mer­ca­to. Attra­ver­so lo stu­dio dei grafi­ci è pos­si­bile cogliere l’e­sat­to momen­to in cui aprire delle posizioni o vendere quel­li che possiedono: un grafi­co infat­ti è in gra­do di aiu­tar­ti a com­pren­dere se un mer­ca­to è in espan­sione (vi sono aumen­ti nei prezzi) oppure in con­trazione (i prezzi stan­no dimin­u­en­do).

Conoscere e saper leg­gere i grafi­ci è una delle abil­ità più impor­tan­ti che un buon trad­er deve possedere.

Lo scopo di ques­ta gui­da è pro­prio quel­lo di dar­ti le nozioni di base nec­es­sarie alla let­tura di un grafi­co finanziario e spie­gar­ti quali sono le tipolo­gie di grafi­co più uti­liz­zate, in modo da indi­vid­uare un trend nelle quo­tazioni.

Tipologie di grafici

I grafi­ci si riv­e­lano stru­men­ti capaci di sin­te­tiz­zare nel miglior modo pos­si­bile quan­to avviene in un deter­mi­na­to arco di tem­po nel mer­ca­to.

Il grafi­co è una rap­p­re­sen­tazione del­l’an­da­men­to del prez­zo di un bene in un peri­o­do di tem­po defini­to. Esso ripor­ta le dif­fer­en­ti quo­tazioni di un tito­lo in diver­si “istan­ti tem­po­rali”.

Esistono fon­da­men­tal­mente tre tipi di grafi­ci:

  • Grafi­ci a can­dele (can­dle­sticks);
  • Grafi­ci a linee;
  • Grafi­ci a barre;

Ognuno di essi ha chiara­mente uno scopo ben pre­ciso e bisogna uti­liz­zar­lo con cri­te­rio, cer­can­do di capire in che momen­to sfrut­tarne uno piut­tosto che un altro. Essi non sono, per così dire, inter­cam­bi­a­bili a pro­prio piaci­men­to.

I grafi­ci tut­tavia han­no degli ele­men­ti comu­ni, che in par­ti­co­lare riguardano:

  • Il codice del tito­lo (AMZN o GOOG rispet­ti­va­mente per Ama­zon e Google ad esem­pio);
  • Il mer­ca­to sul quale il tito­lo è quo­ta­to (Nas­daq, FTSE, MIB);
  • L’asse x che descrive l’asse tem­po­rale (o time­frame);
  • L’asse y che si occu­pa delle quo­tazioni dei titoli;
  • La leg­en­da.

Grafico a candele

Ques­ta tipolo­gia di grafi­co rap­p­re­sen­ta la pri­ma introdot­ta nel­l’il­lus­trazione del­l’an­da­men­to delle quo­tazioni di un tito­lo.

Furono gli asi­ati­ci a farne uso per pri­mi, poiché essi desider­a­vano rap­p­re­sentare le carat­ter­is­tiche prin­ci­pali del mer­ca­to del riso, per questo il grafi­co a can­dele è conosci­u­to anche come can­dle­stick giap­pone­si.

È pen­sato sia per investi­tori che preferiscono un trad­ing di lun­go ter­mine, che per gli uten­ti che prediligono attiv­ità di trad­ing gior­naliero (o day trad­ing).

La pri­ma pecu­liar­ità che si può cogliere leggen­do questo dia­gram­ma è che, lo stes­so, per­me­tte di indi­vid­uare con facil­ità i pun­ti di svol­ta riguardan­ti l’an­da­men­to del prez­zo.

Ogni grafi­co pre­sen­ta un time frame, esso rap­p­re­sen­ta l’ar­co tem­po­rale del­l’osser­vazione, viene ripor­ta­to sul­l’asse x, men­tre tutte le altre com­po­nen­ti che descrivono i prezzi sono mis­urate con l’asse y.

Per­ché si chia­mano can­dele? Tale nome è dovu­to ai dis­eg­ni che descrivono i prezzi che ricor­dano vaga­mente pro­prio una can­dela.

Per ogni can­dela:

  • il prez­zo di aper­tu­ra (nel caso di una can­dela rib­assista) è indi­ca­to dal­l’apice supe­ri­ore del cor­po del­la can­dela men­tre il prez­zo di chiusura è deter­mi­na­to dal­la base del­la can­dela;
  • il prez­zo di aper­tu­ra (per una can­dela rialzista) è indi­ca­to dal­la base infe­ri­ore del cor­po del­la can­dela men­tre il prez­zo di chiusura è deter­mi­na­to dal­la base supe­ri­ore del­la can­dela;
  • il prez­zo mas­si­mo di acquis­to / ven­di­ta  lo si può mis­urare con l’ombra supe­ri­ore del­la can­dela;
  • il prez­zo min­i­mo è invece dato dal pun­to del­l’asse y indi­ca­to con l’ombra infe­ri­ore.

In parole povere, il cor­po del­la can­dela indi­ca la dif­feren­za di prez­zo che c’è sta­ta tra la fase di aper­tu­ra di mer­ca­to e quel­la di chiusura.

Le can­dele sono di col­ore rosso e verde, a volte, in alcu­ni grafi­ci, nere e bianche oppure rosse e blu. Una can­dela verde indi­ca che il prez­zo di chiusura è mag­giore rispet­to al prez­zo di aper­tu­ra, quin­di il prez­zo di quel tito­lo è in sali­ta. Al con­trario una can­dela rossa indi­ca che il prez­zo è in disce­sa, il prez­zo di chiusura è infe­ri­ore al prez­zo di aper­tu­ra.

Ogni can­dela pre­sen­ta una lin­ea che divide il suo cor­po e si pro­l­un­ga nel­la parte supe­ri­ore o infe­ri­ore, ques­ta è l’om­bra del­la can­dela o coda. L’om­bra di una can­dela indi­ca il mas­si­mo e il min­i­mo val­ore rag­giun­to in quel peri­o­do di tem­po, la dif­feren­za tra i due val­ori rap­p­re­sen­ta la volatil­ità del tito­lo.

Grafico a linee

Attra­ver­so una lin­ea con­tin­ua ven­gono uni­ti i pun­ti che rap­p­re­sen­tano i prezzi di chiusura nel time frame anal­iz­za­to. I grafi­ci a linee sono i più sem­pli­ci da leg­gere e anche i più vec­chi, tut­tavia non sono molto apprez­za­ti per la man­can­za di infor­mazioni.

Chi predilige l’u­so di questo grafi­co pone par­ti­co­lare atten­zione al prez­zo di chiusura del tito­lo. Bisogna dire però che con­cen­trar­si solo su questo ele­men­to por­ta il trad­er a igno­rare tutte le vari­azioni che colpis­cono lo stru­men­to nel­l’ar­co del­la gior­na­ta stes­sa e che non ven­gono colte attra­ver­so ques­ta tipolo­gia di grafi­co.

Evi­ta dunque di uti­liz­zare questo grafi­co se non come sup­por­to ad un’anal­isi ben più det­tagli­a­ta.

Il grafi­co a linee può diventare utile nel caso in cui non si dispon­ga di tutte le infor­mazioni riguar­do le quo­tazioni di un tito­lo: il prez­zo di chiusura può infat­ti sin­te­tiz­zare, a gran­di linee, lo stori­co di quel bene.

Grafico a barre

Se hai capi­to come si uti­liz­za un grafi­co a can­dele, sarà più facile com­pren­dere il fun­zion­a­men­to di quel­lo che viene invece chiam­a­to grafi­co a barre.

La natu­ra di ques­ta tipolo­gia di rap­p­re­sen­tazione è pres­soché la stes­sa, con l’ec­cezione che le can­dele (o barre in questo caso), han­no spes­so il medes­i­mo col­ore. Per il resto ven­gono mostrate le stesse infor­mazioni.

Esso viene uti­liz­za­to dai traders per portare avan­ti l’anal­isi tec­ni­ca di un asset mis­uran­do­lo peri­odica­mente sul time frame.

La caden­za di quest’ul­ti­mo può essere imposta­ta a pro­prio piaci­men­to, ren­den­do il grafi­co gior­naliero, set­ti­manale o addirit­tura orario.

Defini­to anche OHLC (dal­l’in­glese “Open High Low Close”), esso non uti­liz­za alcun col­ore per indi­care la pre­sen­za di un trend al rial­zo o al rib­as­so.

Le barre gior­naliere per esem­pio, si pre­sen­tano con un’esten­sione ver­ti­cale che indi­ca fon­da­men­tal­mente la vari­azione mas­si­ma del­la quo­tazione del­l’as­set sot­tostante in quel­la gior­na­ta. Queste barre sono affi­an­cate da due seg­men­ti oriz­zon­tali che indi­cano il rel­a­ti­vo prez­zo di aper­tu­ra (a sin­is­tra del­la bar­ra ver­ti­cale) e quel­lo di chiusura (a destra).

Per sco­prire tutte le oscil­lazioni di prez­zo è nec­es­sario ridurre il time frame in modo da ottenere un grafi­co intra-day che mostri tutte le quo­tazioni del sot­tostante min­u­to per min­u­to.

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Smart Investor

Alessandro Del Saggio

Investitore, Imprenditore e formatore dal 2014.
Da sempre appassionato di investimenti e business, credo fortemente nella crescita personale e nel dare sempre il meglio di sè.

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